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Passo Uarieu: Le Termopili Delle Camicie Nere In Etiopia


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Passo Uarieu: le Termopili delle Camicie Nere in Etiopia

Pierluigi Romeo di Colloredo

Ass. Culturale Italia, Genova

2008

formato 14x21, 126 pag., alcune illustrazioni in b/n

Euro 15,00.

reperibilità facile

 

uarieu.jpg

 

 

Tra il 21 e il 24 gennaio 1936 circa 1500 CCNN della Div. 28 Ottobre, asserragliate a Passo Uarieu, prive di acqua e di viveri, sostennero l'urto dei 15.000 uomini di Ras Cassa, ( ai quali si aggiunsero poi altri 5000 ) che miravano a spezzare lo schieramento italiano in Etiopia. Fu, per le forze di Badoglio, un momento critico: in caso di cedimento del passo, le forze di Cassa avrebbero avuto via libera per raggiungere la regione dell'Hausien, tagliando fuori Macallè, dove si trovava il grosso delle forze di Badoglio, dalle retrovie e dall'Eritrea.

E Badoglio “fu sul punto di perdere la testa, e con essa la guerra: ormai sicuro che la 28 Ottobre avrebbe ceduto al numero soverchiante si preparò a fare lo stesso errore che nel 1866 era costata agli italiani la sconfitta di Custoza: ritirarsi, regalando al nemico una vittoria che ancora non aveva conquistato.” Per fortuna, aveva intorno degli uomini con più sangue freddo, come il gen. Dall'Ora, che si rifiutò di obbedire all'ordine di distruzione dei magazzini, e il col. Vittorio Ruggiero (anima della nostra intelligence in Etiopia) che lo dissuase. Ordinò anche di usare l'iprite, ma il generale dell'Aeronautica Cat, pure lui, si rifiutò.

Il 24 gennaio l'arrivo delle colonne di soccorso, appoggiate da un massiccio intervento dell'aeronautica, risolse la situazione.

Durante i combattimenti si verificarono alcuni episodi che entrarono poi nella “leggenda” e nella propaganda delle CCNN, come la morte di padre Reginaldo Giuliani ( a cui fu poi intitolato un smg della classe Liuzzi).

L'autore inquadra l'episodio di Passo Uarieu nell'ambito più generale della Guerra d'Etiopia, e mette a confronto in due specifici capitoli le caratteristiche dell'esercito italiano e dell'esercito etiopico; aggiunge poi un approfondito capitolo per trattare la vexata quaestio dell'uso del gas da parte dell'Aeronautica (a tal proposito è da rilevare come più di una volta, nel libro, si scontri violentemente, e documentatamente, con certe “approssimazioni”, diciamo così, di Del Boca).

Nelle appendici, alcuni resoconti di partecipanti, l'elenco delle decorazioni , con relative motivazioni, le “Cantate dei legionari” ispirate all'episodio, il raffronto fra tutoli militari etiopici, della Camicie Nere, del Regio Esercito.

Colloredo dice di sentirsi vicino al metodo auspicato da Rosario Romeo, quando si augurava che si possa un giorno scrivere dell'otto settembre con lo stesso distacco con cui scriviamo delle guerre puniche” da http://it.wikipedia.org/wiki/Pierluigi_Romeo_di_Colloredo.

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Dello stesso autore, una descrizione dell'impiego delle CC.NN. nell'ambito più generale della Guerra d'Etiopia, in I pilastri del Romano Impero, recensito qui: http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=34706

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