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100 Domande A Cui Dare Una Risposta


Marco U-78 Scirè

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Io quello non l'ho mai notato, almeno non ci ho mai fatto caso, ma comunque non faccio mai caso a cose del genere, è il mio carattere, eventuali difetti di pronuncia o tic o modi di fare fanno parte integrante della persona che conosco.

L'Amm. Arena è stato poi anche il Comandante della Squadriglia Sommergibili Classe Toti, comunque dato che eravamo di base a Taranto lo vedevo abbastanza frequentemente, al limite se avevo bisogno di qualche consiglio, mi mettevo semplicemente a rapporto e lo andavo a trovare, come daltronde facevamo tutti, non si è mai negato a nessuno, per tutti era una guida, un punto di riferimento.

Sono contento che Tu lo abbia conosciuto, vale la pena di conoscere persone come Lui, o come L'Amm, Birindelli.

Ciao

Luciano

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non mi sono dimenticato di te das boot, sono solo incasinato. mi potresti indicare quel passo del libro di giorgerini? io non lo trovo. la gabbia a cui ti riferisci è sicuramente il sistema Girolimi, una specie di ascensore che si vede benissimo nel film "uomini sul fondo" . non mi risulta ci fossero pistole per ultimo uomo bensi dele pistola per lanciare razzi di segnalazione.

 

spero che perdonerai il veloce escursus sul salvataggio:

 

coi primi battelli (1900) l'idea era di recuperare il battello intero e con esso l'equipaggio. gli arsenali avevano potoni con gru in grado di sollevare i battelli. poche eccezzioni, una di queste è rappresentata dalla nave appoggio brasiliana "Ceirà" progettata da laurenti e che ha effettivamente salvato un battello classe F affondato nel golfo di spezia.

 

a partire dagli anni 20 e dopo diversi disastri (per l'Italia l'F14 e il Veniero) si evidenzio che l'eccessivo tempo di recupero e contemporanemente la crescita dei dislocamenti dei battelli non consentiva + questo tipo di recupero. il battello doveva salvarsi da solo.

 

nascono in questo periodo l'apparecchio girolimi (Italia), la campana McCann (USA, che salverà l'equipaggio dello Squalus), i "cappucci di fuoriuscita" di varia foggia (USA e GB). a proposito di questi ultimi, hanno funzionato in diversi casi ma il fatto di non presevare il corpo dal'ipotermia non consenti il successo del salvataggio in almeno un caso inglese (non ricordo il nome, ma il battello fu speronato alla foce del tamigi).

 

nel dopoguerra quasi tutte le marine si dotano di campana mcCann e alcune di queste si doteranno anche di tute di fuoriuscita, l'evoluzione di quei cappucci ante 2^ GM ma che preteggono il corpo dal freddo.

 

Negli anni 60 si sviluppa il concetto di sommergibile di salvataggio, evoluzione della campana mcCann. sono tutti mezzi pilotati, dotati di una gonna con una guarnizione che, creando una camera stagna con il sommergibile, consente ai "salvatori" di accedere al portello del battello sinistrato.

 

attualmente i battelli + apprezzati sono l'URF svedese, l'LR5 britannico, il DSRV americano e il nostro caro SRV 300.

 

Anche la tuta si è evoluta, adesso ha un canotto di salvataggio monoposto invece di una camera d'aria che circonda il naufrago. sono nati gli SPAG, gruppi di paracadutisti/subacquei che si paracadutano sul posto con gommoni e generi di primo soccorso, comprese bombole di ossigeno per tentare cure di emergenza ad embolizzati.

 

una piccola nota a parte sulle eccezzioni:

in india esiste una classe di 209 che ha un a"sfera di salvataggio" assicurata allo scafo.

i tedeschi non credono nel mezzi di salvataggio esterni (tant'è che non hanno piastrone per minisom o campane), la loro filosofia prevede la fuoriuscita di emergenza in superficie oppure la fuoriuscita collettiva da battello sul fondo con tute apposite.

 

altri mezzi di soccorso sono l'ADS, uno scafandro per profondità abissali; le manichette per fornire aria che ventili il battello tramite apposite valcole, il pod posting, un sistema di posta tramite cilindri stagni che vengono immessi nellle garitte di fuoriuscita e contengono medicilali, viveri di emergenza o capsule per rigenerazione aria.

