Leopard1 Posted May 5, 2012 Report Share Posted May 5, 2012 D'accordo che sono un carrista e come tale grandemente ignorante di cose di mare, ma mi è egualmente dispiaciuto essere ripreso da un grande esperto per aver utilizzato il termini "nave da battaglia" e "corazzata" come sinonimi (per la cronaca si trattava della Vittorio Veneto e della Littorio), mentre in realtà, mi è stato detto, indicano tipi di unità diverse. In effetti, sul sito della Marina http://www.marina.difesa.it/storiacultura/...aBattaglia.aspx le unità sono indicate separatamente, anche se mi pare di aver capito dal mio interlocutore che nella Regia Marina solo le unità della classe Littorio possono essere definite "navi da battaglia" Quali sono le differenze? Mi date lumi? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alagi Posted May 5, 2012 Report Share Posted May 5, 2012 (edited) È una questione annosa, lungamente dibattuta e - in effetti - i due termini sono spesso usati come sinonimi (il che non è del tutto corretto) o, comunque, in modo inappropriato. Con il contemporaneo avvento della propulsione a vapore, delle artiglierie di grosso calibro e dell'impiego di piastre di corazzatura in ambito navale, assistiamo all'entrata in servizio delle prime unità "corazzate" (armored ships in inglese) in senso lato: il loro esordio ebbe luogo ad Hampton Roads nel 1862, con lo scontro tra l'unionista Monitor e il confederato Virginia. Nei decenni successivi, il termine "corazzata/o" fu spesso abbinato a varie tipologie di unitá, dall'ariete alla pirofregata (e più tardi all'incrociatore) ma - a partire dagli ultimi due decenni dell'800 - si inizió a definire "corazzata" un'unità di grosse dimensioni e armata con pezzi di calibro superiore ai 10 pollici (254 mm), in pratica la vera e propria "capital ship" dell'epoca. Questa definizione di "corazzata" vale quindi per tutte le grandi unità armate con artiglierie di grosso calibro (ma anche con pezzi più piccoli di medio calibro), protette con piastre di corazzatura di grande spessore, provviste di grande autonomia, impiegabili contro analoghe navi nemiche e fornite di funzionalità di comando, comunicazione e controllo proprie di una "flagship", ossia di "nave ammiraglia". Nel 1905, si assistette ad una vera e propria "rivoluzione", con l'entrata in servizio della britannica HMS Dreadnought. Si trattava della prima "corazzata monocalibra", ossia armata esclusivamente con artiglierie del massimo calibro imbarcabile, al fine di ottimizzare l'effetto di ciascuna salva dell'armamento principale. Con la Dreadnought nasceva quindi la "nave da battaglia" moderna, termine che - da allora in avanti - definirá tutte le corazzate monocalibre immesse in servizio dalle principali marine (e, in effetti, spesso definite con il termine omnicomprensivo di "dreadnought"). Possono in tal modo essere definite "navi da battaglia" tutte le "dreadnought" della Regia Marina: cioè la Dante, le tre "Cavour" e i due "Duilio". Sbaglia quindi chi ritiene errato definire "navi da battaglia", in particolare, i due "Cavour" e i due "Duilio" rimodernati che operarono nel corso della seconda guerra mondiale. Parimenti, sono "navi da battaglia" anche i tre successivi "Littorio", anche se di un tipo più moderno, come in effetti definito dal trattato di Washington del 1922 (dislocamento standard massimo 35.000 t e calibro massimo delle artiglierie 406 mm). Le unitá cosi costruite sono definite "navi da battaglia tipo Washington" (ad es., i citati "Littorio", le "Nelson" britanniche, le "North Carolina" dell'U.S. Navy ecc). Le navi ancora più grandi immesse successivamente in servizio (ad es., le "Bismarck" tedesche, le "Yamato" giapponesi e le "Iowa" americane") sono anch'esse - per quanto ovvio - "navi da battaglia". Va detto che questa differenziazione vale soprattutto per la lingua italiana, mentre nel mondo anglosassone (che fa scuola...) il termine "battleship" indica pressochè indifferentemente tanto la più vecchia "corazzata" quanto la più moderna "nave da battaglia". Per un corretto uso riferito alle unitâ italiane, non sbaglierà quindi chi definisce "navi da battaglia" tutte le unità monocalibre a partire dalla Dante in poi, e "corazzate" tutte le più vecchie "pre-dreadnought" costruite in precedenza. Edited May 5, 2012 by Alagi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
