Vai al contenuto

Smerex 2014 Esercitazione Soccorso Sommergibili A Taranto


Totiano

Messaggi raccomandati

Dal 8 al 20 settembre l'esercitazione "It Smerex 2014" avrà luogo nel Golfo di Taranto.

Unità impiegate:

Sommergibili Scirè e Pelosi nel ruolo di unità sinistrata. Nel ruolo invece di soccorritori, oltre alla presenza
Nave Anteo con il SRV 300 – Submarine Rescue Vehicle, personale del GOS di Comsubin e (so che fanno parte del GOS, ma li sento un po una mia creatura) il Nucleo di pronto intervento aviolanciato denominato SPAG (Submarine Parachute Assistance Gruoup).

Per l'occasione la Marina Militare ospiterà Ufficiali provenienti da varie parti del mondo. L’obiettivo dell’esercitazione è quello di verificare il corretto svolgimento di tutte le procedure per trarre in salvo l’equipaggio di un sottomarino nel caso un’avaria lo costringa a rimanere sul fondo.

Link al commento
Condividi su altri siti

c'è tanto dietro a questo, anche se mi sembrava ci fosse un post ad hoc (che non trovo...).

Ci sono procedure e sistemi internazionali per uniformare le sistemazioni e fare in modo che l'Anteo (per esempio) che si trovasse a Singapore, possa intervenire su un battello australiano che "passava" da quelle parti. O quando il nostro "Venuti" andrà ad operare nel pacifico in antipirateria.

 

Credo che siano nate piu o meno con la NATO e la discendete necessità di uniformarsi. Si basa su attrezzature e sistemazioni a bordo e sulla procedura vera a propria.

 

La prima parte sta nella progettazione/costruzione dei sommergibili, che devono prevedere piastroni per appontaggio campane/SRV, garitte per fuoriscita con battello sul fondo e relative tute, sistemi per il monitoraggio dell'atmosfera interna e la sua rigenerazione, boette per lanciare allarmi cospass/sarsat, ecc.

 

la seconda parte è nell'allarme. oltre a un allarme lanciato dalle boe cospass/sarsat c'è anche un tempo limite in cui si impostano determinate ricerche. Se un battello non comunica entro una certa ora iniziano le ricerche in superficie (perche potrebbe essere la radio fuori uso), se entro tot ore non viene trovato iniziano le ricerche subacquee.

 

Rintracciato il battello iniziano altre procedure, se possibile si ricerca il contato con i superstiti per una verifica dei danni, successivamente si decide come intervenire (recupero del battello, recupero personale con SRV, fuoriuscita di emergenza con tuta.

 

Palesemente il battello puo non avere tutti questo tempo per attendere e quindi ha 2 opzioni: una fuoriuscita di emergenza (sistema privilegiato dai tedeschi), ovvero emersione di emergenza e tutti fuori dal portello, oppure impiegare le tute son fuoriuscita singola o rush escape. Quest'ultima è la piu pericolosa perche la permanenza in pressioni elevata è maggiore e aumentano i rischi di embolia.

 

E' in queste ultime situazione che interviene lo SPAG: in attesa che arrivi l'unità di soccorso i ragazzi partono via aereo o eliocttero con dei gommoni e delle zattere, complete di quanto possa essere utile per prestare soccorso ai fuoriusciti. Lo SPAG nasce in Gran Bretagna ma subito dopo, comprese immediatamente le potenzialità, parti una "nota" dalla Scuola Sommergibili verso lo Stato Maggiore specificando che era indispensabile, e i motivi per cui lo era. Forse la tragedia del Kursk ha aiutato ma raramente ho visto nascere qualcosa cosi in fretta.

 

Il resto forse lo puo raccontare, se ne ha voglia, chi questa avventura l'ha vissuta vedendo crescere lo SPAG

Link al commento
Condividi su altri siti

:smiley19:

 

Sarebbe interessante capire l'origine dello SPAG e delle procedure per il soccorso a sommergibile sinistrato :wink: ?

 

Nell'attesa che ...Il resto forse lo possa raccontare, se ne ha voglia, chi questa avventura l'ha vissuta vedendo crescere lo SPAG... butto lì a casaccio qualche brandello di informazione.

Lo SPAG nasce per andare a colmare un gap concettuale ed un gap capacitivo.

Lo scenario è quello di un Sommergibile sul fondo, impossibilitato a riemergere, con (almeno) una parte dell'equipaggio ancora in vita. In emergenza degradata, i superstiti possono comunicare la loro posizione ma non hanno modo di un riscontro circa il "ricevuto" da parte di alcuno dell'SOS. Essi hanno due scelte: tentare un abbandono con i propri mezzi, che però è rischioso per tutta una serie di motivi, oppure attendere i soccorsi dall'esterno, che però è rischioso in quanto le condizioni interne potrebbero aggravarsi, anche oltre il punto di non ritorno (la faccio volutamente molto, molto semplice).

Il primo gap da colmare è dunque quello concettuale: "comunicare" nel modo più veloce possibile ai sopravvissuti che stanno arrivando i soccorsi, e che non c'è bisogno di correre rischi inutili tentando un abbandono immediato del mezzo. Disgraziatamente i sistemi di comunicazione di emergenza del sommergibile hanno una portata utile di pochissimi chilometri. Per comunicare efficacemente in tempi rapidi è necessario far arrivare via aerea un team dotato -oltre che naturalmente di un gommone- di una apparecchiatura in grado di comunicare con il sommergibile immerso. L'unico modo, ovviamente, è quello di lanciarsi da un aereo o da un elicottero. Una volta stabilite le comunicazioni, "rassicurato" l'equipaggio circa l'arrivo dei soccorsi via nave, possono essere raccolte informazioni utili circa lo stato di salute dei superstiti, le condizioni del microclima interno, eccetera; dette informazioni serviranno a "calibrare" meglio i soccorsi in arrivo (che, giungendo via nave, impiegheranno molte ore, o addirittura alcuni giorni).

Il secondo gap da colmare è quello capacitivo (e temporale): i soccorsi via nave arriveranno poi, ma i superstiti potrebbero dover abbandonare il mezzo subito, perché magari l'atmosfera interna non è più respirabile, o per mille altri motivi. Ecco che essi si ritrovano in superficie, in balia del mare, del freddo, della fame, della sete, degli animali del mare (sorvolo sui dettagli) e della notte. Avere una squadra di persone in attesa in superficie, o che li vada a prendere subito, fa la differenza tra la sopravvivenza e una corona di fiori. Per soccorrere gli infortunati lo SPAG dispone di zattere autogonfiabili e di un team medico-sanitario, sempre avio-eli-lanciabili.

Link al commento
Condividi su altri siti

La notizia è finalmente comparsa anche sul sito della Marina Militare: Esercitazione di ricerca e soccorso a sottomarino sinistrato nel Golfo di Taranto

 

Ci sono anche bellissime foto!

Link al commento
Condividi su altri siti

L'esercitazione deve essere piaciuta molto, visto che il Firenze Post ha dedicato un bel reportage dell'esercitazione. Il giornalista è stato anche ospite a bordo e a girato due video, di cui però si vede solo quello dell'emersione, oltre a molte belle foto (ma piccole :angry: )

 

Il link: Sicurezza: diario di bordo dal sommergibile Scirè, guardiano invisibile sulle rotte della criminalità (VIDEO-FOTO)

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,7k
×
×
  • Crea Nuovo...