Alagi Posted August 1, 2008 Report Share Posted August 1, 2008 (edited) Titolo: The Battlecruiser Hood – an illustrated biography 1916-1941 Autore: Bruce Taylor Casa editrice: Chatham Publishing / Annapolis, U.S. Naval Institute - Londra/Annapolis Anno di edizione: 2005 Pagine: 256 + 16 fuori testo, 220 foto e disegni in b/n, 24 fotografie a colori e 17 disegni a colori, rilegato, con sopraccoperta Dimensioni (cm): 25 x 29,5 Prezzo originale: Lst 24,50 Reperibilità: facile / tramite Amazon o direttamente dai siti internet delle due case editrici Insieme alla Victory, nave ammiraglia di Horatio Nelson, l’incrociatore da battaglia Hood è – con ogni probabilità – l’unità della Royal Navy più famosa e maggiormente conosciuta, forse anche per via del suo drammatico e subitaneo affondamento, avvenuto nel Canale di Danimarca il 24 maggio 1941, durante il breve scontro con la corazzata germanica Bismarck. Tuttavia, nel tempo, la quasi sterminata pubblicistica su questa nave ha riguardato soprattutto gli aspetti tecnici e costruttivi, soprattutto se riferiti alle cause della sua perdita, culminando nel volume di John Roberts The Battlecruiser Hood della fortunata serie “Anatomy of the Ship” (Conway, 1982). Come invece è rimarcato sin dal titolo, Bruce Taylor ha inteso realizzare una “biografia” dell’HMS Hood, intendendo per tale un vasto compendio di interventi personali, interviste dirette o indirette e testimonianze di uomini che, dal 1920 al 1941, costituirono la vera ossatura della nave, ossia il suo equipaggio. Si è trattato di un certosino lavoro di raccolta e organicizzazione di interviste concesse da ufficiali, sottufficiali e marinai ormai scomparsi, intervallati da resoconti rilasciati all’autore dai pochi superstiti dell’unità ancora in vita: non già dell’ultimo equipaggio (di cui solo tre furono i sopravvissuti) ma delle precedenti “Ship’s companies” degli anni Venti, degli anni Trenta e del primo periodo del secondo conflitto mondiale. Nelle pagine di questo bel volume rivive la Royal Navy all’apice della sua potenza, vista soprattutto attraverso la vita e il servizio quotidiani tanto degli ufficiali superiori quanto dei “sottocapi e comuni” e – in questo contesto – riveste particolare interesse il capitolo dedicato al noto ammutinamento di Invergordon del 1933, che vide coinvolti gli equipaggi di diverse unità britanniche tra cui, per l’appunto, l’HMS Hood. Non manca, comunque, una vasta “sezione tecnica” con ampie ed esaustive descrizioni del funzionamento dell’apparato motore, dell’armamento principale e secondario e delle direzioni del tiro: resoconti resi ancora più interessanti, anche in questo caso, dalle parole di coloro che erano direttamente coinvolti nella conduzione di tali complesse apparecchiature. Il corredo iconografico, come è consuetudine per le opere della casa editrice Chatham, è di prima qualità; numerose fotografie sono del tutto inedite e tutte le immagini sono stampate nitidamente e in grande formato, merito anche delle generose dimensioni del volume. Una citazione specifica va fatta per le pagine centrali fuori testo, interamente a colori: opera del noto grafico Thomas Schmid (curatore di diversi siti internet a soggetto navale), attraverso l’utilizzo di avanzati programmi di grafica 3D presentano numerose viste prospettiche dell’Hood e svariati dettagli dell’allestimento. Particolarmente impressionanti gli spaccati dell’apparato motore e delle torri dei calibri principali, come pure alcune viste degli interni della sala macchine il cui “realismo” non trova paragoni in nessun’altra realizzazione di grafica computerizzata del settore. Interessantissima e del tutto inedita, infine, una serie di 24 immagini ricavate da una pellicola a colori girata – tra il 1939 e il 1940 – dal capitano di fregata (Commander) R.T. Grogan, ultimo direttore di macchina dell’unità. Il volume si conclude con una serie di appendici tra le quali meritano di essere ricordate la dettagliata descrizione dei turni di guardia in porto e in navigazione, una ricchissima cronologia e il “Roll of Honour” dell’unità, con l’elenco degli oltre 1400 marinai scomparsi nel suo affondamento. Ancora una volta, la pubblicistica navale britannica è riuscita a superare sé stessa, realizzando con The Battlecruiser Hood – an illustrated biography 1916-1941 uno dei più interessanti e avvincenti volumi a soggetto navale comparsi negli ultimi anni. Edited August 1, 2008 by Alagi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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