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Vita Di Marinaio


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Titolo: VITA DI MARINAIO (you were to die)

Autore: Amm. Gino BIRINDELLI

Casa editrice: Edizioni Forum di Relazioni Internazionali

Anno di edizione: 2002 (prima edizione Vito Bianco Editore -1991)

Pagine: 135

Dimensioni: 12x18

Prezzo: € 25,00

Reperibilita: media

 

vitadimarinaio.jpg

 

L’Ammiraglio Gino Birindelli è stata una figura di grande spicco nella storia della Marina italiana.

Ufficiale dal carattere leale, intraprendente e battagliero, fu operatore dei mezzi d’assalto durante la 2^ guerra mondiale, conquistando la MOVM quando alla guida del suo “maiale” penetrò nella munitissima base inglese di Gibilterra riuscendo quasi a minare la corazzata Barham.

Il suo è un libro di memorie un po’ atipico, nel quale il racconto di alcune esperienze di vita militare, quelle che egli ritiene più rilevanti, è spesso accompagnato da varie considerazioni di tipo umano sulla guerra e sull’etica militare.

Largo spazio viene riservato alle vicende dei mezzi d’assalto di cui fu protagonista della prim’ora insieme all’amico e compagno di corso Teseo Tesei.

Birindelli traccia un ricordo affettuoso dell'eroe elbano, sottolineandone il carattere ascetico ed idealista fondato su una spiccatissima spiritualità.

Sono rimasto perplesso, però, quando afferma che entrambi entrarono in Accademia nel 1925 ma a Tesei fu precluso l’accesso al Corpo di Stato Maggiore per via dell’età (era nato il 3 gennaio del 1909, due anni prima di Birindelli che era del 19 gennaio 1911).

Non sapevo che allora esistesse una differenzazione di età per l’accesso ai due Corpi e chiedo lumi a chi ha maggiori informazioni in tal senso.

Altro rilevante capitolo è dedicato al periodo trascorso sul "Raimondo Montecuccoli", un incrociatore della 2^ guerra mondiale divenuto nave scuola per gli allievi del Ruolo Normale dell’Accademia Navale. Come comandante dell’unità, Birindelli preparò e condusse l’indimenticabile crociera di addestramento effettuata nel 1956 con gli aspiranti della quarta classe. Fu un giro del mondo durato 181 giorni con la bellezza di 33.170 miglia nautiche percorse che consentirono, al rientro a Livorno, di issare a riva una fiamma lunga ben 50 metri!

Il periodo della prigionia in Inghilterra e in America, l’esperienza come comandante della squadra navale e quella come comandante delle forze navali del sud Europa con sede a Malta, sono altri tasselli della sua luminosa carriera dei quali Birindelli ci fornisce testimonianza nel libro.

Vengono, invece, appena sfiorati o, addirittura tralasciati, altri importanti momenti della sua vita militare. E’ davvero un peccato perché grande interesse, ad esempio, avrebbero suscitato i ricordi del periodo vissuto da allievo in Accademia, liquidato brevemente, e l’esperienza, neppure accennata, come comandante del centro addestramento arditi incursori (MARICENTARDIN).

A far da filo conduttore di tutto il libro, come detto, è il richiamo costante all’etica militare e agli elementi su cui essa si fonda: il senso di responsabilità, l’attaccamento al dovere, lo spirito di servizio, l’amore per la Patria e per la Marina, a cui Birindelli ispirò tutta la sua vita di uomo e di ufficiale.

In particolare l’esperienza vissuta nella base addestrativa degli uomini dei mezzi d’assalto aveva arricchito e condensato tali principi in quello che gli incursori avevano battezzato “lo spirito del Serchio”, e che costituì il profondo legame che li univa e il movente che stava alla base di ogni loro azione, in guerra e in pace.

Birindelli se ne fece costante interprete verso i suoi uomini tra i quali riuscì sempre a creare quel clima di grande coesione fondato sull’”unità di intenti” dove sacrificio, stima, amicizia, devozione reciproca e affetto uniscono la gente di mare che vive e lotta per uno scopo comune.

