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65 Militari Della Rsi Al Campo Della Memoria


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Il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in guerra comunica che Giovedì 16 giugno p.v. alle ore 10.00, con cerimonia militare, verranno traslate dal Cimitero "Campo Verano" di Roma al Sacrario "Campo della Memoria" di Nettuno, nei luoghi dove hanno lasciato la Loro giovinezza nella primavera del 1944, le salme di 65 militari della RSI, caduti per la difesa di Roma.

 

 

 

Decima Marinai!

 

 

...

Modificato da Marco U-78 Scirè
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Ne abbiamo già discusso molte volte, non stà a noi giudicare, chi era dalla parte Giusta e chi era dalla parte sbagliata.

A noi solo il compito di analizzare la STORIA.

I Caduti sono Caduti da una parte o dall'altra, vanno comunque Onorati, perchè hanno dato la Vita per il loro ideale, giusto o sbagliato che fosse, dal nostro punto di vista personale.

 

ONORE A LORO !!!

 

Ciao

Luciano

Modificato da luciano46
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Dimenticati, vilipesi, derisi, insultati marò della Decima. Hanno dato tutto senza nulla chiedere. Dopo sessant'anni questo riconoscimento è il minimo che spetta Loro.

Onore a Voi, onesti e prodi Marinai d'Italia.

 

GM Andrea

Modificato da GM Andrea
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Preferisco uno solo di costoro che hanno dato la vita per ciò in cui credevano, sia pure compiendo una scelta che non condivido, a 100.000 di quelli che hanno abbracciato le nuove bandiere per opportunità e comodo.

 

E adesso che riposino nella Pace di Dio!

 

ONORE A LORO!!!

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Ho un'opinione diversa rispetto al clima generale della discussione.

 

Sessant'anni sono un periodo più che sufficiente per chiudere i conti con la propria Storia, per riconoscere che - da entrambe le parti - ci furono soldati italiani. I tempi sono abbastanza maturi per ammettere che ciascuno dei due schieramenti aveva le proprie ragioni: l'uno agiva in nome del giuramento di fedeltà al Re, l'altro in nome del giuramento fatto al regime e della parola data all'alleato germanico cui non volle venir meno.

 

Furono scelte difficili. Da entrambe le parti. "Che la guerra fosse persa, noi lo sapevamo già dal '42": ricordate le parole che ci disse a Roma il sergente che incontrammo durante la licenza Da Vinci? Il più delle volte furono scelte imposte con la forza delle armi, la minaccia di fucilazione per renitenza. Altre volte, a favorire la scelta verso l'uno o l'altro fronte, fu solo la necessità di avvinarsi il più possibile a casa ("Se andiamo con i tedeschi ci avviciniamo a casa... ed a noi interessava solo quello... ormai lo Stato, il Re... non c'era più nulla... volevamo solo avvicinarci a casa"). Ma in molti casi furono scelte meditate e sofferte: chi rimaneva fedele al Re sapeva che quella scelta equivaleva alla condanna al lager, chi rimaneva fedele al fascismo sapeva che quella scelta equivaleva a schierarsi con la parte perdente ("Tutti noi sapevamo che la guerra era perduta, ma in molti non se la sono sentita di voltare le spalle all'alleato e venire meno alla parola data, scegliendo i tedeschi sceglieva di salvare l'onore e la dignità, o almeno era convinto di fare questo")

 

Fu una guerra civile, fratricida. Italiani da entrambe le parti. Politicamente è giusto e doveroso riconoscere che da entrambe le parti ci fu chi diede la vita. Che non ci furono vincitori e vinti ma italiani in guerra tra loro.

 

Su una cosa però non sono d'accordo.

 

Non condivido che si tenti di azzerare le differenze. Eguale rispetto, si. Ma le differenze ci furono. Perchè non possiamo mettere sullo stesso piano chi rastrellava i bambini, uomini e donne solo perchè ebrei e chi invece combatteva al fianco di coloro i quali si opponevano a quel regime. Non possiamo mettere sullo stesso piano quelli che bombardarono chiese senza alcun fine strategico (vedi Montecassino) e chi invece si prodigò per salvare i suoi tesori di arte e di sapere.

 

Due esempi presi dai due diversi fronti. Entrambi da non dimenticare.

 

Moralmente, la differenza ci fu. Anche questo va ricordato.

 

QM

Modificato da QuartoMoro
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io concordo con QM.

 

però se bombardamenti indiscriminati furono più o meno "sporadici" da una parte (e fortissimamente condannabili), dall'altra c'era il sistema di alleanze che aveva dato inizio ad una tragedia mondiale!

 

il mio giudizio in questo caso è netto: sto con quelli dell'aventino!

 

dopo caso per caso si sono avuti eroi, vigliacchi e semplici assassini nascosti dietro le ideologie in tutti gli schieramenti ma, col metro della storia e del diritto, la ragione stava dalla parte di chi si batteva per la sconfitta dell'asse!

Modificato da Lupoz® R.Smg-77
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Visitatore Pesce persico

Ci risiamo! :s06:

 

Prima dell'8 settembre: esercito di marmittoni, centinaia di migliaia di poveri padri di famiglia, mandati dai gerarchi a combattere una guerra "che non sentivano"...

 

Dopo l'8 settembre: OPLA'! Migliaia di eroici partigiani, tutti in montagna a cantare "Bella ciao" e ad ammazzare i tedeschi come le mosche (manco nei kolossal americani degli anni '50)...

 

Mi chiedo se dopo l'armistizio sia stata distribuita la pozione di Asterix...boh...

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@ Pesce Persico.

 

Puoi quotarmi le parti dove qualcuno ha sostenuto queste cose?

Te ne sarei grato.

 

La prossima volta, di fronte a temi seri come questo, è consigliabile una lettura meno frettolosa. Ed una risposta meno basata sui luoghi comuni.Soprattutto per rispetto nei confronti di chi, da una parte e dall'altra, ha pagato con la vita il coraggio della scelta.

 

QM

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nn ne so niente di marmittoni o di obelix in montagna....

 

ho solo detto che a parità di eroismo, onore e lealtà (o di vigliaccheria, ruberia e chealtro) una parte combatteva per un ideale "più giusto"; quello che ha costruito il nostro presente!

 

nn sto criticando i republichini per la loro scelta (coerente coi loro ideali) sto solo dicendo che alla fine dei fatti una parte ha prevalso ed è stata quella democratica su quella della dittatura.

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QuartoMoro hai detto una cosa molto giusta, le vere differenze sono nascoste nell'animo di ogni singola persona, e prescindere dal credo politico.

Sono sempre dell'idea, proprio per i motivi che hai esposto, che sia giusto, onorare i caduti di qualunque parte siano stati.

Purtroppo quel periodo terribile successivo all'8 settembre, ha portato ad una guerra civile, che ha diviso anche le famiglie. Fratello contro Fratello.

