Boomer 1 Posted October 17, 2009 Report Share Posted October 17, 2009 (edited) Esimi Comandanti, non so se l'argomento sia già stato trattato, il nostro motore di ricerca non ha trovato nulla, ma non sono infallibile. Quindi se questa discussione esiste già, mi scuso profondamente e mi preparo al giro di chiglia. Ho trovato per puro caso questo sito, http://www.koreanhero.net/it/TurtleShip.htm, dal quale ho copiaincollato il testo che leggete sotto. La cosa appartiene al filone della curiosità storica, e come tale lor riporto: Kobukson, meglio conosciuta come “Nave Tartaruga”, fu la prima nave da guerra corazzata al mondo. Vantando una potenza di fuoco e di mobilita’ senza pari, la Nave Tartaruga si e’ rivelata uno strumento chiave nel successo delle molte battaglie combattute sotto la guida dell’Ammiraglio Yi. Un vero e proprio carro armato del mare, questa nave e’ stata capace di affondare un grandissimo numero di imbarcazioni nemiche, e cosi tanto fece nel sollevare il morale dei marinai coreani quando si travavano a fronteggiare un flotta giapponese di molto superiore a loro. Non dobbiamo pensare che l’Ammiraglio Yi ha progettato e costruito la Nave Tartaruga tutto da se. Tutte le varie fasi del progetto hanno richiesto gli sforzi combinati di un grande numero di persone: dagli artigiani agli ufficiali navali. Ad esempio Na Dae-young (1556-1612) ha svolto uno dei ruoli piu’ importanti nel portare a termine questo immenso progetto. Di seguito riportiamo le caratteristiche principali della Nave Tartaruga come descritte da Yi Boon, nipote di Yi Sun-sin, nel suo libro Haeng Rok: 1. Le dimensioni della nave sono di 34.2 m. di lunghezza e 10.3 m. di larghezza comparabili, quindi, con quelle della Panokseon (la nave che era lo standard della flotta Coreana al tempo della Gerra dei Sette Anni) 2. La prua e’ caratterizzata dalla presenza di una testa di drago nella cui bocca veniva collocato un cannone. 3. La poppa e’ a forma di coda di tartaruga nel cui interno erano presenti ulteriori aperture per l’artigleria. 4. La copertura della nave e’ caratterizzata da assi di legno coperti da placche metalliche con al centro frecce di ferro. Lungo le placche metalliche correvano dei corridoi utilizzati dai marinai. 5. Sei aperture per lato erano usate per l’artiglieria. 6. Durante i combattimenti il tetto veniva coperto da materassi di fieno in modo da confondere il nemico, che cercando di raggiungere il ponte della nave, veniva conficcato dalle frecce in ferro. 7. Ogni tentativo di attacco veniva respinto dal fuoco d’artiglieria e dagli arceri che potevano colpire da ogni parte della nave. 8. L’ambiente esterno era ben visibile dall’interno della nave, ma non viceversa. 9. L’artiglieria utilizzava una grande varieta’ di proiettili, includendo i cannoni a lungo raggio chiamati Chon (Paradiso), Ji (Terra), Hyun (Nero) e Hwang (Giallo). 10. I vari tipi di proiettili permisero all’imbarcazione di muoversi indisturbata tra le centinaie di navi nemiche. La Nave Tartaruga fu costruita con una testa di drago sulla prua e una poppa a forma di coda di tartaruga. Era costituita da due piani: un piano inferiore per i vogatori e per l’immagazzinamento dei rifornimenti ed un piano superiore che veniva utilizzato dagli arceri e artiglieri, progettato in modo da avere una chiara visuale del nemico, ma ,allo stesso tempo, risultare invisibili dall’esterno. In quel tempo si cercava, normalmente, di abbordare la nave nemica e forzare il nemico in uno scontro uomo a uomo. La Kobukson fu progettata con l’intento di rendere l’abbordaggio particolarmente difficile. Non soltanto la copertura della nave proteggeva l’equipaggio combattente (45) e non (80), ma la copertura in se stessa era cosparsa da spine metalliche, spuntoni e lame che spesso venivano camuffate da materassini di paglia. A differenza di altre navi da guerra, la Kobukson aveva cannoni posizionati non soltanto lungo i lati dell’imbarcazione, ma anche a prua e poppa raggiungendo un livello di precisione e flessibilita’ nella gittata senza precendenti. La testa di drago fu construita non soltanto per lanciare frecce e cannonate, ma anche per rilasciare nubi di fumo e vapori sulfurei per fornire alle flotte coreane una copertura alle loro