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Le Foibe


Visitatore Marcuzzo

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Visitatore Marco U-571

Fonte: Il Duce.net

 

La Storia

 

Probabilmente a molti questa parola non dice nulla, così come Bassovizza e Opicina sono luoghi sconosciuti ai più, ma quella parola quei luoghi rappresentano una delle pagine più tristi e drammatiche della storia Italiana.

 

Le Foibe ( dal latino "fovea", che significa "fossa"); non sono solo voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create dall'erosione di corsi d'acqua, che possono raggiungere anche i 200 metri di profondità, ma rappresentano anche delle inguaribili ferite nella memoria e nella coscienza di molti italiani. In quei luoghi dall'8 settembre del 1943 e fino a tutto il 1946, in Istria prima e poi nel territorio di trieste e in gran parte della venezia giulia, i partigiani delle formazioni titine, cui erano in qualche caso aggregate formazioni partigiane italiane, usavano le foibe per eliminare, gettandoveli dentro, i "fascisti italiani, militari o civili che fossero. Ben di rado l'eliminazione fisica e il conseguente " infoibamento" avveniva mediante una semplice fucilazione. Comunemente, prima di essere gettati nelle fosse, gli uomini e le donne, rastrellati e strappati dalle loro case e condannati senza processo alcuno, erano evirati, stuprati, accecati, torturati. Alcuni furono legati a cadaveri con filo spinato e quindi gettati vivi nei crepacci. Il numero così delle persone sterminate non è mai stato accertato. Nelle foibe furono precipitati civili d'ogni credo e colore politico, colpevoli esclusivamente d'essere italiani. Ma per questi crimini nessuna ha mai pagato!

 

Nei libri di storia a scuola non troverete quest'argomento, poichè rappresenta un aspetto scandaloso e sconcertante della "intoccabile resistenza". La ragione risiede, ovviamente, nei cinquant'anni del dopoguerra, quando la cultura è stata solo quella dell'antifascismo. In italia per cinquant'anni si è volutamente e vergognosamente taciuto su questi fatti. Si è taciuto sulle liste di proscrizione che i titini portarono con loro quando, nel 1943 e nel 1945, invasero trieste e la venezia giulia; si è taciuto sulle migliaia di persone che scomparirono da quei luoghi deportati nei campi di concentramento di Borovnica, Maribor, Aidussina ed altre località della allora Jugoslavia. In mezzo secolo pochi coraggiosi hanno osato andare controcorrente cercando documenti, testimonianze e prove di quello sterminio dimenticato. I sopravvissuti ed i parenti delle vittime aspettano ancora giustizia.

 

Ma quante furono le vittime delle foibe? nessuno lo saprà mai! Di certo non lo sanno neanche gli esecutori delle stragi. Questi non hanno parlato e non parlano. D'altra parte è, pensabile che in quel clima di furore omicida e di caos ben poco ci si curasse di tenere contabilità delle esecuzioni. Sulla base di vari elementi ( escludendo Basovizza dopo ne parleremo ) si calcola che gli infoibati furono alcune migliaia. Più precisamente, secondo lo studioso triestino Raoul Pupo, "il numero degli infoibati può essere calcolato tra i 4 mila e i 5 mila, prendendo come attendibili i libri del sindaco Gianni Bartoli e i dati degli anglo-americani". Alle vittime vanno aggiunti i deportati, anche questi a migliaia nei lagher jugoslavi, dai quali una gran parte non conobbero ritorno. Complessivamente le vittime di quegli anni tragici, soppresse in vario modo da mano slavo-comunista, vengono indicati in 10 mila anche più. Belgrado non ha mai fatto o contestato cifre. Lo stesso Tito però ammise la grande mattanza. In alto abbiamo accennato a Basovizza, ma cos'è? Occorre precisare che questa tristemente famosa voragine non è una Foiba naturale, ma il pozzo di una miniera scavato all'inizio del secolo fino alla profondità di 256 metri, nella speranza di trovarvi il carbone. La speranza andò delusa e l'impresa venne abbandonata. nessuno allora si curò di coprire l'imboccatura e così, nel 1945, il pozzo si trasformò in un grande, orrida tomba. Anche qui i deportati venivano prima catturati poi fatti salire in autocarri della morte questi, con le mani straziate dal filo spinato venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro. Sul fondo chi non trovava morte istantanea dopo un volo di 200 metri, continuava ad agonizzare tra gli spasmi delle ferite e le lacerazione riportate nella caduta tra gli spuntoni di roccia. La maggior parte delle vittime venivano prima spogliate e seviziate. Per quanto riguarda specificamente le persone fatte precipitare nella foiba di Basovizza, è stato fatto un calcolo inusuale e impressionante. Tenendo presente la profondità del pozzo prima e dopo la strage, fu rilevata la differenza di una trentina di metri. lo spazio volumetrico - indicato sulla stele al sacrano di Basovizza in 300 metri cubi - conterebbe le salme degli infoibati: oltre duemila vittime! una cifra agghiacciante.