Non credo sia giusto dimenticare, come se nulla fosse successo, credo sia giusto ricordare, e giustamente analizzare i motivi, cosi' come hai fatto tu in modo giusto e coerente, senza polemiche o prese di posizione per evitare in un futuro di ricadere negli stessi errori.

Grazie per la tua obbiettività

Ciao

Luciano

Modificato da luciano46
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Anche se tra gli ultimi arrivati in questa splendida famiglia mi permette di dire la mia e, per vari motivi che vanno dall'essere stato un leone del San marco prima (1°/86) un incursore di Marina poi (dal 89 al 99) ed infine membro dell'Associazione Combattenti decima Flottiglia MAS nonchè nipote di un marò del Btg.NP della stessa Decima, credo con cognizione di causa.

Innanzi tutto una precisazione.

Il Campo della Memoria è una iniziativa privata un Sacrario voluto e pagato interamente dai membri dell'Ass.Combattenti che per onorare la memoria dei propri camerati caduti e tumulati in forma anonima al cimitero del Verano hanno intrapreso una lunga battaglia economica e politica per poter far riposare degnamente i propri fratelli caduti per difendere la patria ed il suo Onore dal tradimento (che in altro modo non può che essere definito) operato da buona parte delle FFAA Italiane (Marina in primis) all'8 Settembre del 43'.

Conosco di persona ed ho l'onore di annoverare come amici persone del calibro del Com. Arillo (sino alla sua scomparsa),del Com. Ferraro (Presidente dell'Ass.Combattenti), di Mario Bordogna, Sergio Nesi, Nino Buttazzoni sino ad Andrea Scirè Borghese (figlio del Comandante Borghese).

Ho condiviso i loro raconti ed i loro insegnamenti, le loro vicende umane e quelle storiche e mai, dico mai, ho mai ravvisato in loro ciò che a tutt'oggi beceri luoghi comuni additano ancora al pubblico dispregio.

credo che prima di lanciare giudizi su quali fossero gli ideali più giusti o su cosa sia fondata la nostra democrazia si debba studiare attentamente la storia, ma non quella scritta dai vincitori bensì qualla forse più nascosta ma obiettiva ed imparziale nel giudicare scelte che forse noi non saremo mai in grado di comprendere sino in fondo.

Da parte mia sono a completa disposizione, per chi volesse conoscere alcuni di quegli uomini straordinari, a fare tutto il possibile perchè ciò avvenga.

Senza alcun giudizio politico che mai riflettè gli ideali alla base di quella scelta ma solo per far conscere la storia.

Quella vera.

Un saluto a tutti i Comandanti.

Max

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(...) i propri fratelli caduti per difendere la patria ed il suo Onore dal tradimento (che in altro modo non può che essere definito) operato da buona parte delle FFAA Italiane (Marina in primis) all'8 Settembre del 43'.

 

Grazie per la tua disponibilità, Green.

Per me, e credo per quasi tutti noi, sarebbe un onore poter conoscere qualcuno di quegli Uomini, anche solo attraverso il ricordo di chi li ha conosciuti. Senza preconcetti ideologici né politici.

 

Non mi stancherò mai di dire che avrei potuto leggere tutto lo scibile umano sull'otto settembre '43 ma non sarei mai riuscito a comprenderlo così a fondo come invece potei fare il giorno che incontrai l'unico superstite del Regio Sommergibile Da Vinci.

 

Quell'uomo, anzi, quell'Uomo, ci parlava di persone che per noi erano solo miti che avevamop conosciuto sui libri di storia: Longobardo, Gazzana Priaroggia... Lui li aveva avuti come comandanti...

 

La Storia, raccontata da chi l'ha vissuta sulla sua pelle, ha un sapore diverso. Anche lui ci raccontò che quel giorno, a Danzica, di ritorno dall'esercitazione sui Typ VII che i tedeschi ci stavano dando in cambio dei nostri sommergibili destinati al commercio sottomarino, quando arrivò il momento di decidere, una metà dell'equipaggio pronunciò esattamente le tue parole che ho quotato.

 

Quello stesso momento, quella stessa angosciosa decisione, ma in senso contrario, mi venne raccontata da un altro reduce, un ufficiale dell'Aeronautica finito poi in un lager tedesco.

 

Per entrambi quegli uomini, che fecero deu scelte opposte, nutro un profondo e sincero rispetto.

 

Perchè entrambi, fecero la loro scelta, con l'Italia nel cuore.

 

QuartoMoro

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Tema delicato.

 

Molto tempo è passato, ora possiamo osservare quelle tristi vicende con serenità.

Serenità fornitaci dalla sconfitta dell dittature, questo è un dato di fatto.

Io ringrazio i vincitori. Mi hanno lasciato un paese libero e democratico, questo è un dato di fatto.

Però non dimentichiamo che in quei tempi non avevano i mezzi di informazione che abbiamo ora, avevano anche un insegnamento diverso e ideali differenti, che vanno rispettati.

Probabilmente in certe situazioni io mi sarei arruolato nella RSI, ma in altre sarei potuto scappare, non certo per nobili ideali. La storia della mia famiglia ne è l'esempio lampante.

Rimane il fatto che i morti vanno rispettati ed è vergognoso farne di serie B. Hanno combattuto per ciò in cui credevano, così gli era stato insegnato e così hanno fatto. Sono vittime della follia di quel periodo.

Non giudichiamo con leggerezza questo, cerchiamo di immergerci, di immedesimarsi, cosa non facile. Non liquidiamoli così, come non dobbiamo giudicare con superficialità chi l'ha pensata al contrario.

Modificato da canarb
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i propri fratelli caduti per difendere la patria ed il suo Onore dal tradimento (che in altro modo non può che essere definito).

 

tradisce chi condivide un ideale e poi volta le spalle.

non è un traditore chi da subito combatte contro quell'idea!

 

sarà stato un traditore badoglio e il suo stato maggiore, non di certo Pertini o Matteotti (tanto per fare 2 nomi) o tutti quelli che si sono adoperati sin da subito contro il regime.

Modificato da Lupoz® R.Smg-77
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Si è vero: dimenticati, vilipesi, derisi, insultati

gli onesti Marinai d'Italia, hanno dato tutto, senza

nulla chiedere, per ciò in cui credevano.

 

Sia pure compiendo una scelta (coerente e ammirabile),

ma che non condivido in molte parti, non hanno avuto

nemmeno un posto tranquillo al cimitero dove ricordarli,

diversamente da quanto è avvenuto per buona parte delle

FFAA Italiane (Marina in primis), onorate per il tradimento

fatto all'alleato Nazista,l'8 Settembre del 43,

e per la loro fedeltà al RE traditore.