 

Il futuro vede mezzi robotizzatoi o guidati dalla superficie, che aumentano in maniera vertiginoso il carico di naufraghi trasportabile. è un bel progetto in corso di svilupo tra i diversi paesi dela nato.

 

spero di poter esser stato esaustivo anche in così poco spazio...

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Grazie Totiano!!!

Molto Chiara la spiegazione, anch'io vedo molto bene, il Robot, con grande capacità di carico, anche se

devo ammettere che purtroppo, gli incidenti possono verificarsi anche in zone con fondali superiori alla

massima capacità di resistenza dello scafo.

Data l'evoluzione degli automatismi, penso che attualmente l'Equipaggio di un Battello moderno sia composto da poche persone, per questo motivo penso sarebbe conveniente studiare anche capsule, tipo le sfere dei battelli Indiani, alloggiate nello scafo leggero, e che possano essere sparate via (in caso di necessità) con a bordo l'equipaggio, abbandonando il battello al suo destino.

Addirittura penserei ad un intero settore del Battello, magari l'intera camera manovra stagna, e autonoma, che possa essere sganciata dal resto del Battello.

Ciao

Luciano

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Si Lupoz, anche se in effetti erano, ragazzi appena conosciuti, parlando con loro mi ero accorto, che erano

sommergibilisti come noi, con la stessa nostra mentalità, in questi anni ho ricordato spesso, quello che era di origine Italiana, che parlava Italiano, a dire il vero quelli con parenti di origine Italiana mi sembra fossero in 3 ma solo quello parlava Italiano correntemente, un altro con il nonno Italiano parlava solo Inglese, e un altro con Genitori Italiani parlava solo un dialetto che mi sembra di ricordare fosse Abruzzese, ma stretto e incomprensibile.

Ricordo che allora avevo chiesto se percaso ci fosse qualche mio compagno di scuola (Ho vissuto negli USA, e studiato li' da ragazzino) ma ricordo che mi avevano detto che non c'era nessuno di Arligton 4.(dove abitavo io ).

Alla mia età a volte i ricordi si affollano nella mente, mi ricordo che una volta ad Augusta, ho trovato un mio compagno di scuola, che era imbarcato su una nave Americana. L'ho portato a cena nel ristorante dove andavo di solito, e poi ho pagato io.

Ricordo che il proprietario del locale mi ha chiamato in disparte, e mi ha detto di lasciare pagare Lui, spiegandomi che per gli Americani il conto era giusto il doppio rispetto a quello che facevano a noi.

Ricordo di avergli detto, che se voleva mettere il prezzo pro Americani, lo poteva fare tranquillamente, che avrei comunque pagato io, però non avrebbe mai più visto la faccia di un sommergibilista nel suo locale, perchè lo avrei raccontato a tutti, ricordo che si era quasi arrabbiato, per finire la discussione gli ho detto che era mio cugino.

Allora Lui alzando le braccia mi ha detto "Bè in questo caso, ma non potevi dirlo subito", cosi' ho pagato il prezzo normale.

Scusa il mio divagare, ma è per farti capire che per mè gli esseri umani sono tutti uguali, non hanno nazionalità, colore, lingua, sono solo come mè esseri umani, tutti con i loro difetti e pregi a prescindere.

E' solo il comportamento che differenzia uno dall'altro.

 

Ciao

Luciano

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Visitatore Pesce persico

C.te Totiano:

 

1) credo che fosse la Cearà, non Ceirà (lapsus!) :s02:

 

2) il battello speronato nel Tamigi penso fosse il Truculent, ma vado a memoria, e dovrei controllare...

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grazie Dir Totiano della tua risposta, ma vorrei ,se ti è possible, sapere di più su i mezzi di salvataggio sia interni del sommergibile che esterni delle navi di soccorso della 2° guerra mondiale?!i passo di uomini sul fondo lo cerco subito

grazie, ovviamnete libertà di intervento per tutti.

 

 

i tedeschi avevano qualcosa di strano per salvarsi e i giapponesi , come facevano?

alla prossima

resto a quota periscopio con macchine a 50 giri

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trovato a pagina 168 di uomini sul fondo si parla della garitta "Gerolami e Arata" in dotazione alla regia marina.

In un altro punto del libro si dice che questa garitta fu sbarcata perchè l'ultimo nel turno di risalita non avrebbe potuto più usarla ,e che quindi in dotazione ci fosse una calibro 9, ma non riesco a ritrovarlo!

