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Kon Tiki


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Titolo: KON-TIKI : 4000 miglia su una zattera attraverso il Pacifico

Autore: Thor HEYERDHAL

Editore: Aldo Martello

p. 241: ill. B/N: ; 23 cm.

anno: 1950

prezzo:---

reperibilità: raro

 

kontikifq4.jpg

 

 

 

Si tratta di una delle più famose avventure scientifiche del XX secolo. La guerra mondiale era da poco finita e già nel 1947 cinque giovani scienziati e un pappagallo hanno avuto la bella pensata (be', il pappagallo magari non era mica molto convinto....) di dimostrare che era possibile per le antiche popolazioni del Sud America di epoca incaica raggiungere la Polinesia, sfruttando la corrente di Humboldt. Si trattava semplicemente di studiare come erano le antiche imbarcazioni, costruirne una identica, e poi partire e provare.

Con una zattera di legno di balsa e corde di canapa (interessante studiare i dettagli) , con una navigazione di 101 giorni e 4300 miglia nautiche, i giovanottoni partirono da Callao e arrivarono all'atollo di Raroia. Chiamarono la zattera Kon Tiki, dal nome del dio-condottiero solare che secondo l'antica religione incaica era partito verso occidente.

Il libro fu un successo editoriale mondiale, sia per la suggestione dell'impresa (non erano ancora di moda gli "avventurieri bizzarri"), sia per l'abilità narrativa di Heyerdhal.

Belle le immagini in B/N sia della prparazione che della navigazione.

Cito dalla prima pagina:

Un uomo può talvolta finire in curiose situazioni nella maniera più naturale; e quando ci si trova, è colto improvvisamente dallo stupore, e chiede a se stesso come c'è incappato. [...]Proprio così un mattino io mi posi a sedere, e scrissi nel mio libro di bordo, ormai tutto zuppo di acqua marina: >[...]kontikimappacm8.jpg

 

Ha accompagnato molte noiose estati in campagna, per questo è un po' malmesso. Ce n'è un'edizione Mondadori degli anni '70.

 

 

Su Thor Heyerdhal, da http://it.wikipedia.org/wiki/Thor_Heyerdahl:

 

Biologo, specializzato a Oslo in antropologia delle isole del Pacifico, svolse in realtà la sua attività preminentemente come archeologo.

Pronto a mettere in discussione le teorie allora correnti sulla diffusione umana, via mare, sul pianeta, non esitò ad organizzare ardite navigazioni con natanti ritenuti rudimentali. I suoi progetti navali si basavano in realtà su precise documentazioni storiche o protostoriche, ed erano eseguiti con l'aiuto di maestranze indigene ancora abili a tali lavorazioni. I dubbi della scienza ufficiale dell'epoca si riferivano generalmente all'uso di materiali poco noti e ritenuti inaffidabili quali Legno di Balsa, Papiro, Giunco.

Regista di documentari, esploratore, navigatore diventò famoso per la sua spedizione con il Kon-Tiki, una zattera sulla quale navigò per 4.300 miglia dall'America del Sud alle Isole Tuamotu. Nel 1970 con un'imbarcazione di papiro, come quelle usate dagli antichi Egizi, il Ra II, attraversò l'oceano Atlantico dal Marocco alle Antille. È stato un apprezzato regista, Oscar 1952 nella categoria documentari per Kon-Tiki, nomination nel 1972 per il film Ra. Nel 1977 un'altra imbarcazione di Giunchi, il Tigris navigò dalle rovine di Babilonia alle Maldive e da lì a Djibuti.

Grazie alla spettacolarità delle sue imprese, molte delle sue teorie, soprattutto sulle origini delle popolazioni polinesiane risultarono le più diffuse, anche più di quanto meritassero in termini di conferma. Se da un lato gli sviluppi successivi dell'archeologia e della genetica, sembrano smentire la sua teoria della discendenza delle popolazioni polinesiane e dell'Isola di Pasqua anche da popolazioni amerinde, è però certo che il suo contributo è indiscutibile sotto molti aspetti

Edited by malaparte
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Ho questo libro nell'edizione del 1970 (o giù di lì) della collana "I grandi libri d'oro" di Mondadori: questa versione dell'opera è ricca di fotografia e disegni a colori appositamente realizzati, non nascondo che - da allora - l'ho letto e riletto parecchie volte...

Interessante un fatto: all'atto della costruzione del Kon Tiki, Heyerdal voleva che i tronchi di balsa con cui veniva realizzata la zattera fossero tenuti insieme da legature in fibra vegetale, come veniva fatto nell'antichità (e come, nella fattispecie, viene fatto ancora oggi per le imbarcazioni del lago Titicaca). Gli ufficiali della Marina peruviana della base di Callao, invece, lo convinsero ad utilizzare cavi d'acciaio il che, verso la fine del viaggio, portò quasi alla perdita della zattera dato che l'acciaio aveva quasi completamente segato, in più punti, i tronchi di balsa.

Quando si dice che "i vecchi metodi fuinzionano sempre..." :s02:

Edited by Alagi
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  • 5 years later...

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