 

La disparità di trattamento, anche rispetto al trattamento

riservato a tanti loro colleghi torturatori di partigiani

a Salò, o alle famigerate brigate nere, è stata il chiaro

segno di una vendetta arrogante e stupida,

frutto di abili macchiavellismi di politici e militari

italiani e non.

Ma non è assolutamente vero che non ci furono vincitori,

traditori della Repubblica e della Costituzione pure loro!

 

Non condivido pure io che si tenti di azzerare le differenze.

Rispetto si, uguale dipende. Le differenze ci furono, e

anche se caso per caso si sono avuti eroi, vigliacchi e semplici

assassini nascosti dietro le ideologie in tutti gli schieramenti,

valutiamo per favore con i dovuti pesi e misure.

 

Alla fine della guerra tra i vinti faceva la fame la povera gente,

tra i vincitori faceva la fame la povera gente ugualmente.

Come sottolinea il Com. Scorpio.

Modificato da 1mPHUNit0
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  Alla fine della guerra tra i vinti faceva la fame la povera gente,

  tra i vincitori faceva la fame la povera gente ugualmente.

  Come sottolinea il Com. Scorpio.

 

Lo sottoscrivo pure io.

 

Forse non tutti sanno che in Italia ci sono stai più stupri ed omicidi sotto l'occupazione alleata che sotto quella tedesca. Questo non per giustificare i crucchi, ma per rafforzare quello scritto da Scorpio.

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(....) sarà stato un traditore badoglio e il suo stato maggiore, non di certo Pertini o Matteotti (tanto per fare 2 nomi) (....)

 

lo stesso Pertini che si recò in Jugoslavia ai funerali di Tito e si inchinò a baciare pubblicamente la bara del dittatore che fece massacrare più di 10.000 Italiani nel Triestino in Istria e Dalmazia?

Che li fece Infoibare nel Carso e che li internò nei lager di Borovnica, Skofja Loka, Osseh e ancora Stara Gradiska, Siska, e poi Goli Otok, la tristemente nota "Isola Calva" dove muorirono di stenti e torture tutti i marinai della Base Est di brioni ed i superstiti del "Mussolini" ?.

Pochi conoscono il significato di questi nomi. Dachau, Auschwitz e Buchenvald sono certamente più noti, eppure sono la stessa cosa. Solo che i primi erano in Jugoslavia e gli internati erano migliaia di italiani. deportati dalla Venezia Giulia alla fine del secondo conflitto mondiale e negli anni successivi, a guerra finita, durante I'occupazione titina.

Lo stesso orgoglioso appartenente a quelle brigate partigiane che dal Settembre 43' fino a tutto il 46' (quindi ben oltre la fine del conflitto) in tutto il nord italia ed in particolare in triveneto ed Emilia Romagna hanno rapito, torturato e ucciso migliaia di presunti ex "fascisti" restando totalmente impuniti ed anzi, ricevendo la qualifica di combattenti (!!) dallo stato e quindi la pensione e quant'altro.....?

 

 

Vi sono molti modi per tradire.

Forse lui (e buona parte dei cosiddetti "fondatori" della democrazia) hanno scelto il peggiore.

Modificato da Green
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Che li fece Infoibare nel Carso e che li internò nei lager di Borovnica, Skofja Loka, Osseh e ancora Stara Gradiska, Siska, e poi Goli Otok, la tristemente nota "Isola Calva" dove muorirono di stenti e torture tutti i marinai della Base Est di brioni ed i superstiti del "Mussolini" ?.

 

Sull'Isola Calva e le sue tragedie, consiglio la lettura dello splendido romanzo "Siamo stati così felici" di Giampaolo Pansa: sullo sfondo della vicenda sentimentale di due ragazzi nell'immediato dopoguerra, si scopre l'orrore dei campi di concentramento jugoslavi e l'atteggiamento omissivo di chi sapeva ma doveva fingere di non sapere; e poi l'incubo delle vendette sommarie compiute in quel periodo nel centro nord d'Italia.

 

Un'altra pagina di storia scomoda con la quale i tempi sono maturi per avviare il confronto.

 

Solo su una cosa non sono d'accordo con te, Green. Non condivido l'espressione "Che li fece Infoibare nel Carso e che li internò nei lager ". Infatti, non credo che Pertini in prima persona fosse il responsabile di quegli infoibamenti e quelle detenzioni.

 

E' probabile che nel gruppo dirigente del Psi (nel quale viveva ai margini) sapessero. Con certezza sapevano tutto nel Pci. Sapere - tenendo conto di quali erano i tempi e le situazioni internazionali dell'epoca - equivaleva ad essere complici?

 

Visto con gli occhi di oggi, la risposta sarebbe si. Ma - ammoniva Montanelli - non bisogna commettere l'errore di giudicare il passato con gli occhi del presente.

 

QM

Modificato da QuartoMoro
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Tema delicatissimo e molte nobili parole. Che si debba rispetto ai morti, di qualsiasi parte, sopratutto se in buona fede, è sacrosanto.

Che si parli di tradimento per una [/b]nazione sovrana che effettua le proprie scelte, è assurdo.

Vi ricordo che Mussolini entrò in guerra convinto che finisse in pochi giorni e cercò di condurre una guerra parallela finché la pochezza industriale, organizzativa e militare dell'Italia non fu evidente. Poi fummo purtroppo sempre più vassalli e sempre meno alleati.

Infine, persino la chiesa ammette il tirannicidio quando non ci sia altro mezzo. Tanto rispetto per l'alleanza con il regime nazista mi sembra mal riposto.

Speriamo che il tempo passato dalla tragedia della guerra non porti ad una sottovalutazione del suo orrore.

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(...)

Solo su una cosa non sono d'accordo con te, Green. Non condivido l'espressione "Che li fece Infoibare nel Carso e che li internò nei lager ". Infatti, non credo che Pertini in prima persona fosse il responsabile di quegli infoibamenti e quelle detenzioni.

(...)

QM

 

Ovviamente nò, forse mi sono spiegato male, ma l'atteggiamento del presidente (il rendere comunque onore ad un dittatore responsabile di innumerevoli atrocità nei confronti del popolo Italiano) con la piena conoscenza dei fatti stessi mi sembra quantomeno un insulto ai caduti che, ricordiamolo, in quei tragici giorni provenivano equamente dalle fila tanto dei "fascisti" quanto dei "partigiani" accomunati dal semplice fatto di essere Italiani.....

 

p.s. Apprezzo moltissimo la misura e il tono dei tuoi interventi, Un vero piacere frequentare Betasom!

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Vi sono molti modi per tradire.

Forse lui (e buona parte dei cosiddetti "fondatori" della democrazia) hanno scelto il peggiore.

 

il vero fondatore della democrazia allora sarà stato senza dubbio borghese, che pochi anni dopo già complottava nell'ombra...

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Io sono l'ultimo arrivato qui dentro ma mi permetto ugualmente di spendere due parole sull'argomento toccante e delicato.

