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Rovistando tra le mie carte ho trovato questi due telegrammi di punizione , durante l'assemblea a poppa venivano lette le punizioni ad alta voce per Sottocapi e Comuni , invece per noi sergenti veniva mandato un telegramma da ritirare alla segreteria comando. Uno si riferisce ad un messaggio

non consegnato quando ero di guardia a poppa ( a proposito di messaggi ci sarebbe da scrivere un libro) il secondo quasi congedante beccato mentre mi imboscavo dal posto di manovra di prora ,quello con il corpo morto da prendere in banchina e riportarlo ,alla fine uno era inzaccherato dalla testa ai piedi specie quando si faceva il posto di manovra in divisa bianca

punizioneunoxl4.jpg

punizionedueeh4.jpg

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Ricordo la motivazione di una punizione comminata ad un marò a Stelmilit Chiavari nel 1985:

 

"C.1cl xxx yyy

Giorni tre di consegna per aver gettato fuori dalla finestra il materasso e le lenzuola di un compagno di camerata.

Fuori pioveva"

Modificato da Alagi
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Con la legge sulla disciplina militare del 1978 il termine arresti scomparve formalmente, venendo sostituito dalla consegna.

Nella fraseologia corrente tuttavia il vecchio, caro "se ne vada agli arresti" è ancora in uso.

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Io ricordo che durante il corso C.E.M.M.giravano alcune battute sui rapporti fatti a chi commetteva mancanze ora ve le propongo:

 

Il marinaio che rientrava dalla franchigia con il berretto all'incontrario,SCUOLE C.E.M.M. sulla nuca;veniva messo a rapporto perchè "tentava di entrare mentre usciva"

Il marinaio che saliva su di un albero per raccogliere un pallone che si incastrava veniva messo a rapporto perchè "Lasciava il globo terrestre senza la relativa autorizzazione"

 

Di queste battute ne circolavano diverse ma per ora mi ricordo solo queste se qualcuno di voi ne ricorda altre può continuare a postarle.Io sforzerò ancora la mia memoria in cerca di quelle che mi sono scordato

 

73VB0133T

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Un compagno di corso fu rapportato "al volo" da un T.V. (CP) (non me ne vogliano le CP) perchè, durante l'atto dell'orinare, indugiava in canzoncine assortite.

 

Ora, poichè il tapino si sentì dire solamente il classico "domattina si metta a rapporto", rimaneva il dubbio circa la motivazione più consona a descrivere il misfatto.

 

Ebbene, dopo una riunione ristretta, partorimmo un "per fischiettare durante la minzione", che fu regolarmente trascritto sul registro dei "rapportandi"

 

Inutile dire che il C.te, appena vide l'insolita dicitura, rischiò di rovesciarsi all'indietro con tutta la poltrona...

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Di queste battute ne circolavano diverse ma per ora mi ricordo solo queste se qualcuno di voi ne ricorda altre può continuare a postarle.Io sforzerò ancora la mia memoria in cerca di quelle che mi sono scordato

73VB0133T

 

Una è sicuramente questa:

 

"Giorni cinque di consegna al marò YYY ZZZ che, al comando di SVEGLIA! SVEGLIA! rispondeva SVEGLIA 'STO CA##O, dando del tu a me io Capo XX YY che per lui sono lei".

(L'illetterato Capo autore del rapporto, intendeva dire che gli era stato dato del "tu" anzichè del "lei"... :s03: :s14:)

Modificato da Alagi
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Giorni (di) Arresto Semplice.

Ah però! :s07: Salute!

 

Praticamente non si poteva uscire in franchigia ( Libera uscita) ed i giorni potevano essere scontati in navigazione.

Quindi una specie di arresti domicilari? :s03:

 

Per non far pensare che fossi un "pendaglio da forca " :s03: :s03: allego promozione ( nonostante i GAS) a 2° Capo

Ecco, hai fatto bene. Infatti stavo proprio pensando che accidente di delinquente lavativo tu fossi! :s03: :s03: :s03:

 

Grazie per le spiegazioni!

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Il Sig. Pesce Persico è pregato di dare conto dell'uso scriteriato che faceva dei cotton-fioc....e delle gravissime conseguenze disciplinari da ciò derivanti grazie all'acuto, vigile occhio di un STV d'ispezione :s68:

Modificato da GM Andrea
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Il Sig. Pesce Persico è pregato di dare conto dell'uso scriteriato che faceva dei cotton-fioc....e delle gravissime conseguenze disciplinari da ciò derivanti grazie all'acuto, vigile occhio di un STV d'ispezione :s68:

 

Non ero io!!!

 

I miei cotton fioc erano assolutamente allineati e coperti!

 

Lei, piuttosto, mi dicono essere stato - ehm - "**** e camicia" con il suddetto S.T.V., nei peggiori bar di Venezia.

 

Peraltro, le informazioni a mia disposizione non mi consentono, al momento, di stabilire chi fosse - ehm - il "****" e chi la "camicia"

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Spiegazione per il pubblico: l'STV in questione tentò di rapportare un aspirante considerando incongrua, per un Ufficiale di Marina, l'inclinazione dei cotton fioc contenuti in un barattolo contenuto in un armadietto contenuto in un bagno contenuto in una cameretta contenuta nell'Accademia Navale contenuta nella città di Livorno.

Modificato da GM Andrea
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un aspirante

 

Un G.M., egregio Andrea, un G.M.!

 

Ad un giovane aspirante alle prime armi, vivaddio, si può perdonare l'errata inclinazione dei cotton fioc.

 

Ma a quello che è a tutti gli effetti un "signor ufficiale", proprio no!

