Totiano* Posted December 4, 2003 Report Posted December 4, 2003 Ho appena ultimato la visione di un programma sulla RAI che discuteva dell'ultimo libro di Pansa. Per chi non lo ha letto (e sono tra quelli) mi sembra di capire che faccia del revisionismo circa l'immediato dopo guerra, rendendo giustizia alle vittime che non sono di serie "A" o di serie "B" ma semplicemente vittime di qlc in cui credevano e relegate per questo in un dimenticatoio piuttosto che sbandierate come eroi. Sono un militare, mi vanto di esserlo, e non voglio ASSOLUTAMENTE instaurare una discussione politica: il mio mestiere stànell'eseguire gli ordini dello Stato che dovrebbe essere ed è emanazione del Popolo e quindi espressione della Patria. Perchè allora devo vedere ingiuriati miei colleghi trucidati a Nassirya? per fare uno scoop? E i presenti davano anche spago a questo signore che manifesteràil 13 p.v., replicando invece di snobbarlo come le sue "assurdità" (parole del Pansa) avrebbero meritato. Si discute del periodo del dopoguerra e delle reminiscenze che sono arrivate fino alle Brigate Rosse. Adesso le stesse assurditàsono citate da eminenti rappresentanti del Governo e dell'Opposizione presenti al dibattito, per di più conditi da volgari e pesanti commenti. La Democrazia, quella con la D maiuscola è bella perchè permette la più ampia espressione di parola a chiunque e allora perchè le ingiurie? per onorare i morti di cui si accenna nel libro? per propaganda elettorale? per scoop giornalistico? Possibile che il nostro Parlamento, nella sua totalitànon veda le divisioni, i malanimi, gli odi che stàgenerando? O sono semplicemente uno stolto, un sempliciotto? L'Esempio e la tragica morte del C.te di COSSATO sono davvero così inutili? Quote
Marco U-78 Scirè Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 Ho letto Pansa è molte cose purtroppo mi erano tristemente note. Non direi che il suo sia un libro rivisionista, ma tutti lo vogliono perchè l'ha scritto uno "storico" di sinistra. Per me l'importante e che se ne parli perchè solo il ricordo rende immortali e il sacrificio estremo, dare la vita per la Patria, non vano. Sappiano governanti e non, che in Italia, la Nostra generazione saràa guardia di quei Principi formatori d'Eroi! Quote
Admiral Luposky Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 mi dite brevemente di che cosa parla il libro? datemi anche titolo esatto e casa editrice. thx p.s. è per caso sulle vendette partigiane? Quote
Marco U-78 Scirè Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 esatto.... "Il Sangue dei Vinti" G. Pansa.... Quote
QuartoMoro Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 Gianpaolo Pansa si è spesso occupato dei caduti durante la guerra civile italiana, avvenuta tra il 9 settembre '43 e la fine delle ostilità. Lo ha fatto con il rigore dello storico, lo ha scritto con lo stile del grande giornalista quale egli è. Pansa ha scritto spesso cose molto scomode per la Sinistra. Più in generale: molto scomode per tutti. E lo ha fatto fino dall'inizio della sua carriera: una sua ricerca (per la tesi di laurea?) si intitolava Il Gladio e l'Alloro e giàallora poneva il quesito che ora sta emergendo nei suoi ultimi libri (come La Notte dei Fuochi). E cioè: a 60 anni di distanza è giusto che ci siano ancora morti buoni e morti cattivi? Morti da onorare e morti da disprezzare? Non erano, i morti della RSI, tanto rispettabili quanto quelli rimasti fedeli al Re? Ognuno può dare la risposta che più ritiene giusta, in base alla sua indole, la sua formazione, la sua coscienza. A Pansa va il merito di avere tentato di spiegarci - con i suoi libri - come arrivammo al fascismo, come finimmo nella guerra civile. E di avere sollevato qiell'interrogativo. QM Quote
Guest Gotrek Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 Concordo con QM. Su tutta la linea Quote
GM Andrea* Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 Non mi dilungo troppo sui meriti di Pansa, che ha avuto il coraggio "svelare" episodi arcinoti dove sono avvenuti (tipo dalle mie parti) ma ignoti al grande pubblico. Fa piacere rilevare che si possa finalmente parlare di quel periodo con un minimo di serenità, senza manicheismi di parte (di ogni parte). Leggere la bella e confortante intervista a De Gregori sul Corriere di oggi per credere. Una nota: ho l'onore di essere concittadino della MOVM Antonio Giuriolo, capitano cpl degli alpini, partigiano, morto in combattimento da soldato. Era il capo dei "Piccoli maestri"; proprio ricordando lui il Presidente Ciampi rammentò le motivazioni ideali di quelli...dell'altra parte. Epperò sono pure concittadino di Giuseppe Marozin, partigiano, uno dei peggiori criminali mai visti da queste parti..riconosciuto colpevole di 62 omicidi per motivi privati, fra i quali quello della coppia Valenti/Ferida. Dovrei mettere entrambi sullo stesso piano? Quote
Guest Gotrek Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 Beh una cosa sono i partigiani e un'altra i criminali. Quote
GM Andrea* Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 Infatti. Lo stesso vale per l'altra parte. Ahimè la razza di criminali è trasversale; ma per fortuna lo è anche quella dei galantuomini. Quote
QuartoMoro Posted December 5, 2003 Report Posted December 5, 2003 Ahimè la razza di criminali è trasversale; ma per fortuna lo è anche quella dei galantuomini. Credo che l'insegnamento di Pansa volesse essere proprio questo. Sono passati sessant'anni: possiamo discuterne in modo sereno. Distaccati dalla politica. Era ora! QM Quote
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