 

Io vorrei semplicemente far notare quanto sia illogico, parlando di storia, analizzare i comportamenti dei singoli.

 

Dopo l'8 settembre del 43' in Italia nessuno capiva assolutamente niente di quello che stava accadendo. Ogni singolo soldato si è trovato solo e spesso ha operato le scelte più disparate per le ragioni più disparate. Vi fu chi segui la decisione del proprio comandante, c'è chi decise di scappare in montagna per non partire soldato, c'è chi pensava di arruolarsi nelle ss italiane perchè pensava che quella fosse la parti più forte ecc...Come fare ad analizzare le scelte di tutti per poi dare un giudizio storico? impossibile.

 

Se si vuole parlare di storia si dovrebbe analizzare il comportamento di chi, in quel momento, stava facendo la storia. Mussolini, per citare il primo, lanciava urla di retorica a ragazzi di 16 anni, dicendo di andare a morire per la patria mentre, poco dopo, partiva travestito in una bella macchinetta per scappare in Svizzera. Fu un atteggiamento eroico il suo? Era coerente con gli ideali del "supremo sacrificio"? I suoi adepti furono ingannati? Molti fascisti di allora si sentirono traditi e umiliati da questo gesto e forse la loro scelta dopo l'8 settembre sarebbe stata diversa se avessero saputo....forse ovviamente forse.......

 

Badoglio mentre accoglieva il ministro degli esteri tedesco teneva trattative segrete con gli inglesi. Aveva già concordato una pace separata ma non aveva pensato al destino dell'esercito e lasciò le forze armate allo sbando totale unitamente alla mancanza di un governo centrale....

 

Il re scappo a gambe elevate, non penso di difendere Roma pur avendone i mezzi, pensò solo a scappare....un atteggiamento eroico il suo? Ma Vittorio Emanuele non fu certo un esempio di forza e di carisma in quanto se non fosse stato così fantoccio, Mussolini non ci sarebbe mai stato. Ricordiamo infatti che la marcia su Roma fu una tale pagliacciata che nemmeno Mussolini stesso ci credeva, infatti si era barricato nella sede di Milano pronto a darsela a gambe. Quindi quanta responsabilità ha il re? Come fa, chi si professa monarchico, a non porsi questi interrogativi?

 

Ammiragli italiani, soprattutto grazie alla massoneria italiana in contatto con quella inglese, informavano gli inglesi dei movimenti delle nostre squadre di battaglia, ricordiamo che alla fine della guerra un ammiraglio italiano fu decorato con la victoria cross.....Alto tradimento oppure scelta vincente? Quanti marinai morirono grazie alle "spiate" dei loro comandanti? Con che faccia questi ammiragli dicevano ai propri uomini di prendere il mare, ben sapendo che cosa gli aspettava? Onore alla marina dunque?

 

Basta con i discorsi pieni di retorica sulla patria e sull'onore, sono concetti intimi che mal si addicono ad un'analisi storica dei fatti. Basta cercare nella massa la responsabilità dei singoli. Basta dire che gli uni combattevano per tenere fede alla parola data e gli altri perchè volevano liberare l'Italia...i morti sono morti, sono tutti eroi e sono tutti meritevoli di rispetto in quanto hanno avuto la sfortuna di trovarsi in guerra, lasciamoli in pace per favore, unico nostro dovere è che riposino in luoghi tranquilli per carità cristiana.....

 

Cerchiamo piuttosto di capire PERCHE' c'è stata una guerra civile e soprattutto cerchiamo di fare un'analisi affichè in futuro non si debbano ripetere episodi del genere.In altre parole cerchiamo di arricchirci analizzando i fatti e cercando di capire gli sbagli..per non ripeterli...a noi tutti sta il dovere di non ripetere errori del passato....

In questo senso dovrebbe andare, a mio parere, un'analisi storica.

A tale scopo sarebbe di inestimabile valore oraganizzare un incontro con gli amici di green, loro sono a conoscenza di conse che a tutti farebbe bene conoscere.

 

Scusate per la lunghezza del post,

un saluto a tutti

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Posso condividere lo spirito ed i toni del post.

Ma ci sono alcune cosette che meritano, a mio giudizio, una puntualizzazione.

 

Badoglio mentre accoglieva il ministro degli esteri tedesco teneva trattative segrete con gli inglesi. Aveva già concordato una pace separata ma non aveva pensato al destino dell'esercito e lasciò le forze armate allo sbando totale unitamente alla mancanza di un governo centrale....

I fatti, sembra accertato, andarono in modo diverso. Gli accordi di Cassibile prevedevano che l'armistizio firmato il 7 settembre '43 restasse segreto fino al giorno 15 successivo. Questo per dare il tempo ai vertici militari d'informare i vari reparti e prendere le opportune contromisure. Invece, l'8 settembre venne dato l'annuncio della firma dell'armistizio da una radio americana che trasmetteva dal nordafrica. A quel punto c'erano solo pochissime ore per mettere in salvo almeno i punti di riferimento dello Stato, che così potevano continuare a governare la crisi (secondo alcuni altri storici, la fuga fu concordata con i tedeschi, infatti fino a brindisi la carovana in fuga non incontrò nemmeno un posto di blocco se si fa eccezione per una pattuglia di carabinieri).

 

 

Ma Vittorio Emanuele non fu certo un esempio di forza e di carisma in quanto se non fosse stato così fantoccio, Mussolini non ci sarebbe mai stato. Ricordiamo infatti che la marcia su Roma fu una tale pagliacciata che nemmeno Mussolini stesso ci credeva, infatti si era barricato nella sede di Milano pronto a darsela a gambe. Quindi quanta responsabilità ha il re? Come fa, chi si professa monarchico, a non porsi questi interrogativi?

Il re non fu un fantoccio ma fu pienamente consapevole e corresponsabile della salita del fascismo al potere. La storia secondo la quale dovette piegarsi al fascismo in quanto glielo imponeva la costituzione è una balla ormai accertata. Vittorio Emanuele III voleva un governo autoritario perchè riteneva fosse l'unico mezzo per varare le riforme strutturali di cui l'Italia aveva bisogno. Durante le visite a sorpresa nelle località toccate dagli interventi di miglioria idraulica nell'Agricoltura (non tanto la bonifica delle paludi Pontine, quanto i meno noti interventi che impedirono i costanti allagamenti dei campi) commentava soddisfatto "Ecco i risultati di un governo saldo".

 

Ammiragli italiani, soprattutto grazie alla massoneria italiana in contatto con quella inglese, informavano gli inglesi dei movimenti delle nostre squadre di battaglia, ricordiamo che alla fine della guerra un ammiraglio italiano fu decorato con la victoria cross.....Alto tradimento oppure scelta vincente?

