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Tesei e i cavalieri subacquei


GM Andrea

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Titolo: Tesei e i cavalieri subacquei

Autore: Elios TOSCHI

Editore: Giovanni Volpe

Anno di edizione: 1967

Pagine: 209

Prezzo originale: L. 1600

Prezzo di mercato: €.50-60

Reperibilità: molto difficile

 

Uno dei misteri dolorosi della pubblicista navale è la scarsissima diffusione di questo testo, mai più ristampato, e il cui reperimento può ben dirsi epico.

Ma non si tratta solo di rarità: qui è la qualità che parla.

Perchè, signori, va bene Pegolotti; va bene Spigai; va bene (eresia) anche Borghese. Ma quando si parla di siluri a lenta corsa due persone hanno (avevano) il diritto di parola, e tutti gli altri zitti. E questi due sono Teseo Tesei ed Elios Toschi.

Per le note vicende solo il secondo sopravvisse, regalandoci questo prezioso testo nel quale tratteggia la figura dell'Eroe. E lo fa nel modo più genuino e autentico, non semplicemente agiografico. In questa strana coppia all'ascetico Tesei faceva da contraltare l'epicureo (leggasi godereccio) Toschi; due caratteri decisamente complementari (e anche oggi ho detto la mia banalità).

Duecento pagine godibilissime per scoprire nei minimi dettagli non solo la figura di uno dei più grandi eroi italiani, ma anche la storia (unica, vera, antica e accettata) della nascita dei mezzi d'assalto.

 

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Titolo: LA MIA AVVENTURA CON TESEO TESEI

Autore: Elios TOSCHI

Editore: sarasota

Anno di edizione: 2009

Pagine: 175

Prezzo originale: €.20

Reperibilità: FACILE

 

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Modificato da Totiano
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  • 2 weeks later...
  • 11 months later...

come non confermare quanto dice Andrea.... se poi li si ricollegano ai luoghi che abbiamo visitato alla licenza di gennaio 2008 e come rivederli i un film.

i battelli ormeggiati di punta di fronte alla caserma, Toschi di guardia che sta facendo la ronda, Tesei che lo raggiunge preferendo parlare con l'amico (e collega direttore di macchina di sommergibile) piutttosto che uscire per Spezia, l'analisi dell'uscita in mare del giorno prima con l'esecitazione di fuoriuscita da sommergibile sinistrato, le nottate passate in cameretta alla palazzina longobardo (per chi era a spezia è il palazzo piu alto vicino al monumento ai sommergibilisti, a fianco alla palazzina del dragaggio), la proposta del progetto a Roma, l'approvazione nel massimo segreto e il comandante del grupo sommergibili che, informandoli della approvazione gli dice anche che dovranno lavorare di notte continuando il normale servizio di giorno....

 

è cosi che comincia il libro, piu affascinante di una fiaba per un bambino!

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  • 2 weeks later...

Da una rapida ricerca, non mi pare (controllerò meglio con calma)

Forse si fa confusione con questo, uscito recentemente

 

documento Testo a stampa

Autore Bianchi, Gianni

 

Titolo Teseo Tesei e gli Assaltatori della Regia Marina / Gianni Bianchi

Pubblicazione [s.l] : Sarasota, stampa 2005

Descrizione fisica 245 p. : ill. ; 24 cm.

 

già recensito dal "solito" :s02: ...GM Andrea

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Il volume citato da Malaparte è in effetti la biografia di Teseo Tesei, non già la riedizione del libro di Toschi; che, per quanto mi consta, non è stato più ristampato (se non forse in forma del tutto amatoriale, ma vallo a sapere)

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Da una rapida ricerca, non mi pare (controllerò meglio con calma)

 

 

[

Confermo, non mi risulta nessuna riedizione, neanche a cura dell'Ass. Amici di Teseo Tesei, che dovrebbe saperne qualcosa...

Sullo stesso argomento, ho trovato questo, riedito nel 2007 da Ass. Italia :

 

Tipo di documento Testo a stampa

Autore Spigai, Virgilio

 

Titolo Cento uomini contro due flotte / Virgilio Spigai

Pubblicazione Livorno : Tirrena, stampa 1954

Descrizione fisica 535 p., [12! c. di tav. : ill. ; 21 cm.

