Totiano* Posted February 29 Report Share Posted February 29 Da Vinci, Marconi e Di Cossato sono nomi che hanno tracciato la storia del sommrgibilismo italiano durante l'ultimo conflitto mondiale e i loro nomi sono stati reimpiegati diverse volte negli ultimi 70 anni, fino ad arrivare alla classe Sauro 1 e 2 serie. Per questi battelli che sono stati fulcro della componente fino all'arrivo dei Todaro sono state ipotizzate molte valorizzazioni. La Spezia si era per longo tempo concentrata sul Da Vinci poi, passato il 5 centenario del grande scienziato, ha cercato di musealizzare in varie sedi il Marconi, sempre senza esito. Taranto aveva seriamente ipotizzato il Marconi musealizzato nella parte storica del suo Arsenale. Salerno ( O Catanzaro, Bob Napp ricorda meglio) aveva ormai consolidato un battello nel loro museo del mare anche a Ravenna c'è chi ha combattuto per portare il Da Vinci (Legato alla Romagna con Longanesi Cattani) a museo, prima tutto intero e poi anche solamente le vele di Da Vinci e Marconi. Alla fine tutto è sfumato e quelle care lamiere, intrise di ricordi che ne forgiano l'anima, saranno imbarcate a loro volta su una nave che li porterà ad Aliaga (Turchia), loro ultima destinazione, per essere smantellati. ecco le ultime foto in banchina, a breve l'imbarco sulla Seaway Albatross, "lifter" operata dal gruppo britannico Seaway7, per l'ultimo viaggio. Le foto provengono d Facebook e dovrebbero essere di Alessandro Achille Burla Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Totiano* Posted February 29 Author Report Share Posted February 29 altre immagini, sempre da FB Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
giovanni.caluri * Posted February 29 Report Share Posted February 29 Che tristezza.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
STV(CP) * Posted March 1 Report Share Posted March 1 ☹️😪 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
CubanFoxtrot Posted March 1 Report Share Posted March 1 💔 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
S513 Posted March 2 Report Share Posted March 2 Piange il cuore... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ocean's One* Posted March 2 Report Share Posted March 2 Grande tristezza Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
vigile Posted March 2 Report Share Posted March 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Totiano* Posted March 3 Author Report Share Posted March 3 Sembra che i guerrieri resistano al loro destino, Eolo e nettuno, coalizzati, hanno impedito l'imbarco del Marconi, tornato all'ormeggio in Arsenale Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
S513 Posted March 3 Report Share Posted March 3 Magra soddisfazione... Non credo che i vertici della Marina lo vedano come un segnale divino da rispettare a scanso di piaghe d'Egitto tipo cavallette o acque rosse!!!!! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Totiano* Posted March 4 Author Report Share Posted March 4 Certo che no, ormai sono proprietà della raggruppamento dite che li demolirà ma, per chi crede che i battelli abbiano un anima, piace pensare queste cose, giusto Fabio? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rostro Posted March 4 Report Share Posted March 4 Non so se qualcuno ha letto il libro di Valerio Massimo Manfredi “Il mio nome è nessuno – il ritorno” C’ è una frase che rappresenta bene quello che sta accadendo ai nostri guerrieri: “Le navi hanno un’anima e una voce, e quando affondano salutano con un ultimo gemito straziante il loro comandante, prima di morire.” Il Marconi non sta affondando ma è consapevole della morte che lo attende in modo così spietato. Forse ha cercato nel Vento e nel Mare due fedeli compagni per rendere il suo destino meno sofferto. Lo so, le mie sono solo romanticherie, ma a me, come a Totiano, piace pensarle queste cose, e tutta questa triste storia mi ha fatto tornare in mente il commovente film di De Robertis “I fantasmi del mare” Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
S513 Posted March 4 Report Share Posted March 4 Perbacco! altro che un'anima! Ci parlavamo col battello ed avevamo la sicurezza che ci rispondeva! A novembre, grazie a te, rivedere il mio Dandolo e ritoccarlo mi ha scatenato sensazioni che solo noi sommergibilisti possiamo provare e soprattutto capire, chi non ha vissuto queste situazioni ci prenderà per matti ma per fortuna per noi è così. Per orgoglio e per fortuna! A settembre, per una rimpatriata col Comandante Pagnottella ed altri del mio equipaggio, ho dormito una notte in un b&b a Spezia proprio dietro la nostra Bastianini ed ho visto bene i tre scafi abbandonati, una gran tristezza, come le foto del Bagnolini che abbiamo visto dalla Turchia. Purtroppo funziona così, occorre "mettersi in tasca" i sentimentalismi e guardare avanti. Lucio Dalla recitava: "hai davanti una canzone nuova e una città per cantare", vedremo altri battelli, qualcuno più fortunato li vivrà, certo non avranno lo stesso peso del Nostro battello! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Totiano* Posted April 7 Author Report Share Posted April 7 Oggi hanno completato l'imbarco dei tre battelli. ovvero Di Cossato Marconi e Da Vinci. Domani partiranno per l'ultima destinazione, Aliaga (Turchia) per essere smantellati. Ad ognuno è legato un pezzo, piu o meno lungo, della mia vita. Il Di Cossato era il battello che mi ospitava durante il corso a Scuola Sommergibili, il Da Vinci mi ha visto prima come sottordine e poi direttore dal 1995 al 2000 mentre il Marconi mi ha ospitato peri 4 meravigliosi mesi in Nord Europa per il BOST e, anche se all'ultimo minuto annullarono la sosta a Bordeaux è impossibile non ricordare quel bellissimo periodo. Ecco le foto degli imbarchi, un po arrivate dagli amici un po scaricate da Facebook... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
