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Le Due Ore Di Pearl Harbour


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Titolo: LE DUE ORE DI PEARL HARBOUR

Titolo originale: DAY OF INFAMY

Autore: Walter LORD (1917 - 2002)

Traduttore: Enrico MASSA

Casa Ed. GARZANTI ED.

Anno: 1958

Pag: 300; 47 fotografie

Dim. (cm.): 21,5 X 14

Prezzo: 22 Euro

Reperibilità: media

 

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RECENSIONE. Poichè mi è piaciuto il libro sulla Battaglia di Midway, ho deciso di acquistare pure questo. Come il precedente anche quest'opera è il risultato dell'intervista a 577 persone, Americani e Giapponesi, che furon attive protagoniste di quelle famose due ore. Anche quì nelle retrocopertine vi son due dettagliate mappe sull' Isola di Ohau e sulla disposizione delle oltre 90 navi Statunitensi a Pearl. Nell'edizione Italiana c'è la competente consulenza tecnica di Aldo FRACCAROLI.

 

Il titolo originale, DAY OF INFAMY, rispecchia la mentalità dell' epoca: "Nel Dicembre 1941 gli americani si aspettavano che un nemico annunziasse le proprie intenzioni prima di combattere, e la mossa del Giappone, venendo mentre i suoi inviati stavano negoziando a Washington, scandalizzava la gente molto al di là di quanto potessero supporre i più avveduti uomini politici a Tokio" (pag. 283).

 

Varie situazioni ricordate nel libro han ispirato il film TORA! TORA! TORA! del 1970.

 

Quì cito alcuni episodi che più mi hanno incuriosito. a pag. 252 si dice che durante l'attacco vennero aperte le prigioni militari: nessuno fuggì, anzi i galeotti si dettero molto da fare come inservienti alle armi. Tra costoro solo uno si allontanò dopo aver rubato una divisa da sergente: andò in una caserma di un paesino vicino e visse per circa un mese con quei militari facendosi in quattro per risolvere ogni sorta di problema anche con mezzi poco ortodossi: a me è venuto in mente il T.V. HOLDEN del film "IL SOMMERGIBILE ROSA".

 

Ad Honolulu quel giorno c'era un congresso medico con oltre 300 illustri clinici che poi si attivarono nella cura ai feriti. A pag 255 si cita il Col. (Med.) MOOREHEAD tanto competente quanto dispensatore di ottimismo. "Figlio mio = disse ad un ragazzo a cui aveva dovuto amputare un piede = tu sei passato attraverso prove terribili ed altre dovrai subirne! Questo piede bisognerà levarlo. Ma ci son stati parecchi buoni pirati con una gamba sola!"

 

A pag. 253 si ricorda "una nota prostituta" che ovviamente non potè donare il sangue, ma fece un eccellente lavoro come inserviente d'ospedale.

 

Dopo l'attacco gli Americani si aspettavano l'invasione dell'isola di Ohau: le guardie armate quella notte ebbero il "grilletto" fin troppo facile: vari cavalli ed altri animali domestici ne fecero le spese. Una sentinella sparava a qualsiasi cosa si avvicinasse: il risultato che fu impossibile darle il cambio e così si fece un'intera notte di guardia! (pag. 267).

 

Le notizie eccessivamente catastrofiche (pag. 265: le portaerei ENTERPRISE e LEXINGTON, in mare, eran state affondate!) facevan da controaltare a quelle eccessivamente ottimistiche (pag 266: la corazzata PENNSYLVANIA (!!!) aveva catturato (!!!) ben due (!!!) portaerei Giapponesi!).

 

Queste e molte altre testimonianze rendono il libro di grande interesse ed attualità. L'unico "cruccio" è che i capitoli e paragrafi son un pò troppo lunghi.

Modificato da Alfabravo 59
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