Zara Infida!

[malaparte*]

Nel 1345 la ribellione di Zara venne soffocata da Marin Faliero, che ebbe così occasione di mettersi in luce....Nel 1821 George Byron scrisse un dramma da cui poi Donizetti trasse un'opera nel 1835 ( notizie che sto traendo dal Dizionario delle Opere Bompiani; credevate che le sapessi a memoria?)

 

Nel postare questo brano mi tremano vene e polsi, perché so benissimo che qua ci sono esperti sia di musica che di storia veneta :s43: quindi resto il più possibile defilata e generica . Ammetto solo che scenografia e coro sono pertinenti a questo forum.... ANCHE SE TROVO DA SPETTACOLO PARROCCHIALE QUEI DUE "MODELLINI" SALTELLANTI !!!!

Il testo è da wwww.librettidopera.it, ma mi pare che in alcuni passaggi non corrisponda.

 

 

 

Zara audace, Zara infida!

 

Quattro assalti invan ti diero.

Pugna ancor, benché affamata,

e San Marco ancor disfida.

 

Oh pro' Faliero!

 

Già la fossa è superata,

 

non v'è muro che sia intero;

Zara, trema; trema, o Zara,

ché l'estremo si prepara.

 

Oh pro' Faliero!

 

Ma dall'Ostro ecco che un nero

 

polverio s'alza, e ognor cresce:

delle picche appar la vetta,

grida all'arme la vedetta.

 

Oh pro' Faliero!

 

Gli Ungheresi! Gli Ungheresi!

 

Da ogni lato ecco siam presi.

Guai se Zara... guai se esce!

Sta dubbiando ogni guerriero.

 

Oh pro' Faliero!

 

Ma Falier sorge, e il periglio

 

misurato ha d'uno sguardo;

dal gran cuor prende consiglio,

e assalisce egli primiero.

 

Oh pro' Faliero!

 

Egli primo esce dai valli,

 

egli guida l'antiguardo,

sostan gli ungheri cavalli

allo scontro del guerriero.

 

Oh pro' Faliero!

Modificato 9 Aprile, 2011 da malaparte

[GM Andrea*]

Si possono rammentare altri versi, che pare andassero in voga nella Venezia di quei tempi e che - a quanto si dice - causarono la solenne incavolatura del Falier [becco acuto] con tutto il patatrac che ne seguì.

 

Marin Falier

da la bela mugier

altri la gode

e lu la mantien

 

 

p.s.: i taddèi saltellanti con la galera in mano sono l'ennesima prova che certi registi di opere liriche andrebbero deferiti al Consiglio dei Dieci.