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mulargia e l'onorificenza di Todaro


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Salve, mi presento, sono un "ragazzo" sassarese che navigando tra le pagine del blog è incappato nell'argomento in questione e, trovandolo confacente ad una necessità di vitale importanza per la propria famiglia, si sofferma e chiede che qualcuno tenda una mano.

Non vorrei dilungarmi troppo, ma è fondamentale fare un preambolo per poter avere le risposte, mi rendo conto d'aver riesumato un argomento vecchio di 5 anni, ma spero vivamente che non sia troppo tardi.

Io sono il pro nipote di 2 giovani combattenti, volontari, del 2° conflitto mondiale, caduti nel confine orientale d'Italia (POLA) nei giorni immediatamente successivi il 25 aprile, i 2 ragazzi provenivano da un paesino della provincia di Sassari, Bulzi e appartenevano, uno, il più grande dei 2 (Antonio Pietro Mulargia) alla X flottiglia MAS col grado di sottocapo e l'altro, Leonardo Mulargia, alla G.N.R., purtroppo le fasi concitate degli ultimi giorni della guerra e la loro dislocazione li dove la ferocia titina non risparmiò il coraggio e oltraggiò oltre misura anche i corpi, fecero perdere ogni traccia della loro esistenza ai parenti rimasti in attesa nel paese natio, mia mamma ricordava sempre il momento in cui comunicarono la caduta dei 2 e lo strazio della famiglia nell'apprendere la notizia, l'esistenza sconvolta per sempre dalla perdita di 2 giovani meravigliosi (puri idealisti).

Le notizie sono sempre state scarsissime, io ricordo d'aver visto una sola volta, ma ero molto piccolo, in casa d'uno zio, una foto che ritraeva uno dei 2 (Antonio Pietro) in visita con l'equipaggio del suo sommergibile nella sala del mappamondo a palazzo Venezia ospite del Duce.

Grazie ad internet, sono riuscito ad arrivare a qualche informazione che ha riempito di gioia il mo cuore e quello della mia famiglia, ho scoperto che uno dei reparti di Antonio Pietro, prima dell'8 settembre era la base Betasom e nello specifico il SMR Cappellini al comando del Comandante Todaro, cito un passaggio estrapolato dalla "rete": Epica la ricompensa che volle dare sul campo al cannoniere Mulargia, che sebbene ferito si scrollava il sangue dal volto col gomito, mentre continuava a caricare il cannone del Cappellini: "Da questo momento sarai autorizzato a darmi del tu e sarai il solo a bordo che potrà dirmi: tu comandante".

Se fosse possibile avere una testimonianza diretta sarebbe aggiungere un tassello nella vicenda di 2 giovani scomparsi prematuramente e mai tornati in terra di Sardegna, vorrei ribadire l'assoluto orgoglio con cui la famiglia (d'antichissima origine) continua a preservarne il ricordo e gli ideali !

Grazie

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