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Kameraten...Ë mio il barchino....!!!


Marco U-78 Scirè

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  • 2 weeks later...

Se ricordo bene dovrebbe trattarsi della foto di un LINZE, un barchino esplosivo radiocomandato. Si trattava di un sitema d'arma tedesco che preveva l'uso di un mezzo tipo dragamina come unità guida e fino a 3 barchini esplosivi comandati a distanza, da lanciare contro navi nemiche. Credo che alcuni siano stati utilizzati anche come dragamine, facendoli correre sui campi minati (soprattutti contro le mine magnetiche) La foto deve essere stata fatta per propaganda, durante un addestramento.

Una unità Linze opero a Sanremo nel 1944, durante le operazioni collegate e successive all'operazione Anvil, (lo sbarco angloamericano nella Francia meridionale).

L'idea di usarli come dragamine è stata ripresa da diversi costruttori navali dopo la 1° guerra del golfo, visti i problemi di sminamento delle acque del Kuwait.

Ciao a tutti

Ursus Atlanticus

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Visto che si parla di mezzi d'assalto tedeschi volio ampliare l'orizzonte.....

 

I tedeschi, dopo i successi di italiani e inglesi, iniziarono la progettazione di una serie di mezzi d'assalto e mini sottomarini, però le usarono come armi della disperazione, con personale molto poco addestrato, (addirittura volontari tratti dall'esercito), e impiegati a massa, (perdendo l'effetto sorpresa) contro il traffico tra Inghilterra e Francia, dopo il D-Day. Molti mezzi erano comuncque interessanti, vi mostro le caratterisitiche tecniche e alcune foto

 

 

 

Neger-Marder

 

Il Neger venne progettato in seguito alla richiesta della costruzione di un porta-siluro poco dispendioso impiegando un siluro manovrato che, usato inaspettatamente in grandi quantità contro il nemico doveva servire nell'ambito delle misure anti-invasione. Il Neger fu pronto per lo sbarco alleato ad Anzio, ma non riportò alcun successo. Un successivo sviluppo del Neger fu il Marder, un po' più lungo e dotato di una piccola cassa d'immersione che permetteva al Marder di navigare in immersione per breve tempo.

sota-marder.jpg

 

 

Molch

 

Il successore del Neger-Marder fu il Molch (salamandara). Era un battello lungo 10 metri in grado di trasportare due siluri G7E agganciati esternamente sui due lati. Come per altri progetti tedeschi doveva sfruttare il maggior numero possibili di componenti già esistenti. La sezione anteriore comprendeva dodici elementi delle batterie Tipo 13 T210 che azionavano il motore elettrico da 13 hp. Le dimensioni del complesso batterie ne facevano un battello relativamente grosso, con un dislocamento di 8,4 t (senza siluri), ma che aveva una notevole autonomia subacquea (50 miglia a 5 nodi). Dietro le batterie, nella sezione di poppa, c'era il posto del pilota, seduto fra due casse di assetto che per le loro piccole dimensioni e la loro posizione dovevano essere praticamente inutili per compensare il peso delle batterie. Nonostante grossi problemi di manovrabilità, la produzione di serie dei Molch cominciò nel giugno 1944 e per la fine di febbraio del 1945 erano stati completati 393 esemplari. La costruzione era quasi tutta concentrata negli stabilimenti Deschimag AG Weser di Brema.

sota-molch.jpg

 

 

 

Biber

 

Il sommergibile tascabile Biber, derivato dall'inglese Welman W46 ripescato a Bergen il 22 novembre 1943, venne realizzato dal capitano di corvetta Hans Bartels. Il Biber, completo di due siluri G7E, aveva un dislocamento di 6,3 tonnellate, era lungo 9 metri e largo 1,6 con un pescaggio di 1,37 metri.Erano state fatte molte riserve sulla sicurezza del propulsore a benzina del Biber, un motore per automobile Opel Blitz, ma il suo limitato costo, la sua facilità di costruzione e il limitato rumore del suo funzionamento convinsero il costruttore. Il Biber era costruito in tre sezioni, imbullonate insieme su flange. Una alternativa ai siluri erano due mie GS, munite di spolette magneto-acustiche a pressione.

sota-biber.jpg

 

