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Fronte Albanese Dal Diario Di Erwin Rommel.


Von Moraht

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dal diario di ERWIN ROMMEL , ho potuto trovare questi punti sulla guerra di Albania, eseguita dal nostro Regio Esercito e dalla nostra Regia Marina, e con un dialogo tra Hitler e Rommel, si riporta la organizzazione degli italiani in questa triste guerra, e quanto pare sembra che fosse una guerra segreta, il popolo italiano non doveva sapere, vi prego di leggere per capire.

 

 

BERLINO, 6 FEBBRAIO 1941 DIARIO (Rommel) - Puoi immaginare come mi giri la testa dopo tutti questi avvenimenti. Cosa verrà fuori da tutto questo? Passeranno mesi prima di poter vedere gli effettivi sviluppi della situazione.

Il colloquio con Hitler; ai primi di febbraio, è durato circa due ore. Il Fuhrer è sereno e fiducioso, però mi è parso stanco. Ha parlato quasi sempre lui. Anzitutto ha fatto un giro d'orizzonte dei fronti di guerra italiani, nei Balcani ed in Africa. La situazione in Albania è divenuta sempre più grave: lo smacco italiano incrina il prestigio dell'Asse e soprattutto il suo onore militare. L'Italia fascista rischia di essere sconfitta in Albania e gettata in mare da un pugno di levantini. Hitler insiste nell'affermare che l'attacco alla Grecia fu da lui sconsigliato personalmente al Duce e che von Rintelen non mancò di esprimere a Badoglio, a Ciano ed a Mussolini le riserve sue (di Hitler) circa i mezzi approntati ed i piani predisposti dallo S.M. Italiano. Il meno che si possa pensare è che gli italiani si siano ingolfati nell'avventura senza alcuna preparazione e soprattutto senza conoscere neppure il terreno su cui avrebbero dovuto combattere. E' semplicemente sciocco pensare che con 4 o 5 divisioni di fanteria, senza alpini né forze corazzate e senza una adeguata preparazione aerea, gli italiani potessero scavalcare le dure montagne dell'Epiro. Hitler mi fa vedere il rapporto del Maggiore S, degli Alpenjager, mandato con una missione in Albania. S. ha visitato tutto il fronte greco-albanese e precisa che le condizioni del terreno sono addirittura spaventose: fango, rocce, pietraie.

 

Gli italiani sono oltremodo disorganizzati. Le divisioni vengono mandate al fronte senza artiglierie, con vestiti di tela, senza riserve nè viveri. Le munizioni scarseggiano, i servici logistici non funzionano, l'opinione sui generali è pessima, il morale dell truppe italiane è scosso. Non c'è la più vaga idea di un piano strategico. S. ha riferito un giudizio di un colonnello Italiano a C. a Tirana: "Questa guerra non è una guerra, ma il pettegolezzo delle quote. Infatti gli italiani si aggrappano ad una quota e tutti i Comandi, compreso il Comando superiore di Tirana, si polarizzano attorno a quel pezzetto di fronte, perdendo uomini e prestigio. Il colpo contro la Grecia è stato un grave errore: un colpo di testa di Ciano e di quelli del Ministero degli Esteri Italiano, per ripicca contro le nostre vittorie, Mussolini non riesce a tenere in pugno i suoi uomini: è sempre in buona fede ed i suoi lo tradiscono. Mi risulta dice Hitler che le cifre che i vari Sottosegretari ministeriali gli presentano, specie in materia militare, sono sempre false. Von Rintelen ni ha detto che è riuscito ad avere ben 7 cifre diverse, da altrettanti uffici pubblici italiani, sull'argomento ferro e carbone. All'impreparazione e alla imperizia, gli italiani uniscono uno scetticismo da levantini ed una abitudine alla menzogna che da noi sarebbe punita con la morte, se avvenisse in tempo di guerra.

