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Incrociatori A.a. Mai Finiti


pugio

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Non sapevo dell'esistenza, nella panoplia delle navi della Regia Marina mai terminate, dei 2 incrociatori A.A. Etna e Vesuvio ex commessa Regia Marina Siamese. Allego un disegno di cantiere delle 2 navi in questione.

Da quanto sò, vennero abbandonate con la costruzione al 60%. Qualche Comandante ha notizie più dettagliate? Grazie.

t4wft4.jpg

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Si tratta - rispettivamente - degli ex Takisn e Naresuan della Marina siamese, requisiti dalla Regia Marina solamente nel dicembre 1941 per essere modificati in vista di un possibile impiego anche come unità da trasporto veloce.

A giugno del 1943 i lavori di completamento furono sospesi e i relitti delle due unità, rinvenuti ad aprile del 1945 in pessime condizioni e parzialmente affondati nel vallone di Zaule, presso Trieste, furono demoliti nel dopoguerra.

 

Dettagliate informazioni possono essere reperite su:

 

G. Giorgerini, A. Nani, Gli incrociatori Italiani, Roma, USMM, 1976

E. Bagnasco, E. Cernuschi, Le navi da guerra italiane 1940-1945, Parma, Albertelli, 2003 (recensito qui: http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=18168 )

 

(Nota per Pugio: Il disegno non è di cantiere [le due navi erano di costruzione C.R.D.A.], ma è un profilo realizzato da Augusto Nani per il libro dell'USMM indicato più sopra :s02: )

Edited by Alagi
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Si tratta - rispettivamente - degli ex Takisn e Naresuan della Marina siamese, requisiti dalla Regia Marina solamente nel dicembre 1941 per essere modificati in vista di un possibile impiego anche come unità da trasporto veloce.

A giugno del 1943 i lavori di completamento furono sospesi e i relitti delle due unità, rinvenuti ad aprile del 1945 in pessime condizioni e parzialmente affondati nel vallone di Zaule, presso Trieste, furono demoliti nel dopoguerra.

 

Dettagliate informazioni possono essere reperite su:

 

G. Giorgerini, A. Nani, Gli incrociatori Italiani, Roma, USMM, 1976

E. Bagnasco, E. Cernuschi, Le navi da guerra italiane 1940-1945, Parma, Albertelli, 2003 (recensito qui: http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=18168 )

 

(Nota per Pugio: Il disegno non è di cantiere [le due navi erano di costruzione C.R.D.A.], ma è un profilo realizzato da Augusto Nani per il libro dell'USMM indicato più sopra :s02: )

Esaustivo come sempre Comandante Alagi: :s10: :s10:

Solo una curiosità prima di trovare i testi che accludi: ma sono paragonabili ai Classe Cadorna?

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Solo una curiosità prima di trovare i testi che accludi: ma sono paragonabili ai Classe Cadorna?

Assolutamente no.

Le due navi traevano origine dai "Montecuccoli", anche se poi l'aspetto esterno generale era del tutto diverso.

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Assolutamente no.

Le due navi traevano origine dai "Montecuccoli", anche se poi l'aspetto esterno generale era del tutto diverso.

Grazie mille. :s01:

Pugio

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Se posso approfittare anch'io della competenza del c.te Alagi:

Ho sentito dire che c'erano dei progetti per far trasformare in incrociatori AA anche i "Da Giussano".

Ma era qualcosa di ben definito o solo un'ipotesi di massima?

(non sarebbe un'idea malvagia per una conversione di qualche modellino statico...)

Grazie!

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Parlando di progetti "particolari" della R.M., dopo il siluramento dell'agosto 1942 - nel quale venne gravemente danneggiato - il Bolzano fu rimorchiato alla Spezia per essere sottoposto a lavori di raddobbo, peraltro mai portati a termine a causa del sopravvenuto armistizio.

Verso la fine del 1942 - inizio del 1943 furono condotti alcuni studi di massima (si badi bene mai seguiti da progetti esecutivi) sulla trasformazione del Bolzano in nave "lancia aerei": il profilo che segue (vado a memoria) dovrebbe rivenire volume dell'USMM sugli incrociatori italiani

53420112.jpg

 

... e la Delphis Models ne ha anche realizzato il modello. :s02:

bolzanook.jpg

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Mi sembra un qualcosa di un po' bislacco :s12: :s12: :s12:

Dove sono le sovrastrutture? Il ponte di comando? La plancia?

Le sovrastrutture eran state eliminate per far posto agli aerei. La plancia e gli altri organi di governo eran stati addossati al fumaiolo poppiero.

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Così forse si vede meglio. :s02:

 

2nvrn11.jpg

 

W i Russi. :s03:

Potevano adottare la disposizione fuoribordo laterali per i fumaioli, come le portaerei giapponesi :s12: Avrebbero guadagnato più spazio :s01: :s01:

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Una domanda:

ma su questi due incrociatori, le artiglierie principali di che tipo avrebbero dovuto essere?

Erano previste AA o bivalenti oppure ad essere AA erano solo le secondarie (che comunque in questo progetto sono ben 10)?

A rigore, il vero incrociatore antiaereo dovrebbe avere proprio l'armamento principale con funzione antiaerea, oppure bivalente antiaereo/antinave.

In effetti, gli alleati hanno fatto quest'ultima scelta sugli Atlanta (127/38 binati) e sui Dido (133mm binati).

Noi, per quel poco che so, non avevamo un pezzo bivalente AA/AN di medio calibro (almeno 120 mm) paragonabile a quelli degli Alleati. O mi sbaglio?

