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Maggio 1943, Il Massacro Degli Uboote


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La battaglia dell’Atlantico è stata certamente uno degli avvenimenti più caratterizzanti e determinanti dell’ultimo conflitto. Come nella Prima guerra mondiale gli Uboat tedeschi andarono all’assalto delle linee marittime avversarie ma anche in questo caso, come vent’anni prima, pur cogliendo grandi successi non riuscirono a conseguire una vittoria decisiva.

 

Anche se l’epoca dei succesi facili per gli equipaggi tedeschi iniziò a declinare già nel tardo autunno del 1942, la svolta è datata maggio 1943 quando Donitz, di fronte alle terribili perdite subite nelle ultime settimane, decise il ritiro degli Uboat dalla rotta del nord Atlantico lasciando campo libero agli avversari.

 

In effetti la vittoria alleata era nell’aria già da tempo. Il numero sempre crescente e inarrestabile di navi scorta dotate di mezzi di scoperta all’altezza dei tempi e armamenti sempre più potenti e precisi, il perfezionamento delle tattiche antisom incentrate sull’impiego di appositi support groups da impiegare secondo necessità, l’inesorabile restringimento dell’air gap grazie all’entrata in linea di velivoli a larghissimo raggio, il flusso costante di informazioni sui movimenti avversari ottenuti grazie ad Ultra, erano tutte condizioni determinanti nel verificarsi della grande svolta così come erano state Midway e Guadalcanal nel Pacifico o Stalingrado in Russia.

 

All’inizio di quel fatidico mese il teatro Atlantico era occupato da due grandi gruppi di Uboat, Finck con 29 battelli e Amsel con 24, la cui disgregazione nelle settimane successive concorse alla formazione di nuovi nuclei.

 

La prima battaglia fu quella contro il convoglio ONS5, composto da 43 mercantili la cui protezione diretta era affidata all’Escort Group B-7 del comandante Peter Gretton su due caccia, una fregata e quattro corvette. Il primo contatto tra i due schieramenti in verità si verificò il 27 aprile con l’attacco condotto da alcuni battelli del gruppo Star ma la battaglia vera e propria si sviluppò dal 4 al 6 maggio. Se è vero che gli Uboat riuscirono a colare a picco 12 mercantili, il prezzo pagato fu molto alto con la perdita di sei battelli più almeno altri quattro gravemente danneggiati.

 

Lo scontro si aprì dunque il 4 maggio con l’affondamento di un primo mercantile e proseguì il giorno dopo con altri 11 successi, due dei quali conseguiti contro unità disperse. In questa fase i tedeschi si avvantaggiarono della scarsa consistenza della scorta, il cui compito era reso ancora più difficile dalle cattive condizioni meteo che tra l’altro avevano impedito i rifornimenti in mare, obbligando così alcune unità a rientrare in porto.

 

Proprio quando la battaglia stava assumendo i canoni tradizionali, l’arrivo in zona di due Support Groups e l’intervento dei velivoli antisom basati a Newfoundland cambiò radicalmente la scena: nel giro di un giorno i cacciatori si trasformarono in prede e uno dopo l’altro finirono in fondo al mare U638 [5 maggio] e U125, U192, U438, U533, U630 [6 maggio].

 

Avrebbe potuto essere solamente una battaglia persa ma il giorno 11 i comandanti degli Uboat ebbero una nuova conferma delle accresciute difficoltà. Il secondo grande scontro ebbe come protagonista il convoglio HX237, 46 mercantili protetti dall’Escort Group C-2 canadese del comandante E.H. Chavasse [un caccia, una fregata, quattro corvette], contro il quale furono inviati i 19 battelli dei gruppi Rhein e Drossel. Come nel caso dell’ONS5 il primo centro fu degli Uboat ma il giorno successivo le unità del gruppo Dossel dovettero soccombere: i due unici ulteriori successi furono pagati con la perdita in rapida successione di U89, U456, U756.

 

Anche per il convoglio SC129 di 26 unità le cose andarono secondo lo stesso copione già visto nelle due recenti occasioni. Fino a quando gli Uboat, questa volta del gruppo Elbe, ebbero di fronte la sola scorta diretta riuscirono a ottenere qualcosa ma l’intervento di navi ed aerei di rinforzo precluse loro qualsiasi possibilità. Da un punto di vista strettamente numerico il risultato finale fu di perfetta parità, come per l’HX237: 2 mercantili e 2 Uboat in fondo al mare [u186 il 12 maggio e U266 il 15].