Né l'uno né l'altro. La storia degli ufficiali di Marina traditori è un'altra balla colossale, inventata all'epoca per giustificare la precisione dei successi britannici e mantenere segreto il fatto che avessero messo a punto il radar ed ormai avessero libero accesso a tutte le comunicazioni italo - tedesche. Alla fine, alcuni comandanti di som italiani di rientro a Betasom passavano lugno rotte diverse da quelle che avevano annunciato, in quanto si era diffusa la convinzione che ci fosse una spia a rivelare tutto. Invece gli inglesi avevano ormai forzato i codici di Enigma (le nostre comunicazioni venivano inviate ai tedeschi che poi le ritrasmettevano alle loro unità) ed avevano messo a punto il radar.

 

Tanto, non per spirito di polemica. Ma solo per verità storica.

 

QM

Modificato da QuartoMoro
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Giusto Shkval, quello che stiamo cercando di fare, è proprio una analisi Storica obbiettiva, su quel periodo.

Dobbiamo per questo partire da molto più lontano, dalle decisioni prese alla fine della 1° guerra mondiale dal consesso delle potenze vincitrici, anche a scapito dell'Italia che pur apparteneva a questo consesso.

Se i ministri di allora fossero stati, più lungimiranti, e non avessero, annegato di debiti (Per vile denaro) le nazioni perdenti e l'Italia. forse la IIGM non ci sarebbe stata. forse Hitler e Mussolii non sarebbero mai andati al potere.

Se le potenze vincitrici dopo la prima Guerra Mondiale, avessero cancellato di debiti contratti per la Guerra, e avessero provveduto, ad emettere aiuti a fondo perduto, per le nazioni sconfitte o comunque oberate da debiti, aiutandole a risollevarsi, forse come dicevo la IIGM, non ci sarebbe mai stata.

Questa comunque non vuol essere un analisi storica, è solo la mia opinione personale.

Ciao

Luciano

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Visto che c'è disaccordo, cito le fonti delle mie affermazioni sempre ovviamente per verità storica e mai con polemica anche se occorrerebbe, a mio parere, prestare un po' di attenzione al tono delle affermazioni, penso che nessuno abbia verità oggettive in tasca.

 

Per uno studio su casa Savoia mi sono rifatto alle teorie di Del Boca Lorenzo in "Indietro Savoia! Storia controcorrente del Risorgimento italiano", questo almeno il più eclatante poi parecchi spunti sono contenuti in " Pennello nero. La marina italiana dopo l'8 settembre " dell'amm. franco garofalo.

 

Per le connessioni tra la massoneria italiana e quella inglese, che hanno portato i vertici della marina italiana in una situazione "imbarazzante" vi sono tantissimi libri sulla massoneria, in uno in particoalre si cita un ammiraglio italiano che è stato addirittura decorato con la victoria cross dagli inglesi alla fine del conflitto, se vi interessa vi posto titolo e autore del libro.

 

Particolari critici interessanti sulla fuga del re da Roma non contenute in "la guerra italiana sul mare" di giorgio giorgerini, ex docente di teoria generale del potere marittimo all'università statale di Milano (io ho seguito anche qualche sua lezione sul tema della consegna delle navi da battaglia italiane agli inglesi, in cambio di una pace condizionata).

 

In "fucilate gli ammiragli" di Gianni Rocca invece si può trovare un'esaudiente analisi di come il comando tedesco facesse pressione su quello italiano per una maggiore aggressività in meditterraneo.

 

In "L'ARMADIO DELLA VERGOGNA" di Franco Giustolisi ho poi trovato uno studio accuratissimo, dal punto di vista giuridico e storico, di tutte le stragi avvenute in Italia da parte di reparti tedeschi e italiani. Stessa cosa anche in "le SS italiane" di

Ricciotti Lazzero, mentre se si vuole analizzare l'altra parte della medaglia io ho letto "tiro al piccione" di Giose Rimanelli, è il diario dell'autore che si è arruolato nella RSI, veramente un libro bellissimo che spiega bene il clima dell'epoca.

 

Per finire sul tema della marcia su Roma, oltre agli innumerevoli trattati, degno di nota per descrizione del clima è "marcia su Roma e dintorni" di Emilio Lussu, combattente della prima guerra mondiale e deputato in quegli anni.

 

Questo a memoria le fonti su cui baso le mie affermazioni ma se ritenete sia troppo vago e se mi date un po' di tempo vi cito tutti i libri con i numeri di pagina onde poter verificare le mie affermazioni.

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Nessuno ha messo in dubbio le tue affermazioni, C.te Shkval, personalmente ho solo voluto dire che certe situazioni non nascono dal nulla, c'è sempre un motivo, per cui si sviluppano.

Secondo il mio parere è preferibile prestare attenzione al motivo, che le ha indotte, per evitare che possano ricrearsi in futuro.

Ciao

Luciano

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Beh il Cte. QuartoMoro ha citato e confutato tutte le mie tesi e mi sembra corretto che citi le mie fonti a sostegno di quanto dico, inoltre critica ciò che io affermo con una sicurezza a dir poco incrollabile quindi mio umile tentativo è quello di fargli sorgere qualche piccolissimo dubbio sulle verità che conclama.

 

Il libro in cui si parla dell'ammiraglio decorato con la victoria cross è "Arrivano i nostri" di Alfio Caruso.

da questo libro ho tratto anche le osservazioni sul comportamento di Badoglio e sui alcuni fatti dell'8 settembre.

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Del Boca Lorenzo in "Indietro Savoia!

"fucilate gli ammiragli" di Gianni Rocca

"marcia su Roma e dintorni" di Emilio Lussu

 

Questi li ho letti anche io. Ma da nessuna parte troverai che il povero re fu vittima del fascismo: ne fu complice. Tu stesso fai notare che la marcia su Roma fu poco più che una passeggiata. Infatti. Stiamo dicendo la stessa cosa. Il Re la prese a pretesto per conferire l'incarico a Mussolini. Del quale fu complice fino alla fine o quasi.

 

Come da nessuna parte troverai che gli ufficiali della Marina italiana furono conniventi con il nemico, al punto da fare la spia e mandare al massacro loro commilitoni. Su questo punto e la cirostanza della medaglia, sfoglia tra i primi post del forum, se ci sono ancora troverai ampia documentazione su questo tema.

 

Sul fatto che l'armistizio dovesse essere annunciato il 15, ormai è storicamente accertato. L'annuncio fatto l'8 settembre pare che sia stato un "regalo" degli americani all'Italia.

