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Corso Di Patente Nautica Entro Le 12 Mg. Per Appunti - 1° Modulo


Visitatore Marcuzzo

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Visitatore Marcuzzo

Come promesso apro questa sera il corso per il conseguimento della patente nautica entro le 12 Mg. a motore per appunti.

In alcuni argomenti troverete dei riferimenti a delle pagine; fanno riferimentoalle pagine del libro "Guida al diporto nautico" di Flavio Guglielmi.

 

Argomenti trattati:

 

- Introduzione;

- La navigazione da diporto;

- Regolamento sulla disciplina delle patenti nautiche;

- L'Autorità Marittima;

- Ordinanze delle Autorità Marittime locali e provvedimenti marittimi;

- Cos'è una barca;

- Tipologia di unità;

- Marcature CE;

- Tipi di visite e loro periodicità;

- Elementi di teoria dell'unità limitatamente alle strutture principali dello scafo;

- Requisiti essenziali e strutturali delle unità;

- Le qualità nautiche

- Tipologie di peso;

- Principio di galleggiamento;

- Pescaggio;

- Elica;

- Timone;

- Effetti evolutivi dell'elica e dell'elica sul timone;

- cenni sulle manovre di ormeggio;

 

- INTRODUZIONE;

La forza del mare.

A tutti i futuri comandanti che prenderanno il mare voglio fare presente che si deve avere un profondo rispetto ed un reverenziale timore di esso in quanto vi frega come e quando vuole, non vi chiede il permesso e voi neanche ve ne accorgete!!!

 

Esempio:

CGSurfBoat.jpg

 

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- LA NAVIGAZIONE DA DIPORTO;

Qualunque navigazione effettuata senza scopo di lucro;

"La navigazione è l'insieme di tutte le operazioni che permettono al navigante di trasferire via

mare la propria imbarcazione, in massima sicurezza e nei tempi richiesti.

"La nautica è l'arte che insegna il modo di condurre una nave per lo vasto oceano, perché

vada per la via più facile, la più breve e la più sicura verso il porto di destino."

 

- REGOLAMENTO SULLA DISCIPLINA DELLE PATENTI NAUTICHE;

La patente nautica serve per il comando di unità da diporto con motorizzazioni di potenza superiore a 40.8 CV, di lunghezza massima di 24 mt f.t., entro le 12 miglia dalla costa. Vi sono 3 categorie di patenti:

 

A - comando e condotta di natanti ed imbarcazioni entro le 12 miglia dalla costa;

B - comando e condotta di natanti, imbarcazioni e navi senza limiti dalla costa;

C - direzione nautica di natanti ed imbarcazioni (per portatori di handicap);

 

Per comando si intende tutto quel processo decisionale concernente la direzione tecnica dell'unità. La condotta è riferita alla persona preposta alla conduzione.

Contrariamente alla normativa della condotta dell'automobile chi conduce una unità marittima, sia da diporto che non, non ha l'obbligo del possesso della patente in quanto basta una sola persona a bordo che ne sia in possesso ed ha il potere di delegare una terza persona alla condotta. Chi conduce viene denominato "nocchiere".

 

La patente nautica viene rilasciata dall'Autorità marittima per tutti i tipi di patenti. La entro le 12 miglia può essere rilasciata anche dalla M.C.T.C.

La patente nautica è valida 10 anni rinnovabili, per chi ha superato i 60 anni 5.

 

- L'AUTORITà MARITTIMA;

L'Autorità Marittima è l'organo esecutivo del Ministero dei trasporti svolgente attività amministrativa, polizia marittima, sicurezza della navigazione e soccorso marittimo. Essa è suddivisa in:

- Zone Marittime, dove hanno sede le Direzioni Marittime;

- Compartimenti Marittimi, dove hanno sede le Capitanerie di Porto;

- Uffici Circondariali Marittimi;

- Uffici Locali Marittimi;

- Delegazioni di Spiaggia;

 

 

- ORDINANZE DELLE AUTORITA' MARITTIME LOCALI E PROVVEDIMENTI MARITTIMI;

Il codice della navigazione attribuisce alle sole Capitanerie di Porto, ed in Sicilia all'Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia, il potere di emettere ordinanze, cioè dei regolamenti integrativi al codice della navigazione che disciplinano l'attività nella sua zona di competenza, cioè area portuale, la navigazione nella fascia costiera ed ogni genere di attività marittimi praticata come manifestazioni, sport, varie ed eventuali.

 

Un'ordinanza valida su tutto il territorio nazionale stabilisce che all'interno dei porti la massima velocità è di 3 nodi mentre nella fascia costiera dei 1000 metri (circa mezzo miglio), la massima velocità è di 10 nodi.