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Dopo la requisizione da parte della R.M. le due navi avrebbero dovuto imbarcare 6 cannoni da 135/45 in impianti binati; i medesimi dei "Capitani Romani". Di norma l' elevazione max di questi cannoni era di 45°, mentre quella per il caricamento semiautomatico era di 30°, un pò pochini per esser considerate armi A.A.

 

Tuttavia a pag.38 del libro di E. ANDO' "INCROCIATORI LEGGERI CL. CAPITANI ROMANI" (Ermanno ALBERTELLI ED. 1994) si parla "...di una versione binata antiaerea prevista per gl' incr. cl. ETNA e per la N.b. CAVOUR in ricostruzione". Frase che dà d' intendere che avesse una maggiore elevazione.

 

L' armamento A.A. secondario era costituito da 10 cannoncini da 65/70 e 14 mg da 20/65.

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Chiarissimo, grazie.

(Betasom è una base magnifica, piena di Comandanti informati e pronti a chiarire ogni dubbio. Vi ringrazio).

 

Tornando al tema delle artiglierie, mi dispiace consatare che, come in altri casi, anche questo è stato un progetto italiano rimasto incompiuto.

In ogni caso, saremmo stati in ritardo rispetto agli Alleati a sviluppare una valido pezzo AA di calibro vicino ai 5" (127 mm).

In effetti, se non erro, anche la Germania ci faceva compagnia (avevano il 105 mm, un po' più limitato), mentre USA, Gran Bretagna e anche Giappone avevano tutti degli efficienti pezzi AA da 127 o 133 mm (e addirittura gli USA stavano avrebbero preso in considerazione il 152 mm per i Rochester).

Forse non è un caso che proprio queste ultime tre nazioni avessero la mentalità "aeronavale" più evoluta, conoscendo bene la minaccia costituita dagli attacchi aerei...

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Posso sbagliarmi, ma i nuovi 135 mm per gli etna e la Cavour dovrebbero essere stati completamente definiti e addirittura installati almeno a bordo della Cavour, quindi le caratteristiche AA dovrebbero essere note. O mi sbaglio?

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Posso sbagliarmi, ma i nuovi 135 mm per gli etna e la Cavour dovrebbero essere stati completamente definiti e addirittura installati almeno a bordo della Cavour, quindi le caratteristiche AA dovrebbero essere note. O mi sbaglio?

Non sbagli: i nuovi "135" eran già a bordo del CAVOUR al momento del tristissimo8settembre. A pag. 63 del libro "CORAZZATE CL. CONTE DI CAVOUR (ED. BIZZARRI 1972) c'è la foto di uno di tali cannoni a bordo della corazzata. L' elevazione che appare nell' immagine non mi sembra molto oltre i 45°.

 

Visto che si parla dei "135" anche quelli imbarcati a bordo del GARIBALDI Incr. Giuseppe, dalle varie foto in mio possesso, non mi pare che si elevassero molto oltre i 45°.

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In ogni caso, saremmo stati in ritardo rispetto agli Alleati a sviluppare una valido pezzo AA di calibro vicino ai 5" (127 mm).

In effetti, se non erro, anche la Germania ci faceva compagnia (avevano il 105 mm, un po' più limitato), mentre USA, Gran Bretagna e anche Giappone avevano tutti degli efficienti pezzi AA da 127 o 133 mm (e addirittura gli USA stavano avrebbero preso in considerazione il 152 mm per i Rochester).

 

Il pezzo da 5"/38 cal. del 1936 era di alcune ere geologiche più avanti di tutti gli altri pezzi di calibro similare, compresi quelli entrati in servizio negli anni immediatamente successivi. A parte questo, erano i CL classe WORCESTER a montare le torri binate con pezzi automatici DP da 6"/47 (progettati nel 1937 e originariamente proposti per i CLEVELAND): ma gli unici due costruiti entrarono in servizio solo nell'aprile-giugno 1948, decisamente troppo tardi. Gli 8"/55 (in torri trinate) dei tre splendidi DES MOINES erano automatici e a tiro rapido (tre volte il ritmo di tiro dei cannoni dei BALTIMORE) in base allo stesso principio, ma non erano veramente DP.

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Non sbagli: i nuovi "135" eran già a bordo del CAVOUR al momento del tristissimo8settembre. A pag. 63 del libro "CORAZZATE CL. CONTE DI CAVOUR (ED. BIZZARRI 1972) c'è la foto di uno di tali cannoni a bordo della corazzata. L' elevazione che appare nell' immagine non mi sembra molto oltre i 45°.

 

Visto che si parla dei "135" anche quelli imbarcati a bordo del GARIBALDI Incr. Giuseppe, dalle varie foto in mio possesso, non mi pare che si elevassero molto oltre i 45°.

 

da questo sito http://www.navweaps.com/ si conferma che l'elevazione massima era di 45° e che sul Garibaldi vennero montate quando l'incrociatore divento lanciamissili

Edited by Iscandar
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image3dbn.jpg

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I due scafi e l' app. motore mi pare che non avessero subito gravi danni in seguito al loro abbandono: son convinto che, se non ci fossero state le severe limitazioni economiche del dopoguerra, la MARINA MILITARE avrebbe potuto ricavarne due navi "interessanti".

 

Qualcuno è a conoscenza di eventuali progetti in merito?

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Qualcuno è a conoscenza di eventuali progetti in merito?

Posso confermare che non venne redatto o anche solo proposto alcun piano o progetto relativo al completamento postbellico dei due "Etna". :s02:

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