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Grazie Persico! :s02:

 

IL Gerolimi fu sbarcato per il peso e l'ingombro che comportava in relazione al fatto che difficilmente si sarebbe potuto usare nei teatri di azioni: il mare aperto, che sia il mediterraneo o l'atlantico ha fondali ben maggiori dei 150 metri max di risalita. in realtà diversi battelli affondarono su bassi fondali ma nessuno può prevedere la storia.

 

Circa i Giaponesi confesso la mia assoluta ignoranza, i tedeschi avevano un cappuccio di fuoriuscita, in realtà un salvagente con capsula di materiale rigenerante l'aria e una bomboletta di ossigeno (sono gli stessi che si vedono in uboot 96 quando affondano a gibilterra) con in + un paio di occhialoni. e bisogna dire che ha funzionato perchè da un uboot affondato nel 45 e recuperato pochia anni fà sono fuoriusciti e si sono salvati proprio grazie a questo sistema. il battello recuperato è conservato a Birkenhead e vale una visita!

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ok nuovo incubo notturno....

 

ma con un smg , manovrando opportunamente è possibile fare un giro della morte?l acqua è pure sempre un fluido...quindi credo che teoricamente sia possibile come tutte le altre manovre tipiche di evasione degli aerei( immelman, tonneau..etc)

 

grazie ancora ragazzi

 

 

ps : ho visto le foto dell simulazione americana alla scuola guasti e falle di Norfolk!ma la nostra si può visitare?quando ci porti Dir?

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Visitatore Pesce persico

Giro della morte.

 

1) praticamente, non è possibile.

 

A parte il fatto che il battello "non ce la fa" (per motivi di potenza motrice), per i macchinari interni, le batterie e altro (e per l'equipaggio) sarebbe l'armageddon...

 

2) in teoria sarebbe possibile.

 

Tuttavia, nel punto più alto del looping (con il battello a testa in giù, per intendersi), sarebbe sufficiente una pur minima inclinazione laterale per far sì che PATA-PLUF, l'azione combinata di peso e spinta farebbe raddrizzare "di botto" lo scafo...

 

mi sa che mi sono incartato, spero di essermi spiegato...

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Vorrei esprimere il mio pensiero in merito, e spero non sia errato, credo che l'aereo voli nell'aria, a seguito

di un fenomeno fisico che si chiama "Portanza", causata dal disegno delle ali, per cui nella parte inferiore dell'ala, al passaggio dell'aria in velocità si forma un aumento della pressione rispetto alla parte superiore, che di fatto sostiene l'aereo in volo.

Invece nel sommergibile il fenomeno che gli consente di emergere ed immergersi, si chiama spinta idrodinamica, cioè il principio di Archimede.

Se si aumenta il peso del sommergibile in rapporto al volume, questo si immerge, se si annulla il peso questo emerge, i Timoni sia il verticale che gli orizzontali servono solo, a dare una direzione nello spazio, tridimensionale in cui naviga il battello.

Non hanno una portanza come le ali, o se ce l'hanno è minima, comunque non in grado di sostenere il peso dell'intero Battello, per questo motivo non credo sia possibile fare il cosidetto giro della morte, e a questo proposito voglio ricordare cosa puo' succedere in velocità quando si mettono gli orizzontali a scendere, senza compensare con le casse.

Il battello intero può davvero assumere una portanza, e comportarsi come un gigantesco timone posizionato a scendere, non si riesce più a fermarlo anche se si ferma l'elica, in quanto viene spinto verso il basso dall'abbrivio, e in questo caso per salvarsi, l'unica soluzione è annullare la riserva di spinta (se Basta) e venire sù a pallone.

Stessa cosa per i timoni a salire e in quel caso il battello verrebbe in superfice, per poi sprofondare nuovamente.

Ricordo che le manovre ai Timoni orizzontali per questo motivo, sono sempre molto graduali, pochi gradi alla volta, ed il Magico "DIR", provvede sempre a compensare, come se avesse una bacchetta magica, per mantenere sempre il Battello in assetto.

L'altro motivo per cui penso sia impossibile, è che il Baricentro dei Battelli è molto basso, sotto l'Incentro, quindi la maggior parte del peso è nella parte bassa, questo consente al Battello di ritornare sempre nella sua normale posizione anche quando per qualunque motivo sbanda, per questo motivo anche se si tentasse di fare un Loop sarebbe necessaria una velocità molto elevata, e comunque il Battello tenderebbe sempre a rovesciarsi e poi raddrizzarsi annullando la spinta data dalla velocità, quindi niente Loop.