La distanza minima dalla costa da tenere è di 300 mt.

Per moto d'acqua, pedalò, windsurf e kite surf la massima distanza è 1 miglio.

 

Un nodo equivale ad un miglio ed è misurato in 1852,16 metri, arrotondato per comodità di calcolo a 1852 metri. Con il miglio si indica la distanza mentre con il nodo la velocità.

 

 

- COS'E' UNA BARCA;

Qualunque mezzo galleggiante atto al trasporto di persone e cose.

 

 

- TIPOLOGIA DI UNITA';

Le unità marittime si dividono in:

 

- natanti: unità di lunghezza fino a 10 mt. F.t.;

- imbarcazioni: unità di lunghezza fino a 24 mt. F.t.;

- navi: unità di lunghezza superiore a 24 mt.

 

Il natante non ha l'obbligo di iscrizione a meno che non sia adibito al noleggio/locazione.

 

 

- MARCATURE CE;

In relazione alla categoria di progettazione le unità sono suddivise in quattro tipologie di sicurezza di Marcatura CE:

 

A - senza alcun limite dalla costa;

B - con vento fino a forza 8 ed onde di altezza significativa fino a mt 4 (mare agitato).

C - con vento fino a forza 6 ed onde di altezza significativa fino a mt. 2 (mare molto mosso). Fino a 12/6 miglia dalla costa;

D - per navigazione in acque interne, con vento fino a forza 4 ed onde di altezza significativa fino 30 cm;

 

Le unità non CE continuano ad essere abilitate per la navigazione entro/oltre le 12 miglia se imbarcazioni mentre i natanti entro le 6 miglia o 12 se muniti di uno dei seguenti documenti:

 

- certificato di omologazione e dichiarazione di conformità per la navigazione entro/oltre;

- attestazione di idoneità rilasciata da un organismo tecnico, il R.I.N.A., Registro navale italiano preposto alla certificazione delle regolarità tecnica delle unità.

- per le imbarcazioni cancellate dai registri l'estratto del R.I.D. rilasciato dall'ufficio di iscrizione dal quale risulta che l'unità era abilitata alla navigazione senza alcun limite;

 

- TIPI DI VISITE E LORO PERIODICITA';

Le visite per accertare la conformità di costruzione delle unità effettuate dagli ispettori del R.I.N.A. sono suddivise in 3 categorie:

 

- iniziali: per le unità A e B. Visita effettuata al termine della costruzione. Se il progetto e la costruzione vengono approvati non occorrerà effettuare visite per altre unità identiche. La validità del certificato di sicurezza è di 8 anni al termine occorre rinnovarlo.

Per le unità C e D il periodo di validità è di 10 anni per le unità CE.

- periodiche: 8 anni per le unità A e B. 5 anni per le unità C e D.

- occasionali: visite effettuate in casi eccezionali come il cambio del motore, la variazione delle dimensioni, riparazioni di danni gravi a seguito di collisione, varie ed eventuali;

 

- ELEMENTI DI TEORIA DELL'UNITA' LIMITATAMENTE ALLE STRUTTURE PRINCIPALI DELLO SCAFO - PAG.14;

La struttura di un'unità è costituita, partendo dal basso, da:

 

- controchiglia (serve a proteggere la chiglia da eventuali urti sul fondo);

- chiglia;

- ordinate, su cui è disposto il fasciame o la vetroresina o i pannelli di metallo;

- paramezzale;

- controparamezzale;

- pagliolato;

- baglio;

- fasciame di coperta (se presente);

 

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imbarcazioneD.gif

 

A prora, parte anteriore, abbiamo il dritto di prora e la ruota di prora;

A poppa, parte posteriore, il dritto di poppa, lo specchio di poppa ed il timone;

I lati della prora si chiamano masconi, di dritta e di sinistra, quella poppa giardinetti, idem.

La parte che va dalla controchiglia fino alla massima parte immersa è denominata opera viva in quanto partecipa vivamente alla navigazione. La linea che divide l'opera viva dall'opera morta (tutto il resto dell'unità) è detta linea di galleggiamento. La parte che va dalla linea di galleggiamento fino al bordo della murata è detta bordo libero.

 

 

- REQUISITI ESSENZIALI E STRUTTURALI DELLE UNITà;

Requisiti essenziali:

- galleggiabilità;

- robustezza;

- impermeabilità;

 

Requisiti strutturali:

- lunghezza (si misura alla linea di galleggiamento e f.t.)

