GM Andrea* Posted April 26, 2009 Report Share Posted April 26, 2009 (edited) Titolo: Marinai con le stellette - Storia sociale della Regia Marina nell'Italia liberale (1861-1914) Autore: Francesco Zampieri Casa editrice:Aracne Anno di edizione: 2008 Pagine: 348 Dimensioni : 21x14 Prezzo: 20,00 Reperibilità: facile Nel volume in oggetto Francesco Zampieri, giovane studioso già autore di un saggio pubblicato sul Bollettino d'Archivio dell'USMM, ha dedicato un'accurata ricerca alla storia della Marina unitaria, sotto una prospettiva tanto inconsueta nella nostra storiografia, quanto essenziale. Sui primi cinquant'anni della Regia Marina tutto o quasi tutto è stato detto quanto alle navi, ai personaggi di vertice, alle vicende operative, alla strategia e alla tattica. Difettava tuttavia un'opera che analizzasse chi erano gli uomini della Forza Armata, donde provenivano, quale fosse la loro estrazione e come vivessero. La pubblicistica in merito era ed è scarsa alquanto. Un'opera pur completa quale La Marina Militare Italiana nella vita nazionale (1860-1914) non dedica molto spazio all'analisi del personale e delle sue condizioni di vita. Maggiori notizie possono rinvenirsi nei volumi dell'Amm. Galuppini che, sotto il titolo Storie di una Marina che non c'è più, forniscono una messe di informazioni su misconosciuti aspetti regolamentari e "di costume" del tempo che fu, senza tuttavia una visione d'insieme e un'analisi sociologica (nè questi erano gli intenti dell'opera). Rimane la memorialistica, preziosissima fonte di notizie, anch'essa tuttavia limitata, concernendo per quell'epoca in particolare gli ufficiali, talora i marinai, mai i sottufficiali. A tali mende ha riparato l'opera di Zampieri, che con una ricerca davvero certosina ha analizzato ogni aspetto del personale della Regia Marina fino al 1914. L'opera si fonda sulla lettura di materiale d'archivio finora mai preso in considerazione, sul preciso riferimento all'evoluzione normativa e sul costante apporto di discipline quali la sociologia e la statistica. Ne risulta un lavoro certamente per gli "addetti ai lavori", ma che fornisce una visuale, si ripete, del tutto innovativa nell'approccio alla storia navale. L'Autore analizza in primo luogo la categoria degli Ufficiali, dedicando particolare attenzione all'estrazione sociale, alla formazione e alla provenienza geografica, il tutto grazie ai registri tuttora conservati in Accademia. E' interessante come ne risulti demolito lo stereotipo - purtroppo presente anche in recenti pubblicazioni - della Marina quale arma aristocratica. In realtà la gran parte degli ufficiali era di estrazione borghese, nè gli allievi di alto lignaggio godevano di particolari privilegi. Non manca un approfondimento sulla particolare condizione degli ufficiali non di vascello che pur esprimendo in quegli anni un navarca quale Benedetto Brin, rimasero nella considerazione di talune anime meschine, ahi loro povere di spirito, inutili "corpi tecnici secondari da ridimensionare", per usare le parole di un contemporaneo. I successivi capitoli sono dedicati ai sottufficiali e alla bassa forza, con speciale attenzione ai sistemi di arruolamento e alla nascita della base della Spezia, con le implicazioni sociali che ne conseguirono. L'Autore esamina a seguire: - il funzionamento della giustizia militare marittima, con la descrizione di casi disciplinari ripescati in archivio - la sanità militare marittima e le principali patologie di bordo - il cibo, il funzionamento delle mense e i sistemi di approvvigionamento delle scorte. Il quadro d'insieme che ne risulta è quello di una Forza Armata costituente un vero microcosmo, almeno rispetto ai grandi numeri del Regio Esercito, caratterizzato da una prevalenza di personale (per lo più di bassa estrazione sociale) proveniente dall'area tirrenico-ionica (81%) rispetto all'area adriatica (19%). Nè si trascura di considerare come la Regia Marina, per quanto di ridotte dimensioni, sia stata il volano principale della crescita industriale della Nazione, nonchè educatrice di centinaia di migliaia di giovani altrimenti destinati all'ignoranza e alla miseria; una Forza Armata silenziosa e riservata, ma pur sempre, con le sue pecche, "uno dei volti migliori dell'Italia liberale". Edited April 26, 2009 by GM Andrea Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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