 

Oggi, sono i cotton fioc: un domani, potrebbero essere degli SLBM (*), con tutto quel che ne conseguirebbe.

 

 

 

 

 

(*) Submarine-Launched Ballistic Missile

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Con la legge sulla disciplina militare del 1978 il termine arresti scomparve formalmente, venendo sostituito dalla consegna.

Nella fraseologia corrente tuttavia il vecchio, caro "se ne vada agli arresti" è ancora in uso.

 

Con quella legge venne anche introdotto l'obbligo del lei. Da lì il vecchio caro "stia punito" ...

L'insieme di queste norme con le interpretazioni personali che gli davano le varie onnipresenti "testine" potevano diventare delle armi contundenti nonchè esilaranti come è stato dimostrato nei commenti precedenti. Immaginare poi il classico lessico da caserma abbinato all'uso del lei: ad avere un registratore ci sarebbe uscita una edizione speciale di Zelig...

Modificato da Charlie Bravo
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Ovviamente sempre a livello di battuta (mi rifiuto di credere che sia mai stata scritta una motivazione di questo genere :s12: :s12: ), quando ero in Marina (1985-86) girava questa:

 

Giorni tre di consegna semplice al Marò Furiere XXX YYY che - al comando "Si presenti il furiere di servizio" - portava il pollice della mano destra sulla patta dei pantaloni e, muovendo a ventaglio le altre dita della mano, diceva "Tel chi el servissio"!

Modificato da Alagi
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Questa però è storia vera,non mi ricordo se era il terzo o quarto giorno dall'arruolamento alle C.E.M.M. di Taranto,e quindi non si conoscevano bene ne i gradi ne i titoli che bisognava dare agli ufficiali.Eravamo dentro lo spaccio a prendere un caffè io ed un mio compagno di corso di Catania,alle C.E.M.M. vigeva una regola che diceva che all'interno dello spaccio bisognava stare a capo scoperto,non ho mai capito il perchè ma sic transeat mundi,il mio compagno dicorso entrò nello spaccio e ignorando tale regola non si tolse il berretto.Dopo qualche minuto entrò un S.T.V. C.E.M.M che vedendolo con il berretto in testa gli arrivò da dietro e con una scoppola glielo fece volare.Il mio compagno essendo Catanese purosangue e sangue Siculo neanche si voltò a vedere chi era e , pensando allo scherzo di un compagno si girò di scatto e diede un cazzotto sullo stomaco al malcapitato S.T.V.,poi accortosi di chi aveva colpito esclamò "Mi scusi Capo" a queste parole l'ufficiale divenne paonazzo dato che essendo un ufficiale del C.E.M.M. ci aveva messo diversi anni a passare ufficiale e sentirsi "retrocedere a maresciallo lo aveva fatto andare proprio in bestia più del cazzotto allo stomaco e disse "Io sono un ufficiale e mi devi chiamare Signore" al che il mio compagno ancora scioccato dall'aver colpito un ufficiale gli rispose "mi scusi capo va bene capo non me lo dimenticherò"Chiaramente la faccenda finì con una bella settimana di prigione di rigore.

 

73VB0133T

Modificato da 73VB0133T
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Questa avvenne durante un corso AUC a Livorno. Ignoro quali furono le conseguenze disciplinari, ma il fatto è spassoso.

Orbene, gli allievi del complemento - quando ancora esisteva - potevano uscire in franchigia esclusivamente in divisa. Alcuni però si facevano beffe della regola, e (soprattutto se automuniti) andavano in città limitrofe in abiti civili.

Capitò che una domenica un gruppetto di AUC (stranamente franchi) se ne andò a Pisa...in borghese.

Caso volle che quel giorno bazzicasse per Pisa, pure in borghese, anche un aspirante guardiamarina, il quale, per quanto non addetto al corso AUC, si insospettì nel vedere quel gruppetto di ragazzi coi capelli corti e con delle facce che gli pareva di aver visto in Accademia. Si avvicinò - con terrore i reprobi invece lo riconobbero subito - e chiese sospettoso:

"Ma voi, non siete dell'Accademia?"

...e un eroe della comicità rispose con le indimenticabili parole:

 

"No, aspirante".

Modificato da GM Andrea
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Le mie punizioni ammontarono a 10 gg di consegna semplice e 6 gg di rigore. Detto così sembra che fossi uno "scavezzacollo", eppure, credetemi, fui apprezzato da tutti appena videro che le mie "intemperanze" facevan parte del mio essere e non di certo un mio rifiuto verso l' Istituzione della Marina Militare che, tra l' altro, avevo cercato io.

 

Debbo dire che a Compamare RiMini c' era molta disciplina: il Comandante temeva assai il "contagio" dalla rilassatezza e spensieratezza che emana una tale località balneare per cui si era puniti per un nonnulla.

 

D'altra parte ho avuto molti elogi verbali e vari gg di licenza premio a prova del fatto che in Marina son stato trattato come si deve senza guardare altre questioni.

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Questa invece capitò a me, durante il mio servizio al Morosini.

Protagonista è il Registro UFO. Non si tratta di extraterrestri (benchè le similitudini tra "allievo" e "alieno" non siano solo lessicali).

L'acronimo significa Uscite Fuori Orario; su esso vanno smarcate per l'appunto le uscite (e i rientri) degli allievi fuori dei consueti orari di franchigia, ad opera dell'allievo del terzo corso di servizio e con la supervisione dell'Ufficiale d'Ispezione

Ai miei tempi detto registro doveva essere rinnovato ogni mese. Il che significa che un volumone di decine di pagine, delle quali solo alcune venivano effettivamente utilizzate, doveva poi essere archiviato per iniziarne, al primo di ogni mese, uno nuovo. Un'assurdità e uno spreco.