- altezza;

- larghezza (si misura la baglio centrale);

 

- QUALITA' NAUTICHE;

Le qualità nautiche rappresentano le caratteristiche dell'unità quali, stabilità e velocità e portata.

La stabilità si divide in stabilità di forma, viene data dalle forme dello scafo che si dividono in:

 

- dislocanti: scafi di forme piene ed arrotondate, poca velocità, indipendentemente dalla potenza del motore, (10/12 nodi) ma piena stabilità (pescherecci, gozzi);

- semiplananti: scafi veloci caratterizzati da una prua a V profondo (ad es. le motovedette), forme slanciate ed un pescaggio adeguato. Conferisce una buona stabilità ed una buona velocità rapportata alla potenza del motore;

- plananti: scafi molto veloci ma poco stabili. Mal si adattano ad una navigazione con mare mosso.

 

ed in stabilità di peso, come negli scafi a vela su cui è applicata una zavorra in chiglia per bilanciare gli sbandamenti dovuti all'effetto del vento sulla vela ed impedisce il rovesciamento e consente alla barca di risalire il vento.

 

La portata si divide il lorda e netta.

- lorda: il peso totale che l'unità può trasportare in normali condizioni di sicurezza;

- netta: peso del solo carico utile;

 

- TIPOLOGIE DI PESO;

 

- Dislocamento: volume dell'acqua spostata dalla parte immersa dell'unità (opera viva). Corrisponde al peso dell'unità e si misura in tonnellate (una tonnellata corrisponde a 2,8 m³)

 

- Stazza: Volume interno degli spazi interni di un'unità. Si divide in lorda e netta.

Lorda: tutti i volumi dell'unità

Netta: spazi adibiti allo scopo dell'unità. Nelle navi mercantili è il volume utile in base al quale si pagano le tasse marittima;

 

 

- IL PRINCIPIO DI GALLEGGIAMENTO;

 

Spiegazione scientifica:

 

Il principio di Archimede dice che "un corpo immerso in un liquido riceve una spinta da basso verso l'alto pari al volume (quantità) del liquido spostato.

In pratica qualsiasi solido più leggero di un fluido, se collocato nel fluido, si immergerà in misura tale che il peso del solido sarà uguale al peso del fluido spostato. La formulazione del principio di Archimede deriva dal semplice equilibrio delle forze in gioco.

Teniamo anzitutto presente che più si spinge in profondità un corpo in un liquido e maggiore è la pressione che il liquido esercita sulla superficie del corpo. Questa pressione si genera in tutte le direzioni ed è (1) ortogonale ad ogni punto della superficie del solido che si immerge e (2) aumenta in proporzione alla profondità raggiunta.

 

Immaginiamo ora una sfera che si immerge completamente: ogni punto della sfera è soggetta ad una pressione ortogonale alla superficie della sfera stessa. Ma poichè la sfera è tridimensionale, la sua parte più alta sarà soggetta, in ogni suo punto, a pressioni inferiori rispetto alla sua parte più bassa (= più profonda nel liquido). Se andiamo a sommare tutte queste pressioni esercitate su ogni punto della sfera, avremo una pressione risultante applicabile al baricentro che sarà rivolta verso l'alto. Se questa forza risultante sarà maggiore della forza peso della sfera, la sfera salirà, se sarà uguale starà ferma, altrimenti scenderà..

 

Immaginiamo ora un corpo semi-sommerso come la chiglia di una nave. Ogni punto della superficie della chiglia che si trova più in basso riceve una pressione maggiore, rispetto alla sua parte più alta, più vicina al pelo del mare. Questo fa sì che la somma di tutte queste pressioni sarà ancora diretta verso l'alto, permettendo alla nave di galleggiare all'equilibrio delle forze.

 

per un esempio più pratico, immaginiamo un asse di legno: se lo immergiamo di punta, probabilmente si fermerà fino a metà (= le pressioni sui lati si annullano vicendevolmente, mentre la pressione sulla punta immersa incrementerà verso l'alto con l'immersione dell'asse, fino a compensare il peso dell'asse stessa). Se invece mettiamo l'asse di piatto, questa starà a galla felicemente perchè la pressione in questo caso si esercita su tutta la sua superficie piatta.

 

Per via di questi giochi di pressione, se per esempio si apre una falla sul fondo della chiglia, l'acqua entrerà con maggior pressione, rispetto ad una falla che si apre subito sotto il pelo dell'acqua.