E' poi provato che molti generali del gruppo Badoglio sono antifascisti e antitedeschi: essi avevano troppe simpatie per i francesi e sono tutti massoni: ho un interessante rapporto con Roma in merito, dell'epoca in cui l'Italia iniziò le sue sfortunate operazioni in extremis contro la Francia, che noi avevamo già piegata. Del resto, in Savoia senza il nostro intervento, i francesi avrebbero rigettati gli italiani fino al Po. Poi in Italia la guerra non è popolare: Canaris (Capo dei Servizi Segreti del Reich. Ndr) mi dice che troppi italiani sono simpatizzanti dell'Inghilterra, specialmente a Genova. E gli agenti nemici in Italia trovano un terreno fertile, sia perchè gli italiani sono chiacchieroni, sia perchè molti sono pagati dal nemico. Vi sono molte radio cleandestine e Canaris insiste perchè io intervenga presso il Duce. Sarà bene - mi dice Hitler- che lei veda Canaris prima di partire. E vada anche da Ribbentrop.

 

Hitler ha poi parlato della Russia, e in termini sospettosi. Ha detto che non bisogna fidarsi di Stalin e dei bolscebichi. Esiste inoltre nello Stato Maggiore russo, una corrente che fa capo a Zukov, nettamente favorevole alla guerra e che riuscirà a silurare il generale Morizkov. Bisogna prepararsi sul fronte orientale e respingere in Asia il barbarismo sovietico.

 

Tornando a parlare della situazione sul fronte greco, Hitler ha elencato tutte le deficienza italiane ed ha sottolineato che non ha fiducia come Mussolini, in Cavallero, di cui all'Ambasciata tedesca a Roma sottolineando la vacuità, la scorrettezza, l'incompetenza, salvo quella di darla intendere. Cavallero non gode di alcun prestigio nell'esercito, perché si é dedicato e si dedica agli affari; non è un uomo serio né un soldato.

La situazione sul fronte greco è grave. l'offensiva di Tepelenì minaccia di travolgere gli italiani e questo bisogna assolutamente evitare. E' incomprensibile come gli italiani non riescano a portare rifornimenti attraverso quel Lago che è l'Adriatico. La Marina Italiana pretende di battersi in Atlantico insieme ai nostri sommergibili ed è incapace di assicurare il traffico fra Bari e Durazzo. Hitler mi legge parte di un rapporto del Maggiore d'Aviazione W. da Foggia, ove si trova con le 5 dozzine di Junkers da trasporto messi a disposizione degli italiani per i rifornimenti. Egli si lamenta dell'assoluta indifferenza del Paese (l'Italia) nei riguardi della guerra e degli sforzi di guerra. Gli italiani dice Hitler sono emotivi, ma non umani. W. denuncia il sabotaggio verso ogni sforzo a favore del fronte albanese e la mancanza di entusiasmo. Egli ha protestato presso il Comando Superiore di Tirana perchè i trasporti di truppe di rinforzo avvengono disordinatamente senza criterio: reparti isolati, senza armi, senza munizioni. I reparti come arrivano all'aeroporto di Tirana vengono avviati al fronte, al macello. Spesso si tratta di reclute vestite il giorno prima e che non hanno mai vista una mitragliatrice. W. ha parlato con ufficiali superiori, richiamati, che non hanno più fatto una esercitazione dalla guerra del '14.

Le condizioni stradali in Albania sono pietose. Anche le condizioni sanitarie dei soldati sono terribili. W. ha visitato il campo ospedale di Krionero, presso Valona, dove, al posto di 500 feriti, ve ne sono 3000, senza assistenza, senza medicine, con due solo medici, in messo alla sporcizia e agli insetti; molte vittime della cancrena gassosa, cosa che non si verifica più negli eserciti, dall'epoca della Beresina napoleonica. W. ha proposto al Comando Superiore di Tirana di trasportare in Italia questi feriti, visto che le navi non ci riescono: con gli Junkers che tornano a vuoto a Foggia dall'Albania, in pochi giorni i feriti sarebbero in patria. Ha trovato enormi incomprensibili difficoltà. Ne ha parlato a von Mackensen a Roma, il quale ha fatto un passo in questo senso. Ma gli italiani sembrano seccati del nostro intervento ed hanno chiarito che è preferibile evitare l'affluenza di troppi feriti in Italia, per non demoralizzare la popolazione. E' incredibile. Lo stesso è avvenuto quando W. ha proposto di trasportare in Italia, da Tirana la posta militare: si tratta di migliaia di sacchi di posta diretta alle famiglie dei soldati italiani, famiglie che sono prive di notizie da mesi. Anche in questo caso, W. è stato mandato da Ponzio a Pilato e non è riuscito a portare in Italia uno solo delle migliaia di sacchi di posta che marciscono a Durazzo.

