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Pagine Di Guerra E Di Prigionia - Attilio Gamaleri


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Titolo: Pagine di Guerra e Prigionia
Autore: comandante Attilio Gamaleri curato dal figlio ing. Antonello Gamaleri
Editore: S.I.P. Antonello Gamaleri con Iniziative Editoriali ANMI, 500 copie
Anno: 2013 Roma
Pagine: 336, colori, rilegato
Dimensioni: cm 25 x 18
Reperibilità: scrivere mail a: gamaleri.consulting@gmail.com
Costo di una copia : 20.00 € più spese spedizione
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Segnalo con piacere questo splendido volume realizzato dall'ing. Antonello Gamaleri - già allievo del Morosini, allievo Accademia Navale (corso Antares) e ingegnere navale - e dedicato alla figura del padre, Attilio Gamaleri.

Ufficiale dei ruoli speciali, trasferito in s.p.e per merito di guerra, prima e durante la seconda guerra mondiale Gamaleri fu costantemente imbarcato sul naviglio sottile - a parte una breve parentesi da comandante in seconda del Colombo nel 1941 - comandando durante il conflitto le torpediniere Carini e Monzambano, portando a termine oltre 200 missioni di scorta nella ”battaglia dei convogli”.

L'armistizio lo vide comandante della cannoniera Aurora, nave addestramento alla scuola sommergibili di Pola, che subito dopo l’ otto settembre riuscì a trasferire dapprima da Pola a Zara e poi dalla città dalmata, nottetempo e sotto le cannonate tedesche, di nuovo verso il largo. Purtroppo la cannoniera, mentre dirigeva verso sud, fu affondata da due motosiluranti tedesche. Fra i superstiti del naufragio, Gamaleri veniva deportato in Germania, come prigioniero di guerra, tornando in Italia solamente a guerra finita.

Il testo è documentatissimo, con una messe di eccezionali fotografie, documenti originali, rapporti di missione e testimonianze di chi conobbe il c.te Gamaleri.

Un plauso va inoltre ai curatori della veste tipografica, nel contempo robusta ed elegante.

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  • 2 months later...

Del libro avevo letto una recensione sul sito del corso Antares, aperto per una ricerca che sto effettuando sulla straordinaria risalita e ridiscesa a vela del Tamigi fatta nel 1968 dal Vespucci al comando del CV Ugo Foschini.

Dopo aver contattato l’ing. Antonello Gamaleri ho scoperto di avere in comune con lui non solo le origini tarantine ma anche alcuni episodi di vita legati alla Marina, circostanze che mi hanno da subito ben predisposto alla lettura.

A parte il mio stato d’animo di compartecipazione emotiva, il libro è davvero di estremo interesse.

L’accuratissima veste editoriale ed il gran numero di fotografie lo rendono particolarmente godibile, testimoniando ad ogni pagina il rispetto, l’amore e l’attaccamento del figlio nel tramandare il ricordo del padre.

Perfettamente riuscito è l’intento di mettere in evidenza le doti umane di Attilio Gamaleri, l’attaccamento quasi paterno verso navi ed equipaggi di cui fu al comando, il senso di responsabilità, il valore e i grandi sacrifici vissuti con la semplicità e la forza d’animo di chi ha la consapevolezza di fare solo il proprio dovere.

Si avverte nel corso della lettura lo stato d’animo di quegli uomini che con vecchie torpediniere adattate ad un mestiere che non era il loro, per ben 39 mesi percorsero con instancabile tenacia migliaia di miglia per scortare convogli nel Mediterraneo.

Le missioni si susseguivano a ritmo estenuante, sotto la minaccia continua degli attacchi di aerosiluranti e sommergibili, in un’attività logorante che metteva a dura prova la resistenza fisica e nervosa degli equipaggi e l’efficienza delle navi.

Nonostante tutto, la serenità d’animo con cui questi rischi venivano affrontati dagli uomini della Regia Marina è sintetizzata in modo quasi disarmante dall’affermazione del comandante Gamaleri di non aver mai pensato alla morte e di essere stato molto fortunato.

Il libro è diviso in due parti. La prima è costituita da una descrizione a cura del figlio Antonello della vita militare del comandante Gamaleri con l’inquadramento storico biografico degli avvenimenti e degli imbarchi sulle varie unità.

La seconda parte è invece costituita dal racconto che Attilio Gamaleri fa sotto forma di rapporto di navigazione delle sue esperienze di comandante di torpediniere e di capo squadriglia con più di 200 missioni di scorta convogli e 11 azioni di guerra.

La notizia dell’armistizio lo trovò al comando della vecchia cannoniera Aurora che forzò audacemente il blocco del porto di Zara già occupata dai Tedeschi per finire poi affondata da due motosiluranti la cui incredibile crociera in Adriatico provocò l’affondamento anche del CT Sella e la cattura dei piroscafi Pontinia e Leopardi. Un successo clamoroso dovuto alla colpevole accondiscendenza italiana nel lasciar partire dal porto di Taranto quelle piccole unità tedesche la notte tra l’8 e il 9 settembre 1943.

La successiva esperienza della prigionia in Polonia e Germania è un’ulteriore testimonianza della forza d’animo e della dignità di Ufficiale del comandante Gamaleri che mai si fece sopraffare dalle umiliazioni, dagli stenti e dalle privazioni subite nei due anni trascorsi in campo di concentramento.

La gran quantità di fotografie, che copre un arco temporale che va dagli anni 20 agli anni 50, proviene dalla raccolta personale dell’autore e documenta con grande potenza suggestiva gli avvenimenti e le situazioni descritte nel libro. Di particolare interesse (perchè assecondano una mia passione del tutto personale) ho trovato quelle che riguardano il periodo trascorso in Mar Rosso alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia, quando il Comandante Gamaleri si trovava imbarcato sulla Torpediniera “Acerbi” dislocata a Massaua.

Ho trovato il libro coinvolgente, meritevole di essere letto, direi quasi centellinato, pagina per pagina, fotografia per fotografia. Ringrazio l’ing. Gamaleri per avermi permesso di rinnovare il ricordo di mio padre e delle analoghe esperienze ed emozioni da lui vissute quale Ufficiale imbarcato su varie unità della Regia Marina durante una guerra che segnò nel profondo il suo animo e quello di un’intera generazione.

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