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L'affondamento Della La Novorossiysk


Von Moraht

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:s08: forse abbiamo prove certe, che la decima mas a affondato la nostra corazzata Giulio Cesare, data in mani russe come risarcimento di guerra, capeggiata propio dal grande principe Junio Valerio Borghese

 

 

date un occhiata a questi link della rassegna stampa della difesa :s15:

 

 

L'ULTIMA ZAMPATA DELLA DECIMA MAS

 

LA RIVELAZIONE

 

:s15:

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per quanto mi farebbe piaceretendo a essere sempre scettico in queste affermazioni. con il gaverno moderato e sotto esame facciamo un atto così eclatante?

tutto è possibile, cmq....

 

la foto però mi dà fastidio, avrete notato che non è certo in navigazione nel 1939! è ancora in configurazione pre lavori di trasformazione

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:s08: è questi giornalisti :s10:

 

n0214-01ag.jpg

All'uscita dei lavori di ammodernamento del 1937.

 

la marina dice che la nave venne rimodernata nel periodo 1933 - 1937. Solo il 40 per cento della costruzione originale venne mantenuto; il dislocamento salì a 29.100 tonnellate, la potenza dell'apparato motore fu triplicata così da consentirle una velocità di 28 nodi. Fu potenziato sopratutto l'armamento e venne aumentato anche l'equipaggio. Il 3 giugno del 1937 l'Unità raggiunse Taranto e qui vi rimase sino all'inizio delle ostilità il 10 giugno del 1940, facendo parte della 5a Divisione con l'insegna dell'Ammiraglio di Squadra Inigo Campioni.

 

 

 

 

 

n0214-01gg.jpg

Novembre 1948: la vigilia del trasferimento all'URSS

:s15:

 

per quanto mi farebbe piaceretendo a essere sempre scettico in queste affermazioni. con il gaverno moderato e sotto esame facciamo un atto così eclatante?

 

non capisco cosa tu voglia dire!!

 

 

 

 

 

 

:s14:

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Non è che il Governo di allora dovesse per forza sapere. Anzi... Un sacco di cose in quegli anni si sono svolte senza che il nostro Governo sapesse. Saltano fuori solo adesso, tipo appunto quella di cui stiamo parlando. Magari aiutati e coperti pure dagli inglesi, che ci hanno sempre riconosciuto superiorità in quel campo e che, in quel frangente, non erano più nemici ma alleati.

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Mi pare che in passato se ne sia già parlato, ma credo utile riportare quanto ebbe a dichiarare tempo fa uno dei presunti assalitori, la MOVM Luigi Ferraro, che ha definito "una bufala" tutta la storia.

 

In effetti, le azioni degli assaltatori richiedevano una preparazione e un'efficienza fisica non indifferenti. I chiamati in causa erano sì ex operatori della Decima, ma tutti (o quasi) fuori allenamento e con un'età media sui 40 anni....In poche parole, dice Ferraro, anche volendo quei "vecchietti" non sarebbero stati in grado di portare a termine una simile missione.

 

GM Andrea

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:s13: non penso, anche i vecchietti a volte vanno al fronte :s11:

e quando si vuole fare una cosa si fà :s02:

 

Verissimo, ma nella specie si trattava di un fronte che richiedeva perfetta efficienza psicofisica e mesi - se non anni - di preparazione mirata....e i chiamati in causa non si allenavano da almeno 10 anni. Almeno, questo è quello che dice uno dei "protagonisti" ;)

 

GM Andrea

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Queste storie sono sempre controverse, alcuni dicono... altri negano..., cmq io penso che la cosa fosse fattibile, magari con una preparazione di qualche mese; se erano "ex" vuol dire che fino a qualche anno prima erano in servizio, quindi per alcuni non dovrebbe essere stato difficile tornare nelle condizioni psichiche adatte ad una missione così. :s13: :s08:

 

L.A.

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dal...Decalogo della X Flottiglia MAS...ecco perchè sono stati loro!

 

Stai zitto

Sii serio e modesto

Non sollecitare ricompense

Si disciplinato

Non avere fretta di operare. Non raccontare a tutti che non vedi l'ora di partire

Devi avere il coraggio dei forti, non quello dei disperati.

La tua vita è preziosa. Ma l'obiettivo è più prezioso.

Non dare informazioni al nemico.

Se prigioniero, sii sempre fiero di essere italiano. Sii dignitoso Se cadrai, mille altri ti seguiranno. Da gregario diventerai un capo - una guida - un esempio.

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Scusate, ma non ho capito cosa c'e' di essere fieri o orgogliosi in questa vicenda, se fosse vero che degli operatori italiani abbiano fatto saltare per aria la Novorossijsk. L'aver affondato una ex-nave italiana ceduta all'URSS come spoglia di guerra?

 

Non è tanto il bersaglio quello che importa o può rendere fieri, quanto l'azione in sè! Soprattutto se compiuta da vecchietti.... :s11: Orgogliosi della nostra Marina e dei suoi Uomini. Sì, di questo io sono orgoglioso.

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Mah... la storia è senz'altro possibile, ma sinceramente la trovo poco credibile (in particolare il piano di trasformare la Giulio Cesare in lanciamissili). La causa uffciale, con dovizia di analisi da parte russa è una mina tedesca. magnetica, giacente da tempo sul fondale. Ovviamente il danno (ci sono le foto) è compatibile con una azione di incursori in stile Alessandria. Comunque 600 disgraziati ci rimisero la pelle, per una nave la cui utilità bellica era meno di zero.

Se vero, plaudo all'audacia, depreco l'inutilità.

