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Mosca 1941


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Titolo: Rodric BRAITHWAITE

Autore: Mosca 1941

Casa editrice: Mondadori, Milano

Anno di edizione: 2008

Pagine: 405

Dimensioni: 22 X 14 (8°)

Prezzo: Euro 22

Reperibilità: comune

Sinossi: intuitiva, anche per chi non ha familiarità con le tematiche militari, l’importanza dell’occupazione di una capitale di stato nel corso di operazioni belliche. Essa costituisce se non la conclusione perlomeno una pesante ipoteca sulla loro conclusione.

Nelle campagne militari svoltesi sul territorio russo, poi, il possesso dei grandi centri abitati ha costituito il momento centrale della lotta. Leningrado, Mosca e Stalingrado sono le tappe principali della campagna militare dell’esercito tedesco. È quindi a buon titolo che la battaglia di Mosca possa essere considerata una delle più importanti battaglie della II guerra mondiale.

L’autore, ultimo anello della catena di storici britannici che hanno analiticamente sondato la storia russa.

Partendo dalla storia della capitale russa e arriva ai drammatici giorni della guerra: dopo angosciose giornate di incredulità e smarrimento alle porte della capitale, mentre Leningrado inizia il martirio dei 900 giorni e sul fronte sud si compie la colossale sconfitta di Minsk, si gioca la partita decisiva per le sorti del conflitto. Come nel 1708 contro gli svedesi, come nel 1812 contro le armate napoleoniche i cittadini accorrono in massa alle porte della città per aiutare l’esercito a fermare un avversario fino allora invincibile. Sette milioni di soldati sono coinvolti nei feroci combattimenti, 900.000 di essi (più delle vittime americane e inglesi di tutta la guerra) perdono la vita. L’autore si è potuto avvalere per ricostruire questa epopea di sofferenze ed eroismi del concorso degli archivi sovietici, divenuti accessibili dopo la caduta del regime, e dei racconti di militari, intellettuali, contadini e politici che vengono offerti senza mai cadere negli stereotipi della propaganda. Quelle donne e quegli uomini infatti si batterono con la coscienza che in gioco non era un capo o un partito, ma l’esistenza stessa della loro Patria.

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Da alcuni decenni esito, per ragioni varie, ad affrontare due testi che ricordo letteralmente come "livres de chevet" di mio padre: Stalingrado fronte russo di Samsonov e Stalingrado (fronte tedesco) di F. Paulus.

Se li conosci, mi sapresti dire se il testo da te proposto li "supera" decisamente? Parlo degli "archivi sovietici, divenuti accessibili dopo la caduta del regime"

 

Grazie

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La risposta è, come logico, molto articolata. La memorialistica e saggistica dal 45 alla metà degli anni 70 soffre, come logico, del soggettivismo degli autori e della "vicinanza" degli eventi che venivano esaminati. La moderna storiografia esamina guerre e battaglie con una impianto più vasto e analitico. Francamento per darti una risposta dovrei impegnare qualche giorno.

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