Numeri Bibliografia Nazionale - 1954 3532

 

e indovinate chi l'ha già recensito per Betasom.... :s02:

Modificato da malaparte
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  • 2 weeks later...
  • 2 months later...
  • 3 years later...

buon divertimento allora! rimane uno dei libri piu belli che ho potuto leggere

 

Attualmente sto facendo un "lavoretto"... :ph34r: se andrà in porto vi dirò!

@Totiano una domanda: tu possiedi questo volume?

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@Andrea, si lo so... e che non voglio darti "fastidio" più di tanto... :smile:

@Totiano, ti invio un MP (a entranbi). Devo chiederti dei chiarimenti sul libro.

Comunque Grazie per la vostra instancabile disponibilità. :smile:

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  • 1 month later...

Mi rivolgo a questo colto ed inclito pubblico per risolvermi un problema:

ho per le mani una copia (non mia...) del testo del 1967.

 

A pag. 24 alcune righe mi hanno più che sorpreso. Toschi sta parlando delle discussioni con Tesei sul nome da dare:

 

"Come chiamarlo? Torpedine semovente, siluro umano, siluro di lunga corsa? Finiamo per preferire il nome più tecnico e meno altisonante: > o meglio la sua sigla riassuntiva: >"

 

Lunga (per due volte) anziché l' universalmente accettato Lenta....

Qualcuno mi spiega? Come bisogna citarli? :wacko:

Modificato da malaparte
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ma che sei una telepata?!?! :doh::laugh:

anch'io mi sono posto il quesito: cosa fare?

Io sarei dell'idea di portare avanti quanto scritto dal Toschi..

Perchè di do della telepata... semplice: questa mattina ero a Palazzo Marina per... :ph34r: tra il modellino dello Scirè e del Grillo.. In una sorta di leggio, c'era un pannello che evidenziava i protagonisti e i mezzi che hanno condotto brillantemente l'operazione GA3 (chi ha fatto visita a Palazzo l'estate scorsa, li avrà senz'altro notati)..

Di fiamco al mezzo che tutti conosciamo c'era ovviamente scritto S.L.C. Siluro a Lenta.... detto "Maiale" ero sul punto di "sputare" il rospo con... :ph34r: :ph34r:

alle fine o desistito.. avrebbe "deviato" il discorso che stavamo facendo (manco a dirlo riguardava lo Scirè).

Visto che dovrò recarmi nuovamente lì la prossima settimana, devo parlare della cosa a chi putrebbe porvi rimedio...

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Se posso però dire la mia, l'SLC era stato congegnato per muoversi a bassa velocità (circa 3,5 nodi), mentre il siluro italiano da 533 mm (Whitehead, o Motofides) dalla cui cellula era derivato, poteva raggiungere i 50 nodi per corse non lunghe (circa 4000 m) o i 40 nodi per distanze fino a 7-8000.

Il tipo di propulsione dei siluri (basato su aria compressa) aveva però l'inconveniente di creare scie facilmente visibili, cosa che evidentemente non era adatta per un mezzo insidioso come l'SLC, tanto che si scelse un motore elettrico, tra l'altro anche molto più silenzioso

Propendo ancora per una...Lenta Corsa

Modificato da Leopard1
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Leopard, scusami se insisto.

Chi lo ha pensato e realizzato, a suo tempo, lo chiamò "Siluro di Lunga Corsa". Perchè, poi, gli hanno cambiato nome? Onestamente non ne vedo assolutamente il motivo... Per non parlare poi della proprietà intellettuale... (chiedo agli esperti, ci rientra in quest'ultima tipologia)? :smile:

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Tanto per tornare sull' argomento...visto che mi interessa :ph34r:

e visto che ormai CREDO :blink: che la faccenda non sia più classificata, secretata, off-limits.

Come si fa a sapere con quali acronimi e relativi significati le armi/unità ecc. erano denominate ufficialmente?

Immagino esista da qualche parte (Genio Navale? USMM...ma in questo caso, dove?) una sorta di registrazione...

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Ultimamente, ho avuto modo anch'io di leggere il libro del Toschi..

Quando sono arrivato al punto di cui stiamo parlado (di Lunga o a Lenta) sono rimasto perplesso.

