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Sull'oceano


malaparte

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Edmondo De Amicis

SULL' OCEANO

Diabasis

2005

8881033194

cm 16x23

p. 244 + 17 tavole

prezzo € 16 (rintracciabile in rete con sconto anche del 50%)

reperibilità: facilissima

 

sulloceano246680.jpg

 

 

 

 

 

Inserisco questo testo tra i romanzi in quanto non si tratta propriamente di saggistica, anche se, come cercherò di spiegare, ci sarebbero buoni motivi per collocarlo tra i libri che riguardano la storia delle marine. E' uno dei tanti libri che parlano di emigrazione, ma con un taglio particolare, tanto che credo che possa essere inserito in una biblioteca del mare come questa.

 

De Amicis, che troppo spesso e troppo ingiustamente è oggi considerato un autore melodrammatico e mieloso, una volta abbandonata la carriera militare divenne giornalista e gran viaggiatore.

Nel 1884, già famoso, venne invitato in Argentina a tenere una serie di conferenze su personaggi del Risorgimento. Si imbarcò quindi il 10 marzo 1884 sul veliero a vapore Nord America (che nel libro viene chiamato Galileo), dell'armatore Matteo Brozzo, giungendo a Montevideo dopo ventidue giorni. Approfittò dell'occasione per prendere appunti che rielaborò poi in questo testo, che all'epoca e divenne uno dei più fortunati, letti e discussi di fine Ottocento (basti dire che se ne fecero dieci edizioni nelle prime due settimane!)

Erano i tempi della grande emigrazione da Genova, e il socialista De Amicis, che ovviamente viaggia in prima classe, non manca di osservare e descrivere i 1600 viaggiatori della terza classe, denunciando ovviamente le cause e le conseguenze dell'emigrazione, la legge italiana che consentiva ai battelli italiani un numero maggiore di imbarchi rispetto a quelli tedeschi o inglesi, la mancanza di strutture di accoglienza per chi era in attesa di partire del porto di Genova, al contrario di quello di Brema, e altri aspetti negativi. E' però assai poco sdolcinato e paternalista; anzi, il testo è godibile proprio per lo sguardo spesso divertito con cui presenta una serie di scenette della vita di bordo. Si scoprono così parecchi aspetti poco conosciuti,e talvolta sorprendenti, di queste crociere, tanto più che, in virtù del lavoro di indagine giornalistica che sta svolgendo, è autorizzato a visitare tutti gli angoli della nave, anche il locale macchine e l'ufficio del Commissario di bordo, spesso presenziando quando costui svolge le sue funzioni di giudice-coordinatore-diplomatico.

Credo inoltre che i severi comandanti di questo forum non avranno da ridire sul linguaggio; non a caso, il libro è dedicato al comandante Carlo De Amezaga (http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_De_Amezaga), che evidentemente ha ricontrollato il testo e ha consigliato De Amicis.

Il libro inoltre, come è tradizione dell'editore Diabasis, è corredato da una serie di apparati, che ne costituiscono, a mio parere, una parte di imprescindibile interesse. Antonio Gibelli, docente di Storia contemporanea a Genova, introduce il testo con una presentazione delle fonti archivistiche che sono a disposizione degli studiosi per approfondire la storia dell'emigrazione (solleticanti quei dodicimila gionali di bordo dei velieri e bastimenti che giacciono in un deposito decentrato dell'Archivio di Stato a Genova....); il curatore Giorgio Bertone, docente di Letteratura Italiana a Genova, traccia una lunga storia della genesi dell'opera, stesa proprio nel momento in cui la navigazione attraversava un momento cruciale, con il passaggio dalla vela al vapore, e in cui lo stato italiano doveva far fronte ai problemi provocati all'economia nazionale dalla massiccia fuga di braccia dai campi; lo sviluppo del testo di De Amicis diventa pretesto per parlare anche delle rotte dell' editoria a sfondo marinaro dell'epoca, dei riti di passaggio, e di tanti altri aspetti poco conosciuti. Lo stesso Bertone, poi, nella postfazione annota accuratamente il manoscritto da cui il testo è stato tratto, confrontandolo con altre carte dell'Archivio De Amicis ed indivduando parecchie fonti bibliografiche usate dallo scrittore.

Infine, i ghiottoni di marineria saranno interessati alle diciassette tavole con relative didascalie che corredano il testo, per presentare una breve sequenza di pirovelieri.

 

PS: una rara chicca: ricordate probabilmente Enrico Bottini, il protagonista di Cuore. Dato che gli era stata notata un' educazione un po' troppo sentimental-materna, Paolo Mantegazza nel 1887 scrisse una continuazione di Cuore, in cui per l'estate Enrico viene affidato allo zio Baciccia :s12: , lupo di mare in pensione, abitante a San Terenzio presso La Spezia, onde completarne la formazione con un po' di sana rudezza! L'opera si titolava, (a completamento di Cuore...) Testa!! :s03:

 

Il piroveliero Nord America, con la relativa didascalia

 

deam1.jpg

 

 

deam2.jpg

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