Nel corso della sua carriera, specie quando rivestì gli incarichi più prestigiosi, le sue doti di carattere e la sua forte personalità, unite all’attenzione che aveva sempre dedicato ai problemi di vita dei militari, gli avevano procurato un largo seguito tra gli uomini della Marina e delle altre forze armate. Ciò finì per causargli anche qualche grattacapo da parte di autorità e politici che, dimostrando di conoscere poco il personaggio, pensarono di neutralizzarne l’eventuale potere destabilizzante offrendogli la poltrona di Capo di Stato Maggiore della Marina. Ma Birindelli rifiutò l’offerta, restando fedele a quei principi che sempre gli avevano imposto, sopra ogni altra cosa, il bene della Patria e della Marina, anche in circostanze che qualcun altro avrebbe potuto piegare a propri fini personali e di carriera.

Di questa sua filosofia ci dà una tangibile testimonianza nel capitolo finale del libro dove si sofferma sul concetto di Patria quale intimo legame di ogni popolo evoluto e sulle sue implicazioni nell’equilibrio e nell’evoluzione delle nazioni. Patria come terzo elemento di quella triade che si pone alla base di ogni valido sistema politico e di cui fanno parte anche i concetti di libertà ed eguaglianza, questi ultimi da considerare in alternanza tra loro. Le sue profonde riflessioni, di non sempre facile lettura, vengono esposte con purezza di sentimenti e tenace convinzione, e con l’aspettativa che una classe politica avveduta e realmente animata da propositi di bene comune le faccia proprie mettendole efficacemente in pratica.

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Due domande:

- "You were to die" è il sottotitolo? A cosa allude?

- intuisco che la faccenda della lunghezza della fiamma significa che è in rapporto alla lunghezza della crociera, ma me lo spieghi meglio? E come si fa ad issare una fiamma di quella lunghezza?? :s12: E' lunga come una piazza! Ci sono foto? E la si porta a bordo prima della partenza, sapendo già quanto potrà durare la crociera? Scusa le banali curiosità...

Modificato da malaparte
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“You were to die” (“Lei doveva morire”) è il sottotitolo del libro.
Si riferisce a ciò che accadde a Birindelli durante il periodo di prigionia trascorso in Inghilterra e negli Stati Uniti dopo essere stato catturato a Gibilterra.
L’espressione venne usata in una lettera che Birindelli ricevette quando era già comandante delle forze navali NATO del sud Europa.
Chi gliela aveva scritta era l’ex nemico che fu responsabile dei numerosi trasferimenti che Birindelli subì quando era prigioniero di guerra.
Raccontava che l’Ammiragliato inglese considerava l’incursore italiano così pericoloso, sia nel caso avesse ripreso a combattere sia che si fosse limitato ad addestrare uomini, da aver dato ordine che dovesse morire nel caso fosse stato prescelto per il rimpatrio per motivi di salute.
L’autore della lettera si rallegrava nel saperlo ancora vivo e descriveva i suoi sforzi per nasconderlo, attraverso tutti quei trasferimenti, al Comitato Internazionale della Croce Rossa che avendolo già inserito nell’elenco di coloro che avrebbero dovuto essere rimpatriati lo aveva di fatto condannato a morte.

Per quanto riguarda la lunghezza della fiamma essa in effetti fu calcolata in rapporto alla durata della crociera.
Su caratteristiche e significato delle fiamme, maggiori informazioni si possono trovare in questa interessante discussione:

https://www.betasom.it/forum/index.php?show...9&hl=fiamma

Una fiamma di oltre 50 metri dovette rappresentare uno spettacolo davvero straordinario ed un impegno non da poco per il capo segnalatore che, a bordo, dovette prepararla tagliando e cucendo i pezzi di stoffa bianca, rossa e verde della giusta lunghezza.

