Nelle acque internazionali del Canale di Sicilia, le motovedette libiche hanno preso di mira i pescherecci siciliani 'Salvatore Mercurio e 'Luigi Primo', iscritti al Compartimento marittimo di Catania. Le due imbarcazioni si trovavano a nord di Bengasi per la pesca del tonno e del pesce spada, in quella zona che i libici, in maniera unilaterale, dichiarano come zona di protezione della pesca (Zpp).
(foto ANSA)
Nessun marittimo a bordo risulta stato ferito, ma gli spari hanno provocato danni alle imbarcazioni. In soccorso è intervenuto il 'Grecale, della Marina Militare, che ha invitato la motovedetta ad allontanarsi, mentre un team sanitario e uomini della BMSM sono saliti a bordo per visitare i marittimi.
I pescherecci ora stanno tornando verso la Sicilia, dove contano di arrivare tra due giorni. Fabio Micalizzi, presidente della Federazione armatori siciliani ha ribadito l'impegno di attivarsi affinché «si capisca dove effettivamente è avvenuto questo nuovo ennesimo episodio, perché per noi i nostri pescatori erano in acque internazionali», che presenterà un esposto alla Procura di Roma «per chiedere di accertare i fatti visto che i pescherecci moderni sono dotati di una sorta di navigatore, il blue box, che permette di conoscere con esattezza la posizione». Non è la prima volta che accade un simile incidente tra motovedette libiche e pescherecci italiani (nel settembre del 2020 la marineria di Mazara del Vallo ha dovuto subire il sequestro dei motopesca 'Medinea' e 'Antartide' 😞 «C'è una situazione geopolitica molto difficile» afferma il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese riferendosi alla Libia.
Al di la delle varie dichiarazioni pubbliche i rapporti dell'Italia con i Paesi rivieraschi va affrontata e la LIbia non sarà semplice vito che siamo in guerra con la Russia che, ivi, ha forti interessi. Si Spera in accordi bilaterali tra Italia e Libia, leggo, ma non sembra il momento migliore. O forse si?