 

Roberto Goglia

 

" Ricordo l'italia di fiume i reduci offesi da fame e terrore e il sogno rinascere a ottobre e gli antichi valori rinascere in me" ( RICORDI - G. Marconi )

 

 

La Testimonianza

 

Nel carcere di Fiume il 9 ottobre 1945 Stefano Petris scrisse il suo testamento sui fogli bianchi della "Imitazione di Cristo":

 

Non piangere per me. Non mi sono mai sentito così forte come in questa notte di attesa, che è l'ultima della mia vita. Tu sai che io muoio per l' Italia. Siamo migliaia di italiani, gettati nelle Foibe, trucidati e massacrati, deportati in Croazia falciati giornalmente dall'odio, dalla fame, dalle malattie, sgozzati iniquamente. Aprano gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi verso questa martoriata terra Istriana che è e sarà Italiana. Se il tricolore d' Italia tornerà, come spero, a sventolare anche sulla mia Cherso, bacialo per me, assieme ai miei figli. Domani mi uccideranno. Non uccideranno il mio spirito, nè la mia fede. Andrò alla morte serenamente e come il mio ultimo pensiero sarà rivolto a Dio che mi accoglierà e a voi, che lascio, così il mio grido, fortissimo, più forte delle raffiche dei mitra, sarà: viva l' Italia!" .

 

( tratto da "il rumore del silenzio" -Dicembre 97 comitato tutta un'altra storia e movimento per l'identità nazionale)

 

 

Le foto

LINK

 

 

L'elenco delle foibe

LINK

 

 

 

COSA CI INSEGNANO A SCUOLA I LIBRI DI STORIA -

 

PREMESSA

 

"La storia fatta di silenzi, di falsificazioni, di mistificazioni, non è maestra di vita..."

 

 

ELEMENTI DI STORIA XX SECOLO di Augusto Camera e Renato Fabietti IV edizione Zanichelli

Pag. 1564 - 1566

 

L'8 settembre 1943, nel vuoto di potere determinato dallo sfacelo dello stato Italiano, furono uccise, soprattutto in Istria 500\700 persone. Per quanto gravi, quei fatti non corrispondevano però a un disegno politico preordinato: essi furono piuttosto la conseguenza di uno sfogo dell'ira popolare sloveno-croata contro gli italo-fascisti, paragonabile alla strage di fascisti perpetrata nel Nord Italia dopo il 25 Aprile, nella quale certo non intervennero motivazioni etniche di nessun genere."

 

Noi non abbozzeremo un bilancio degli "infoibati" e se i soppressi in vario modo e in varie circostanze, in primo luogo e soprattutto perchè le cifre fornite dalle varie fonti sono disparate e malcerte; in secondo luogo perchè l'abitudine invalsa di usare come argomento politico il cumulo dei cadaveri gravante sulla coscienza di questo o quel partito ci sembra disgustosa."

 

"Altrettanto inammissibile ci sembra il fatto che osino chiedere conto della ferita sofferta dall'Italia nelle sue regioni nord-orientali coloro che di tale ferita sono stati i primi responsabili o coloro che di tali primi responsabili si dichiarino eredi e continuatori."

 

Ma dico io questa vi sembra storia??? A chi osano riferirsi gli autori?? Si fa più storia su un sito anzichè su un libro così. Le foibe furono successive all'8 settembre 43! Addirittura molti episodi del genere si verificarono a guerra finita!Altro che vuoto di potere! Altro che 500/700 persone|!!!Bugiardi!E' accertato che gli infoibati furono alcune decine di migliaia!!! Per questi signori la verità storica è un optional! ndr.