 

 

Per un approfondimento, ti consiglio (se ti occorrono alcune parti precise, chiedimele e te le scannerizzo):

I Savoia - Ascesa e caduta di una dinastia (7 vol) Bertoldi

Betasom la guerra negli oceani- Ufficio Storico MMI

I Sommergibilinnegli oceani - idem

Storia e politica navale dell'ultimo cinquantennio - idem

Guerra negli abissi - Caporilli

Il delfino dorato - Scardacchione

Un sommergibile non è rientrato alla base - Maronari

Carlo fecia di Cossato - Rastelli

Salvatore Todaro - Boscolo

Fucilate gli ammiragli - Rocca

La battaglia dell'Atlantico - Peillard

Uomini sul fondo - Giorgerini

Sopra di noi l'oceano - Trizzino

Diaci anni e venti giorni - Doeniz

 

Illuminanti ed esaustive, sui rapoorti tra monarchia e fascismo, sono le 689 pagine di L'Italia del Novecento (MOntanelli - Cervi).

A Marcia su Roma e dintorni aggiungerei la postfazione alle successive edizioni di Un anno sull'altipiano (sempre del mio conterraneo, tenente Emilio Lussu. Questo non l'ho a portata di mano, l'ho prestato).

Interessanti anche le considerazioni fatte dal generale Briganti in L'Uomo che visse tre volte

Infine, c'è un corpus di corsivi, elziviri e fondi di Montanelli che potrebbero apportare un contributo.

Per quanto riguarda le stragi, non ho avuto il piacere di leggere il testo consigliato nei precedenti post, ma ho conferito a lungo sul tema con il presidente della Commissione Bicamerale d'Inchiesta sui Crimini Nazifascisti on. Flavio Tanzilli, tutt'ora in carica.

 

Chiedi pure.

 

QM

Modificato da QuartoMoro
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(...)

Come da nessuna parte troverai che gli ufficiali della Marina italiana furono conniventi con il nemico, al punto da fare la spia e mandare al massacro loro commilitoni.

(...)

 

permettimi, non esattamente....

 

nel caso non l'aveste letto:

 

"La flotta tradita"

di Carlo De Risio e Roberto Fabiani

serie Pamphlet

de Donato-lerici Editori

 

(isbn 88-326-0013-7)

 

Un libro che dà molto da pensare....

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Il contenuto di quel testo è ormai superato.

 

Tra quelli che ho citato - e mi sembra che sia proprio uno di quelli che ha indicato anche Shkval - si fa riferimento ad un nostro ufficiale di Marina che venne recuperato da un'unità inglese dopo che gli avevano affondato la sua.

Una volta nella stanza del comandante affondatore, ebbe modo di vedere distintamente la traduzione del radiomessaggio con cui si comunicava che la sua unità, a quel giorno ed a quell'ora, sarebbe transitata nel punto in cui poi venne affondata.

In quelle condizioni, in quel momento, nulla di più facile che pensare: c'è una spia tra di noi. Voce alimentata poi dai rancori maturati subito dopo l'8 settembre, quando anche la Regia Marina fu al centro di una dolorosa lacerazione tra chi rimase fedele al giuramento fatto al re e chi rimase fedele alla parola d'onore data all'alleato.

 

Ma la storia ha ormai accertato che le cose non stavano così. Gli ufficiali non si vendettero, né mandarono al masacro le loro unità per accelerare la fine della guerra. Semplicemente, gli inglesi leggevano i nostri messaggi come se fossero stati trasmessi in chiaro e non cripitati.

 

 

Altre perpelssità che fanno propendere per la tesi del tradimento - ma non si parla mai di Ammiragli, solo di Ministero della Marina - vengono sollevate da Paul Carrel in "Le volpi del deserto" (1971) ed. BUR Novembre 2000 in italiano. Nel testo fa riferimento ad un altro libro da cui ha attinto il riferimento :

 

[...] Rommel non sapeva tutto ciò che noi sappiamo oggi, purtuttavia sapeva abbastanza per giustificare la sua diffidenza. Non gli era noto ad esempio ciò che l'ufficiale dell' Arma Aereonautica Italiana, Antonio Trizzino, ha reso pubblico in un sensazionale libro, in cui sono contenute notizie di fatti estremamente stupefacenti come questo: nell'estate del 1942 un ufficiale della Marina Italiana inviava giorno e notte, da una stazione radio appositamente allestita per lui a Marsa Matruh, le più importanti informazioni militari ad un ufficiale del servizio segreto della Marina Italiana.

Lo stesso ufficiale organizzò più tardi lo sbarco di agenti Americani sulla costa Italiana e curò successivamente che prendessero contatti con altri ufficiali del Ministero della Marina.

Alla collaborazione attiva tra alti ufficiali Italiani della Marina, che erano informati del traffico marittimo tra Italia ed Africa ,e all'intellignce service, è dedicato un intero capitolo che contiene tali cose da togliere il fiato. A tali fatti è conferita ancor maggiore validità da ciò che scrive il capitano Ellis M. Zacharias, nel suo libro "Secret Missons": "noi eravamo perfettamente informati sui programmi degli Stati Maggiori dell'Asse circa la condotta di guerra in Africa, così come dei colloqui tra gli ufficiali delle Marina Italiana e quelli della Marina Tedesca."

[...] tuttavia si può affermare che il rifornimento dell'Armata Corazzata d'Africa, cui avrebbe dovuto provvedere il comando Supremo della Marina Italiana, fù bloccato, in modo veramente straordinario, dal tradimento.

 

 

QM

Modificato da QuartoMoro
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Mi sembra di non avere mai detto che il Re sia stato complice del Fascismo. Tu stesso hai riportato la mia affermazione, ho semplicemente sostenuto che non fu esempio di carisma come ci si aspetta da un sovrano.

 

Un anno sull'altipiano l'ho letto ma non vedo cosa c'entri con questa discussione un libro sulla prima guerra mondiale.

 

Green ha citato un altro libro che contraddice quello che hai affermato quando dici: "Come da nessuna parte troverai che gli ufficiali della Marina italiana furono conniventi con il nemico, al punto da fare la spia e mandare al massacro loro commilitoni." Come vedi quindi ci possono essere diversi punti di vista e mi sembra di poter affermare che la collusione tra ammiragli inglesi e italiani non sia una "un'altra balla colossale" come tu affermi. Comunque ti consiglio di metterti in contatto con gli autori dei citati libri per informarli immediatamente delle tue fonti e convincerli di aver pubblicato il falso.

 

Di libri ne abbiamo letti tutti ma se uno ha letto dei libri su di un argomento non lo autorizza a montare in cattedra per sciorinare verità oggettive, inoltre il custode delle verità storiche non mi sembra sia stato ancora inventato.

 

Se vuoi ne ho anch'io di documenti che potrei fornirti volentieri

chiedi pure

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(...)

Ma la storia ha ormai accertato che le cose non stavano così. Gli ufficiali non si vendettero, né mandarono al masacro le loro unità per accelerare la fine della guerra. Semplicemente, gli inglesi leggevano i nostri messaggi come se fossero stati trasmessi in chiaro e non cripitati.

Altre perpelssità che fanno propendere per la tesi del tradimento - ma non si parla mai di Ammiragli, solo di Ministero della Marina(...)