Ho riportato la "notizia" a una persona dell'USMM, non avevo formulato nessuna domanda.. ma visto che a noi piace sapere la verità, domani vedrò se riesco a saperne di più... :smile:

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Mah, stando al De Risio (I Mezzi d'Assalto, USMM) e a Spertini-Bagnasco (I mezzi d'assalto della X MAS) il nome originario assegnato dalla Regia Marinaai prototipi di Tesei-Toschi fu torpedine semovente, poi cambiata in siluro a lenta corsa

J.V. Borghese nel suo Decima Flottiglia MAS utilizza il lenta: "La velocità massima è di miglia 2,5 (il che giustifica la sua denominazione ufficiale: siluro a lenta corsa - SLC)"

Anche Oreste del Buono - che pure non era un tecnico, ma da nipote di Tesei ha dedicato dettagliatissime pagine alla nascita dei maiale - nel suo La nostra classe dirigente utilizza il lenta.

Si associa al lenta Emilio Bianchi in Pagine di diario.

 

In soccorso della tesi di Toschi sembra giungere il solo Virgilio Spigai, che nel suo Cento uomini contro due flotte (p. 171) definisce i "semoventi Tesei" quali siluri a lunga corsa

Vero è che l'autonomia teorica di 15 miglia (cito Spertini-Bagnasco) giustificherebbe l'aggettivo lunga

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Quindi, lanciamo la classica monetina?!?! :laugh: :laugh:

MI sembra di capire, che in entrambe le soluzioni ci siano valide motivazioni...

Io sarei dell'idea di colmare questa lacuna (se così si può definire)...

Andrea, Come dici tu nel primo post... gli altri tutti zitti!!! :sleep:

Modificato da Visitatore
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Posso azzardare questa interpretazione filologica:

- Toschi e Tesei si inventano la dicitura siluro a lunga corsa

- La Regia Marina la fa propria (con l'acronimo SLC)...

-...ma poi per qualche oscura ragione il lunga si trasforma in lenta, anche nei documenti ufficiali

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Bel ginepraio! :biggrin:

Le vostre risposte mi fanno dedurre che non esiste una documentazione ufficiale sull' argomento? IMPOSSIBILE!!

Se è stata (come senz' altro è stata) depositata una documentazione con esplosi, disegni, "roba tecnica" sui motori ecc....e su tale documentazione c'era un aggettivio (o lunga o lenta) non c'è santo: quella ha da essere!

Trovarla!!!

 

 

 

PS.: una consideraziopne puramente letteraria: all' epoca, tutto sommato, tra lunga e lenta avrebbero preferito, per ovvi motivi, lunga, ché lenta dava l' idea di impigrire l' animo e non sarebbe stata pertinente all' audacia romana

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Negativo, quella documentazione non esiste per il semplice fatto che nel settore della progettazione dei mezzi subacquei speciali, una volta ultimato il progetto, per ragioni di discrezione viene distrutto tutto (sono rare le eccezioni).

Non a caso del SLC non esiste un disegno tecnico dettagliato originale ma solo uno schizzetto con gli ingombri generali, il miglior disegno degli ingombri di un SLC è quello fatto dall’ANB sui rilievi del mezzo musealizzato a Venezia.

Esiste però tutta la documentazione relativa all’impiego e alla gestione dei mezzi, ordini di missione, rapporti, pro memoria e via discorrendo; tuttavia in questi documenti non si usa mai il nome esteso ma al limite solo l’acronimo, il termine sicuramente più diffuso e utilizzato nella documentazione ufficiale durante gli anni dell’utilizzo operativo era ‘apparecchi’ o ‘semoventi’, i più specifici usavano il nome dato dalla Marina ‘Torpedini Semoventi’, altri ‘Semoventi Tesei’, altri ancora ‘Siluri L.C.’ fino ad arrivare ai più romanzati ‘Maiali’ e ‘Siluri Umani’. Non ho mai trovato l’acronimo esteso nei documenti in mio possesso.

Come spesso accade un progetto ha più di un nome ‘ufficiale’, c’è quello dato dagli inventori (Siluro Luga Corsa), quello affibbiato dal committente (Torpedine Semovente) e sicuramente, da quando le lavorazioni passarono dalla San Bartolomeo alla CABI, avrà avuto anche una sigla interna alla Ditta (come nel caso del Siluro San Bartolomeo che in Caproni veniva chiamato progetto DELTA) purtroppo non nota.

Negli anni il proliferare di talune interpretazioni sull’acronimo (Siluro Lenta Corsa) hanno creato consuetudini su cui varrebbe la pena approfondire, secondo me i nomi da considerare ufficiali devono provenire dai tre soggetti sopra elencati (progettista-costruttre-committente).