 

 

Seeteufel

 

Il Seeteufel (diavolo di mare), era un battello anfibio munito di elica singola e di cingoli simili a quelli di un piccolo trattore. La necessità di un battello cingolato derivava dalle difficoltà di messa in acqua dei Marder e dei Molch senza una banchina: il Seeteufel poteva scendere in acqua da solo. Il prototipo aveva un equipaggio di due uomini ed era molto più grande degli altri battelli tascabili. La propulsione dipendeva da un motore a benzina da 80 hp che poteva essere collegato sia all'elica sia ai cingoli. Per la navigazione in immersione era inoltre previsto un motore elettrico da 30 hp che consentiva una velocità di 8 nodi, molto buona se si tiene conto che il Seeteufel aveva la peggior resistenza subacquea fra tutti i sommergibili tascabili tedeschi. Il motore a benzina era installato a prore sotto uno schnorkel fisso, un tubo che conteneva anche il periscopio, una antenna radio e la bussola magnetica. Dietro il motore a benzina c'era il locale dell'equipaggio. Le prove si dimostrarono soddisfacenti, ma si scoprì che sulla terra il motore aveva poca potenza e che i cingoli erano troppo stretti. In acqua, invece, poteva essere manovrato molto bene.

 

sota-seeteufl.jpg

 

 

Delphin

 

Il Delphin era un piccolo mezzo dal profilo idrodinamico che rimorchiava una mina da mezza tonnellata. Il battello era molto veloce: sott'acqua poteva raggiungere i 14 nodi, ed era mosso da un motore per automobile Opel Kapitän a ciclo chiuso da 2500 cc. Furono costruiti soltanto due esemplari e le prove sembravano promettenti, ma entrambi furono distrutti a Potenitz il 1° maggio 1945 per evitare che cadessero in mano agli inglesi.

sota-delphin.jpg

 

 

Schwertal

 

Lo Schwertal doveva essere un mezzo subacqueo veloce e maneggevole, destinato anche al ruolo di cacciasommergibili oltre che di antinave. Doveva essere armato con due siluri, ma altre armi suggerite erano una mina da 500 kg e razzi subacquei per difendersi dagli inseguitori. L'elevata velocità comportava che non poteva essere installato un periscopio, venne così prevista una semplice cupola di plexiglas per la navigazione in superficie e per l'orientamento. Fu montato un congegno composto da una bussola per aerei a stabilizzazione giroscopica con controllo automatico del movimento laterale e per il mantenimento della profondità, e i risultati delle prove furono buoni. La bussola magnetica principale era montata esternamente in una gondola affusolata in cima alla pinna del timone. C'era anche un progetto per uno Schwertal II: era ancora più affusolato dell'originale e gli era stato aggiunto un motore elettrico da 25 hp per la navigazione silenziosa. Il tutto però non andò oltre la progettazione a tavolino.

sota-schwertw.jpg

 

Manta Il battello sperimentale ad alta velocità con timone di profondità subacqueo (battello USG) Manta venne sviluppato congiuntamente dalla Ditta Walter e dal comando Sperimentale 456 nel tentativo di riunire in un solo progetto tutte le idee più sviluppate che erano state utilizzate per i vari progetti di sommergibili tascabili. Il Manta aveva uno scafo simile a un trimarano, che consisteva in tre cilindri a forma di siluro collegati da una piattaforma. Il cilindro centrale aveva un pozzetto a prua per un equipaggio di due uomini ed un generatore diesel. La sezione restante, come i due cilindri laterali, conteneva i serbatoi di Ingolin e di combustibile; esistevano anche le casse di compenso e di assetto. L'unità di propulsione era installata in due chiglie laterali sotto i cilindri esterni e comprendeva un impianto Schwertwal II in ognuna delle due chiglie. Oltre alla propulsione diesel-elettrica per la velocità di crociera, si parlava anche di una trasmissione diesel-idraulica. Fra le chiglie laterali erano disposte superfici scivolanti regolabili per la navigazione in superficie con il timone di profondità. La superficie dell'ala tra i due cilindri esterni doveva trasportare quattro tubi per siluri o mine. L'apparecchio automatico e di rilevamento era simile a quello previsto per lo Schwertal. Il Manta venne progettato per operare in diverse condizioni: a) navigazione a scivolamento in superficie (50 nodi con propulsione Walter); b) navigazione in immersione con snorkel (10 nodi con impianto diesel-elettrico); c) navigazione in immersione con impianto Walter (30 nodi); d) navigazione per attacco in immersione (8 nodi con motori elettrici).