Scusate le mie spiegazioni empiriche, ma quando ero imbarcato ero RT, anche se in immersione prestavo servizio agli orizzontali.

Penso che Totiano Vi potrà dare delle spiegazioni più Tecniche.

 

Ciao

Luciano

 

P.S. Sono le stesse cose che ha giustamente detto nel Post precedente il C.te Pesce Persico

Modificato da luciano46
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Visitatore Leon X

Credo che nemmeno un battello spinto dalla propusione a supercavitazione (se mai esistesse) potrebbe essere capace di ciò, infatti l'eccessiva curvatura cui sottopone la manovra potrebbe causare un distacco improvviso della sottile pellicola con conseguenze (credo) piuttosto gravi. Con le propulsioni attuali non mi sembra possibile vincere le grandi forze in gioco per realizzare il giro della morte.

 

Altra domanda, cos'è l'antenna fairing, a che serve e dove è situata (vela, scafo) ?

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se osservi questa foto puoi capire chiaramente

 

http://www.forumfree.net/?t=5610337

 

è una sorta di carenatura per i periscopi allo scopo di diminunire la scia e allo stesso tempo diminuire lo sforzo sulla canna del periscopio alle alte velocità. potendo essere un vincolo in determinate manovre la manovra del fairing è separata e indipendente da quella del periscopio.

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Visitatore Pesce persico
anche in teoria non sarebbe possibile, il solo momento dell'elica in rotazione (nel caso di battelli mono elica) farebbe immediatamente ritornare lo scafo dritto.

 

Giusto Aaken, anche questo è vero.

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RISPONDO AL C.te ANDREGA...

 

QUEL CREST CHE HAI POSTATO,..APPARTIENE ALL'INCROCIATORE TEDESCO " BLUCHER "....

 

(tanto per intenderci....io ce l'ho... )

 

BERILLO :s01: IL_VARO_4.bmp :s02: :s02:

Modificato da BERILLO
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Sul Dandolo c'e' un solo water e niente di più oltre al lavandino della cucina.

La doccia è un sogno.

[...]

Sugli U-boot WWII sapevo che vi erano due toilette a bordo, credo a prora.

Però alla partenza dalla base una era piena di viveri e quindi i 50 uomini di equipaggio dovenano usarne solo uno.

 

Sui Sauro 4^ serie ci sono 3 mini-cessi e una doccia... ma poi dipende dalle "personalizzazioni"... sul Gazzana è così!

Saluti

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ARGH! Mi chiedi troppo...

 

Cmq, credo che il colore sia sempre sul "verdastro"...

 

Mi permetto di aggiungere 2 parole!

Il colore è sempre verdastro, e dipende molto dalla zona di mare e dalla stagione. Personalmente mi è capitato di osservare molta più bioluminescenza in inverno, mentre in estate mi pare più ridotta... ma non conosco spiegazioni scientifiche, se ne esistono, su questo argomento.

 

Approfitto dell'argomento luminescenza per chiedere se qualcuno ha notizie sulla "sonoluminescenza" un fenomeno che da quello che ho capito si origina a partire dall'emissione di particolari vibrazioni subacquee...

 

Saluti

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Ciao

 

Da quel che mi ricordo io, esporre l'acqua a fonti ultrasoniche fa si che le microbolle di aria presenti in essa collassino.

Durante questo collasso l'aria si scalda per compressione fino a divenire incandescente e quindi luminosa.

Poi il calore fa riespandere la bollicina.

 

L'effetto dovrebbe essere una serie di microscopici lampi.

 

Ciao

Gil

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Visitatore Pesce persico
Nel libro dell'ammiraglio Giorgerini "Uomini sul Fondo " si racconta di una particolare gabbia di salvataggio, nella quale era contenuta una pistola per l'ultimo dell'equipaggio ,che non avendo avuto modo di usarla autonomamente ,avrebbe dovuto spararsi.( che allegria)Ma che per evidenti ragioni fu sbarcata!

 

Rispondo in ritardo.