La norma non veniva dalla direzione corsi allievi, bensì dalla fervida fantasia normativa di un Capitano di corvetta, l'STV dei cotton-fioc di Pesce Persico.

 

Dacchè la norma era in vigore, confesso che gli Ufficiali d'ispezione - me compreso - non la rispettavano, continuando alla fine del mese a utilizzare il medesimo registro sino al suo completamento per poi archiviarlo e, solo allora, iniziarne uno nuovo.

 

Ahimè, un bel giorno il predetto CC si accorse del delitto. Si andò quindi a pescare i nomi di tutti gli Ufficiali d'ispezione in servizio nei mesi precedenti - se il giorno X è il primo del mese - nei giorni X-2, X-1, X e X+1. Per fare ciò il Nostro si andò a guardare i turni d'ispezione stilati dal Comando.

La cosa divertente è che non considerò che molti di quei GM ormai erano ormai congedati, e per di più alcuni di quei turni erano in realtà stati effettuati da altri per sostituzioni autorizzate dal Comando; come nel mio caso.

 

Ne nacque un corposo rapporto diciplinare indirizzato a mezzo mondo, col quale detto CC rilevava "il gravissimo pregiudizio al servizio arrecato dalla negligenza dei predetti Ufficiali" etc etc etc. Ovviamente il rapporto fu mandato per le relative determinazioni al Comandante, al Com.te in 2^, al direttore corsi allievi e ai rispettivi capi servizio, prima ancora che agli interessati.

Io ne venni a conoscenza subito, poichè il rapporto era nella corrispondenza che quel giorno portai al mio capo servizio (un CF). Confesso che gli porsi il rapporto trattenendo a stento le risate (anche perchè, come dicevo, comunque quel turno di guardia non lo avevo fatto).

Il CF lesse il rapporto, lesse soprattutto chi lo aveva firmato, e sbottando "ma che c***" e altre cose irriferibili stracciò e cestinò l'importante documento. Che non ebbe miglior sorte fra gli altri destinatari....

Modificato da GM Andrea
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La norma non veniva dalla direzione corsi allievi, bensì dalla fervida fantasia normativa di un Capitano di corvetta, l'STV dei cotton-fioc di Pesce Persico.

 

Periodicamente compulso l'almanacco sul sito della Marina, ma ad oggi non l'ho visto saltare fuori in alcun comando...

 

...mi sarà sfuggito...oppure...trattasi di trombato?

Modificato da Pesce persico (e costruttivo...)
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IO ovviamente non ho ricordi del genere...Per gli amanti di aneddotica militare, raccomando però la lettura di due libri di Domenico Quirico, scrittore e giornalista serissimo e documentatissimo, ma con pregevole e acuto senso dell’ironia:

Naja: storia del servizio di leva in Italia, Mondadori, 2008,

e Adua : la battaglia che cambiò la storia d’Italia, Mondadori, 2004 (Oscar Mondadori, 2005), in particolare i capitoli (di cui do i titoli perché indicativi) “Ramazze e pezze da piedi” e “Gli strateghi della carta bollata”

 

Mi sto rileggendo Adua in questi giorni (veramente mi interessavano altri capitoli, ma come si fa a trattenersi, quando si butta l’occhio sui primi?…). Ne prendo un paio a caso:

 

- a fine ‘800 i corpi speciali avevano una mantellina per la pioggia (la fanteria doveva accontentarsi del cappotto, dal 20 novembre quando per regolamento cominciava l’inverno, fino al 14 marzo, quando per regolamento cominciava l’estate). Però la mantellina, il regolamento lo diceva chiaro, poteva essere indossata solo” a pioggia battente”. Ma il regolamento non chiariva quale fosse la soglia di quel “battente”. Emilio De Bono raccontava che, interrogato al riguardo, un maggiore del suo reggimento rispose: “E’ battente quando, cadendo a terra, rimbalza ad altezza d’uomo.”

 

-Un ufficiale, che dopo anni era ancora fermo al grado di capitano, non riusciva a capire perché gli fosse sempre impedito un avanzamento, finché non riuscì a sbirciare nelle sue “note caratteristiche” e scoprì con sorpresa di essere stato qualificato come “giocatore”. Perplesso, si accorse che sulla prima pagina del libretto, dove erano indicati pregi, qualità ed attitudini, era scritto: “Il joue du violon” (il francese era lingua ufficiale in Piemonte). Ma la frase era stata spezzata dalla fine del foglio, e “du violon” era finito sul retro. Nessuno si era mai preso la briga di voltare pagina.

 

Si scopre anche, ad esempio, dove e come è nato il famoso detto “facite ‘a faccia feroce”…”più feroce” per il maggiore, “ferocissima” per il colonnello…

Modificato da malaparte
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La mia prima punizione in Marina ebbe origine da un fatto simile a quello di GM ANDREA (vedi post 23). Ero di gamella (leggi lavapiatti) di una domenica di inizio aprile con poca gente in casermetta. Non so ancora se per consuetudine o per regolamento il bidone della spazzatura doveva esser svuotato dal sacco ogni fine pasto. Fatto stà che quella domenica al termine del pranzo il sacco era neanche mezzopieno e così pensai bene di utilizzarlo anche per la cena.

 

Non fu di questo parere l' Uff. di Guardia, Sig TXXXXA, persona assai severa, ma anche molto competente nel proprio lavoro, che con fredda cortesia mi appioppò un giorno di consegna semplice nonostante le mie spiegazioni e la volontà da parte mia di rimediare alla mancanza.

 

Debbo dire che se è vero che a Compamare RiMini c'era molta disciplina, è altrettanto vero che si potevano "dribblare" le punizioni presentandosi volontario per uno dei numerosi incarichi in città.