 

- L'ETA' CONTEMPORANEA di P. Ortoleva e M. Revelli per edizioni Scolastiche Bruno Mondadori - Nuova Periodizzazione

 

Non parla delle Foibe ( non cita nemmeno il Trattato di Osimo). Non parla del triangolo rosso.

 

- MANUALE DI STORIA 3 - L'ETà CONTEMPORANEA A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto per editori Laterza nuova edizione aggiornata pag. 763

 

"Certo, la questione di Trieste e della Venezia Giulia rappresentò nel primo decennio postbellico la ferita più dolorosa fra quelle lasciate aperte alla guerra. Il contrasto fra Italiani e slavi - esasperato durante il Fascismo dalla dura repressione contro le minoranze etniche condotta dal regime - era riesploso alla fine della guerra, nelle zone occupate dagli jugoslavi, con una serie di sanguinose vendette contro gli italiani, culminate nell'esecuzione di alcune migliaia di persone, gettate nelle Foibe ( profonde fosse naturali del carso )".

 

- STORIA E STORIOGRAFIA. Il Novecento: dall'età giolittiana ai giorni nostri. Antonio Desideri - Mario Themelly - Casa editrice G. Anna Messina - Firenze

 

Non parla delle Foibe ( non cita nemmeno il trattato di Osimo ). Non parla del triangolo rosso.

 

- IL NOVECENTO. Gabriele De Rosa - Casa editrice Minerva Italica - prima edizione aprile 1997. Decima ristampa 2001. pag. 256

 

"Altri eccidi, in un contesto politico-militare diverso, sempre nel quadro del conflitto mondiale, furono commessi nella Venezia Giulia ad opera della polizia partigiana titina (Ozna). Civili, ma anche sacerdoti e carabinieri, furono precipitati nelle foibe, profonde spaccature della roccia carsica che difficilmente consentivano il recupero delle salme. Il ricorso alle sevizie, alle torture, al massacro era stato frequente nel corso della guerra, anche fra i seguaci del generale filo-monarchico Mihailovic e quelli del comunista Tito. Nel caso delle foibe istriane si trattò per lo più di una feroce operazione di polizia partigiana di stile stalinista, per annientare gli Italiani genericamente definiti "reazionari" e "fascisti". Nel territorio di Trieste, sottoposto al governo militare alleato, ci furono processi contro gli infoibatori, ma il numero degli imputati fu molto basso rispetto all'entità degli eccidi che furono rappresentati dalla parte croata come rivalsa al dominio fascista dell'Istria e all'invasione militare italiana del territorio della Iugoslavia. Una rivalsa che però andò ben oltre il limite di una reazione politico-militare configurandosi come genocidio, come massacro perseguito con l'intento di sopprimere soprattutto l'intellighentia degli italiani dell'Istria e di quanti venivano catalogati come fascisti. Che sulle foibe non si sia mai fatta un'inchiesta ad alto livello per un accertamento dei fatti e delle responsabilità, dipese dalle circostanze della guerra. Tito era fra i vincitori della guerra contro la Germania di Hitler e godeva della solidarietà delle potenze che avevano sottoscritto gli accordi di Yalta. Anche dopo la rottura di Tito con Mosca, le cose non mutarono; dal momento che anche negli anni della guerra fredda Belgrado godette delle simpatie alleate."

 

Proprio quest'ultimo libro è quello che dedica mezza pagina alla questione delle Foibe, davvero troppo poco anche se ci sembra tantissimo rispetto all'indifferenza totale degli altri autori.

 

Molte verità rimarranno nascoste e chi le conosce oggi non è qui per raccontarcele. Una preghiera è d'obbligo ai caduti delle Foibe.

 

 

Quest'uomo, Josip Broz ( kumrovec, Croazia 1892 - Lubiana 1980 ) meglio conosciuto col soprannome di Maresciallo Tito, è il responsabile principale del genocidio di milioni di persone! Eppure, oggi, viene ricordato come un patriota, come una persona da imitare. Nel 1980, ai suoi funerali, oltre alle autorità italiane, c'erano le più alte cariche dei paesi di mezzo mondo. Quest'uomo, dopo essersi macchiato di orrendi crimini, è stato inumato con tutti gli onori possibili spettanti ad un capo di stato. Purtroppo non viene ricordato per quello che è stato in realtà: un criminale di guerra!