manovre, e per spaventare i giapponesi piu’ superstiziosi. Appena sotto l’arcata frontale, c’e’ una pretuberanza utilizzata come dispositivo di sfondamento che insieme alla testa di drago rappresentavano il segreto della tattica di assalto della Kobukson. Nella battaglia, la Kobukson caricava il nemico e non appena questo dispositivo sfondava la fiancata della nave la testa di drago veniva utilizzata per lanciare cannonate verso gli interni della nave che non offrivano, oramai, nessuna protezione. Questa pretuberanza aveva anche la caratteristica di migliorare le prestazioni della Kobukson poiche’ tagliava le onde migliorando la velocita’ di vogata. Altre due caratteristiche furono particolarmente utili nell’esecuzione di manovre tattiche. La prima era il fatto che la nave fu costruita utilizzando assi di pino rosso con un diametro non inferiore a 12 cm; il vantaggio offerto da questo tipo di legno e’ legato alla sua densita’ di 0.73, molto piu’ alta rispetto alla media di 0.41-0.47. Il secondo consiste nell’aver utilizzato chiodi di legno, che a differenza dei chiodi in metallo non arruginivano e, poiche’ assorbendo l’acqua si espandevano, nel tempo assicuravano all’intera costruzione una tenuta migliore. L’intera nave venne costruita utilizzando travi in legno con identature ad incastro, rendendo l’intera struttura della nave piu’ forte ed elastica. Le navi giapponesi costruite con legno a bassa densita’ erano leggere e veloci, ma la bassa resistenza del legno non riusciva a sostenere la forza di ritorno dei cannoni, limitando, cosi, il numero di installazioni di armi pesanti. Come conseguenza i giapponesi preferivano utilizzare i moschetti che avevano una portata limitata di 100 metri. La Kobukson, al contrario, era in grado di trasportare una vasta gamma di cannoni, compresi i cannoni a lunga gittata come il tipo Chon (Paradiso) con una gittata di oltre 500 metri, dell tipo Ji (Terra) con la sua gittata di 350 metri oppure del tipo Seung (Vittoria). Inoltre le forze coreane disponevano di un cannone portabile con una gittata di 200 metri. La Kobukson aveva otto remi per lato, ognuno operato da cinque uomini: un leader e quattro rematori, per un totale di 80 membri di equipaggio. Durante i combattimenti ogni rematore doveva essere al suo posto, mentre in altri momenti il gruppo veniva diviso in coppie che si alternavano nella vogata. Il leader istruiva il proprio gruppo a remare in avanti o indietro, ad aumentare o diminuire la velocita’, a fermarsi o virare, tutto secondo le circostanze che si presentavano durante la battaglia. Questa divisione dei ruoli, innovativo per quel tempo, diede alla Kobukson un potenziale di movimento superiore non soltanto in termini di velocita’, ma anche in termini di raggio d’azione e manovrabilita’. L’equipaggio di bordo era diviso in tre gruppi: gli artiglieri, i responsabili nella ricarica dei cannoni con polvere da sparo e proiettili e gli arceri. La Kobukson era capace di produrre una pioggia continua di cannonate e di frecce infuocate, colpendo tutto cio’ che entrava nel suo raggio d’azione. Il numero di aperture d’artiglieria di solito variava da nave a nave, ma la Kobukson appartenente al generale Tong Je Young descritta in “Complete Works of Yi Sun-sin”, aveva un totale di 72 aperture: 22 su ogni lato, 12 su ogni piano della poppa. 2 su ogni piano della prua. Inventata alla fine del sedicesimo secolo, la Kobukson fu una nave unica nel suo genere senza eguali nella storia navale. Progettata con cura meticolosa fu il risultato di una dettagliata ricerca scientifica che vanto’ una struttura e prestazioni insuperabili. Di particolare significato e’ il fatto che la Kobukson fu il risultato del perfezionamento della Panokseon, la nave da guerra gia’ utilizzata in Corea, basata su un’indagine attenta della tattica giapponese di attacco e arrembaggio. Repliche della Kobukson sono esposte in diversi musei nazionali, come al “War Memorial of Korea” e in altri musei in varie parti del mondo: al “War Memorial Museum” in Wahington D.C., al “Maritime Museum” in Gran Bretagna, e in molti altri paesi che includono Cina, Giappone, Germania, Francia, Canada etc. Edited October 17, 2009 by Boomer 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.