Il Prato In Fondo Al Mare

[malaparte*]

IL PRATO IN FONDO AL MARE

Stanislao Nievo

prima ed. : 1974

a seguire numerosissimi editori.....Mondadori, Marsilio, Giunti, ecc.

Io l'ed. economicissima della Newton, 1995,

158 p,

22x13

3 €

 

prezzi per tutte le tasche

 

 

 

Il 5 marzo 1861, nelle acque presso Capri naufragò un piroscafo, l’Ercole. In tanti se lo aspettavano: un legno con già ventinove anni, ormai vetusto, al quale erano state applicate caldaie che, in occasione del fortunale che si scatenò quel giorno, probabilmente non ressero ed esplosero.

Capitava. Ma su quel piroveliero era imbarcato, tra i 60 passeggeri e i 12 uomini d’equipaggio, anche il garibaldino Ippolito Nievo. Alcuni di noi magari lo ricordano come lo scrittore di “Memorie di un italiano”: aveva seguito Garibaldi in Sicilia, e in quel momento, nella sua qualità di viceintendente finanziario dei “Mille” stava trasportando sull’Ercole mezzo milione di piastre e le fatture dell’amministrazione dell’impresa. Doveva portare il tutto a Torino, dove era stato aperto un processo sulla dubbia amministrazione di quella spedizione. In pratica (non ricordo se il libro lo dica, ma, come spiegherò poi, è un libro che ho letto in fretta, captata) ci si chiedeva come mai l’esercito borbonico ( un centomila uomini addestrati), sia stato messo in fuga da un migliaio di volontari. E quale ruolo aveva avuto Sua Maestà Britannica nella faccenda. Comunque i conti erano già stati presentati, occorreva integrarli con le fatture, che però non arrivarono mai.

Più di cento anni dopo, nel 1961, il pronipote di Ippolito, Stanislao Nievo, scrittore, giornalista, regista, iniziò la ricerca del relitto dell’Ercole. Il libro narra le lunghe tappe della sua recherche, che diventa ricerca interiore, con ampi, e , secondo l'Autore, determinanti squarci anche nel campo della parapsicologia. Ma Stanislao ha anche consultato decine di archivi, si è rivolto all’ammiraglio Gnetti, a Piccard, a comandanti di marina , a chimici e sommozzatori di chiara fama ed esperienza; ha utilizzato anche alcuni mezzi sottomarini all’epoca praticamente sperimentali, come il PC 8, l’SC 1500, una variante del PH 66…ve li trascrivo come li ho trovati, in queste ore non ho tempo per andarmi a verificare la caratteristiche di questi mezzi. Certo, sono rimasta perplessa sul fatto che le società che gestivano questi battelli accettassero a bordo, insieme al pilota, uno che tutto sommato era un estraneo, e le cui capacità di scendere - e restare- a più di 1000 metri erano tutte da verificare.

Per chi si interessa di cose di mare, il libro comunque è decisamente coinvolgente, a volte stregante. Io, che del mare ho paura - chiamamola "una sana paura", in realtà è paura- sono rimasta allucinata nel leggere cosa succede (l’A. si è evidentemente consultato con diversi specialisti di medicina) quando il terrore della morte per affogamento ti invade, e non ci puoi far nulla: stai per morire in acqua. L’abilità barocca della scrittura mi rendeva indecisa se continuare a leggere ed ammirare, soffrendo, o se mollare lì e saltare al prossimo capitolo. Se andate per mare, vedete voi….

 

 

Incipit (da Wikipedia)

 

 

Il 4 marzo 1861 era lunedì.

Su Palermo splendeva il sole. La prima brezza di primavera striava appena il cielo. Nel porto, lungo il Molo Arsenale erano ormeggiati 11 battelli, di cui 4 a vapore. Due di questi erano pronti a salpare. Appartenevano a due compagnie diverse, entrambi "assistiti" dalla Società Raccomandatrice Florio.

La stazza dei vapori era di circa 450 tonnellate. La meta era la stessa, Napoli. Sarebbero partiti a distanza di 3 ore.

Il nome del primo vascello era "Ercole".

Nave a vapore e a vela, con grandi ruote laterali, era un battello inglese con una lunga storia di trasporti civili e militari nel Tirreno. Costruito prima dell'avvento della navigazione a vapore, era stato fornito di macchine in un secondo tempo. Esse erano state incorporate e fissate alle ordinate e ai bagli, che formavano l'ossatura della nave, con grosse chiavarde. Ciò sottoponeva l'intera trabeazione a un sensibile sforzo, producendo talvolta la rottura degli agganci, con violente vibrazioni nelle macchine a vapore.

Era un piroscapo inquieto. Anche il nome era inquieto.

Il primo, quello di nascita, inglese, era sconosciuto.

Modificato 13 Dicembre, 2010 da malaparte

[malaparte*]

Nel cuore della notte, durante uno dei miei lunghi attacchi di insonnia, mi è venuto in mente un errore madornale che avevo commesso e mi sono precipitata a correggere: Confessioni di un italiano...

Ultimamente, sono proprio fuori; mi sa che farò meglio a mettermi per un po' in isolamento.... :s06:

[STV(CP) *]

IL PRATO IN FONDO AL MARE

Stanislao Nievo

prima ed. : 1974

a seguire numerosissimi editori.....Mondadori, Marsilio, Giunti, ecc.

Io l'ed. economicissima della Newton, 1995,

158 p,

22x13

3 €

 

prezzi per tutte le tasche

 

 

 

Grazie Comandante Malaparte.

L'ottima presentazione mi ha incuriosito e così ho provveduto subito ad ordinarlo.

In una libreria on-line l'ho trovato a € 1,50.

[STV(CP) *]

Sono a metà del libro e mi è venuta la voglia di saperne di più. Ecco dei link interessanti sull'argomento, compresi i dei tentativi dell'autore di arrivare al relitto dell'ERCOLE.

 

 

http://www.lisolaweb.com/it/a/la-nave-dei-...ottita-dal-mare

 

http://www.parodos.it/books/rest/le_confes...italiano_di.htm

 

 

http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/i.../2010_06_02.PDF

 

http://leggopolis.it/news/47/la-nave-ercol...soro-dei-mille/

 

 

http://scavettarosario.blog.espresso.repub...arte_e_cultura/

Modificato 16 Gennaio, 2011 da STV(CP)