Leopard1 Posted October 19, 2013 Report Share Posted October 19, 2013 (edited) Titolo: La 36^ Aerobrigata da interdizione strategica “Jupiter” - Il contributo italiano alla guerra freddaAutore: Antonio MarianiCasa editrice: Ufficio Storico Aeronautica MilitareAnno di edizione: 2012Pagine: 368Dimensioni: 29x20,5Prezzo originale: Euro 15,00 Che le forze Armate Italiane abbiano avuto durante la Guerra fredda (ed anche dopo...) un potere nucleare era cosa nota. A livello tattico, l'Esercito aveva in dotazione sia due tipi di missili in grado di colpire con testate a carica nucleare obiettivi a distanze relativamente brevi (dai 50 km dell'Honest John ai 130 del Lance), sia pezzi di artiglieria tradizionale, trainata e semovente, in grado di sparare a distanze ancor più brevi (17 km per gli obici da 203mm), proiettili con piccole cariche nucleari.La Marina Militare ebbe la tentazione di fare un salto di qualità, ipotizzando di poter installare missili Polaris su due unità di superficie, gli incrociatori Giuseppe Garibaldi e Vittorio Veneto, ma non se ne fece nullaFu però con l'Aeronautica Militare che l'Italia ebbe, seppur per un breve periodo, un certo potere nucleare stategico. Dal 1960 al 1963 fu costituita infatti la 36^ Aerobrigata da Interdizione Strategica, dotata di missili Jupiter con gittata di oltre 3000 km e con una testata nucleare da 1,44 megatoni.La soluzione della crisi di Cuba, se da un lato determinò il ritiro dei missili sovietici dall'isola caraibica, dall'altro causò la fine del potere nucleare strategico italiano.Antonio Mariani ci racconta proprio la storia poco conosciuta di un sistema d’arma nucleare - il missile Jupiter- e della 36^ aerobrigata in quel particolare contesto storico che fu la Guerra Fredda dei primi anni ‘60 del secolo scorso. Edited October 19, 2013 by malaparte inserimento copertina Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
malaparte* Posted October 20, 2013 Report Share Posted October 20, 2013 (edited) Oibò. Da quel che ho capito, siamo stati quasi-potenza nucleare senza saperlo. La soluzione della crisi di Cuba, quindi, ha risolto anche il nostro problema di nucleare in affitto. a quel che capisco. Mica vero che tutti lo sappiano. Neanche tanti. Direi pochi. A quell' epoca (anni '60-70, giusto?) non ricordo stracciamenti di vesti, cortei, digiuni ecc. sull' argomento. E sì che di "antenne" ce n'erano...forse impegnate a digiunare per altre faccende. Curiosa l' eterna diatriba tra Marina ed Aeronautica. Mi chiedo, da ignorante, come stanno le cose oggi.... Edited October 20, 2013 by malaparte Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dott.Piergiorgio Posted October 20, 2013 Report Share Posted October 20, 2013 come stanno le cose oggi, sull' uso strategico-diplomatico degli armamenti, beh, se ho capito bene il dietro le quinte sulla recente crisi siriana, più o meno le stesse, senza bisogno di negare le proprie chiavi..... glisso sul come stanno le cose oggi tra MMI ed AMI. Presumo comprendi da sola che la discussione potrebbe facilmente degenerare... Storicamente, dopo lo scioglimento della 36a areobrigata, poi c' è stata la corsa al nucleare più assurda della storia (tra Italia e Svizzera...), che dubito seriamente che verrebbe trattata da un ufficio storico, che he portato allo sviluppo del vettore IRBM Alfa, e l' ancora discussa questione se Doria e Veneto erano predisposti per imbarcare più o meno velocemente pozzi per missili balistici. Saluti, dott. Piergiorgio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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