 

Il cosiddetto "Apparecchio ascensore Gerolami, Arata, Olivati", consisteva in un cilindro monoposto stagno (a doppio mantello con intercapedine), munito di portello superiore, inserito all'interno di ciascuna delle due garitte di accesso ai battelli (prora e poppa).

 

Veniva espulso mediante un sistema di guide, cavi e catene, e raggiungeva la superficie grazie alla propria spinta positiva. Un cavo ne consentiva il recupero dall'interno del battello, per le successive fuoriuscite.

 

Da quanto mi risulta, l'apparecchio era perfettamente utilizzabile anche dall'ultimo uomo, grazie ad un sistema di azionamento a contrappeso (e previo smistamento delle valvole di allagamento).

 

Inutile dire che l'intero sistema era abbastanza precario... troppe cose scorrevoli, troppe cose rotanti, troppe cose che dovevano rientrare in posizione grazie ad apposite guide, ecc. ecc....in altre parole, 99 su 100 il cilindro si sarebbe incastrato nella garitta al primo tentativo di fuoriuscita, e buonanotte...

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Sui Sauro 4^ serie ci sono 3 mini-cessi e una doccia... ma poi dipende dalle "personalizzazioni"... sul Gazzana è così!

Saluti

 

Sul Gazzana è così perché l'altra doccia adesso viene usata come riposto????

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Sul Gazzana è così perché l'altra doccia adesso viene usata come riposto????

Non so in passato... ma non mi pare... i locali igienici sono 4 in tutto... 3 "toilette" (e in una si può fare anche la doccia... in teoria) e 1 solo doccia. Mi pare che sul Longobardo uno sia diventato una "segreteria" usata dal GN... ma potrei anche sbagliare battello! :s03:

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buonasera a tutti, vi ringrazio ancora per le vostre esaudienti risposte.

eccovi ancora per la vostra gioia una nuova domanda :

 

a parte siluri,cannone e mitraglatrici quali sono state altre armi imbarcate sui smg( parliamo delle più strane come il sistema Gerosi per incendiare il mare con la nafta) ?

 

ciao a tutti e per i milanesi buon Sant'Ambroes :s02:

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1 domanda gianfranco: ma su i vecchi u-boot i bagni venivano improvvisati con una sacca in torretta?mi spiego meglio: ho visto una foto di un marinaio della kriegsmarine che si faceva il bagno in una sacca riempita d'acqua e sapone, nel giardino della torretta di un ixb..

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In questo momento mi vengono in mente solo quelle "convenzionali", das boot. quindi i missili di varia tipologia (harpoon , tomahawk, exocet, ecc.). forse l'unica arma meno convenzionale è un lanciarazi antiaereo da impiegare a quoto snorkel. credo di averlo visto su una foto di kilo sovietico, sui Gal israeliani e (sperimentale) su un oberon inglese. mi risulta che esista anche uno studio italiano (mi risulta pechè ho l'onore di conoscere l'autore, amm. Ranieri) per l'applicazione sui nostri vecchi ex americani ma non se ne fece nulla.

 

Del canguro ne abbiamo già parlato (anche se dovrei fare una ricerca per scovarlo).

 

esistono invece molti sistemi di contromisure

e ne puoi trovare qui un esempio

 

http://www.whiteheadaleniasistemisubacquei...ts.html?cat=2,0

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  • 3 weeks later...

non era previsto che avvenisse, i siluri non erano costruiti per forti profondità e i sensori erano talmente imprecisi che una soluzione di tiro sarebbe stata inconcludente.

 

devo però dire che il primo combattimento tra due battelli in immersione è avvenuto proprio al termine della 2^ GM tra un inglese e un tedesco. si è risolto a vantaggio del primo e viene spesso citato come il primo esempio di impiego ssk ma non ricordo più dove l'avevo letto.

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  • 3 weeks later...
  • 2 weeks later...
Vorrei esprimere il mio pensiero in merito, e spero non sia errato, credo che l'aereo voli nell'aria, a seguito

di un fenomeno fisico che si chiama "Portanza", causata dal disegno delle ali, per cui nella parte inferiore dell'ala, al passaggio dell'aria in velocità si forma un aumento della pressione rispetto alla parte superiore, che di fatto sostiene l'aereo in volo.

 

Una piccola precisazione: in realtà l'ala di un aereo viene sostenuta dalla deportanza (pressione negativa quindi "risucchio" verso l'alto) che si crea sul dorso del profilo alare la quale rappresenta i 2/3 della forza totale di portanza.