 

Hitler continua col dire che la situazione greca è grave e quindi ha deciso comunque un intervento. Ne ha scritto a Mussolini. Sarà necessario rinforzare le truppe in Bulgaria per alleggerire il fronte albanese. Intanto bisogna seguire con calma la situazione della Jugoslavia che rappresenta un fattore importante nei Balcani, anzi la chiave di volta della situazione. L'intervento nostro in Grecia, ad ogni modo, taglierà la testa al toro. Egli ha studiato da tempo, insieme al nostro Comando Generale, tutto il piano dell'azione in Grecia e ne ha discusso a lungo con Mussolini il mese scorso (il 19 gennaio), nel suo incontro in Austria. Hitler mi dice di essere guardingo, in Italia, con generali e persone della Corte. Egli stesso ha messo in guardia Mussolini contro gli intrighi della Casa Reale italiana e del Vaticano; l'ambiente che circonda il Re d'Italia è nettamente antitedesco. Sono stati apparentemente amici nostri quando credevano che in pochi mesi avremmo fatto fuori Francia e Inghilterra ed il piccolo Re sperava di aggiungere qualche altro straccio alla sua corona, come l'Impero d'Etiopia e la corona d'Albania. Canaris non mi nasconde che ha molti timori da quella parte (Casa Reale) e ritiene che, attraverso il canale vaticano, la Corte mantenga relazioni delittuose con Londra. Ne ho parlato apertamente con Mussolini, il quale conviene che il RE da un certo tempo a questa parte è pessimista; egli ritiene d'altra parte che alla prima vittoria il suo umore cambierà.

 

Bisogna andare cauti con gli italiani, i quali sono di poco valore e permalossissimi, come gli spagnoli. I soldati, mi dice S., in Libia si battono benissimo, per quanto mal comandati e senza mezzi. La ritirata in Libia è dovuta alla carenza di rifornimenti. Badate bene voi (è Hitler che parla) a mettere le cose a posto; l'Africa Korps dovrà farsi onore; è del resto il vostro campo. La ritirata da Sidi el Barrani e la caduta di Tobruk sono dovute ad impreparazione, e, se l'aviazione dell'Asse fosse stata dominante, gli inglesi non avrebbero fatto un passo avanti. Bisogna curare al massimo la preparazione dell'offensiva. Abbiamo esaminata la situazione sulle carte; io ho assicurato il Fuhrer che farò come sempre il mio dovere fino all'ultimo e spero di raggiungere la terra dei Faraoni, se Dio mi aiuta"

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E' una fotografia, impietosa, sulla situazione dell'Italia in guerra, fatta da Hitler stesso, che forse tanto pazzo non era.

In effetti come abbiamo poi visto, i Comandi Militari Italiani, erano prevalentemente, composti da Imbelli, che avevano fatto evidentemente, carriera militare, per motivi, di natura politica, e non per il loro valore.

L'esempio eclatante è proprio Badoglio, dopo quanto successo durante la prima guerra mondiale, avrebbe dovuto essere messo a riposo, non promosso.

Sulla Guerra in Albania ne so' qualcosa visto che Buonanima di mio suocero, se l'è fatta tutta, comandava un gruppo Skoda antieareo, diceva che i pastori Albanesi arrivavano con il gregge, stazionavano vicino a loro, poi quando se ne andavano, arrivavano gli Inglesi a bombardare.

Il problema nasce dal fatto che L'Italia e Mussolini, sono entrati in guerra, seguendo la spinta delle vittorie Tedesche, per ottenere vantaggi, anche se la guerra contro I Francesi e gli Inglesi non era sentita dalla popolazione, anzi osteggiata.