Oltre al libro oggetto della discussione e a quello già citato di Spigai, ho un documento ufficiale di MARICENTROSUB redatto da Ernesto Forza, databile dal 1946 (o dall’anno in cui Forza divenne Capitano di Vascello) al 1952, nel quale l’acronimo viene esteso in “Siluro Lunga Corsa”.

 

[edit]

 

Anche una delle targhe abbinata all'SLC musealizzato al Varignano (quello di Tesei e Pedretti ritrovato arenato in spagna) riporta il nome 'Siluro Lunga Corsa'.

Modificato da Lefa
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Anche io sono molto interessato a conoscere i dettagli sulla documentazione a cui fa riferimento l’USMM.

 

In attesa di raccogliere più dati dai documenti ufficiali (essenziali per districare la matassa) quello che si può fare è ricercare indietro nel tempo, nei libri dedicati all’argomento (solo quelli ‘di riferimento’ visto che ormai è universalmente accettato come Siluro a Lenta Corsa e di libri sul tema ne hanno scritti a iosa) e in altri documenti, date e aggettivo usato per definire l’acronimo. Ad esempio, considerando le fonti citate in queste pagine abbiamo:

 

Forza – lunga – 1946/1952

Spigai – lunga – 1955

Toschi – lunga – 1967

 

Borghese – lenta 1950

De Risio – lenta - 1964

Spertini, Bagnasco – lenta – 1991

 

Ad ora i più datati sono quelli di Borghese e Forza, entrambi vertici della Decima, su quali fonti hanno basato le loro differenti versioni?

Presumibilmente Forza avrà assimilato il nome direttamente dagli inventori, e il suo documento conferma quanto scritto successivamente da Spigai e ribadito da Toschi (non che quest’ultimo abbia bisogno di conferme di sorta), Borghese invece?

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Posso aggiungere che Borghese non ebbe alcun ruolo nella nascita del SLC.

Se è per quello nemmeno il suo compagno di corso Spigai, sommergibilista come lui, che però mai ebbe a che fare coi mezzi d'assalto.

 

Tuttavia il suo Cento uomini contro due flotte, scritto quando era assistente del CSM, si basò non solo sulle testimonianze dei protagonisti (fra cui in primi l'amico Borghese) ma soprattutto sulla documentazione ufficiale che potè compulsare: il che viene ampiamente descritto nella prefazione.

 

Inoltre, i'aggettivo lenta poco si attaglia al sostantivo corsa (= distanza). Per evidenziarne la ridotta velocità sarebbe stato più logico dire lento moto o appunto lenta velocità.

 

Ritengo verosimile che a chi, nella R. Marina, ebbe a che fare coi SLC nella seconda metà degli anni '30, restasse impressa non già la caratteristica della lunga autonomia - scarsamente apprezzabile ictu oculi - ma della ridotta velocità.

Mettiamoci nei panni di un ufficiale di Marina, magari sommergibilista e abituato a vedere i siluri sfrecciare, che per la prima volta vedeva un SLC: si sarà detto "caspita, quanto va piano quel siluro..."

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Inoltre, i'aggettivo lenta poco si attaglia al sostantivo corsa (= distanza). Per evidenziarne la ridotta velocità sarebbe stato più logico dire lento moto o appunto lenta velocità.

 

Ritengo verosimile che a chi, nella R. Marina, ebbe a che fare coi SLC nella seconda metà degli anni '30, restasse impressa non già la caratteristica della lunga autonomia - scarsamente apprezzabile ictu oculi - ma della ridotta velocità.

Mettiamoci nei panni di un ufficiale di Marina, magari sommergibilista e abituato a vedere i siluri sfrecciare, che per la prima volta vedeva un SLC: si sarà detto "caspita, quanto va piano quel siluro..."

 

Concordo, le medesime conclusioni logiche a cui sono arrivato anche io.

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Non vale. Avrebbe potuto dire anche "caspita, un siluro che fa un sacco di strada e pure le curve...". Penso...

 

Quindi non SLC, ma SCFUSDSEPLC :rolleyes:

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E’ un’informazione un po’ vaga, ho buona parte dei documenti ufficiali usati per la stesura ma non ho trovato riferimenti in tal senso.

Se ti hanno letteralmente risposto che “non ci sono dubbi” facendo riferimento ai documenti del volume ‘I mezzi d’assalto’ avranno dei riferimenti precisi che supportano l’affermazione, sarebbe possibile sapere quali (titoli e date dei documenti) ed eventualmente averne copia?

 

Grazie per l’opera d’intermediazione!

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