 

Ho piacere di ricordare questo episodio affinchè si comprenda che le mie mancanze non eran un rifiuto verso l'Istituzione M.M., ma un modo diverso (ed a mio parere più funzionale) di vedere le cose.

Modificato da Alfabravo 59
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Questa avvenne durante un corso AUC a Livorno. Ignoro quali furono le conseguenze disciplinari, ma il fatto è spassoso.

Orbene, gli allievi del complemento - quando ancora esisteva - potevano uscire in franchigia esclusivamente in divisa. Alcuni però si facevano beffe della regola, e (soprattutto se automuniti) andavano in città limitrofe in abiti civili.

Capitò che una domenica un gruppetto di AUC (stranamente franchi) se ne andò a Pisa...in borghese.

Caso volle che quel giorno bazzicasse per Pisa, pure in borghese, anche un aspirante guardiamarina, il quale, per quanto non addetto al corso AUC, si insospettì nel vedere quel gruppetto di ragazzi coi capelli corti e con delle facce che gli pareva di aver visto in Accademia. Si avvicinò - con terrore i reprobi invece lo riconobbero subito - e chiese sospettoso:

"Ma voi, non siete dell'Accademia?"

...e un eroe della comicità rispose con le indimentacibili parole:

 

"No, aspirante".

 

Meravigliosa!!!!

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Durante i " franchi in riga a poppa " un mio zio imbarcato sull'incrociatore Trieste mi raccontava che l'ufficiale d'ispezione usava un bastoncino che serviva a togliere il borotalco che i marinai distribuivano sulla divisa bianca estiva per eliminare le " macchie" con conseguente regolare consegna a bordo . Forse sarà stato facilitato dal profumo :s03:

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Durante i " franchi in riga a poppa " un mio zio imbarcato sull'incrociatore Trieste mi raccontava che l'ufficiale d'ispezione usava un bastoncino che serviva a togliere il borotalco che i marinai distribuivano sulla divisa bianca estiva per eliminare le " macchie" con conseguente regolare consegna a bordo . Forse sarà stato facilitato dal profumo :s03:

 

Col bastoncino ... di gente tremenda si trattava a quanto vedo :s01: . Mi ricorda un po' un certo posto dove gli istruttori gettavano i cento lire sul "cubo" per vedere se ribalzavano ...

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Questa è capitata a me.

All'epoca, avevamo in camerata un marò che - nella vita civile - aveva insieme al padre una ditta di pompe funebri.

Dato che aveva il sonno molto pesante, una sera mettemmo in pratica la bella pensata di accendere quattro candele agli angoli della sua branda mentre dormiva e di dar vita ad una bella veglia funebre recitando i "misteri" di goliardesca memoria altre giaculatorie analoghe. Scattammo anche alcune fotografie e ci stavamo divertendo parecchio... Non si divertì invece il sottufficiale d'ispezione che ci mise a rapporto richiedendo tre giorni di consegna semplice, che furono poi "soppressi" da un simpaticissimo t.v. fornito - fortunatamente per noi - di un grande senso dell'humour... :s20: :s03:

Modificato da Alagi
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Visitatore Marcuzzo

Ecco il racconto del mio primo (ed unico) giorno di consegna tra l'altro non scontato e tra poco capirete il perchè:

 

premessa: durante la mensa era permessa qualunque cosa; dopo mezza giornata di addestramento il Comandante (allora il CV Confessore) aveva dato disposizioni che, durante la mensa e dopo di questa, i marò potessero rilassarsi come meglio volevano, nei limiti del buonsenso, limiti mai specificati però :s41:

Di domenica avevamo a disposizione un pranzo particolare che comprendeva anche pasta al forno, dolce etc.

 

Durante una di queste domeniche arrivai in mensa particolarmente affamato (la sera prima avevo mangiato poco ed a colazione ancora meno) e feci fuori una razione abbondante di penne alla diavola, salsicce triple e coca cola a volontà; il risulltato fu che, fuori dalla mia volontà, mi scappò un rutto dalle onde sonore terrificanti tale da far girare tutta la mensa, ufficiale d'ispezione compreso :s68:

 

Il suddetto ufficiale era da poco arrivato alla Carlotto e non era ancora a conoscenza degli usi della caserma, ed niziò ad inveire contro di me, mentre tutti gli altri lo guardavano con compassione :s12:

 

Scrisse sul rapporto "per aver offeso la pubblica decenza con un'emissione di gas di riprovevole rumore" :s68:

Il mio C.te di compagnia lo mandò a quel paese senza tanti complimenti :s03: :s03: :s03:

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Visitatore luciano pietri

penso che pochi hanno faatto il militare senza provare l'ebbrezza della punizione.

La mia esperienza avvenne a Stelmit Chiavari durante il corso da radiotelegrafista. Alla sera, essendo una scuola interforze, tutti inquadrati, andavamo nella piazza centrale per l'ammaina bandiera. Anche a causa dei tornei di pallavolo e pallacanestro, che la Marina aveva vinto in quell'anno, l'antagonismo tra soldati, avieri e marinai era alto ed ogni occasione era buona per punzecchiarci.

Quella sera, era maggio del 1971, noi della marina eravamo già a posto quando arriva l'esercito, che per raggiungere la propria posizione doveva sfilare dietro a noi, passando rasente ad un'aiuola di fiori.

Il Capitano che comandava la compagnia, persona molto "sublime" pensò bene di dare la cadenza proprio dietro a noi per alzare la polvere addosso alle nostre divise blu. Come ad un comando tutta l'ultima fila della nostra compagnia facemmo un passo indietro, con robusta spallata a chi sopraggiungeva e successivo trambusto tra le file in grigioverde. La spallata fu talmente ben data che diversi , della fila opposta, andarono a finire sull'aiuola.