 

p.s. prima di entrare in Marina ero perito aeronautico!! :s02:

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scusami das boot, vedo solo adesso il post...

 

il sistema calzoni era (ed è tutt'oggi) l'impianto oleodinamico. La trasmissione di potenza mediante impianti oleodinamici è più precisa e sicura rispetto a quella elettrica e per questo motivo manovre di particolare importanza e potenza sono effettuate oleodinamicamente. Sono mossi oleodinamicamente:

periscopi e mast,

timoni,

valvole a scafo,

valvole sfogo aria casse zavorra,

valvole induzione e scarico snorkel,

traffico siluri e portelli esterni dei TLS,

e altro ancora, non vi tedio di ulteriori particolari...

 

L'impianto è sostanziamente costituito da una o più pompe, che pescano da un serbatoio olio idraulico e lo immettono in un colletore. sulla tubolatura, vicino alla pompa c'è un serbatoio riempito in parte di aria detto "polmone". scopo del polmone è quello di un volano, accumulando energia nel comprimere l'aria e rilasciandola gradualmente mantenedo la pressione nel circuito entro valori prestabiliti. se questo non ci fosse la pompa si avvierebbe e fermerebbe in continuazione. dal circuito prelevano la pressione (e quindi la potenza) i vari utenti e, mediante un circuito di ritorno, l'olio che era nell'altra camera di un pistone a doppio effetto (ad esempio) ritorna al serbatoio.

 

se sono stato troppo conciso fatemi un fischio...

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non era previsto che avvenisse, i siluri non erano costruiti per forti profondità e i sensori erano talmente imprecisi che una soluzione di tiro sarebbe stata inconcludente.

 

devo però dire che il primo combattimento tra due battelli in immersione è avvenuto proprio al termine della 2^ GM tra un inglese e un tedesco. si è risolto a vantaggio del primo e viene spesso citato come il primo esempio di impiego ssk ma non ricordo più dove l'avevo letto.

 

 

piccolo particolare...la maggior parte dei nostri smg. nella 2°GM fù affondata da smg. Angloamericani con siluri, in agguato sulle rotte di sicurezza....entata/uscita dai porti

 

:s13: :s13: :s13:

 

....

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Mi unisco al fuoco di fila di domande, associando alla richiesta di dettagliate spiegazioni monografiche una curiostià che mi porto appresso, mai saziata nel dettaglio dai tempi della lettura del Maronari.

 

Cos'era, come funzionava, dove scaricava, come era mosso, fino a che quote poteva operare, il "TURBOSOFFIANTE"?

 

Quello che so io è che era un apparato destinato ad esaurire le casse zavorra. In merito all'azione di esaurire, nel Maronari compare spesso l'espressione "ESAURIRE A BASSA". Credo segnifichi, a bassa pressione, ma vorrei saperne di più:

 

Perchè differenziare tra bassa ed altra pressione ? Cosa cambia? Quali sono i vantaggi? In che circostanze si esauriva a "BASSA"?

 

:s01:

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Visitatore Etna

Mi permetto di intervenire in merito alla turbosoffiante.

Pur essendo di Coperta ,qualcosa di macchina me la ricordo ancora.

La Turbosoffiante altro non è che una turbina posta circa a metà della linea di scarico dei gas.

IN poche parole,i gas di scarico dei diesel e degli ausiliari nei grossi impianti (come quelli dei mercantili)

non ce la fanno ad essere espulsi,per cui si aggiunge una turbina che convoglia e spinge i gas verso

l'uscita del fumaiolo.Il tutto è definito Turbosoffiante.

Potrebbe definirsi anche "Booster" all'inglese.

Salvo errori ed omissioni.

Nell'impianto dei sub potrebbe assolvere allo stesso scopo,anche perchè per l'espulsione della zavorra si utilizza l'aria compressa.Negli U Boot,come credo negli altri sub , la "botta" finale alla zavorra residua,per non sprecare ac veniva data se non sbaglio,proprio dai gas di scarico dei diesel.

Se mi sono sbagliato, mi farò perdonare al primo scalo in una fornitissima cantina.

Ciao

ETNA

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finalmente ho un po di tempo e posso dedicarmi alla risposta...