Hecht Progettato ispirandosi ai battelli inglesi tipo X lo Hetch era in realtà molto più piccolo e a differenza del battello inglese avrebbe raggiunto il bersaglio navigando in immersione. Naturalmente, il raggio d'azione era molto limitato e il battello doveva essere portato in prossimità del bersaglio tramite mezzi di superficie.

 

 

Seehund

 

Il Seehund era un sommergibile tascabile completamente rifinito, dotato di un impianto diesel-elettrico relativamente potente, e con tutti gli impianti essenziali di una unità sommergible più grande. Per la sua concezione il Seehund era un battello semi-sommergibile, con il profilo in superficie molto basso e superiori capacità di immersione. A centro scafo si trovava una piccola sovrastruttura che conteneva lo schnorkel, la bussola magnetica, il periscopio e una cupoletta di vetro da osservazione. Lo scafo esterno conteneva le casse di zavorra e un compartimento allagabile a prora. Al centro del battello si trovava la camera di manovra con i sedili dei due operatori. Durante l'attacco il battello veniva tenuto a livello periscopio e guidato a voce dal comandante mentre il numero due manovrava e lanciava i siluri secondo le indicazioni del comandante.

 

sota-seehund.jpg

 

Hai

Lo Hai (squalo) venne progettato come un Marder di grandi dimensioni. Dotato di due sezioni di batterie possedeva una più elevata velocità e un maggiore raggio d'azione, ma anche una notevole resistenza idrodinamica e accusava una grave mancanza di maneggevolezza. Solo un prototipo venne realizzato.

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Grazie Ursus non sapevo nulla di tutto questo!!! Vermamente interessante!

 

:s01: :s01:

 

Keltos

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Per U-19 Gunther Prien

 

Ciao intanto

I messi d'assalto subaquei tedeschi furono messi a punto attorno al 1943-44 e pensati come armi a basso costo in grado di controbattere in maniera economica la superiorità navale anglo-americana, soprattutto contro la forza di invazione angloamericana e i convogli che portavano i rifornimenti in Francia dopo il D-Day.

Operativamente furono impiegati il Biber e il Neger.

Il primo era difficile da manovrare, credo con periscopio fisso (o addirittura senza, controllerò), il secondo era costituito da un siluro guida (con a bordo l'operatore) che portava al di sotto il siluro-arma. Navigazione e attacco avvenivano in affioramento (Il Neger aveva solo una cupola in plexiglass o materiale simile). La scarsa autonomia costringeva tali mezzi a operare da basi ravvicinate, esposte agli attacchi aerei alleati, navigavano quasi o addirittura in superficie, per cui venivano facilmente avvistati dalle scorte aeree o dalle navi scorta dei convogli e venivani rapidamente attaccati e distrutti da quest'ultime, soprattutto gli operatori erano poco addestrati, forse qualche mese. A titolo di confronto gli operatori della Decima venivano addestrati per almeno 1 anno prima di essere utilizzati in azione, anzi se gli operatori non erano abbastanza pronti le azioni non venivano eseguite.

Affemo che i risulti furono scarsi perchè nelle azioni contro i convogli tra Bran Bretagna e Francia a fronte dell'impiego di ondate di decine di mezzi gli affondamenti furono meno di 5 (credo). Quasi tutti i mezzi impiegati furono distrutti (con perdita dell'equipaggio) o affondarono per varie cause.

Ciao a tutti

Ursus Atlanticus.

P.S. per chi volesse saperne di più consiglio il libro

"I guerrieri degli abissi" di Paul Kemp.

Parla dei mezzi d'assalto usati e/o progettati da Italiani, Inglesi, Tedeschi e Giapponesi nella WWII. è molto ben fatto e con un discreto approfondimento delle tecniche d'impiego e una comparazione dei metodi di impiego e dei risultati da parte dei belligeranti,

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