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La Radionavigazione


Visitatore Marcuzzo

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La radionavigazione è un metodo di navigazione basata sulla propagazione di onde elettromagnetiche, impiegata nei mari e specialmente in aeronautica.

 

Il principio di questo sistema consiste nell'utilizzo di stazioni di terra distribuite su tutto il territorio, che fornendo segnali radio a 360° su frequenze alte, medie e basse (UHF - Ultra High Frequency, VHF - Very High Frequency, MF - Medium Frequency, LF - Low Frequency), permettono al navigatore di vedere tramite gli strumenti di bordo informazioni di posizione rispetto alla stazione.

 

Questo tipo di navigazione presenta ostacoli che non permettono una nitida diffusione delle onde radio: questo accade specialmente durante il sorgere e al calare del sole, poiché la ionosfera si abbassa facendo rimbalzare con meno frequenza le onde. I principali ostacoli sono la riflessione, rifrazione, diffrazione, assorbimento, che possono essere creati da montagne, nubi, coste, foreste, specchi d'acqua e temporali.

 

Nel campo dell'aviazione civile e militare, la radionavigazione può essere suddivisa anche in altri tipi a seconda delle apparecchiature usate. Generalmente per navigare vengono impiegate stazioni al suolo chiamate VOR, DME, TACAN, VORTAC, NDB, VORNDB, Loran C e Omega (definiti anche come radiogoniometro). Queste stazioni emanano segnali che vengono captati dalle antenne degli aeromobili e tradotti, tramite appositi strumenti, in una serie di dati di posizione sul territorio e direzione di prora. La gradazione è basata sulla rosa dei 360° in modo da avere un sistema di misurazione universale: in questo modo si vengono a creare corridoi di spazi aerei tra radiostazioni, fornendo una vasta rete che permette al pilota la radionavigazione attraverso il territorio. Utilizzando vettori che partono da ogni stazione, è possibile calcolare un fix, ovvero il punto dove si trova l'aeromobile in volo; il pilota si sintonizza su due o più stazioni e, leggendo a bordo i vari rilevamenti espressi in gradi, può tracciare sulla mappa una linea dalla sorgente del segnale radio delle stazioni che andranno ad incrociarsi formando il fix di posizione. Questo tipo di navigazione è detta anche navigazione radiogoniometrica.

 

Tratto da Wikipedia

Modificato da Marcuzzo
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  • 1 month later...

Vorrei aggiungere, alla già esauriente descrizione di MARCUZZO la mia esperienza personale, in quanto ho utilizzato proprio negli anni '80 tre strumenti di radionavigazione che per quell'epoca erano fondamentali o addirittura obbligatori per poter navigare in certi mari.

Il primo era il mitico Radiogoniometro strumento fondamentale per la determinazione del punto nave tramite l'effettuazione di rilevamenti radiogoniometrici cioè misurazioni dell'angolo compreso tra la direzione della prora della nostra unità e le stazioni radiofaro terrestri trasmittenti. I radiofari erano apparati emittenti che trasmettevano ad intervalli regolari segnali in codice Morse che venivano utilizzati dal navigante per determinare la direzione, e talvolta la distanza, della loro provenienza. La portata media era intorno alle 50 miglia; ve ne erano di portata di 100 miglia , di 200 miglia e alcuni di portata superiore.

Il radiogoniometro era anche utilizzato per determinare la direzione di provenienza dei segnali di soccorso di navi in difficoltà , potete capire i motivi per cui era uno strumento obbligatorio.

 

Prima di parlare del LORAN e del DECCA è doveroso fare un cenno sulla Navigazione Iperbolica la quale si base sul principio che: trasmettendo segnali sincronizzati da due stazioni, si può determinare la differenza fra le distanze della nave da queste, sia per mezzo dell'intervallo di tempo trascorso tra gli istanti di arrivo dei due segnali, sia per mezzo della misurazione della differenza di fase fra i due segnali.

Il LORAN C ( acronimo di long range navigation ) strumento obbligatorio per le navi che intendevano approdare negli Stati Uniti, consentiva la determinazione di un luogo di posizione mediante la misurazione dell'intervallo di tempo che intercorreva tra l'arrivo di due segnali emessi da due stazioni terrestri; detto luogo di posizione era un ramo di un iperbole, cioè il luogo dei punti che misurano lo stesso ritardo tra l'arrivo dei due segnali; ad ogni intervallo di tempo corrisponde un iperbole. Era necessario l'impiego di speciali apparati misuratori dell'intervallo di tempo e di carte nautiche sulle quali erano tracciate le linee di posizione Loran.

Il DECCA (che prese il nome della prima casa costruttrice) ho avuto modo di usarlo in particolare nelle acque del Nord Europa in special modo nell'attraversamento della Manica. Era un sistema di radionavigazione iperbolica a confronto di fase. Era necessario, anche in questo caso, l'impiego di speciali apparati per il confronto e la misurazione della differenza di fase dei segnali di arrivo ( fasometri ) e di carte nautiche riportanti le iperboli Decca.

 

Anche se ormai questi sistemi di ausilio alla navigazione sono tramontati hanno sicuramente svolto egregiamente la loro funzione per molti anni dando al navigante ed anche al sottoscritto, specialmente in condizioni meteorologiche avverse, sicurezza nella navigazione.

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