 

 

 

Le foibe - il responsabile.

 

I FATTI

 

Dal 3 maggio 1945, per tre giorni e tre notti, le truppe del maresciallo Tito, avide di sangue, si scatenarono, con inaudita violenza, contro coloro che, da sempre, avevano dimostrato sentimenti di italianità. A campo di marte, a Cosala, a Tersatto, lungo le banchine del porto, in piazza Oberdan, in viale Italia, i cadaveri s'ammucchiarono e non ebbero sepoltura. Nelle carceri cittadine e negli stanzoni della vecchia questura, nelle scuole di piazza Cambieri, centinaia di imprigionati attendevano di conoscere la propria sorte, senza che nessuno si preoccupasse di coprire le urla degli interrogati negli uffici di Polizia, adibiti a camere di tortura. Altre centinaia di uomini e donne, d'ogni ceto e d'ogni età, svanirono semplicemente nel nulla. Per sempre. Furono i "desaparecidos". Gli avversari da mettere subito a tacere vengono individuati negli autonomisti, cioè coloro che sognano uno stato libero; ai furibondi attacchi di stampa condotti dalla "voce del Popolo" si accompagnò una dura persecuzione, che già nella notte fra il 3 e il 4 maggio portò all'uccisione di Matteo Biasich e Giuseppe Sincich, personaggi di primo piano del vecchio movimento zanelliano, già membri della costituente fiumana del 1921. Assieme agli autonomisti, negli stessi giorni e poi ancora nei mesi che verranno, trovarono la morte a fiume anche alcuni esponenti del CLN ed altri membri della resistenza italiana, fra cui il noto antifascista Angelo Adam, mazziniano, reduce dal confino di Ventolene e dal lager nazista di Dachau secondo una linea di condotta che trova riscontro anche a Trieste ed a Gorizia, dove a venir presi di mira dalla Polizia politica jugoslava, sono in particolare gli uomini del Comitato di liberazione nazionale. La scelta appare del tutto conseguente, dal momento che sul piano politico il CLN è un'organizzazione direttamente concorrenziale rispetto a quelle ufficiali, delle quali è ben in grado di contestare l'esclusiva rappresentatività degli antifascisti. Pertanto, per i titini, appare come l'avversario più pericoloso, sia perchè potenzialmente in grado di diventare il punto di riferimento della popolazione di sentimenti italiani, sia in quanto l'eventuale accoglimento delle sue pretese di riconoscimento, quale legittima espressione della resistenza italiana, farebbe cadere uno dei pilastri principali su cui regge l'edificio dei poteri popolari. Ma la furia si scatenò con ferocia nei confronti degli esponenti dell'italianità cittadina. Furono subito uccisi i due senatori di Fiume, Riccardo Gigante e Icillo Bacci, e centinaia di uomini e donne, di ogni ceto e di ogni età, morirono semplicemente per il solo fatto di essere italiani. Oltre cinquecento fiumani furono impiccati, fucilati, strangolati, affogati. Altri incarcerati. Dei deportati non si seppe più nulla. Cercarono subito gli ex legionari dannunziani, gli irredentisti della prima guerra mondiale, i mutilati, gli ufficiali, i decorati e gli ex combattenti. Adolfo Landriani era il custode del giardino di piazza verdi non era Fiumano, ma era venuto a Fiume con gli arditi e per la sua statura tutti lo chiamavano "maresciallino". Lo chiusero in una cella e gli saltarono addosso in quattro o cinque, imponendogli di gridare con loro "viva la jugoslavia!". Lui, pur così piccolo si drizzò sulla punta dei piedi, sollevò la testa in quel mucchio di belve, e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo: " VIVA L'ITALIA". Lo sollevarono, come un bambolotto di pezza, poi lo sbatterono contro il soffitto, più volte, con selvaggia violenza e lui ogni volta: " VIVA L'ITALIA! VIVA L'ITALIA!" sempre più fioco, sempre più spento, finchè il grido non divenne un bisbiglio, finchè la bocca piena di sangue non gli si chiuse per sempre. Qualcuno morì più semplicemente. per aver ammainato in piazza Dante la bandiera Jugoslava. Il 16 ottobre del 1945, un ragazzo Giuseppe Librio, diede tutti i suoi diciott'anni, pur di togliere il simbolo di una conquista dolorosa. Lo trovarono il giorno dopo, tra le rovine del molo Stocco, ucciso con diversi colpi di pistola.

