tratto da questo interessantissimo documento pubblicato da eagle spotter su RID ma estratto da un piu corposo doocumento della Marina
Andrea Petroni (Dal 29 settembre 2017 capo del 5° Reparto sommergibili dello Stato Maggiore della Marina, capo Ufficio programma sommergibili della Direzione degli Armamenti navali):
"...una flotta di 8 battelli, un numero certamente inferiore alla reale esigenza di 13 unità discendente dall’analisi del contributo
che i nostri sottomarini sono chiamati a fornire alla difesa nell’ambito delle sue 4 missioni. Una consistenza così ridotta rispetto alle reali esigenze è il frutto di un compromesso, funzione del budget, secondo un approccio quindi che difficilmente anche in futuro potrà essere superato e che deve indurre a ricercare nuove soluzioni tecniche che permettano di impiegare i sottomarini nazionali secondo logiche net-centriche, in grado di amplificarne e ampliarne gli effetti sul campo di battaglia..."
"...Sarà pertanto necessario rispettare i pilastri operativi ..., adattandoli però a un contesto strategico che guardi oltre il Mediterraneo, e che richieda al contempo flessibilità nei payload (i siluri di certo non potranno rimanere l’unico sistema d’arma), letalità dell’armamento (senza il quale un sottomarino non ha nessuna credibilità), capacità di integrarsi e gestire una rete di sensori subacquei e, infine, capacità di intervenire dove e quando serve. Una visione d’insieme grazie alla
quale si evince che l’arma subacquea, nel suo complesso (sottomarini, droni, sensori), dovrà cambiare pelle rispetto ai tradizionali criteri d’impiego nazionali, ricercando sinergie ed eccellenza in campo scientifico e industriale..."
"...le necessità di gestire sia una crescente instabilità sia un importante ritorno della minaccia di tipo convenzionale — verso cui garantire una credibile deterrenza — faranno sì che le eccellenti capacità di ingaggio nel nuovo siluro nazionale, Black Shark Advanced, non saranno più sufficienti — da sole — nel campo di battaglia Underwater del futuro. I nostri sottomarini dovranno avere pertanto in futuro capacità di ingaggio multiruolo e, soprattutto, tali capacità dovranno esprimersi molto al di là dell’orizzonte, sia per estendere l’efficacia operativa del mezzo subacqueo e, di conseguenza, il suo enorme potenziale di deterrente strategico, sia per allontanare sempre più la piattaforma lanciante dalla minaccia, sfruttando appieno i sensori e le capacità net-centriche..."
"...sarà fondamentale la possibilità di integrare nuove tecnologie, non appena rese disponibili, prevedendo sistemi sensoriali e di comando e controllo aperti, modulari e scalabili. Inoltre, per operare efficacemente e in sicurezza, i nostri sottomarini dovranno essere caratterizzati dal più basso livello di segnature consentito dallo stato dell’arte in campo acustico, ottico, infrarosso, magnetico ed elettromagnetico; per esempio attraverso l’impiego dei meta-materiali e della tecnologia del cloaking, per rendere acusticamente invisibili le piattaforme subacquee, anche contro le nuove reti sonar multi-statiche. Tra gli ulteriori sviluppi capacitivi dell’arma subacquea, uno dei settori più delicati e con i più ampi margini di miglioramento riguarda il citato impiego di capacità net-centriche per l’ingaggio over the horizon..."
U212A
"...l’adozione del nuovo siluro pesante della italiana Leonardo — il Black Shark Advanced — che, con le sue capacità di attacco long range, ha surclassato la maggior parte degli analoghi prodotti stranieri, cambiando i paradigmi della guerra anti-nave e anti-som..."