 

L'Ammiraglio Franco Maugeri capo del Servizio Informazioni segrete della Marina (SIS) era sposato ad un inglese ...

L'Ammiraglio di Divisione mario Falangola (comandante dei sommergibili) era sposato ad una Inglese addetta d'ambasciata....

L'Ammiraglio Vittorio Tur era sposato ad una americana che lavorava al dipartimento di stato USA, il fratello dell'ammiraglio addetto d'ambasciata a parigi era notoriamente il contatto della resistenza francese con gli Americani....

Altri 67 ufficiali inferiori e superiori della Marina ,tutti ricoprenti posti chiave dello Stato Maggiore, erano coniugati con donne inglesi ed americane.....

 

Forse qualche dubbio sulla loro fedeltà dovrebbe essere legittimo .....

 

Altro particolare si parla tanto di Enigma ma sia il servizio intercettazioni del SIM (servizi segreti italiani dell'epoca) che quello tedesco non ebbero mai alcun problema ad intercettare le analoghe comunicazioni Anglo Americane ma le stesse non giunsero mai dove avrebbero dovuto.... ed anche questo è storicamente provato.

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Mi sembra di non avere mai detto che il Re sia stato complice del Fascismo. Tu stesso hai riportato la mia affermazione, ho semplicemente sostenuto che non fu esempio di carisma come ci si aspetta da un sovrano.

 

Un anno sull'altipiano l'ho letto ma non vedo cosa c'entri con questa discussione un libro sulla prima guerra mondiale.

 

Shkval,

forse ti stai perdendo. Prima di postare è consigliabile leggere i post ai quali si risponde e sopratutto è opportuno capirli. Infine, se postando di attieni anche alle regole del civile confronto (nelle quali fino a poco fa questa thread si stava mantendo) rispetti anche il prossimo.

 

La citazione qui sopra impone di chiarirti le idee: tu non hai mai detto che il re fu complice del fascismo, né ti ho rimproverato di averlo detto. E non posso averlo fatto perchè quell'affermazione - cioè "Il re fu complice del fascismo" - l'ho fatta io. Riesci a capire?

 

Allo stesso modo in cui non ti ho consigliato di leggere Un Anno sull'Altipiano ma la postfazione alle sue edizioni successive. Comprendi?

 

Ora: è possibile tornare a parlare di Storia nei toni continenti - seppure tra idee profondamente diverse - che hanno caratterizzato la prima parte della discussione?

E magari tenendo conto delle scoperte fatte negli ultimi 15 anni, cioè da quando è caduta la classificazione "top secret" a molti documenti inglesi che riguardano proprio ciò di cui stiamo parlando.

QM

 

 

PS: il particolare dell'ufficiale che vide il suo messaggio tradotto è citato da Giorgerini.

Modificato da QuartoMoro
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Mi spiace ma io non mai definito "balle colossali" le affermazioni di altri interlocutori di questo forum. Penso di aver esposto le mie idee nel totale rispetto di tutti e se ho offeso qualcuno con le mie affermazioni gli chiedo scusa.

 

Considero arrogante il citare passi di altri criticandoli senza quantomeno dispiacersi del dissentire.

Trovo arrogante l'affermazione:

Ma la storia ha ormai accertato che le cose non stavano così.

 

in contrasto con ciò che affermano altri interlocutori senza giustificare le proprie osservazioni.

 

Se il parlare di storia significa fare semplicemente una gara a chi ne sa di più allora mi ritiro volentieri.

 

Se prima del mio arrivo la discussione era civile ed ora non più evidentemente la colpa è mia, ma gradirei avere anche l'opinione in proposito degli altri interlocutori. Se le mie affermazioni risultano stucchevoli, insensate e prive di fondamento alla maggior parte dei partecipanti alla discussione allora me ne andrò non dubitare.

 

Un ultima osservazione: non mi sembrano il massimo dell'obbiettività i libri dell'ufficio storico della marina, ma ovviamente potrei sbagliarmi.

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Se le mie affermazioni risultano stucchevoli, insensate e prive di fondamento alla maggior parte dei partecipanti alla discussione allora me ne andrò non dubitare.

Un ultima osservazione: non mi sembrano il massimo dell'obbiettività i libri dell'ufficio storico della marina, ma ovviamente potrei sbagliarmi.

 

Le tue affermazioni non risultano né stucchevoli, né insensate, né prive di fondamento.

 

Confermo l'invito a considerare anche le più recenti scoperte fatte con l'apertura degli archivi inglesi declassificati.

 

Sull'obiettività dell'ufficio storico della Marina Militare italiana puoi dormire tranquillo.

 

Ho detto, e confermo, che il re non fu ostaggio del fascismo ma ne fu complice quasi fino alla fine, che l'armistizio venne annunciato l'8 settembre ma i patti prevedevano l'annuncio per il 15 dello stesso mese, che gli ammiragli (e la Marina in genere) non furono traditori. Il che è stato dibattuto ma ora è storicamente accertato.

 

QM

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Perdona la mia insistenza,

 

ma che differenza fa, al fine della riorganizzazione dei vertici militari, l'annuncio di un armistizio con così pochi giorni di differenza?

Riorganizzare l'esercito in una settimana senza avere nemmeno cominciato il lavoro? L'annuncio dato dagli alleati potrebbe aver spiazzato i nostri vertici ma se c'era un programma per riorganizzare l'esercito, anche allo stato embrionale, perchè non è stato immediatamente messo in atto? Avrebbero dovuto comunque attuare il benedetto riorganizzamento anche se l'annuncio era ormai stato dato o no?

 

Non riesco a capire questo passaggio sul punto e te ne sarei grato se precisassi.

 

Non dubito dell'ufficio storico in generale ma un lieve conflitto di interessi lo rilevo. Non sarebbe un po' come incaricare il figlio di indagare sui crimini del padre?

 

Visto che hai "conferito" con l'on. Flavio Tanzilli non vi sarà di certo sfuggito il fatto che la commissione indaga sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti ed in particolare si fa riferimento a come numerose procure militari abbiano nascosto atti e denunce (nella maggior parte denunce di carabinieri) di stragi perpetrate verso la popolazione civile da parte di truppe tedesche e milizie fasciste. Ora se si arriva ad occultare con tanta facilità reati di questo calibro da parte delle procure militari, come si può pretendere obbiettività dagli stessi organismi militari su fatti che possono implicare un denigramento del loro onore? Non vi sembra un po' paradossale tutto ciò?

 

SV

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Perdona la mia insistenza,

 

ma che differenza fa, al fine della riorganizzazione dei vertici militari, l'annuncio di un armistizio con così pochi giorni di differenza?