Scroscio di risate tra di noi, risatine sotto i baffi dei nostri inquadratori, mega inc@@@@@ra del capitano EI che urlò non poco per rimettere in riga la compagnia.

Finita la cerimonia, il sig. Capitano, si avvicina a noi e ci intima di andare a prendere ciascuno il proprio materasso. La disposizione era il preludio di una nottata a " villa Felicie" ma poco c'era da fare. Andammo alla nostra palazzina, arrotolammo il materasso, ce lo caricammo in spalla, facemmo la dovuta scorta di sigarette, giornali, carte da gioco ecc e ci avviamento "mestamente" verso una detenzione ingiusta a nostro avviso.

Lo volete sapere? Fu una delle migliori nottate passate durante la naja, giocammo a carte, ridemmo e facemmo un bel casotto per tutta la notte poi al mattino, tragitto inverso a rifare il letto tra le risate dei nostri colleghi che poi ci vendicarono con gli interessi gavettonando abbondantemente la compagnia dell'esercito mentre rientrava alla propria palazzina dopo l'alza bandiera.

Il nostro inquadratore, tal Capo Corbo, famoso per le micidiali battute, quando vide la pioggia di gavettoni che usciva dalle finestre del secondo piano si mise ad urlare:" Chi c'è nelle nostre camerate, noi siamo tutti qui!!!!" coprendo così quei poveri ragazzi ritardatari che non ce l'avevano fatta a scendere in tempo.

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Il nostro inquadratore, tal Capo Corbo, famoso per le micidiali battute,

Spettacolare!

Capo Corbo c'era anche ai "miei tempi" (1985/86), con mansioni di "Capo Cannone" (Capo Cannone vero, non quello da operetta che si aggira per il nostro forum... :s02: :s10:).

Famoso per aver fatto fare la doccia vestito - tirandolo per le orecchie - a un certo marò U.L. (altrimenti noto come "il sucido"), che si compiaceva di non lavarsi per giorni se non addirittura per settimane.

Evento - a suo tempo - visto e approvato dal sottoscritto nella sua funzione di sottufficiale d'ispezione nel giorno in cui si svolse la vicenda (direi fine luglio 1986, e potete immaginare col caldo che faceva in quell'estate quali afrori emanasse il marò U-L- ... :s25: :s25: :s05:)

A questo marò U.L., Capo Corbo disse più o meno "una capra che puzza in confronto a te profuma", precedendo di molti anni l'analoga battuta del comico Albanese quando, impersonando il noto Concetto Laqualunque, si scaglia contro un certo politico De Santis...

Modificato da Alagi
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Allora, visto lo sciorino di aneddoti di punizioni, elencherò le mie poche...tanto per non esser scambiato per un chierichetto!

 

Prima punizione a bordo di Nave Pioppo, per esser stato sorpeso in franchigia, dal Capo Macchina Sgt. Luigi M., con la pettorina della camicia Seb rientrata onde esporre la sottostante villosità. 1 gg. di cps:

 

La seconda ed ultima presa a Maricendifo, per esser andato in anticipo frnchigia, troppo in anticipo (praticamente la sera prima, invece che alle 0700 della domenica mattina).

Scoperto mi furono inflitti 3 gg. di cps.

 

Si da il caso che in uno di questi giorni, i frequentatori dei corsi Cracis del comprensorio del Varignano (corsi istituiti dalla MM onde far prendere la licenza elementare/media ai militari che non l'avevano), furono inviati in gita d'istruzione a Firenze e Siena.

Siccome il numero di partecipanti non era elevato, fu pensato di aggregare agli allievi, anche tutti i puniti degli enti di competenza.

Fu così che feci da cicerone nelle città toscane agli altri militari...suscitando spesso l'attenzione delle ragazze non abituate a vedere in quei luoghi tanti solini tutti insieme.

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Io invece - a parte il megarapporto di cui sopra, finito nel nulla - in servizio non presi "biglietti gialli".

In Accademia, viceversa, come tutti presi i miei turni di consegna.

Uno in particolare me lo beccai al rientro della licenza di due giorni dopo il giuramento. Nessuno mi (ci) aveva fatto presente che l'impermeabile di servizio ha un bel foro nella tasca sinistra, che serve a farci passare il cinturino della sciabola.

Al rientro dalla licenza, misi il biglietto di licenza proprio nella maledetta tasca sinistra, e durante il viaggio in treno mi accertai pure di averlo con me, visto che al corpo di guardia me lo avrebbero certamente richiesto.

Cosa che infatti avvenne, ma nel frattempo - chissà dove e quando - il biglietto era scivolato nel foro maledetto...morale, 3 giorni di consegna (ma ne mancavano 10 alla fine del corso, e praticamente non c'erano più franchigie)

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Ecco il racconto del mio primo (ed unico) giorno di consegna tra l'altro non scontato e tra poco capirete il perchè:

 

Durante una di queste domeniche arrivai in mensa particolarmente affamato (la sera prima avevo mangiato poco ed a colazione ancora meno) e feci fuori una razione abbondante di penne alla diavola, salsicce triple e coca cola a volontà; il risulltato fu che, fuori dalla mia volontà, mi scappò un rutto dalle onde sonore terrificanti tale da far girare tutta la mensa, ufficiale d'ispezione compreso :s68:

 

Il suddetto ufficiale era da poco arrivato alla Carlotto e non era ancora a conoscenza degli usi della caserma, ed niziò ad inveire contro di me, mentre tutti gli altri lo guardavano con compassione :s12:

 

Scrisse sul rapporto "per aver offeso la pubblica decenza con un'emissione di gas di riprovevole rumore" :s68:

Il mio C.te di compagnia lo mandò a quel paese senza tanti complimenti :s03: :s03: :s03:

 

 

Finita la cerimonia, il sig. Capitano, si avvicina a noi e ci intima di andare a prendere ciascuno il proprio materasso. La disposizione era il preludio di una nottata a " villa Felicie" ma poco c'era da fare. Andammo alla nostra palazzina, arrotolammo il materasso, ce lo caricammo in spalla, facemmo la dovuta scorta di sigarette, giornali, carte da gioco ecc e ci avviamento "mestamente" verso una detenzione ingiusta a nostro avviso.

