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L’Eccidio Tellini – Da Gianina All’Occupazione Di Corfù (Agosto Settembre 1923)


Alagi

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Titolo: L’eccidio Tellini – da Gianina all’occupazione di Corfù (agosto settembre 1923)
Autore: Andrea Giannasi
Editore: Prospettiva Editrice, Civitavecchia
Anno: 188
Pagine: 352
Dimensioni: cm 14 x 20, 7 immagini in b/n in b/n, brossura
Prezzo: Euro 12
reperibilità: facile (in vendita c/o Tuttostoria)

 

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Si tratta di un interessante opera il cui autore (collaboratore, tra l’altro di “STORIA militare”) approfondisce i poco noti aspetti delle vicende che portarono al bombardamento italiano di Corfù del 31 agosto 1923.

Fu questa la prima azione politico-militare condotta sullo scacchiere internazionale dal governo di Benito Mussolini, in risposta all’uccisione del generale Enrico Tellini e di altri militari italiani impegnati, sul crinale greco-albanese, a delimitare – per conto della “Conferenza degli Ambasciatori” – i limiti confinari tra i due paesi, in seguito alla dissoluzione dell’impero austro-ungarico che aveva avuto luogo al termine della prima guerra mondiale.

Vengono innanzitutto ripercorsi gli eventi politici e diplomatici che portarono alla ben nota “vittoria mutilata”: eventi che convinsero il nostro Ministero degli Esteri a sostenere la presenza di funzionari e militari italiani nella commissione che doveva stabilire l’esatto confine tra Grecia ed Albania, visto che – proprio nell’Albania – veniva correttamente individuato l’unico “sbocco” italiano nell’area balcanica.

Il generale Tellini, insieme ad altri ufficiali ed all’autista dell’autovettura, venne assassinato in Grecia (in circostanze mai chiarite) sulla strada che da Gianina (nel Nord dell’Epiro), conduce a Kakavia, verso il confine con l’Albania.

Con la sua prima “dimostrazione di forza”, il governo mussoliniano richiese scuse e riparazioni ad Atene, rafforzando la sua azione con il bombardamento navale di Corfù e la temporanea occupazione dell’isola ionica.

Il volume di A. Giannasi è preciso e documentato nella ricostruzione dei fatti diplomatici e militari di quel poco conosciuto periodo e contribuisce, in tal modo, a chiarire la genesi dell’iniziale politica estera dello stato fascista, giustamente e più volte definita “ondivaga” – per tutti gli anni Venti – nei confronti della Francia e, soprattutto, della Gran Bretagna.

Al tempo stesso, la figura e l’attività del generale Tellini sono delineate e approfondite per la prima volta, anche con l’apporto di un’appendice documentaria che si conclude con un’interessante saggio sulla definizione “giuridica” del terrorismo internazionale, dall’ “eccidio TellinI” sino alle attuali vicende della guerra in Irak.

Alcuni appunti possono essere rivolti a piccole imprecisioni “navali” (l’incrociatore San Marco definito “corazzata”) e a qualche refuso di troppo nel testo, come quello che fa risalire al 1916, anziché al 1915, gli “accordi di Londra” per l’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’Intesa.

Nel complesso, si tratta di un utile approfondimento di uno degli eventi meno noti della storia italiana nell’immediato primo dopoguerra, le cui conseguenze influenzarono la politica estera del nostro paese sino agli anni della seconda guerra mondiale.

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