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Racconti Di Mari E Altri - Paolo Pellettieri


GM Andrea

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Titolo: Racconti di mari e altri
Autore: Paolo Pellettieri
Editore: Edizioni FEMA
Anno: senza data (ma intorno 1975)
Pagine: 309
Dimensioni: cm 21 x 15
Reperibilità: difficile

 

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Paolo Pellettieri, classe 1915, napoletano, si laureò in giurisprudenza nel 1937, frequentando poi il corso 1939-1940 per Ufficiali Commissari in SPE.

Allo scoppio della guerra imbarcò immediatamente sull'incrociatore Garibaldi, col quale prese parte alle azioni di Punta Stilo e Gaudo.

Dal 1941 ai primi mesi del '43 fu destinato a Tripoli presso una flottiglia dragaggio, per poi imbarcare sul CT Vivaldi. Naufrago dopo l'affondamento dell'unità il 9 settembre 1943, fu fatto prigioniero dai tedeschi, tornando dai lager el 1945 per poi proseguire la carriera in Marina sino a gradi elevati.

 

Questo volume, dalla veste editoriale dimessa, raccoglie alcuni ricordi di guerra ad altri personali di nessuna attinenza, oppure inerenti fatti di guerra cui l'Autore non prese parte (Suda, il Torricelli etc.); inoltre i capitoli non seguono un ordine cronologico.

Il libro è tuttavia particolarmente interessante, anzitutto - mi si perdoni lo spirito di parte - per l'appassionata apologia del Corpo del Commissariato e dei suoi Ufficiali. Nel capitolo Come combatterono - Come morirono è ben descritto il gravoso incarico dell'ufficiale commissario su un'unità in guerra, con gli stessi rischi dei colleghi e per di più con l'impossiblità (e la smania) di prendere direttamente parte al combattimento, id est di sparare sul nemico.

Commovente è il ricordo del suo comandante sul Garibaldi, il capitano di vascello Stanislao Caraciotti, poi caduto da ammiraglio sul Roma. L'Autore gli dedica più di un capitolo, rievocando il suo arrivo a bordo, il rapporto durante l'anno e mezzo di servizio sull'incrociatore e la sua tragica sorte.

L'A. dedica poi capitoli, oltre alla vita del giovane ufficiale a bordo, a eventi che l'hanno personalmente coinvolto, quali le citate azioni di Punto Stilo e Gaudo, l'evacuazione di Tripoli (menzionando la MOVM Di Bartolo: http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/medaglie/Pagine/Dibartologiuseppe.aspx ), l'affondamento del Vivaldi e la morte, accanto a lui, decapitato, del collega Caterini, la durissima prigionia in Germania.

 

Con molta modestia l'A. omette di citare la Medaglia di Bronzo al Valore Militare che gli fu conferita con questa motivazione:

 

"Destinato a flottiglia dragaggio d'oltremare, volontariamente assumeva il compito di ufficiale di guardia notturna in base navale particolarmente esposta all'offsa avversaria. Durante il ripegamento che minacciava direttamente la base, vendo già da tempo ultimato il periodo di destinazione in Colonia e pur essendovi immedists possibilità di sostituzione, rifiutava il rimpatrio deciso a seguire fino all'ultimo le sorti del suo comando.

Giunto l'ordine di evacuazione ed essendo sopraggiunto violento attacco aereo che si protraeva per l'intera notte, nel timore che importanti valori del comanto - già imbarcati su unità alla fonda nella rada - andassero perduti, si recava a bordo seguito da un sottufficiale e, malgrado grandi difficoltà, esponendosi a grave costante rischio, riusciva a portarli in luogo distante e riparato.

Tripoli, 21 gennaio 1943"

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