 

parliamo di esaurimento delle case zavorra o doppi fondi. la prima parte è effettuata con l'aria stivata nelle nei gruppi di bombole alta pressione. per non portarsi appresso un peso e volume eccessivo di bombole o, viceversa, ritrovarsi senza aria dopo l'esaurimento esisteva l'escamotage di esaurire con i gas di scarico o compressori di alta portata e bassa pressione le casse.

 

Per ricaricare le bombole ci vuole tempo e, se queste sono molto scariche, intervengono altri fattori a "rompere" come il riscaldamento e relativo aumento di valume dell'aria (che dopo un'oretta obbliga a "raboccare" la carica) oppure la macata tenuta delle guarnizioni delle bombole per le dilatazioni repentine a cui è sottoposta durante la scarica.

 

Dunque se voglio essere pronto a reimmergermi, a non avere problemi tecnici e a non trasformare il sommergibile in unica bombola d'aria l'alternativa è stata trovata nella pressione esercitata dai gas di scarico dei motori termici che a prezzo di una (quasi) trascurabile perdita di potenza per la contropressione allo scarico esauriscono completamente le casse risparmiando bombole e compressori. mi risulta che esistessero anche dei "ventilatori" che assicuravano la giusta portata a pressione bassa, credo fossero queste le soffianti, fatte quindi per operare con il battello parzialmente emerso.

 

impianto oleodinamico.

il principio base è l'incomprimibilità (entro certi limiti) dei liquidi. gli oli sono particolarmente adatti e penso che avrete avuto a che fare con l'olio dei freni qlc volte. è lo stesso concetto.

 

la generazione di potenza: avviene con la trasformazione di energia elettrica in oleodinamica mediante pompe volumetriche, questo per consentire di raggiungere le elevate pressioni di esercizio richieste per un buon funzionamento dell'impianto. parlando in termini meno tecnici, per ottenere la stessa forza posso applicare una elevata pressione su una piccola superficie o una piccola pressione su una grande superficie. è evidente che la seconda non è comoda per i battelli.

 

La pompa pesca da un serbatoio e immette nel circuito fino a raggiungere la pressione prestabilita e quindi si ferma. l'incomprimibilita dei liquidi può far si che una semplice perdita di una goccia di olio faccia azzerare la pressione nel circuito e la pompa inizierebbe un accendersi/spegnersi continuo che ne deteriorerebbe le parti elettriche e meccaniche in pochissimo tempo. per ovviare a questo esistono 2 dispositivi: il polmone e il bypass. Come già detto il polmone ha una sacca di aria compressa dall'olio. quando la pressione cala la sacca di aria restituisce l'energia accumulata dilatandosi e riuscendo a compensare le perdite o la parte iniziale della manovra di un attuatore oleodinamico.

il bypass è una valvola comandata elettricamente dalla pressione nel circuito e consente di tenere sempre in moto la pompa. quando la pressione nel circuito è bassa il bypass smista l'olio in pressione verso il circuito; al raggiungimento della pressione di esercizio il bypass smista l'olio verso il serbatoio da cui la pompa stà pescando.

 

gli attuatori ovvero l'utente sono generalmente dei pistoni a doppio effetto, immetto l'olio in pressione in una camera (tramite cassetto distributore) e l'lio presente nella camera opposta defluiraà verso il serbatoio della pompa.

 

chiariti i dubbi?

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solo una consolidata tradizione. anche le carte nautiche sono ancora in miglia e la velocità in nodi.

 

retaggi di quando la Royal navy dominava il mondo...

 

Se posso permettermi vorrei dare una spegazione più da "bagnino".... Visto che un miglio equivale ad un primo di latitudine risulta più semplice fare i calcoli con le miglia e i nodi utilizzando le scale delle carte di Mercatore con il compasso piuttosto di complicati regoli o addirittura calcolatori per determinare le coordinate e tracciare le rotte.

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  • 1 month later...

VORREI RIPRENDERE IL DISCORSO SULLE PIASTRELLE DI GOMMA CHE ITEDESCHI USARONO NELLA 2 GUERRA?!? CHI NE SA DI PIù?

 

ALTRA DOMANDINA...MA IL SOM HA IL CONTACHILOMETRI??? :s04: :s03: :s02:

COME FACEVANO UNA VOLTA SENZA GPS E ALTRE COSINE A DETERMINARE LA POSIZONE IN IMMERSIONE, CONSIDERATE LE GRANDI VARIABILI DI CORRENTI , VELOCITA' , ETC?