malaparte* Posted May 5, 2012 Report Share Posted May 5, 2012 (edited) Questione linguistica abbastanza intrigante. Solo per apportare eventuali ulteriori elementi di informazione e cultura (ripeto che considero Betasom una sorta di Enciclopedia work-in- progress), mi limito a riportare alcuni passi di quanto scritto su Almanacco delle Forze Armate 1927, al capitolo “La nave da battaglia nel suo divenire” pp. 491-504. Un’' avvertenza: una nota indica che : “Per la trattazione di queste note è stata lasciata ampia libertà agli autori”. E’ firmato S.S (dall’elenco finale degli autori posso ricavare un CV S.Salsa, ma il plurale mi obbliga a citare anche un eventuale CF L.Sansonetti e CF E. Sportiello) Il nome di nave da battaglia non fu originariamente adoperato a designare alcuna classe ben definita di nave. Si ebbero in Italia navi da battaglia di molte classi, dalla prima alla sesta, se non andiamo errati, che comprendevano pressoché tutte le unità della nostra flotta: dalle grandi corazzate ai precursori dei moderni cacciatorpediniere[...…] Ancora oggi (1927ndr) l ‘Italia designa col nome di navi da battaglia di seconda classe ibridi più o meno modesti fra l’ incrociatore corazzato e le corazzate ad armamento misto che precedettero le grandi navi monocalibre che formarono il nucleo delle flotte quali si presentarono alla grande guerra, e che tuttora sopravvivono, centro della loro potenza, nell’ unico accordo internazionale, quelli di Washington, che abbia avuto un qualche effetto concreto per il cosiddetto disarmo universale[…...] Il nome di nave da battaglia è stato dunque usato ( e lo è tuttora in parte da noi) a designare qualunque nave atta a combattere. Ma esso non deve ormai più essere usato in tale significato: esso designa oggi quel che più comunemente il pubblico chiama grande nave, o ancora, con termine molto invecchiato , corazzata, la nave cioè che rappresenta la soluzione meno imperfetta del compromesso tra l’ offesa e la difesa, fra la velocità e la protezione subacquea passiva, fra la corazza e le armi, e le varie armi… Appunto perciò la nave da battaglia muta continuamente di aspetto e di nome, appunto perciò questa designazione poté applicarsi a intere classi di navi.[...] Poichè il grande cannone, il cannone di grosso calibro /(per dirla in termine tecnico) aveva nell'armamento della nave la prevalenza, la nave da battaglia poteva esser deytta (per quanto con qualche imprecisione) nave monocalibra perché il suo armamento principale era tutto d'un sol calibro, e soprannominota dreadnought (cioè "senza paura", dal nome del primo campione inglese, costruito in applicazione delle idee di un grande ingegnere navale italiano, il CUNIBERTI. Eccterea eccetera... Aggiungo che l'articolo sulle navi da battaglia è corredato di foto di Giulio Cesare, Cavour, Andrea Doria. EDIT: l' evidenziazione (ovviamente mia) è dovuta al fatto che per l'appunto una nave da battaglia....è una nave atta a dare battaglia. Punto. :s12: :s68: Complemento di scopo. :s03: Edited May 5, 2012 by malaparte Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
pugio Posted May 5, 2012 Report Share Posted May 5, 2012 Allego link dell'Arsenale di Taranto http://arsenaletaranto.altervista.org/inde...1&Itemid=81 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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