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Il punto sui sottomarini statunitensi classe VIRGINIA


Totiano

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Riporto un interessante articolo dell'amm Cosentino per la testata RID, disponibile la link RID - Rivista Italiana Difesa - shownews - Il punto sui sottomarini statunitensi classe VIRGINIA

 

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Citazione

 

Nel suo intervento all’edizione 2024 del simposio della Naval Submarine League degli Stati Uniti, l'Ammiraglio di Squadra Bill Houston, responsabile dei programmi navali legati all’energia nucleare, ha rivelato che l’US Navy prevede di far evolvere i sottomarini nucleari d’attacco classe VIRGINIA fino al Block VIII, per poi proseguire con il nuovo progetto al momento identificato con l’acronimo SSN(X).

Il programma per quest’ultimo dovrebbe partire in corrispondenza dell’esercizio finanziario 2031, ma per avere i primi battelli in linea si potrebbe attendere fino all’inizio del decennio successivo; a parte ciò, dal punto vista concettuale gli SSN(X) rappresenteranno un ritorno alla generazione precedente di sottomarini d’attacco, ottimizzati per missioni oceaniche alturiere – quindi con una minor enfasi sul contesto littoral – e con una camera lancio più spaziosa, atta a ospitare un maggior numero di siluri, missili, mine e altri sistemi subacquei.

A tal proposito, l’Ammiraglio Houston ha fatto specifico riferimento ai sottomarini classe SEAWOLF, che hanno una capacità complessiva di 50 ordigni fra siluri Mk.48 ADCAP, missili antinave HARPOON e missili da crociera TOMAHAWK, quest’ultimi lanciabili però dagli 8 tubi da 670 mm, gli unici di questo calibro nell’ambito della flotta subacquea statunitense. Il primo riferimento di un VIRGINIA Block VIII è stato inserito nella più recente (marzo 2024) iterazione classificata della pianificazione di lungo termine per le nuovi costruzioni dell’US Navy, ma nella versione non classificata non è citato alcun Block.

Va pertanto ricordato che il programma VIRGINIA è attualmente concentrato sulle unità dei Block IV e V, mentre - come già citato da RID - a ottobre 2024 è stato firmato un contratto di 350 milioni di dollari per la prima ordinazione dei long lead items per i primi esemplari del Block VI.

 

 

Ci sono alcune notizie importanti, che fanno riflettere:

1. il ritorno ai battelli d'altura abbandonando le brown waters. In un momento di protezione delle infrastrutture sottomarine mi sembra eccessivo abbandonare le acque basse, forse ontano di pattugliarle con UUV/AUV ma potrebbero anche avere una visione strategica differente del futuro

2. Se dovranno essere Virginia fino al 2040, pure se aggiornati al block VIII, la scelta può essere dettata o da criteri finanziari, o da problematiche di progetto o da problematiche di definizione della strategia. Personalment ritengo che la definizione della strategia sia la motivazione più adeguata. Voi cosa ne pensate? 

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Ciao Dir,

sono abbastanza d'accordo che ci sia una certa attesa sulla definizione della strategia, ma non direi che i Virginia siano così idonei alle Brown Waters; sono solo leggermente più piccoli e meno armati dei Seawolf, e probabilmente anche dei futuri SSN(X), ma li definirei abbastanza polivalenti.

Se guardiamo ad un vero battello da Brown Waters, piccolo, manovriero e furtivo, ci sono esempi molto migliori (e noi ne sappiamo qualcosa...)

 

Piuttosto, vedrei l'estensione del programma Virginia non solo come un temporeggiamento ed un'economia nel breve termine, ma anche come conferma che l'evoluzione spesso riguarda altri sistemi e non la piattaforma.

Vedo la stesso trend per i DDG classe Burke, nati più di trent'anni fa e costantemente aggiornati nei vari Block come sistemi ed elettronica, con buona pace dei super-specializzati Zumwalt.

 

Per i Virginia vedrei una cosa simile: evoluzione progressiva.

In effetti, potrebbe fare la differenza soltanto la forte necessità di potenziare l'armamento, giustamente citata dall'Ammiraglio come importante per un'unità alturiera, tenendo come riferimento l'armatissimo Seawolf.

Ma qui, mi chiedo, i Virginia Block VIII prevederebbero anche l'incremento di numero e calibro dei tubi, e del tipo di armi utilizzabili e del loro numero?

Questa info ci farebbe capire un po' di più...

 

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Forse potrebbe anche starci un cambiamento nel loro modo di vedre le cose alla luce dell'esperienza maturata sul campo e del cambiamento di scenario politico. Infatti,  battelli non proprio piccoli nè tantomeno manovrieri come i Virginia non mi sembra possano essere l'ideale in un contesto "littoral" quanto piuttosto per missioni oceaniche. Così come in effetti, credo, erano stati progettati in origine.

Certo che parlare di decenni futuri sia poco lungimirante... le piattafome invecchiano... Forse che gli statuntensi si stiano un poco sedendo sugli allori (passati)?

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