Riorganizzare l'esercito in una settimana senza avere nemmeno cominciato il lavoro? L'annuncio dato dagli alleati potrebbe aver spiazzato i nostri vertici ma se c'era un programma per riorganizzare l'esercito, anche allo stato embrionale, perchè non è stato immediatamente messo in atto? Avrebbero dovuto comunque attuare il benedetto riorganizzamento anche se l'annuncio era ormai stato dato o no?

 

L'annuncio mandò all'aria tutti i piani per il recupero dei militari italiani impegnati oltre frontiera. Non so bene a che punto fossero quei piani. Ma so per certo che al momento dell'annuncio dell'armistizio la Regia Marina stava per salpare in direzione di Cefalonia per evacuare l'eroica Brigata Aqui che preferì farsi passare per le armi piuttosto che cederle al nemico. A proibire la partenza fu la Marina inglese (macchiandosi del sangue italiano al pari dei tedeschi che lo versarono), alla quale gli italiani avevano appena consegnato le navi obbedendo al Re. Gli italiani volevano partire lo stesso, gli inglesi dissero che li avrebbero affondati: non si fidavano, ci consideravano tutti dei voltagabbana e temevano ci consegnassimo ai tedeschi.

 

Poi. Nelle memorie del generale Briganti, si parla di un messaggio segreto in codice giuntogli quando comandava le forze armate sull'isola di.... Creta (? Non sono a casa, non lho a portata di mano, non sono sicuro sul luogo). Nel messaggio si diceva, nella sostanza, tenete pronti gli aerei, preparatevi nel massimo segreto, come se dovesste andare via da lì.

 

Non so se furono casi sporadici. Vero è che in Italia i soldati rimasero senza ordine alcuno. Granatieri e Lancieri difesero Roma di loro iniziativa.

 

Il ritardo nell'annuncio dell'armistizio venne attuato invece con la Germania. La firma, formalmente, avvenne più tardi. Questo, per dare tempo ai tedeschi (militari e civili) di ritirarsi il più possibile dai settori in mano ai russi, che li avrebbero massacrati senza pietà anche dopo la fine delle ostilità.

 

QM

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Per il ruolo di enigma, suggerirei "il vero traditore" di Alberto Santoni, ben documentato ed ineccepibile.

Sono solo parzialmente d'accordo con QM relativamente al re. Infatti, se è vero che all'inizio il fscismo fu visto come un mezzo per rispondere ai disordini seguiti alla Grande Guerra, in seguito l'ambiente monanrchico fu sempre più insofferente (e Mussolini sempre più invadente).

Quanto alla guerra, ricordiamoci che l'abbiamo persa, e rovinosamente, in gran parte grazie alla roboante insipienza del regime. E ricordiamoci anche che la prima l'abbiamo vinta, grazie al coraggio, l'abnegazione ed il sacrificio delle nostre forze armate.

Il coraggio e l'abnegazione non sono mancati anche nella seconda. Ma solo quelli.

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Visitatore Pesce persico
il vero fondatore della democrazia allora sarà stato senza dubbio borghese, che pochi anni dopo già complottava nell'ombra...

 

certamente non sono stati quelli della "Volante Rossa", o i furbacchioni che nascondevano le armi nei fienili in attesa che "il partito" desse il segnale per "la rivoluzione"

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certamente non sono stati quelli della "Volante Rossa", o i furbacchioni che nascondevano le armi nei fienili in attesa che "il partito" desse il segnale per "la rivoluzione"

 

la rivoluzione non l'hanno fatta e il PCI era tra i costituenti.

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Se posso... prima usciamo come nazione da questo tipo di contrapposizione drammatica e decisamente obsoleta e meglio è per noi. Forse, e dico forse, siamo ancora in tempo...

 

PS: ricordo benissimo come le legioni di Varo furono annientate dai Germani nella selva di teutoburgo (?). Dannati germani... sermpre lì a tramare contro la luce della civilizzazione, ed i più sleali ad attaccare una colonna in formazione e inn mezzo ad un bosco... ma gliela faremo pagare, prima o poi! :s09: :s04:

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Se posso... prima usciamo come nazione da questo tipo di contrapposizione drammatica e decisamente obsoleta e meglio è per noi. Forse, e dico forse, siamo ancora in tempo...

 

spero senza suscitare l'ira di nessuno:

 

se si continua a chiamare tradimento l'armistizio dell' 8 settembre il passato non passerà mai.

 

o si condanna fermamente il passato fascista (dopo le discussioni sul coraggio sono un altra cosa) e ci si sgancia da esso (come sembra stia facendo parte della destra italiana), oppure si è nostalgici e allora ci si scontrerà sempre con chi oggi vive in democrazia (e ne è fiero!).

Modificato da Lupoz® R.Smg-77
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Beh effettivamente Lupoz non ha tutti i torti.

 

La contrapposizione è veramente, oltre che anacronistica, anche spiacevole, ma forse chiamare "tradimento" l'8 settembre e invasori gli alleati è altrettanto spiacevole per non dire altro.

Chiamare "invasori" gli anglo-americani mi sembra alquanto offensivo da parte di tutti i caduti negli eserciti americani e inglesi che hanno dato la vita per liberarci dai nazifascisti.

 

Inoltre bisognerebbe, a mio parere, riflettere anche sul fatto che possiamo scrivere queste cosa in tutta libertà proprio perchè c'è stato l'8 settembre.

 

I discorsi sull'onore, sui caduti, sui i gesti di eroismo ci sono stati da tutte le parti ed ugualmente valide di essere ricordate, e questo non per qualunquismo ma perchè le guerre sono così.

 

Sul caso mi viene in mente un film di Alberto Sordi, si intitola "tutti a casa", qualcuno di voi l'ha visto?

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Certo Lupoz oggi tanti fatti hanno un senso solo dal lato storico.

Comunque mi permetto di richiamare l'attenzione, sull'analisi dei fatti storici, senza prendere posizione in un senso o nell'altro, o addossare colpe all'uno o all'altro, ma solo cercando di evidenziare le cause scatenanti di questi fatti, perchè è proprio nella causa l'origine di tutto.

Non credo sia necessario condannare a posteriori, una fazione o l'altra, non servirebbe, basta solo leggere la storia obiettivamente e cercare di evidenziare i motivi per cui, si sono create certe situazioni.

Oggi ho notato con piacere, che c'è una tendenza, da parte dei governanti delle Nazioni più industrializzate alla cancellazione del debito delle nazioni più, povere.

Ritengo sia un ottima cosa, l'unica cosa che non condivido, è il fatto che a questa cancellazione non segua un ulteriore erogazione di credito, non a pioggia come è stato fatto finora ma finalizzato, a progetti, di miglioramento, delle condizioni di vita della popolazione.

Secondo mè l'unico sistema per evitare le Guerre, è il portare le condizioni di vita di tutta l'umanità ad un livello accetabile.

Scusa se ho divagato un poco.

Ciao

Luciano

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