Avevo promesso qualche nota sul Maggiore Fenu e ogni promessa è debito, però... Mi sono imbattuto nella lettera che mi scrisse un reduce nel 1994 quando iniziai la ricerca sul Fenu; Il Sig. Bernacconi vive (spero sia ancora vivo) a Bordeaux ed è presidente del comitato italiani all'estero. A monte di tutto e considerando le finalità del sito forse l'omaggio più bello è riportare il testo della lettera: "...Ho domandato a qualche reduce di Betasom ancora vivente a Bordeaux, ma avuto soltanto qualche ricordo, vago e di poco rilievo. Tutti ricordano che era un Ufficiale di grande valore ma non sono più capaci di scendere nei dettagli. Bisogna tener presente che si tratta di personale ausiliario, non navigante e che non ha avuto molti rapporti con l'ingegnere (ing Fenu, n.d.r.). Personalmente sono stato molto in contatto con lui anche perchè era molto amico con mio fratello, Sergio Bernacconi, corrispondente di guerra, del quale Le unisco anche un suo libro dove parla molto di Betasom, in più ai rapporti professionali perchè ero il capo elettricista del sommergibile "Pietro Torelli" famoso per le sue avventure e per i suoi comandanti. L'ing. Fenu venne personalmente a Santander dove ci eravamo rifugiati in cattive condizioni dopo un accanito combattimento contro degli aerei inglesi. Durante queste missioni il Torelli si rese celebre per i bombardamenti subiti , rientrando in porto sempre miracolosamente per gravi danni subiti. Di qui i frequenti contatti con l'ing., qualche volta vivaci perchè purtroppo era sempre l'impianto elettrico che subiva i danni più gravi. Era tradizionale che rientravamo sempre con le quattro batterie di accumulatori completamente distrutte. E rimettere in efficienza il battello non era cosa facile. Aveva stima di me, (sono fiero di farlo notare, venendo questa da un ufficiale di così alto valore. Mi permetto farle notare che fui promosso Tenente, per merito, dopo la guerra.) Date le difficoltà di avere degli accumulatori di ricambio, arrivai a compiere le mie ultime due missioni con 4 sottobatterie di tipo e capacità differenti. Lei comprende le difficoltà di carica e scarica per avere un efficace rendimento. Con Fenu niente era impossibile, e quando tentai una piccola protesta mi rispose, sorridendo, che con me poteva anche rischiare. Un complimento che fatto da lui valeva una medaglia d'argento. Dopo l'8 settembre, il C.te Grossi spesso assente, fu il maggiore Fenu, ormai tenente colonnello, che fu praticamente il comandante della base. Sbarcato dal Torelli, in partenza per l'estremo oriente, date le mie precarie condizioni di salute, mi volle con lui come suo uomo di fiducia, ed ebbi ancora modo di apprezzarne tutte le qualità. E' difficile entrare nei minimi particolari ma il quadro sommario che le faccio le dara una idea esatta della sua personalità. Ricordo la sua sofferenza quando furono fucilati tre marinai per diserzione: un triste episodio, una applicazione stretta e severa del regalamente delle navi armate in tempo di guerra. Non ne eravamo certamente responsabili e fece di tutto per evitarlo. E dato che con me poteva rischiare mi mando anche a parigi per recuperare uomini e materiali del posto di tappa che era la stazione di Austerlitz, posto di passaggio per tutto il personale della base che si recava n Italia. ero accompagnato da due marinai del S.Marco. Non era certamente compito mio, ma come dire di no all'ing. Fenu. Così credo che fù l'ultimo automezzo della Marina Militare a compiere un così lungo viaggio attraverso la Francia e tutti i suoi partigiani. Si era nel 1944! e quando arrivai con camion, uomini e materiali mi sorrire e disse: "lo sapevo!". Le assicuro che rimase al suo posto con una dignità ammirevole ci fu d'esempio, d'incoraggiamento e di conforto. Ma dove l'ing. Fenu mostro le sue alte capacità fu nelle trasformazioni che apporto ai nostri sommergibili per aumentarne l'autonomia e modificarne la torretta, si da suscitare l'ammirazione dell'amm. DOENITZ. Con il Torelli siamo stati in mare per 70 giorni ed abbiamo affondato una petroliera davanti alla Guyana francese. Finita la guerra montò, in collaborazione con un tecnico di garanzia della FIAT, un piccolo cantiere di riparazioni navali, ma restò poco. Deluso, amareggiato, emigrò nell'america del sud. Non ho avuto più sue notizie, credo sia deceduto. Credo avesse un paio d'anni in più di me, che ne ho quasi 87. (omissis) Mi scusi se per legare i ricordi dell'ing Fenu sono stato costretto a parlarle molto anche di me, ma d'altra parte come dimenticare 12 anni di imbarco sui sommergibili? ero nel mar Rosso con il SOMM. GEMMA, per la guerra etiopica,in Spagna con il somm. OTARIA ed infine in Atlantico con Il TORELLI." Ho sperato di conoscerlo quando nel 2000 andammo in GB per fare una campagna in nord europa col Marconi ma la sosta di Bordeaux fu annullata. Chissà quanti altri ricordi... Spero che abbiate gradito Comandanti