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Raduno Provana: i Rapporti di missione


Totiano

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Un'altra bellissima giornata all'insegna dell'amicizia, sicuramente aiutata dalla giornata soleggiata. Con Luisa molliamo gli ormeggi della U Volvo venerdì pomeriggio perché sono previsti un paio di rifornimenti prima di arrivare in zona missione: il primo a Milano per porgere i saluti ad AdB Cappellini alias Ileana, figlia dell'indimenticato Capo Ghezzi  che fu Cappellini con Todaro. La seconda a casa di Ocean's One per una abbondante colazione e impostare la giornata. 

Arrivo a Torino con sole bellissimo (e con gente già presente, nonostante l'anticipo). Marco Ocean's sta già montando il simulatore del Toti assieme a The Aviator, gli altri pendolano in attesa di istruzioni che, in breve termine arrivano: divisione in 2 gruppi e attacco alla Torretta del Provana per il gruppo A e visita al piccolo museo ANMI per il gruppo B.

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Il mio gruppo, dopo i saluti agli amici di Torino, inizia dal piccolo ma grazioso e soprattutto interessante piccolo museo al piano terra dello chalet immerso nel parco del Valentino che funge da sede ANMI. Un luogo bucolico tra alberi e scoiattoli da una parte e il fiume già maestoso dall'altro. L'ingresso è incorniciato dalla CCRG di un Toti e dalla consolle interna del famoso radar antisommergibili Sarchiapone

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L'interno è articolato su una stanza suddivisa in 3 salette colme di cimeli, eccovi qualche foto, la prima con il nostro cicerone Maurizio

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Inversione dei gruppi e pi a bordo del sommergibile Provana, un battello "Oceanico" uscito dai cantieri del Muggiano progettato dal Cavallini con la supervisione del Laurenti. Non fece a tempo a partecipare al primo conflitto mondiale ma era a Corfu durante l'omonima crisi del 1923. Poi fu posto in disarmo perché inadeguato ai nuovi teatri operativi e quindi portato a Torino per una mostra universale   e li è rimasto...

 

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Eccoci all'ingresso dei locali interni, ma prima un'occhiata ai doppi fondi  e allo scafo leggero

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Poi un grande Ocean's One in manovra coi timoni di profondità

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In torretta, con una occhiata dagli "Oblo"

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E infine in coperata e in plancia, osservando la cucina esterna e il timone di manovra in superficie

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[continua]

 

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All'aperto ci sono diversi altri cimeli interessanti ma ormai l'attenzione è tutta polarizzata da simulatore di Ocean's e, per na volta, devo richiamare all'ordine per andare a mangiare (peraltro pasto ottimo) completato da una trota dedicata alla Base

 

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Si Fabio, e non è finita qui perchè, subito dopo pranzo dirigiamo per Carmagnola, dove ci attende la seconda parte della missione nel piccolo museo navale della città, con foto di gruppo sotto il portico e poi via all'interno, dove ci accogli il vecchio periscopio del Bagnolini

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Il 08/10/2024 Alle 11:30, Ocean's One ha scritto:

Grazie, prode nostromo (e grazie a Giovanni che l'ha postata)

Ho de opportuna = thread de

18 ore fa, Totiano ha scritto:

Si Fabio, e non è finita qui perchè, subito dopo pranzo dirigiamo per Carmagnola, dove ci attende la seconda parte della missione nel piccolo museo navale della città, con foto di gruppo sotto il portico e poi via all'interno, dove ci accogli il vecchio periscopio del Bagnolini

 

 

 

Gran bella giornata, persino il sole ha collaborato.
Eccezionali i marinai della sezione di Torino ANMI che hanno saputo spiegare vita morte e miracoli di quanto resta del "Provana" e mostrare anche la mecccanica degli interni. In decenni che vivo a Torino e cintura, pur avendo visitato più volte la sede non avevo mai avuto occasione di salire dentro l'interno del sommegibile.
Quanto ho ripreso e fotografato l'ho spedito a Totiano, sceglierà cosa possa essere utile da condividere

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Ho scelto 3 foto che non fossero doppioni e le ho aggiunte al tuo post, Giovanni.  La prima è lo scambio di doni con l'Amm Gallo, che rappresentava il presidente delal sezione ANMI Torino, la seconda con il bravissimo Maurizio che ci illustra il Sarchiapone e l'ultima  con 2 prodi Betasomiani ai timoni del simulatore timoneria Toti, e direi che si sono proprio divertiti!