 

Purtroppo in questo libro di memorie non ci sono fotografie a documentarlo. Tuttavia, nel volume “Gino Birindelli e Pescia”, che ho già recensito qui: Link,

ho trovato questa bella immagine (la didascalia però è errata laddove indica la durata della crociera, che iniziò il 1° settembre 1956 e si concluse il 1° marzo 1957, in 101 giorni invece che in 181).

montecuccoli.jpg

Modificato da Rostro
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  • 4 months later...

Due domande:

- "You were to die" è il sottotitolo? A cosa allude?

- intuisco che la faccenda della lunghezza della fiamma significa che è in rapporto alla lunghezza della crociera, ma me lo spieghi meglio? E come si fa ad issare una fiamma di quella lunghezza?? :s12: E' lunga come una piazza! Ci sono foto? E la si porta a bordo prima della partenza, sapendo già quanto potrà durare la crociera? Scusa le banali curiosità...

. MIO PADRE E' STATO IMBARCATO SUL MONTECUCCOLI NEL GIRO DEL MONDO DEL 1956, ERA SOTTUFFICIALE ALLA FURERIA, SONO IN POSSESSO DI MOLTISSIME FOTO DEL VIAGGIO.DOPO IL VIAGGIO CONTINUO' A LAVORARE CON L'AMMIRAGLIO BIRINDELLI X TANTI ANNI A TARANTO

 

. MIO PADRE E' STATO IMBARCATO SUL MONTECUCCOLI NEL GIRO DEL MONDO DEL 1956, ERA SOTTUFFICIALE ALLA FURERIA, SONO IN POSSESSO DI MOLTISSIME FOTO DEL VIAGGIO.DOPO IL VIAGGIO CONTINUO' A LAVORARE CON L'AMMIRAGLIO BIRINDELLI X TANTI ANNI A TARANTO

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:smiley19: Benvenuto, PIERLUIGI LORENZONI! :smiley19: Aspettiamo foto ed aneddoti! :smile:
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. MIO PADRE E' STATO IMBARCATO SUL MONTECUCCOLI NEL GIRO DEL MONDO DEL 1956, ERA SOTTUFFICIALE ALLA FURERIA, SONO IN POSSESSO DI MOLTISSIME FOTO DEL VIAGGIO.DOPO IL VIAGGIO CONTINUO' A LAVORARE CON L'AMMIRAGLIO BIRINDELLI X TANTI ANNI A TARANTO

 

Bene arrivato Pierluigi. Anche io come te ho forti legami famigliari con il "Montecuccoli".

Qualunque contributo vorrai offrirci su questa starordinaria Unità sarà sicuramente apprezzato.

Modificato da Rostro
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  • 2 weeks later...

Ciao a tutti sono Brunella, abito in Sardegna, anche mio padre è stato imbarcato nella Montecuccoli dal 1956 al 1957 ha partecipato alla circumnavigazione effettuata dal 56 al 57. Sin da piccola ero sempre interessata ai racconti di mio padre delle avventure con i suoi amici marinai nei vari porti visitati. Parlava sempre dell'ammiraglio Birindelli, il suo viso si illuminava sempre durante quei racconti. Purtroppo mio padre è morto nel 2007 si chiamava Mario Etzi.

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Ciao a tutti sono Brunella, abito in Sardegna, anche mio padre è stato imbarcato nella Montecuccoli dal 1956 al 1957 ha partecipato alla circumnavigazione effettuata dal 56 al 57. Sin da piccola ero sempre interessata ai racconti di mio padre delle avventure con i suoi amici marinai nei vari porti visitati. Parlava sempre dell'ammiraglio Birindelli, il suo viso si illuminava sempre durante quei racconti. Purtroppo mio padre è morto nel 2007 si chiamava Mario Etzi.

 

Ciao Bruna, ben arrivata a Betasom! Se vieni in questa room http://www.betasom.i...hp?showforum=46 anche gli altri comandanti potranno darti il benvenuta. :wink:

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