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L'ora Delle Vele Color Mattone - Giulio Pelli


GM Andrea

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Titolo: L'ora delle vele color mattone
Autore: Giulio Pelli
Editore: IL VIALE
Anno: 1977
Pagine: 118
Dimensioni: cm 20 x 12
reperibilità: difficile

 

 

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Qualche giorno fa avevo anticipato qualcosa: http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=42284

 

Ora mi dilungo.

 

Operato negli Stati Uniti dal prof. Cooley, con un intervento disperato al cuore, Giulio "Gogo" Pelli tornò a vivere e gli sembrò giusto fare il "punto nave", chiedersi da dove veniva e dove doveva andare. Era giunta per lui l'ora delle vele color mattone, quando al crepuscolo le vele divengono dapprima rosa, poi sempre più scure fino a passare e al grigio e infine al nero che si confonde con l'infinito.

Giulio Pelli era stato Ufficiale di Marina. Ma non uno qualsiasi. Il suo più bel ritratto lo si trova nelle pagine dell'Alcione dalle ali spezzate di Sergio Nesi, che salito a bordo del Montecuccoli nel 1940, freschissimo aspirante appena uscito da Livorno, trovò nell'ufficiale di rotta, TV Giulio Pelli, ben più di un superiore. Un confidente, una spalla, in poche parole un amico.

Un ufficiale umano e, soprattutto, col senso dell'umorismo. Fu lui a inventare la tradizione di appiccicare una stagnola di cioccolatino sulla O del motto "Centum oculi" sul quadro di Montecuccoli allora esposto in quadrato ufficiali.

Fu lui, divenuto comandante dell'Ibis (col quale il 6 settembre 1943 svolse la famosa "Missione Taylor") a far scrivere ben leggibile sulla tuga:
IBIS REDIBIS PUNTO E A CAPO
NON MORIERIS IN BELLO

 

Con questo libro misconosciuto - dal quale Nesi ha...saccheggiato a mani basse - Pelli, ormai anziano e vedovo, rievoca gli episodi della propria vita in un modo assolutamente originale. Non c'è un canovaccio. Sono considerazioni filosofiche, ironiche, accompagnate a ricordi d'infanzia nella Riviera di Levante del primo '900, della carriera e dell'età matura. Riemergono le figure famigliari, il padre ex ufficiale di Marina, pedagogo di poche ma acute parole, l'amatissimo fratello "Ghighi", pilota dell'Aeronautica caduto in servizio, e ovviamente la moglie Beatrice.

Le pagine dedicate alla Marina non sono moltissime, ma tutte interessanti e decisamente divertenti. Come il racconto di una terribile gaffe commessa nel corso di un pranzo organizzato da lui, aiutante di bandiera dell'Amm. Pini, presenti due ammiragli che si odiavano, Somigli e Fioravanzo.

 

E' difficile definire un libro così. Il paragone con Lessico familiare è inevitabile. Per certo è commovente e lascia il segno

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Come il racconto di una terribile gaffe commessa nel corso di un pranzo organizzato da lui, aiutante di bandiera dell'Amm. Pini, presenti due ammiragli che si odiavano, Somigli e Fioravanzo.

Sapere, sapere!!!!

Tutto ciò che riguarda le gaffes altrui mi interessa. Mi allevia, diciamo...

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Chiedete e vi sarà dato.

L'anno è il 1939. L'Alessio Olsoufieff menzionato incidentalmente, caduto poi in guerra, era il cognato di Borghese

 

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