U212NFS
"...L’ultima e affascinante evoluzione del U212A è il nuovo battello il cui nome di U212 Near Future Submarine (U212 NFS) vuole indicare la sua capacità di fare da ponte tra l’affidabile progetto italo-tedesco e le tecnologie emergenti del nuovo secolo. Un battello, quindi, che segna un’importante discontinuità rispetto agli U212A del 2o batch, poggiando tuttavia le basi proprio su quel framework tecnologico che ha reso questi battelli dei campioni assoluti in termini di efficacia, efficienza e resilienza. Il programma U212 NFS, che prevede la costruzione di 4 unità, vedrà il suo inizio tra pochi mesi e consentirà, tra il 2027 e il 2032, di poter finalmente disporre di una flotta di otto sottomarini di nuova generazione. Le innovazioni tecnologiche introdotte da NFS segneranno inoltre il ritorno a pieno titolo dell’industria italiana nel campo della progettazione e realizzazione di sistemi di combattimento per sottomarini — filiera tecnologica abbandonata alla fine degli anni Novanta — e l’ingresso del nostro paese nel settore dei sistemi di propulsione AIP e delle batterie agli ioni di litio..."
"...Altra grande innovazione prevista a bordo degli U212 NFS sarà la capacità missilistica di land attack, un’esigenza operativa sentita da oltre un ventennio e che ci si attende potrà essere finalmente realizzata con l’ingresso in linea dei nuovi battelli. Questa nuova configurazione del sistema d’arma permetterà in futuro alla Difesa di contare su uno strumento di deterrenza e stabilità in grado di riequilibrare la situazione strategica in Mediterraneo, dove l’Italia è l’unico tra i grandi paesi marittimi privo di capacità missilistica deep strike rilasciabile dai suoi vettori sottomarini. I nuovi battelli, infine, potranno contare su una estesa capacità di controllo delle acque circostanti, sia in senso orizzontale grazie ai nuovi performanti sonar e mezzi unmanned, ma anche in senso verticale grazie all’interoperabilità con i veicoli subacquei che potranno sorvegliare in maniera efficace i fondali e le dorsali dei cavi e pipeline sottomarini. Il nuovo battello, quindi, sarà tra i primi per l’applicazione del concetto di «sistema di sistemi», sempre più interconnesso con la Squadra navale e con la dimensione subacquea che lo circonda..."
"...I programmi di maggior interesse in questo momento sono quelli legati alle nuove unità SDO-SuRS, LRSSS (Long Range Submarine Support Ship), che con finalità diverse andranno a supportare i nostri battelli. In ordine cronologico il primo programma è quello della Special & Diving Operations- Submarine Rescue Ship che andrà a sostituire la gloriosa — ma ormai troppo anziana — nave Anteo..."
"...Le nuove apparecchiature per intervento (come la capacità di ventilazione del DISSUB) e soccorso saranno configurate
per avere un elevato grado di trasportabilità aerea e via mare, rompendo, di fatto, il monopolio americano e nord-europeo in questo genere di operazioni. Ulteriore tassello fondamentale della proiettabilità dello strumento subacqueo è costituito da un’altra unità navale che per la prima volta nella storia della Marina sarà progettata e costruita per supportare le operazioni di outer defence dei sottomarini. La Long Range Submarine Support Ship (LRSSS) consentirà di supportare i sistemi di piattaforma dei battelli con idonei special tool, provvedere ai rifornimenti per i reagenti delle fuel cell e del motore diesel, garantire il ripianamento di acqua e viveri e naturalmente costituire, in acque lontane, la base logistica avanzata per l’equipaggio di riserva del sottomarino..."
"... Naturalmente LRSSS sarà idonea quale possibile alternativa — la c.d. vessel of opportunity (VOO) — per imbarcare gli assetti deployable di soccorso nazionali e internazionali, in caso di indisponibilità della SDO-SuRS. A tal proposito, nell’ottica di assicurare la possibilità di accesso occulto ad acque lontane, anche la nuova unità idro oceanografica maggiore (NIOM), con la sua capacità di navigare in condizioni estreme, potrebbe costituire anch’essa una validissima vessel of opportunity per un soccorso nelle fredde acque del Nord Europa e dell’Atlantico settentrionale..."