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Ancora una volta, ho vissuto un’esperienza molto coinvolgente insieme agli amici di Betasom, grazie al proverbiale sforzo organizzativo del Dir e alla grande disponibilità delle strutture che ci hanno accolto.

È stato un piacere vedere così tanti importanti oggetti che hanno fatto la storia della nostra Marina, a cominciare dal maestoso Provana per finire ai ricchissimi reperti conservati nel Museo di Carmagnola e nella sede ANMI.

 

In aggiunta alla panoramica mostrata da Totiano e da Giovanni, già molto completa, aggiungo soltanto qualche ulteriore foto.

 

Qui lo scambio di doni fra il nostro Dir e l’Ammiraglio Gallo di ANMI Torino riguarda il nostro calendario, insieme alla raccolta delle stampe dei battelli.

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Ecco poi il saluto fra il Dir e il curatore del Museo di Carmagnola, Massimo Alfano, persona squisita e molto competente, che non ha lesinato particolari nelle molte spiegazioni che ci ha elargito.

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Infine, Betasom ha voluto omaggiare il Museo di Carmagnola della versione “arcade” del nostro simulatore di sottomarino, ispirata al corrispondente programma che gira sul nostro simulatore fisico.

Il simulatore di timoneria, in questo caso naturalmente dedicato al sottomarino Bagnolini, è stato installato su un loro PC grazie all’intervento dei nostrI @gepard e @The Aviator . Non appena sarà installato uno schermo idoneo,  il software potrà essere utilizzato per far provare al pubblico del museo l’emozione e la difficoltà nel timonare il battello il cui periscopio è presente proprio in quella sede.
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Comandanti, torno con la memoria al recente raduno presso il Provana con alcune considerazioni di carattere squisitamente tecnico, che spero possano risultarvi interessanti.

 

Sapete, a bordo del battello il Dir mi ha fatto una domanda a cui non ho saputo rispondere, ovvero quale fosse il tipo di costruzione del Provana.

Vedendo uno scafo resistente cilindrico e forme abbastanza lineari, anche se con grossi volumi che implicavano un'elevata riserva di spinta, avrei detto che era un tipo Cavallini, per quanto potevo vedere.

Il Dir invece mi ha stupito dicendomi che era un tipo Laurenti.

Ora, i grossi volumi dello scafo esterno erano compatibili con le costruzioni Laurenti, ma lo scafo perfettamente cilindrico secondo me no. L'ingegner Laurenti pensava alla sua "torpediniera sommergibile", che navigava in superficie si immergeva soltanto soltanto alla bisogna e soltanto di una ventina di metri: per questo, non serviva uno scafo rigorosamente cilindro per reggere la pressione in maniera ottimale, ma lo scafo poteva avere altre forme, dettate dall'utilità di massimizzare gli spazi interni. 

In effetti, potremmo dire che Cesare Laurenti costruisse lo scafo resistente attorno ai componenti principali, disposti alla ricerca della massima funzionalità. Pertanto, forme complesse e superfici non cilindriche erano perfettamente accettabili per Laurenti, che in effetti le ha messe in pratica a partire dai Glauco, battelli molto "movimentati" come scafo resistente e certamente  diversi dal precedente Delfino, per il quale l'Ing. Pullino aveva voluto sezioni perfettamente circolari.

 

Ma allora, esattamente, cosa abbiamo visto a Torino? Qual'era la struttura del Provana?

Rispondo a questa domanda, nella speranza di trattare un tema interessante per voi.

Innanzitutto, mi riallaccio alla trattazione dettagliata sul nostro forum, di cui al link qui sotto.

 

Dal thread in esame emerge che il Provana non avesse affatto una sezione circolare per tutta la lunghezza, ma fosse invece un insieme di diversi cilindri uniti fra loro, insieme ad altri compartimenti non perfettamente cilindrici, come la camera di lancio AV.