Lo volete sapere? Fu una delle migliori nottate passate durante la naja, giocammo a carte, ridemmo e facemmo un bel casotto per tutta la notte poi al mattino, tragitto inverso a rifare il letto tra le risate dei nostri colleghi che poi ci vendicarono con gli interessi gavettonando abbondantemente la compagnia dell'esercito mentre rientrava alla propria palazzina dopo l'alza bandiera.

Il nostro inquadratore, tal Capo Corbo, famoso per le micidiali battute, quando vide la pioggia di gavettoni che usciva dalle finestre del secondo piano si mise ad urlare:" Chi c'è nelle nostre camerate, noi siamo tutti qui!!!!" coprendo così quei poveri ragazzi ritardatari che non ce l'avevano fatta a scendere in tempo.

 

 

Ragazzi siete troppo forti!!!!

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Alle C.E.M.M. di Taranto ho fatto l'unico rapporto nei miei sei anni di Marina.C'era un allievo della provincia di Salerno che quando era di comandata non si presentava mai al servizio.Quel giorno ero di sorveglianza al posto di lavaggio in pineta,toccava tutti i giorni raccogliere gli aghi di pino in una pineta grande come un campo di calcio di serie A !!!!!!!!!!,ed egli era comandato a fare questo servizio,nonostante il regolamento non lo prevedesse,prima di andare in segreteria a stendere il rapporto,andai in camerata a cercare l'allievo XXXXXXX per invitarlo a presentarsi a svolgere la comandata.Lo trovai bello bello spaparanzato sulla branda che si fumava una sigaretta,al mio richiamo rispose con una frase infelice che mi fece andare in bestia"Sergè mettetemi pure a rapporto che a me tanto il Comandante non mi fa niente".Era notoriamente il Lecchino del comandante della mia scuola gli portava stecche di sigarette,faceva spiate di tutti i tipi e,forte di ciò se ne fregava di tutto e di tutti.

A questo punto gli dissi "Io ti metto a rapporto poi vedremo se il comandante non ti da la punizione che ti spetta" egli rispose "Fate pure sergè vediamo chi la piglia sta punizione".Andai in segreteria e stilai il rapporto.

Il giorno seguente andai in segreteria per vedere come era andata a finire,e come aveva previsto XXXXXXX trovai il mio rapporto cancellato con la firma del mio comandante.Mi misi a rapporto seguendo tutta la trafila della via gerarchica fino ad arrivare a parlare con detto comandante gli chiesi spiegazione del motivo della cancellazione del mio rapporto ed egli rispose "Se dovessi punire tutte le piccole mancanze stareste tutti i cella per tutta la durata del corso"Io obbiettai che l'insubordinazione ed il mancato rispetto delle comandate non mi sembravano poi così poca cosa e che pertanto chiedevo di essere messo a rapporto con l'ammiraglio comandante la base di Taranto.

A queste parole provò ad intimidirmi minacciando conseguenze nefaste al mio comportamento e,non ottenendo risultati visto che io ero fermo nella mia decisione disse "Va bene rivedrò il tuo rapporto e deciderò in merito."Il giorno seguente in segreteria sul registro dei rapporti trovai scritto "All'alievo XXXXXXX vengono comminati gg. 7 di C.P.R. per insubordinazione."

Soddisfatto me ne andai per i fatti miei.

Durante i 6mesi di corso che mi rimanevano da fare fui messo a rapporto un paio di volte e per fami scontare il fatto mi venne sempre data la punizione più alta prevista dal regolamento per la mancanza commessa.A me sembra che me l'ha voluta far pagare che ne dite ?

 

Nereo

Modificato da 73VB0133T
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Domenica mattina al Morosini.

Alle 0755, d'ispezione, mi avvio assonnato in piazzale per l'alzabandiera, ultima delle mie fatiche prima di cedere sciarpa e rogne al collega montante.

Per regola all'alza della domenica presenziano tutti gli allievi.

I pivoli sono già schierati. Gli anziani arriviano più o meno ordinatamente. Gli anzianissimi si fiondano dalle loro camerette al secondo piano ululando e barrendo e scompostamente si sistemano, proprio un secondo prima che dagli altoparlanti la voce registrata dica "alzabandiera" e si diffondano sul piazzale le note degli onori e dell'inno nazionale. Sugli attenti, berretto nella destra e spalle agli allievi, guardo la bandiera salire a riva.

Nel frattempo gli anzianissimi danno il meglio di loro: chiacchiere, schiamazzi, risate, frizzi&lazzi. Che faccio, mi giro e li stronco? E no, deve finire l'inno. Ma nel frattempo penso: li mando a rapporto? E a che pro? Tanto a loro non fa nè caldo nè freddo, i turni di consegna di fatto non sono una privazione.....Ben altro ci voleva.