Comandante Moreno:
SDO-SuRS:
"...La nave, dalla lunghezza di circa 120 metri per 8.600 tonnellate di dislocamento, possiederà 5.000 miglia di autonomia e sarà dotata di precisi sistemi di posizionamento dinamico e di una ricchissima dotazione di impianti iperbarici per operare in saturazione fino a 300 metri. Collegato, ma autonomo rispetto alla SDO-SuRS, è il sistema di soccorso di progettazione italiana che abbraccia Il nuovo impianto non ruoterà intorno a un tradizionale mini-sottomarino , ma userà un collegamento fisso via cavo — con la nave madre in grado di assicurare potenza superiore, autonomia infinita e affidabili comunicazioni audio e video tra la zona di operazioni e la superficie. La SDO-SuRS sarà inoltre in grado di effettuare il cosiddetto TUP — Transfer Under Pressure — volto a limitare lo shock barico dei fuoriuscenti dal sottomarino sinistrato. Altra caratteristica saliente dei nuovi impianti è la completa trasportabilità per via aerea — deployability — impiegata per garantire la capacità di soccorso al di fuori del Mediterraneo, e in caso di indisponibilità tecnica della nave da soccorso..."
"... dei nuovi sottomarini U212 NFS, che rappresentano un ponte tra il consolidato progetto italo-tedesco U212A e le tecnologie di nuova generazione. La nuova serie di battelli, che saranno costruiti dal 2021..."
"... in grado di dialogare e gestire ulteriori veicoli subacquei autonomi e di integrarsi in reti di sensori underwater, verso la sorveglianza verticale a tutela dei nostri interessi negli abissi. Nel campo, invece, della deterrenza convenzionale, il battello sarà in grado di dialogare efficacemente nelle più ampie reti di comunicazione della Marina (sia in aria che sott’acqua), superando i tradizionali limiti d’impiego dei sottomarini di più vecchia concezione, e fornendo al decisore un’arma di ancor maggiore spessore strategico. Questa grande capacità d’integrazione troverà, infatti, la sua ragion d’essere, sul mare, grazie al performante siluro Black Shark e su terra, con le predisposizioni per i missili da crociera.
U212NFS
"... l’innesto di nuove tecnologie di produzione italiana in grado di rendere NFS uno dei migliori sottomarini AIP al mondo. I principali filoni produttivi vedranno l’adozione di sollevamenti all-electric (aumentati anche di numero, visto la maggiore lunghezza di 1,2 m della vela), l’adozione di batterie di nuova generazione al litio, un innovativo sistema di risalita di emergenza a generazione di gas, l’esteso uso di pitture fluoropolimeriche a basso attrito, la sperimentazione di impianti AIP di ultima generazione, nonché l’adozione dei meta-materiali
(ironicamente noti come mantello dell’invisibilità) per assorbire le onde sonore prodotte dai sonar attivi. Per quel che riguarda l’elettronica di bordo, i battelli saranno dotati di elementi di intelligenza artificiale nella gestione dei sensori (incluso il sonar multistatico), delle predisposizioni net-centriche per la gestione e rilascio di mezzi unmanned subacquei e di superficie, nonché in un auspicabile futuro per il lancio di missili antinave e da crociera.
DRASS
SDO-SuRS:
"... il nuovo mezzo di recupero SRV, di prossima dotazione, incorpora un WROV (Work class Remotely Operated Vehicle) del tipo SAIPEM Innovator 2 a cui viene demandata la propulsione e la navigazione del mezzo, sfruttando quindi la possibilità di distribuire in maniera più uniforme l’elevata potenza propulsiva (un ordine di grandezza superiore rispetto ai mezzi free flying) sui 360° e gestendo, di fatto, le correnti sottomarine a prescindere dalla loro direzione di provenienza..."