Oltretutto l'Italia paese originariamente neutrale, non era affatto preparata.

Non riesco a capacitarmi come Mussolini, sia riuscito ad ottenere consensi per la IIGM, ha chiesto agli Italiani di combattere a fianco del vecchio oppressore, contro quelle nazioni che l'avevano aiutata, a liberarsene.

Per molti Piemontesi per esempio fare la guerra alla Francia voleva dire andare a combattere contro i propri famigliari (Nizzardi e Sabaudi)

Comunque tornando a Mio suocero, dopo l'8 settembre non è stato deportato in Germania dopo che erano stati catturati dai Tedeschi, solo grazie, ad un soldato tedesco che quando è stato il momento di chiudere con il luchetto, il fermo della porta del carro bestiame in cui erano stati messi Lui ed i suoi compagni, visto che lo stava guardando dallo spioncino, gli ha fatto segno, che non lo avrebbe solo infilato senza chiuderlo, e cosi' ha fatto.

Quando il treno si è messo in moto muovendo avanti e indietro la porta scorrevole, sono riusciti a far saltar via il luchetto, e sono scappati, per essere poi catturati dagli Inglesi.

Ricordo che diceva che durante la prigionia i tedeschi davano loro almeno una patata bollita a pranzo e a cena.

Invece gli Inglesi che li avevano messi tutti nello stadio di Atene, niente, giorni interi senza mangiare, al punto che si erano ridotti a mangiare l'erba del campo sportivo.

Poi per caso è intervenuto un generale Americano di lontane origini Italiane a far visita ai prigionieri, e vedendo che stavano magiando l'erba del campo si è arrabbiato moltissimo con il comandante Inglese, e da quella volta avevano incominciato a servire i pasti.

Vero che gli Inglesi durante la Guerra si sono comportati in modo Ignobile, nei confronti dei prigionieri Italiani, non rispettando la convenzione di Ginevra, ma è anche vero che avevano del risentimento, non si sarebbero mai aspettati che l'Italia, loro alleato tradizionale in tutte le Guerre precedenti, si sarebbe poi schierato con la Germania.

Il fatto che gli Italiani non vedessero di Buon occhio i Tedeschi è vero.

Comunque ho notato che l'analisi di Hitler, esposta a Rommel era esatta, in pratica allora l'Opinione dei tedeschi era che l'Italiano fosse un grande soldato, comandato purtroppo da gente Inetta, e secondo mè era solo la verità.

Si potrebbe fare una ricerca sui Generali e Ammiragli di allora, non sò, ma penso che tra tutti quelli che erano, oggi ne assolveremmo al massimo un paio.

Ciao

Luciano

 

P.S. Mio suocero ha potuto rientrare in Italia, solo nel 1948, in quanto il nuovo governo repubblicano si era dimenticato di loro, o faceva finta di dimenticare. visto che le varie ambasciate tempestavano Roma continuamente di Fonogrammi.

Quelli che invece erano prigionieri in USA, visto che lavoravano, il governo Americano li ha mandati a casa nel 1946, con un elenco dettagliato di nominativi, ed un assegno allora di 1 milione di dollari, che erano gli stipendi che si erano guadagnati lavorando, praticamente oggi 1 Miliardo di euro, con la raccomandazione di consegnarli agli interessati come da elenco.

Ancora oggi il governo Italiano quei soldi non li ha consegnati, probabilmente i nostri governanti aspettano che non ci sia più nessuno a cui consegnare.

Questo è uno dei motivi che mi hanno sempre tenuto lontano dalla Politica, non ho lo stomaco abbastanza forte, sarei morto molto presto a forza di vomitare.

Questo che ho scritto anche se tutti fanno finta di non ricordare è storia vera, raccontatami da gente ormai morta, che ha atteso tutta la vita di avere quello che gli spettava.

Come dicevano giustamente allora i Tedeschi, l'esercito Ideale, soldati Italiani, Comandanti Tedeschi ed io aggiungo e politici di qualunqe nazione, purchè non Italiani.

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