Marinai

[malaparte*]

titolo:MARINAI

autore:Giuseppe PEDERIALI

editore:Garzanti

anno: 2003(1. ed. Rizzoli 1994, ora f.c.)

pag:. 219 .

dimensioni 19x13 cm.

prezzo € 8.00 (Lire 15490)

ISBN 881168562-1

 

 

Tramite questo libro ho scoperto che uno dei miei scrittori preferiti,. Giuseppe Pederiali, è stato imbarcato in Marina per 10 anni, e dalla sua esperienza ha evidentemente tratto ampi riferimenti per la stesura di questo romanzo, scritto con lo stile fresco che gli è caratteristico, con un linguaggio senza pudori e senza retorica, con terminologia marinara precisa (ma senza quella fastidiosa esibizione di perizia linguistica che si ritrova in certi altri romanzieri “di mare”).

Siamo negli anni ’50, e si tratta dell’ amicizia di due ragazzi, l’emiliano Vittorio (Pederiali è nato a Finale Emilia…) e lo spezzino Paolo, detto “Garaventa” per la sua precoce esperienza sulla Nave Scuola Redenzione Garaventa.

 

Si arruolano sedicenni come volontari in MM, e tra Scuola CEMM alla Maddalena e imbarchi verranno iniziati alla vita, in tutti i sensi; intrecciano rapporti complessi e inquietanti tra di loro e con la madre giovane e bella (che guarda caso si chiama Marina…) di Paolo.

Intorno ruotano personaggi che permettono a Pederiali di ritrovare anche la sua vena umoristica e fantastica, come Nicola Rinaudo, “il più marinaio di tutti, figlio di un pescatore delle Egadi, fratello di sangue di delfini e di pesci spada, con nelle vene acqua salata” che parla con i pesci e li incarica di portare i saluti a casa; la dolce Corazzata Andrea Doria, “vecchio troione” ormeggiato a un angolo di una via del Prione allora senza isola pedonale e senza gioiellerie; una serie di Sottocapi e soprattutto di Capi, che esplodono in battute fulminanti, tipo, al momento della visita medica, “Anche da nudi si deve capire che siete gente di Marina!” (oltre al proverbiale “Quando parli con un superiore devi stare zitto”…) ; George dei tatuaggi, in grado di tatuare perfettamente anche un’ancora sormontata da una padanissima oca al posto del tradizionale gabbiano; il Conte Esposito di Toledo, napoletano dei “bassi” che si chiama Conte di nome ed Esposito di cognome, che proclama ( e forse si è autoconvinto) di discendere da antica e nobilissima famiglia…

E poi le navi: gli imbarchi sull’incrociatore Montecuccoli e sulla ex-baleniera Rampino, nave ausiliaria; l’infanzia di Paolo sulla Garaventa; l’affondamento della corazzata Roma e i racconti di una guerra ancora molto vicina nel ricordo di tanti Capi; il labirintico Arsenale di La Spezia…E, naturalmente, bar, risse, partite a carte e casini, dal triviale Forte Piticchio alla Maddalena al leggendario Quarantaquattro di La Spezia. Ma anche una disperata voglia di libertà tra scogli e fari e piccole isole profumate, come Scoglio d’Affrica, a forma di balena, sotto la cui roccia solo pochi iniziati riescono a sentire il cuore della balena che pulsa.

 

Dal risvolto di copertina nell’ed. Rizzoli (1994, ora f.c.):

 

 

[…] Le scuole della Marina alla Maddalena, le crociere atlantiche, gli incontri occasionali, l’inferno delle caldaie…Giuseppe Pederiali, che ha trascorso una decina d’anni in Marina, descrive un mondo che i narratori italiani non hanno mai visitato da dentro, e lo fa rievocando con maestria il fascino di anni “salati” e le eterne suggestioni legate al mare […] Le burrasche, la disciplina, la prepotenza dei sentimenti, sono prove di vita che possono far naufragare i caratteri meno forti […]”

Modificato 26 Gennaio, 2009 da malaparte

[Alfabravo 59*]

Anche a me è piaciuto molto il libro di PEDERIALI. Quì posto le foto delle due navi più citate: il MONTECUCCOLI ed il RAMPINO.

 

 

 

[GM Andrea*]

Il libro segnalato da Malaparte è da tempo nei miei scaffali.

Offre in effetti un punto di vista estremamente realistico della vita in Marina.

Peccato per la foto di copertina, decisamente poco "italiana".

Modificato 8 Gennaio, 2009 da GM Andrea

[GM Andrea*]

Giuseppe Pederiali è mancato oggi a Milano.

 

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/03/03/news/morto_giuseppe_pederiali_dal_suo_romanzo_su_dorando_pietri_la_fiction_con_lo_cascio-53799289/?ref=HREC2-14

 

RIP

[malaspina*]

Condoglianze alla famiglia! Mi spiace davvero!!

 

Ho acquistato su ebay il libro alcuni anni fa e ricordo lo lessi tutto d'un fiato, immergendomi e riconoscendo in parte quel mondo di quella marina, che assomigliava molto a quella che ho vissuto io.

[Visitatore]

MI aggrego! Le più sentite condoglianze alla famiglia.

[malaparte*]

Non amo "partrecipare alle condoglianze" e infatti non partecipo.

Sto leggendo quello che probabilmemnte, dunque, è l' ultimo scritto pubblicato di Pederiali, "L'arloi dimezzato" in "Alzando da terra il sole", Mondadori, 2012. Si tratta di una raccolta di scrittori emiliani che hanno scritto racconti dedicati al terremoto.

Pederiali (appassionatissimo studioso di tradizioni e storia locale) era nato a Finale Enmilia, a cui era rimasto molto legato.

L' "arloi" in dialetto è l' orologio, quell' orologio di Finale che è diventato simbolo del terremoto:

 

 

 

Pederiali nel racconto incontra l' arloiero (l' orologiaio) Giovanni Battista Bellezanti, nobile finalese.

Lo incontra mentre "in braghette corte e scarpe da ginnastica, stavo facendo l' abituale allenamento serale. Mi piaceva correre di sera tardi, sudavo di meno e incrociavo meno automobili."

 

Leggo che è stato investito un mese fa da un' auto, e non si è ripreso dal coma. Non so se stesse facendo allenamento, con al fianco arloieri, draghi della fumana, ragni d'oro, ed anguane....che credo fossero il suo abituale corteo.

Modificato 4 Marzo, 2013 da malaparte