 

L’ultimo successo contro i convogli atlantici in quel disgraziato mese di maggio - ovviamente dal punto di vista della Kriegsmarine - è da ascrivere all’U657 che mandò a fondo un mercantile del convoglio ONS7, formato da 40 unità. Il prezzo pagato per una battaglia consumatasi il giorno 17 fu di due Uboat: lo stesso U657 e U640.

 

Nella settimana successiva poi i sommergibile dovettero subire altri dolorosi insuccessi senza ottenere alcuna vittoria. Dal 19 al 21 nell’attacco al convoglio SC130 il gruppo Donau infatti perse un battello al giorno [u954, U258, U381] mentre il 23 l’U752 del gruppo Mosel fu colato a picco dalla scorta del convoglio HX239.

 

I dati del disastro erano lì, evidenti nella loro spietatezza e drammaticità. Dal 1° al 23 maggio l’attacco a sette convogli in navigazione nell’Atlantico settentrionale avevano fruttato 18 mercantili al prezzo di 18 Uboat, senza tenere conto di quelli danneggiati: un rapporto uno a uno assolutamente imprevisto ma soprattutto insostenibile. Anche il prezzo in vite umane erano stato terribile: tranne i 17 superstiti dell’U752 tutti i battelli erano colati a picco con gli interi equipaggi, nei cui ranghi vi era anche uno dei figli di Donitz, imbarcato sull’U954. Il conteggio finale poteva essere ancora più grave se non vi fosse stata la “positiva†parentesi dell’ONS5 le cui 12 perdite erano avvenute in circostanze particolarmente fortunate. La realtà era che gli alleati avevano finalmente vinto la battaglia dell’Atlantico, bisognava solamente prenderne atto.

 

E il capo della Kriegsmarine lo fece. Il 24 maggio i tartassati gruppi di Uboat ricevettero l’ordine di abbandonare l’Atlantico settentrionale e raggiungere zone più tranquille e meno sorvegliate in attesa di tempi migliori “che sarebbero certamente arrivati attraverso nuovi armamenti superiori a quelli in dotazione agli alleatiâ€. Un semplice auspicio e nulla più. Nei mesi successivi sarebbero entrati in servizio nuovi siluri e sistemi di scoperta ma il risultato non sarebbe cambiato: i battelli convenzionali tedeschi erano improvvisamente diventati obsoleti, lenti, vulnerabili, e non sarebbero bastate le migliorie apportate a modificare il quadro di assoluta inferiorità.

 

Nel frattempo gli enormi convogli atlantici, carichi di materiali e rifornimenti indispensabili per l’invasione dell’Europa, ebbero via libera e fino alla fine dell’estate non si ebbero più perdite. Nel periodo che va dall’autunno 1943 al maggio 1945 le vittorie tedesche in Atlantico Settentrionale si ridussero mensilmente a un numero irrisorio, da contare sulle dita di una mano o poco più. Anche nelle acque dell’oceano la guerra aveva avuto i suoi vincitori.

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In totale su tutti i fronti di guerra in quel mese di maggio 1943 la Kriegsmarine perse DEFINITIVAMENTE 40 Uboote:

 

U0209 war loss 19430500

U0381 war loss 19430500

U0465 war loss 19430502

U0439 lost 19430504

U0659 lost 19430504

U0109 war loss 19430504

U0638 war loss 19430505

U0125 war loss 19430506

U0192 war loss 19430506

U0438 war loss 19430506

U0531 war loss 19430506

U0630 war loss 19430506

U0447 war loss 19430507

U0663 war loss 19430508

U0528 war loss 19430511

U0089 war loss 19430512

U0186 war loss 19430512

U0456 war loss 19430512

U0753 war loss 19430513

U0640 war loss 19430514

U0176 war loss 19430515

U0266 war loss 19430515

U0182 war loss 19430516

U0463 war loss 19430516

U0128 war loss 19430517

U0646 war loss 19430517

U0657 war loss 19430517

U0273 war loss 19430519

U0954 war loss 19430519

U0258 war loss 19430520

U0303 war loss 19430521

U0569 war loss 19430522

U0752 war loss 19430523

U0414 war loss 19430525

U0467 war loss 19430525

U0436 war loss 19430526

U0304 war loss 19430528

U0755 war loss 19430528

U0440 war loss 19430531

U0563 war loss 19430531

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