S513 Posted April 7 Report Share Posted April 7 Che scempio!!!!!!😪🤬 Una domanda per @Totiano che è sicuramente più addentrato di me: ma perché smantellamento in Turchia? Regole meno ferree sugli smaltimenti? Manodopera meno cara? Il ricavo del metallo recuperato penso sia uguale, dov'è il guadagno? vengono venduti al cantiere di demolizione? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Totiano* Posted April 7 Author Report Share Posted April 7 la gara che fa il ministero è al miglior offerente (con alcune clausole tra cui obbligo di demolizione e di non vendere ad altri). La manodopera in Turchia ha un costo minore (ho qualche idea sul perche ma preferirei non sbilanciarmi) e chi vince queste gare è, in genere, un consorzio di imprese che si occupa di trasporto, demolizione e vendita dei materiali pregiati (ricordiamoci che anche il rame abbonda, a bordo) e la Turchia è affamata di materie prime. Non che l'Italia non lo sia ma gli tentativi fatti in Arsenale a Spezia (Alpino e Carabiniere) o l'idea di Piombino sono miseramente falliti, purtroppo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
danilo43* Posted April 7 Report Share Posted April 7 (edited) Purtroppo la spiegazione è assai semplice: ...Ad oggi sono i cantieri in Asia a fornire il prezzo migliore: i cantieri in Turchia riescono a pagare circa 325 dollari per tonnellata, mentre Pakistan e India si aggirano intorno ai 525 dollari per tonnellata. Il Bangladesh è attualmente il porto più conveniente, con navi che vengono acquistate a circa 600 dollari a tonnellata. Il totale, per navi da cargo medio grandi, può facilmente arrivare a 5-10 milioni di dollari. I prezzi dipendono dalla domanda in loco delle aziende siderurgiche, che comprano rottami per la fabbricazione di nuovo acciaio, ma anche dalle condizioni di lavoro nei cantieri di demolizione. Rinunciando, infatti, a una serie di precauzioni, attrezzature e diritti per i lavoratori, le compagnie di smantellamento asiatiche riescono a garantire prezzi più che competitivi. Non c’è da stupirsi quindi se i proprietari delle navi scelgono i cantieri asiatici rispetto ai corrispettivi europei, i cui prezzi variano dai 50 ai 150 euro a tonnellata, avendo spese molto più alte. https://irpimedia.irpi.eu/ereditadellamianto-ultimo-viaggio-rottami-navi-inquinamento-e-salute/ Riguardo ai costi di demolizione, agli standard di lavoro, sicurezza personale e ambientale, è arcinoto che la situazione è quella ben illustrata nell'articolo leggibile al seguente link: https://www.ilpost.it/2021/02/28/demolizione-navale-mercato-cantieri/ Edited April 7 by danilo43 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
S513 Posted April 7 Report Share Posted April 7 Non mi stupisco, è come immaginavo! Questa disparità di atteggiamento non fa di certo bene al pianeta! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
S513 Posted June 24 Report Share Posted June 24 Con grande amarezza aggiungo delle notizie a questo argomento. Da tempo tenevo d'occhio i cantieri di Aliaga (Turchia), in questi giorni hanno aggiornato l'immagine. Le inserisco senza commenti............... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Totiano* Posted June 25 Author Report Share Posted June 25 Si, tanta tristezza e rimpianti. il mio Bersagliere hanno iniziato a demolirlo mentre una delle maestrale è affondata di poppa. a dir la verita anche il sauro piu in alto nella foto mi sembra molto appoppato ma forse è solo una impressione... Grazie Fabio Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
giovanni.caluri * Posted September 8 Report Share Posted September 8 mamma mia, Danilo, la tua foto economica è più terribile da guardare delle fotografie vere. sopratutto per quanto riguarda le maestranze che operano queste che per noi sono carneficine di ricordi, per loro un lavoro malpagato con i rischi che qui da noi nessuno correrebbe, e la quantità di inquinamento per il quale qui da noi nessuno si straccia le vesti. Ma i padri latini ricordavano che "pecunia non olet" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
S513 Posted September 8 Report Share Posted September 8 Ho trovato questo che spiega tutto... Nei centri di demolizione navale asiatici una nave può essere pagata fino a 400 dollari per tonnellata, contro i 250 dollari di un cantiere turco o i 150 dollari di uno stabilimento europeo. Per una nave da qualche decina di migliaia di tonnellate, quindi, siamo nell'ordine dei milioni di dollari. più si guarda alla sicurezza ed all'inquinamento e meno vale il materiale da rottamare. Pensate nel famoso cantiere di demolizione in Bangladesh....... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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