La sezione che è stata salvata e che abbiamo visto sembra avere una forma cilindrica a sezione costante, ma ripensandoci nemmeno questo è del tutto vero.

Guardiamo infatti la porzione esistente del Provana da poppa verso prora:, all'ingresso della camera di manovra:

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Ho disegnato in rosso la circonferenza corrispondente al compartimento posto immediatamente a poppavia, ovvero il locale MM.TT. Vedete come la sezione sia molto maggiore di quella della camera di manovra? Quest'ultima lasciava sui lati gli spazi entro cui abbiamo camminato, ma qui vedete che la pareti verticali sono finte in questa zona? Lo scafo resistete cilindrico si sarebbe esteso molto di più sui lati, perché di diametro maggiore rispetto alla camera di manovra!

E questo perché il Laurenti non si era fatto problemi a combinare due sezioni di diametro diverso: pur indebolendo la struttura, questo gli aveva consentito di posizionare i Diesel in modo ottimale.

In realtà, i diversi cilindri non sono solo due ma ben sei, dei quali alcuni con variazioni evidenti rispetto alla forma circolare. (tavola da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, citrato nel thread di cui sopra - modificato dal sottoscritto)

 

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Fra l'altro, il disegno ci consente di identificare esattamente la porzione conservata fino ad oggi, che comprende tutta la torretta e si estende appena oltre al pezzo di artiglieria prodiero.

In giallo ho evidenziato lo scafo leggero, ma vedete quanto quello resistente sia articolato?

In rosso c'è la camera di manovra, con una leggera riduzione di diametro alla paratia presso il camerino del comandante (che fa già parte della sezione "alloggi"), di cui non mi ero accorto nella visita.

Quello che invece non abbiamo visto, perché rimosso, è il compartimento MM.TT., evidenziato in arancione e di diametro sensibilmente maggiore.

Insomma, un bel mix di geometrie diverse, che certo non favoriva la resistenza alla pressione e la quota operativa ma, come sappiamo, per il Laurenti il battello era pur sempre una "torpediniera sommergibile"...!

 

Quindi, si tratta di tipo Laurenti a tutti gli effetti!

Mi dispiace non essermene accorto subito, ma è stato istruttivo tornare sul tema e "digerire" a freddo quanto visto nella visita all'ANMI Torino. Condivido con voi queste mie valutazioni.

 

Fra l'altro, c'è un ulteriore punto a cui non avevo proprio pensato: quella che abbiamo visto non era la sezione maestra! Se pensiamo ai battelli italiani della 2GM, troviamo quasi sempre la camera di manovra  a centronave, con ripartizione abbastanza simmetrica di pesi e volumi verso prora e verso poppa.

Bene, per il Provana non era così: la sezione massima era presso il locale Motori Termici, a poppavia di torretta e camera di manovra. Visto che i Diesel occupavano molto spazio, l'Ing Laurenti ha costruito attorno a loro la sezione più larga dello scafo resistente, e poco importa se la camera di manovra sia finita più a proravia (ma i Glauco erano anche peggio...)

Quindi, rispetto a quanto abbiamo visto a Torino, dovevamo immaginarci "molto più ferro" a poppavia che a proravia della sezione sopravvissuta!

 

Un po' strano da immaginare, ma era proprio così.

Il Provana è un tipo Laurenti, come finalmente ho capito.

(Dir, tu invece sapevi gia tutto... :wink: )

 

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Ogni giorno arriva un nuovo pezzo da inserire nei cassettini della memoria come diceva Poirot!

Il giorno in cui si finisce di imparare è quello del passaggio "a miglior vita" o "l'ultimo mollare gli ormeggi" se preferite! :smiley19::submarine:

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Non immaginavo la questione ti avesse colpito cosi tanto!

In effetti questi battelli di grande crociera, costruiti in un periodo in cui erano ormai obsoleti come tecnica, costituiscono il trampolino da cui spiccherà il volo Virginio Cavallini, allora ancora ufficiale tecnico della regia Marina.  

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