Ho appena ultimato la visione di un programma sulla RAI che discuteva dell'ultimo libro di Pansa. Per chi non lo ha letto (e sono tra quelli) mi sembra di capire che faccia del revisionismo circa l'immediato dopo guerra, rendendo giustizia alle vittime che non sono di serie "A" o di serie "B" ma semplicemente vittime di qlc in cui credevano e relegate per questo in un dimenticatoio piuttosto che sbandierate come eroi.
Sono un militare, mi vanto di esserlo, e non voglio ASSOLUTAMENTE instaurare una discussione politica: il mio mestiere stànell'eseguire gli ordini dello Stato che dovrebbe essere ed è emanazione del Popolo e quindi espressione della Patria.
Perchè allora devo vedere ingiuriati miei colleghi trucidati a Nassirya? per fare uno scoop?
E i presenti davano anche spago a questo signore che manifesteràil 13 p.v., replicando invece di snobbarlo come le sue "assurdità" (parole del Pansa) avrebbero meritato.
Si discute del periodo del dopoguerra e delle reminiscenze che sono arrivate fino alle Brigate Rosse. Adesso le stesse assurditàsono citate da eminenti rappresentanti del Governo e dell'Opposizione presenti al dibattito, per di più conditi da volgari e pesanti commenti.
La Democrazia, quella con la D maiuscola è bella perchè permette la più ampia espressione di parola a chiunque
e allora perchè le ingiurie? per onorare i morti di cui si accenna nel libro? per propaganda elettorale? per scoop giornalistico?
Possibile che il nostro Parlamento, nella sua totalitànon veda le divisioni, i malanimi, gli odi che stàgenerando?
O sono semplicemente uno stolto, un sempliciotto?
L'Esempio e la tragica morte del C.te di COSSATO sono davvero così inutili?