Terminato l'alza, mi volto e anzichè sciogliere le righe dico: "Il primo e il secondo corso non si muovano" iniziando poi un discorsetto a quelli del terzo corso...spiegando loro che l'inqualificabile comportamento sarebbe certo stato degno di rapporto, dal momento che neppure erano in grado di rispettare un alzabandiera e come militari erano mappine, ma di sicuro se ne sarebbero fregati. E pertanto, se dopo tre anni la loro forma militare era quella, la punizione più adeguata era sentirsi dire quanto sopra di fronte ai pivoli e al secondo corso.

Ho contravvenuto alla tradizione per cui un anzianissimo non va cazziato di fronte a un pivolo, ma decisamente se lo meritavano. E la cosa non fece loro piacere.

 

Specifico che quel terzo corso è rimasto nella storia come fra i più indisciplinati.

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Questa è’ una punizione che non mi riguarda ma che ho visto applicare ,vengo al fatto , durante una esercitazione ci troviamo a contatto con la portaerei Forrestal il cui comando pensa bene di comunicare con noi a lampi di luce.

La trasmissione è velocissima ed il nostro segnalatore un ragazzino appena uscito dalle scuole , alle prime parole riesce a dare il lampo di ricevuto poi comincia a sbiancare in volto non riuscendo a capire più nulla , dall’altra parte imperterriti continuano a trasmettere. Il tutto si svolge sotto lo sguardo del Comandante che scuro in volto ordina di svegliare immediatamente il capo segnalatore che stava dormendo essendo poco prima dell’alba, arrivato in plancia mezzo sbragato riesce a ricomporre il messaggio . Terminato il dispaccio il primo ordina che tutti i segnalatori siano consegnati e che per una settimana si mettano in plancia gli uni di fronte agli altri ad esercitarsi a trasmettere e ricevere. Quando siamo rientrati in porto per un certo periodo Nave Castore è stata scambiata per una nave faro. :s03:

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Questa è' una punizione che non mi riguarda ma che ho visto applicare ,vengo al fatto , durante una esercitazione ci troviamo a contatto con la portaerei Forrestal il cui comando pensa bene di comunicare con noi a lampi di luce.

La trasmissione è velocissima ed il nostro segnalatore un ragazzino appena uscito dalle scuole , alle prime parole riesce a dare il lampo di ricevuto poi comincia a sbiancare in volto non riuscendo a capire più nulla , dall'altra parte imperterriti continuano a trasmettere. Il tutto si svolge sotto lo sguardo del Comandante che scuro in volto ordina di svegliare immediatamente il capo segnalatore che stava dormendo essendo poco prima dell'alba, arrivato in plancia mezzo sbragato riesce a ricomporre il messaggio . Terminato il dispaccio il primo ordina che tutti i segnalatori siano consegnati e che per una settimana si mettano in plancia gli uni di fronte agli altri ad esercitarsi a trasmettere e ricevere. Quando siamo rientrati in porto per un certo periodo Nave Castore è stata scambiata per una nave faro. :s03:

 

Poveri ragazzi...... chissà quante ne ha prese dai compagni il segnalatore "ignorante"

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Ero sull' Impavido in servizio in SGM (stazione guida missili),durante un' esercitazione in mare fui chiamato dal T.V. sig. Mancinelli del servizio armi,in ADT51 che era la centrale del tiro che comandava la torre binata da 127/38, perché con il resto del personale della di quella centrale, dovevamo comandare il BRC (bersaglio aereo radiocomandato) per fare esercitare le artiglierie delle navi della squadra.

Ognuno aveva il suo incarico,una volta che il radar del tiro della ADT fosse entrato in punteria sul il BRC, io dovevo leggere sul

sitometro l'angolo di elevazione dell'antenna,un altro leggeva la distanza del bersaglio ,un altro in base a questi due dati, con una tabella trigonometrica doveva dare l'altezza,poi c'era quello che dava il brandeggio dell'antenna.

il TV sig Mancinelli con quei dati comandava il il BRC.

Una volta lanciato il BRC, l'angolo di sito all'inizio si portò dai 5°(quando il radar andò in punteria) ai 10°, poi cominciò a scendere,

ritornò ai 5°si mantenne li per mezzo minuto poi scese a 4°,3°,2°, 1°,quando comunicai "sito zero gradi", il sig. Mancinelli disse."Come zero gradi?".

In quel momento il radar del tiro perse la punteria e il BRC precipitò in mare.

forse quello che dava la quota non leggeva bene la tabella,o forse chi comandava il bersaglio era distratto e non badava alla quota che continuava a scendere,credendo che una volta stabilizzatasi si mantenesse,alla fine l'esercitazione di tiro andò in fumo e ci prendemmo tutti 10 giorni di CPS, non so cosa toccò al Sig Mancinelli oltre che alla figuraccia fatta.

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Per NAVI ANNI 60: se quel TV Sig. MANCINELLI è Paolo MANCINELLI ha fatto un ottima carriera. Ora è in pensione col grado di Amm. di Squadra.

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Per Alfabravo 59: si deve essere proprio lui,era un gran bravo e buon ufficiale , mi ricordo che una volta in una esercitazione, c'era mare molto grosso,io ero di 2° comandata al CIB (centro indicazione bersagli) in COC,mi tenevo attaccato alla consolle per non cadere, lui mi venne a trovare con una bottiglia di buon cognac,per tirarmi su il morale e lo stomaco, credo abbia fatto il giro da tutto il personale del servizio armi di guardia in quel momento.

Quella notte non passarono con la pizza e il giorno dopo, che il mare era ancora forte, mangiammo gallette e scattolette,perchè i fornai e i cuochi non si reggevano in piedi.

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Ciao a tutti, pensavate fossi sparito???

Ma quando mai, è solo che spesso mi limito solo a leggere senza interveniremper questioni di servizio che mi impediscono di potermi connettere con facilità, e per questo ne sono dispiaciuto, ma cercherò di tornare ad essere presente tra di Voi più frequentemente come un tempo.