GRAZI E CIAO

:s12:

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VORREI RIPRENDERE IL DISCORSO SULLE PIASTRELLE DI GOMMA CHE ITEDESCHI USARONO NELLA 2 GUERRA?!? CHI NE SA DI PIù?

 

ALTRA DOMANDINA...MA IL SOM HA IL CONTACHILOMETRI??? :s04: :s03: :s02:

COME FACEVANO UNA VOLTA SENZA GPS E ALTRE COSINE A DETERMINARE LA POSIZONE IN IMMERSIONE, CONSIDERATE LE GRANDI VARIABILI DI CORRENTI , VELOCITA' , ETC?

GRAZI E CIAO

:s12:

 

no, il som non ha il contamiglia. o meglio, ce l'ha ma è giusto un riferimento.

e anche oggi fare il punto so''acqua è più vicino all'alchimia che alla matematica.

 

fino all'avvento dei sistemi di navigazione inerziali (girobussole collegate ad accelerometri, credo siano arivati ai primi anni 60) l'unico modo era che il "navigator" prendesse continuamente nota su una carta nautica delle variazioni di velocità e di rotta. salvo poi rifare il punto non appena si tornava in superficie.

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Visitatore Etna

Infatti Gian anche sulle carte dell'Ist.Idrografico nostro è tutto segnato in miglia marine.

Anche in mercantile,sovente mi capitavano fra le mani carte sia dell'Ammiragliato,che US Navy che Italiane.

Ma tutte rigorosamente in miglia marine. Di sicuro è come dice il ns Dir. La marina albionica ha posto le basi per questo standard.

ETNA

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Voglio aggiungere che il fatto comunque esula dall'esito, dalla IIGM, in quanto questo standard, era già

in auge prima della nascita della Nazione Italiana, in quanto la Marina Inglese già ai tempi della "Regina Vittoria" deteneva il predominio sui Mari, sia dal lato Commerciale, che di conseguenza dal lato Militare.

Magari sbaglio, ma sono convinto, che la nascita della Nazione "Italia", sia stata fortemente caldeggiata non solo dalla Francia ma anche da parte della componente Commerciale della Marina Inglese (Compagnia delle Indie) cui servivano porti di scalo intermedi, in un paese alleato nel caso si fosse realizzato il Canale di Suez, come poi è stato (Teniamo presente che allora la maggior parte degli staterelli Italiani erano sotto l'influenza dell'Impero Austro-Ungarico)

Ciao

Luciano

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Non credo che nella Prima e nella Seconda guerra mondiale esistesse qualche strumento in grado

di individuare le Mine, comunque queste di solito erano posizionate davanti ai porti, per interdire

l'entrata e l'uscita delle navi, quindi erano prevalentemente usate non come arma difensiva ma offensiva.

Di solito un sommergibile si avvicinava ai porti nemici in immersione a quota periscopica, e in queste

condizioni era molto difficile che si scontrasse con una mina (Doveva proprio prenderla in pieno con

l'asta del periscopio, oppure agganciare la catena che la tratteneva con i timoni orizzontali (probabilità

molto scarse, anche se a volte è successo).

Diciamo che venivano usati speciali tipi di sommergibili (Posamine) proprio per posizionarle davanti ai porti

nemici.

Le mine solitamente venivano posizionate ad una certa distanza tra loro e sfalsate in modo da coprire

una zona molto vasta, chiaro che una grande nave aveva molte più probabilità di impattarle che non

un sommergibile il cui scafo era molto più stretto, e che oltretutto navigando immerso aveva una

probabilità di impatto con le spolette della mina quasi inesistente.

Per difendersi dai sommergibili di solito venivano piazzate davanti ai porti, immerse delle reti

d'acciaio, eccoti anche spiegato il motivo per cui tutti i sommergibili avevano sul muso quella specie

di sega, che serviva a tagliare le reti di protezione, per consentire al sommergibile di entrare nel Porto nemico.

Durante la Seconda Guerra mondiale i Tedeschi hanno inventato la mina con spoletta magnetica, che potevano essere evitate solo da navi con lo scafo in legno.

Ciao

Luciano

 

P.S. qui sotto cerco di postare la foto di un sommergile posamine della IGM e di uno della IIGM

 

Smg.X2 IGM --------- Smg. Pietro Micca IIGM

x2_1917.jpg

micca.jpg

Modificato da luciano46
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