 

Le unità navali hanno l'effetto del galleggiamento perchè hanno un volume più grande rispetto al loro peso e, all'interno della chiglia, c'è presenza d'aria. Praticamente l'unità esercita una forza, pari al suo peso, sulla superficie dell'acqua, tale che lo scontro tra questa forza e la pressione dell'acqua che agisce sull'imbarcazione si annullino e perciò l'unità rimane a galla. Scientificamente si fa riferimento al principio di Archimede enunciato ad inizio capitolo.

 

Spiegazione semplificata:

 

Per comprendere il principio di galleggiamento possiamo enunciare le più valide spiegazioni scientifiche ma ci vorrebbero delle ore per farle comprendere appieno, quindi cercheremo di farlo nel modo più semplice possibile. facciamo il classico esempio del sasso e della tavola di legno.

Se gettiamo un sasso in acqua esso affonderà, la tavola di legno invece no. Perchè? La risposta più ovvia sarebbe che il sasso è più pesante del legno, ed è vero ma non è la risposta giusta.

Il principio di Archimede dice che "un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al volume del liquido spostato", in pratica il corpo immerso riceve una spinta pari al suo peso. Cosa significa?

Un corpo ha due principi di galleggiabilità quali galleggiabilità di peso e di forma.

 

Galleggiabilità di peso:

Un sasso affonda perchè la distribuzione del proprio peso si concentra in un unico punto, ragion per cui sposterà poca acqua in relazione al proprio peso con il risultato di affondare perchè non ha una sufficiente riserva di spinta. Una tavola di legno, oltre ad essere più leggera del sasso, ha anche un peso specifico (coefficiente di densità) minore dell'acqua, quindi meno denso, e per questo galleggia a prescindere dal proprio peso e dalla propria forma.

 

Galleggiabilità di forma.

Abbiamo detto che il sasso in acqua affonda, ma se a questo identico sasso diamo la forma di una nave, mantenendo lo stesso peso, esso galleggerà. Perchè?

Dando al sasso la forma di una nave abbiamo distribuito il peso del sasso da un unico punto ad una superficie più ampia, quindi un volume più grande rispetto al loro peso; in questo modo la distribuzione del peso fa sì che si abbia una riserva di spinta che consenta il galleggiamento. Praticamente l'unità esercita una forza, pari al suo peso, sulla superficie dell'acqua, tale che lo scontro tra questa forza e la pressione dell'acqua che agisce sull'imbarcazione si annullino e perciò l'unità rimane a galla. Ecco spiegato il motivo del perchè una nave galleggia.

 

Eventuali approfondimenti il QUESTO TOPIC

 

- PESCAGGIO;

Misura della parte immersa, ossia dello spazio che va dalla controchiglia alla linea di galleggiamento.

 

- L'ELICA (PAG. 20);

L'elica è l'organo di propulsione dell'unità. È formata da un mozzo centrale a cui sono collegate le pale che servono a spingere l'acqua.

Le caratteristiche dell'elica sono date dal diametro, la dimensione della stessa, ed il passo, ossia la distanza che essa percorre in acqua in un giro completo. Questa caratteristica ci permette di sapere di quale tipo di elica o di eliche abbiamo bisogno per la nostra unità e per la nostra navigazione, infatti più grande essa sarà più incisiva sarà la sua portata, mentre scegliendo il passo possiamo avere molta potenza in presenza di un passo corto ma poca velocità (come i rimorchiatori) e viceversa in presenza di un passo lungo. Per l'uso diportistico un passo medio va più che bene.

Abbiamo detto che il passo è la distanza che l'elica percorre in acqua in un giro completo. Ma l'acqua è un fluido e non un solido, quindi, durante la rotazione, l'elica slitta, ragion per cui abbiamo un passo teorico. Il passo vero, riportato sul certificato d'uso del motore o sulla scheda tecnica dell'elica se sostituita, è la distanza reale che l'elica percorre in acqua in un giro completo. La differenza tra passo teorico e vero viene definita regresso.

 

Esiste un altro passo che caratterizza le eliche, che si suddivide in passo fisso e passo variabile. Un'elica a passo fisso è costituita da una fusione in un unico blocco tra mozzo e pale. Un'elica a passo variabile ha la caratteristica di avere le pale orientabili, comodità da non poco per unità di grosse dimensioni le quali, per passare dalla manovra avanti alla manovra indietro, non devono fermare i motori ma solo invertire l'orientamento delle pale. In porto mettono le pale a disco, quindi perfettamente dritte, in modo da non causare spostamento.

 

- IL TIMONE;

Il timone è l'organo direzionale di un'unità, serve cioè a mantenere ed a variare la direzione. E' posto a poppavia dell'unità (fissato allo specchio d poppa o sotto di esso) e viene comandato dalla barra o dalla ruota del timone.

