La Vera Storia Del Pirata Long John Silver

[ammiraglia88*]

Titolo: LA VERA STORIA DEL PIRATA LONG JOHN SILVER

Autore: Bjorn LARSSON

Casa editrice: IPERBOREA

Anno di edizione: 1998

Anno di riedizione: 2010

Pagine: 492

Dimensioni(cm): 20 x 11

Prezzo originale: 18,50 euro

Codice ISBN 978-88-7091-075-9

 

 

 

 

L'opinione dell'editore.

 

Ci sono libri che danno pura gioia ... È quel che capita con il romanzo di Bjorn Larsson: ci ritroviamo adulti a leggere una storia di pirati con lo stesso gusto dell'infanzia, a viaggiare tra porti affollati di vascelli, taverne fumose, tesori, arrembaggi, tempeste improvvise e bonacce ... Chi racconta in prima persona è Long John Silver, il temibile pirata con una gamba sola dell'"Isola del Tesoro", fatto sparire nel nulla da Stevenson per riapparirci ora vivo e ricco nel 1742 in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie. ...

 

 

Il mio "riassunto".

 

Il pirata Long John Silver, detto Barbecue, è il classico pirata con una gamba sola ed un pappagallo appollaiato sulla spalla. E’ anche il protagonista del romanzo “L’isola del tesoro” di Stevenson.

L’autore di questo libro si rifà a quel personaggio e ne immagina la vita. E’ un pirata istruito, sa leggere e sa scrivere, cosa rara, e soprattutto sa parlare bene. Lui stesso si lamenta che i suoi “colleghi” non usano mai la testa e agiscono troppo spesso sotto l’effetto del rum. Indossa quasi sempre un paio di guanti per salvarsi le mani, vuole evitare di avere calli e cicatrici che lo farebbero subito apparire come un marinaio, anziché come un gentiluomo. Se fosse apparso come un marinaio sicuramente sarebbe stato arruolato forzatamente sulla prima nave che aveva bisogno di “manodopera”. Secondo lui inoltre molte navi hanno capitani “per grazia di Dio” (che odia), quindi vuole poter scegliere con chi imbarcarsi. E’ convinto infatti che i pirati sono migliori in quanto eleggono loro stessi il proprio comandante ed arrivano a deporlo e decapitarlo se è ritenuto non più idoneo.

La storia di questo libro è ambientata nel 1742, quando ormai la vita dei pirati era finita, e John Silver si ritira in una baia del Madagascar per trascorrere la sua vecchiaia. Il suo ultimo desiderio è di lasciare una traccia della sua esistenza per questo ripensa alla sua vita e la trascrive.

Descrive come è avvenuto il suo primo imbarco, che effettua da giovanissimo ed involontariamente dopo essere stato raggirato: gli viene offerto da bere in una taverna e firma un contratto di lavoro (molto simile alla schiavitù) senza nemmeno rendersene conto. Parla anche della sua esperienza come contrabbandiere; si imbarca poi con un capitano tiranno; si trova anche in mare con una forte burrasca e riesce a salvarsi; viaggia su una nave che trasporta gli schiavi (e descrive l’ambiente e il trattamento che questi ricevono); lui stesso viene venduto come schiavo in una piantagione; infine torna a fare il pirata.

Molte cose descritte sono interessanti, ma altre sono un po’ dispersive: ogni tanto John Silver si trova a parlare con Daniel Defoe (scrittore realmente esistito, che ha raccontato storie di pirati – autore di “Robinson Crusoe” e di “Moll Flanders”) e ogni tanto con Jim Hawkins, un personaggio de “L’isola del tesoro”.

Il modo di scrivere non mi ha attirato molto, tanto che ad un certo punto ho pensato di non riuscire a leggere tutto il libro. Ad ogni modo, per tutto l'ambiente e la storia che vengono descritti, vale la pena di leggerlo.

Modificato 15 Dicembre, 2010 da ammiraglia88