Bene, leggevo divertito gli ultimi post, e per l'occasione, volevo raccontarvi un paio di cosette che mi hanno interessato. La prime due, riguardano dei rapporti disciplinari "beccati" alle Scuole CEMM durante il corso di allievi Sott.li, e più precisamente un pomeriggio dopo lo studio obbligatorio, rientravo ai Palazzacci in sezione con il mio amico di avventure, anche lui ETE/AS ed essendo in ultima fila, decidiamo di sgattaiolare fuori dalla sezione per svignarcela prima in quanto cominciava a piovigginare; guarda caso dietro i cespugli ci osservava di nascosto un anziano T.V. del CEMM che ci becca in flagrante e ci mette a rapporto: "Per correre sotto la pioggia", e il secondo lo presi mentre essendo allievo di servizio per cui autorizzato ad usare la bicicletta del Corso per arrivare lungo il viale al corpo di guardia, pensai bene di tentare delle impennate. La motivazione del rapporto: "Tentava il decollo con mezzo non autorizzato!"

Il terzo me lo scappottai quando passato ormai nelle CP, assumevo il Comando di una vedetta, ma nella circostanza, fui beccato dall'Aiutante di Piazza imboscato in macchina con una ragazza a poca distanza dalla banchina ove avevo ormeggiato la vedetta ed equipaggio appunto per imboscarmi. Per fortuna riuscii a convincere e dissuadere il Maresciallo.

Ebbene si, è proprio vero: "tira più un pelo...............!"

Saluti a tutti e ALFA TAU!!!

Modificato da Totiano
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Approposito di punizioni.Penso proprio di averne evitata una grossa ad un mio collega imbarcato come me sullo Sparviero.Era il maggio del 1976 ed eravamo ai lavori presso l'arsenale di Venezia.Come saprete sullo Sparviero non c'erano alloggi a bordo ad esclusione di uno strapuntino vicino alla sala macchine riservato agli ufficiali e due brande a prora nel locale di manovra dell'ala davanti.Quindi dormivamo e mangiavamo a terra.A Venezia noi sottufficiali dormivamo presso il circolo sottufficiali sulla riva degli Schiavoni mentre i marinai dormivano presso Maridist Venezia.Un giorno un mio collega di nome Filippo rientrava dalla licenza e vista l'ora si dirigeva verso il Circolo per pranzare.Non so se siete mai stati al Circolo sottufficiali di Venezia ma, in quegli anni la sala da pranzo aveva tende di broccato rosso tappeti sul pavimento e poltroncine di velluto damascato.Un locale dall'aspetto molto signorile.Era quindi obbligatorio presentarsi per i pasti o in divisa oppure in giacca e cravatta.Mentre mi recavo al circolo per pranzare ho notato il Filippo che si apprestava ad entrare abbigliato in questo modo :

Maglietta con scritta Sciacca Terme,città di origine del medesimo,jeans tagliati a mezza coscia e sfrangiati,e come tocco finale ai piedi ciabatte infradito.Lo chiamai ma egli non mi rispose allora presi a correre verso di lui per bloccarlo e con un placcaggio rugbistico lo riuscii a fermare.Gli chiesi se gli avesse dato di volta il cervello ad entrare al circolo vestito a quel modo mi rispose M....chia la maglia e pulita i calzoni pure che s...chio volevano chisti fetusi.Poi si rese conto della situazione e si andò a mettere in divisa.Penso proprio che se fosse entrato al circolo così combinato una bella punizione non gliela avrebbe tolta nessuno

 

Nereo

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A un collega andò peggio, ma stavolta il teatro è il Circolo Ufficiali di Venezia, dall'altra parte del rio dell'Arsenal.

Trattavasi di un freschissimo aspirante GM, arrivato da poco; triestino e decisamente sbolinato (ora credo sia Ufficiale pilota cpl).

Una sera, poteva essere un martedì o un mercoledì, con alcuni colleghi si decide di andare a cena al Circolo; tuttora il sabato e i festivi sono d'obbligo giacca e cravatta, negli altri giorni l'abbigliamento dev'essere - come si dice - consono: pantaloni (non jeans) e un maglione sobrio vanno benissimo. E così eravamo abbigliati.

Sennonchè prima di partire per il Circolo arriva, invitato, il nostro aspirante, elegantissimo in completo scuro, camicia di seta e cravatta. Peccato per le scarpe: erano quelle assurde calzature, simili nella foggia a scarpe da calcio, che alcuni (presunti) elegantoni tuttora usano portare. La tomaia era nera, ma sui lati facevano bella mostra due bande bianche; appunto come su un campo da calcio.

Lo avvertimmo, lo scongiurammo: "guarda che così non ti fanno entrare". Ma lui, duro.

E così, prima ancora che per sua fortuna venisse pesciato da un superiore, il meschino venne letteralmente cacciato con infamia dal....marinaio del bar del Circolo.

Una triste fine. :s03:

Modificato da GM Andrea
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Io ricordo che al corso IGP insieme al sergente segnalatore Marchesano Fiore (che spero di rivedere o sentire) ed altri due, avemmo un incidente con la Ford Capri di Fiore a Gallipoli sconfinando quindi dalla nostra zona di competenza. L'ammiraglio comandante delle scuole ci diede 7 gg. di gas motivando cosi: essendo segnalatori, nel tracciare la rotta, siete usciti di circa un grado. Fummo molto furtunati. Salute a tutti.

P.S. Ho dimenticato di dire che la cosa venne fuori perchè ci furono dei feriti lievi e quindi intervennero di Carabinieri di Gallipoli.

Modificato da gen
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