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  • 1 year later...
Visitatore Kashin

La Novorossiysk era una nave da guerra della Marina militare sovietica che affondò nel 1955 con la perdita di 608 vite umane , il disastro marittimo fu il peggiore dalla fine della II WW.

La Novorossiysk era originalmente la nave da guerra italiana Giulio Cesare che nel 3 febbraio 1949 fu’ ceduta all'Unione sovietica come riparazioni di guerra. La nave fu commissionata nella Marina militare sovietica come Novorossiysk, e da luglio 1949 fu basata a Sevastopol, in servizio come nave ammiraglia della Flotta Marittima del Mar Nero e più tardi come unita’ addestramento d’artiglieria.

 

Il 29-10-1955 , la Novorossiysk era ormeggiata nella baia di Sevastopol, 300 metri dalla spiaggia e vicino ad un ospedale. Alle 1:30am, un'esplosione valutata equivalente a 1,200 chilogrammi di TNT fece esplodere tutti i ponti. Nel ponte di castello di prua c’era un buco che misurava 14×4 metri di grandezza . Il danno si estese a poppa per 22 metri.

 

La nave affondò lentamente, mentre si capovolse alle 4:15am, dopo 2 ore e 45 minuti dall'esplosione e 18 ore più tardi affondo completamente. Nel capovolgersi si porto’ dietro 608 marinai, la maggior parte di chi stava nei compartimenti interni della nave--il più grande disastro della storia navale russa.

 

A causa della politica della Guerra Fredda, la sorte della Novorossiysk rimase

Un mistero fino alla fine del 1980.

 

La causa dell'esplosione ancora è poco chiara, ma sembra probabilmente essere stato il risultato di una mina tedesca che stava li fino dall'occupazione dei Nazisti a Sevastopol. Negli anni a seguire furono trovati altri 19 mine tedesche sul fondo della Baia . Undici delle mine avevano lo stesso TNT equivalente come quella che causa’ l’affondamento della Novorossiysk.

 

Altre voci fanno supponere adun attacco di alcuni uomini rana italiani per vendicare il trasferimento della nave da guerra all'URSS. Azione segreta di unita' di operazioni speciale italiani della Decima Flottiglia MAS ,si dice che in seguito un gruppo di Arditi della Marina militare italiana ricevette alte onoroficenze. Comunque, nessun ha mai confermato questa ipotesi. Nessuna traccia fu mai trovata di eventuali sabotaggi, sebbene i sovietici non esclusero mai questa possibilità a causa della scarsa protezione della base in quella notte.

 

La perdita enorme di vite fu biasimata e si diede la colpa al suo comandante , Ammiraglio Victor Parkhomenko. Fra altro sottovaluto’ male i rischi e i pericoli , lui non conosceva le condizioni del fondo della baia , errando tra l’altro il rapporto tra la profondità della baia (17 metri) ed il raggio della nave (28 metri). Comunque, il fondo era fanghiglia molle, 15 metri profondo che non offrì resistenza. Si riportò anche che il comandante pecco’ di presunzione e calma infondata durante questa situazione critica, ed aveva espresso anche di avere " un po' di tè."

 

A causa della perdita di Novorossiysk, il primo Deputato del Ministero della Difesa ed il Comandante supremo della Marina militare Nikolai Gerasimovich Kuznetsov furono cacciati dal loro posto a novembre 1955, ed a febbraio 1956 fu retrocesso di grado l'ammiraglio comandante dell’unita’ e mandato in pensione senza il diritto di ritornare in servizio attivo nella Marina militare.

 

contedicavourzs7.jpg

Modificato da Kashin
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Ho unito l'ultimo contributo da parte di Kashin con una vecchia discussione in cui mi ricordavo avevamo già trattato l'argomento. Quello che ha postato Kashin completa molto bene la discussione, fornendo una nuova chiave di lettura rispetto a quella proposta dai documenti citati in precedenza, che propendevano con maggiore intensità verso l'azione di sabotaggio da parte di ex operatori della Decima.

 

L'ipotesi della mina tedesca e il successivo ritrovamento di altre mine di pari potenziale in rada sono un dato importante su cui mettere a punto le nostre idee in merito ai fatti.

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Sinceramente è difficile dare responsi certi,a distanza di cinquanta anni non ci sono collegamenti sicuri ad una nostra incursione,peraltro possibile.

Le ipotesi variano a seconda della fonte di emissione, credo che la notizie più certe potranno,semmai, avvenire tra ancora diversi decenni, quando verranno aperte le cartelle dei ns. servizi segreti.

Comunque per ora a me piace immaginarmi i nostri gamma sotto la chiglia della ex nostra Cesare.

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Visitatore Etna

Tempo fa,avevo anche letto un ultimo articolo su una rivista di storia della giunti,mi pare storia e dossier,

e fra ipotesi fantasiose e un po' più realistiche,pare accertato effettivamente che la ns nave saltò su una mina tedesca.

Molti hanno anche avanzata l'ipotesi che ormai le mine avrebbero dovuto essere inattive,dopo tanto tempo in acqua.

In definitiva sono state dette e scritte tante di quelle cose che nulla hanno chiarito.

Del resto sarebbe stato impossibile che la verità venisse a galla,in modo particolare se i riferimenti alla X^ avessero un pur qualche fondamento.

E che ci si doveva aspettare ? Che saltassero fuori a dire : Si siamo stati noi !!

In conclusione,a dirla propria tutta,che siano stati o meno,i nostri gamma, mi piace sognare che siano stati proprio loro. Alla facciazza di Stalin !!! :s45:

ETNA

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