Parlando del timone classico esso è formato da una pala di diverse forme e dimensioni, stabilite in sede di progettazione in base alle qualità nautiche che l'unità deve avere, e dalla losca, cioè il suo asse.

 

Esistono tre tipi di timone in base agli accorgimenti di compensazione idrodinamica:

 

- ordinario: normale timone posto a poppavia della losca privo di ogni accorgimento di compensazione. Ha il vantaggio di avere la totalità della sua forza direzionale ma lo svantaggio di subire interamente la forza dell'acqua su tutta la superficie del timone stesso

Timone01.jpg

 

- compensato: timone con accorgimento compensativo posto a metà della losca che smorza la forza dell'elica, ma ha lo svantaggio di avere metà della sua forza direzionale.

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- semicompensato: timone posto al 70% a poppavia della losca. L'accorgimento compensativo risulta ottimale in quanto ha una buona forza direzionale ed una buona smorzatura della forza dell'elica.

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- EFFETTI EVOLUTIVI DELL'ELICA E DELL'ELICA SUL TIMONE;

La rotazione di un'elica può essere destrorsa, rotazione verso destra, e sinistrorsa, rotazione verso sinistra. E' importante conoscere il senso di rotazione in avanti dell'elica in quanto questo ci permettere di sapere come comportarci in sede di governo poichè la poppa dell'unità tende a spostarsi in base al senso di rotazione; se l'elica è destrorsa tenderà a spostarsi verso destra, se sinistrorsa tenderà a spostarsi verso sinistra. In unità con una sola elica si daranno pochissimi gradi di timone per correggere l'effetto evolutivo o regolarlo in modo da ottenere una compensazione automatica.

In caso di unità con due motori e quindi con due eliche il problema di cui sopra non si presenterà in quanto le due eliche avranno sensi si rotazione inversi con pale ad orientamento invertito e si compenseranno a vicenda.

In base all'inclinazione del timone, mettiamo a sinistra, una volta che l'unità avrà preso abbrivo (la forza necessaria perchè il timone eserciti la sua funzione) la pressione dell'acqua che scorre sul fianco sinistro tenderà a spingerlo verso il lato di dritta facendo spostare la poppa a dritta e quindi la prora a sinistra. Nelle unità navali è la poppa che si sposta e la prora segue.

Il principio è come la poppa muove verso una data direzione la prora andrà nella direzione opposta sul proprio asse di rotazione.

Se invece di avere un motore entrobordo se ne ha uno fuoribordo/entrofuoribordo sia l'elica che il timone sono riunite nel piede poppiero, Questa tipologia di motori ha la caratteristica di riunire in un unico mezzo motore e timone con il vantaggio di avere un immediato abbrivo ed un'immediata risposta del timone, con tutte le conseguenze vantaggiose nelle manovre di ormeggio.

 

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- CENNI SULLE MANOVRE DI ORMEGGIO - PAG.23;

Molti lo ignorano, ma la maggior parte degli incidenti avviene in porto a causa dell'imperizia dei diportisti dovuta ad un abbassamento della guardia. Prima di iniziare le manovre di ormeggio occorre mettere fuori i parabordi, rispettare la velocità di 3 nodi ed eseguire le manovre con calma e cautela.

 

Esistono 4 tipi di ormeggio:

- al traverso (o all'inglese): con una delle due murate alla banchina. L'unità viene ormeggiata da prora e da poppa con cavi alla lunga, traversi e spring;

- di poppa alla banchina (o all'italiana);

- di prora alla banchina;

- in rada: in questo tipo di ormeggio/ancoraggio si dovrà calcolare il mutamento del vento perchè la barca non vada a collidere con altre in zona;

 

In tutte le condizioni di ormeggio occorre, oltre a mantenere la dovuta calma e tenere bassa velocità, occorre tenere conto degli effetti evolutivi dell'elica, infatti, in caso di motore entrobordo, si dovrà manovrare con le andature avanti/indietro e le variazioni di timone allo scopo di una corretta accostata alla banchina/gavitello/bitta.

Se invece di avere un motore entrobordo se ne ha uno fuoribordo/entrofuoribordo sia l'elica che il timone sono riunite nel piede poppiero, Questa tipologia di motori ha la caratteristica di riunire in un unico mezzo motore e timone con il vantaggio di avere un immediato abbrivo ed un'immediata risposta del timone, con tutte le conseguenze vantaggiose nelle manovre di ormeggio per via dello spostamento dell'elica e quindi una più facile e veloce manovra.

 

Buon divertimento!!! :s02:

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