 

" A nessuno di questi eroi, semplici e sconosciuti, l'italia concederà una medaglia alla memoria"

 

Roberto Goglia

 

 

bandiera.jpg

Modificato da Marco U-571
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Anche se sono cresciuto in Liguria, sono nato a Idria allora in provincia di Gorizia ora provincia di Lubiana, e i miei genitori parlavano di molti amici di famiglia scomparsi... papà combatteva in Africa e noi ci rifugiammo in Liguria.... comincio a capire bene il perché....

 

il tuo post mi ha sconvolto...

il piacere che alcuni hanno nel dare la morte mi rattrista sempre e mi sconvolge, non importa a quale ideale politico appartengono... non vi è scusa, non vi è ragione politica, non vi è giustizia... solo sadismo bestiale...

 

mi fermo qui...

 

fly37

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Personalmente sono stato toccato da quella tragedia, Mia Nonna paterna mi aveva raccontato, che erano finiti nelle foibe i suoi genitori che non avevano voluto lasciare la Dalmazia.

Personalmente non chiedo vendetta, non sarebbe giusto, ma prendo atto del fatto che esiste una Giustizia Divina.

Ho visto soffrire i Croati, i Serbi, gli Sloveni, mentre ultimamente si massacravano, dividendo nuovamente quella che era la loro nazione, non ho gioito per questo, ne ho sofferto, ed ho considerato che davvero, quando le passioni e la barbarie prendono il sopravvento, l'Uomo che crede di essere il rè del creato, scende ad un livello più basso degli animali, uccide solo per il piacere di farlo, per vendetta, per odio, mentre gli animali uccidono solo per necessità.

A volte vedendo il comportamento dell'Uomo, mi vergogno di essere tale.

Spero ardentemente che la STORIA non venga mai più occultata, perchè, sono sempre convinto che la conoscenza della Storia passata, possa in futuro evitare all'Uomo di ripetere gli stessi errori.

Una preghiera per Tutti i morti delle Foibe.

Grazie per il bellissimo post Marco!!!

Ciao

Luciano

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Grazie Marco.

Ti ringrazio di cuore, anche se ho i brividi e il voltastomaco.

Non solo per quello che hanno fatto i titini (e i loro degni compari italiani - ma non so se si possa definirli italiani) ma per quello che hanno fatto per decenni i professionisti (questo termine è azzeccato: ricorda altro tipo di "professioniste"...) della cultura e del sapere: quei professoroni e professorini che in ogni scuola e in ogni università hanno riscritto, cancellato, manipolato e stravolto la verità.

 

Ma c'è una Verità alla quale nessuno sfugge... per fortuna!

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Non penso che tutto questo sarà dimenticato.

Vedo che quasi tutte le più importanti nostre emittenti televisive fanno programmi che parlano degli eventi del secondo conflitto mondiale e di tutte le "BESTIALITA' " che hanno fatto da contorno.

Solo che questi programmi ,quando vengono trasmessi;sia per le immagini violente e crude ,sia per motivi loro ,vengono trasmessi in orari dalle 23 in poi.Perciò molta gente ,anche se è avvisata o a conoscenza del programma fa fatica a seguirlo ad una certa ora a meno che non sia particolarmente interessata alla storia di quei tempi .

Perciò di questi orridi avvenimenti i giovani specialmente sono "ignoranti".

Ci dovrebbe essere essere una "scuola assolutamente apolitica "che dovrebbe dirti:

"Guarda allora è successo questo causato da queste persone e queste persone hanno subito questo "

In questa maniera il giovane, secondo me ,capirà che la violenza e la cattiveria sono brutte da qualunque parte stai.

Tanone

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Visitatore Pesce persico
Non penso che tutto questo sarà dimenticato.

 

Beh, quando i profughi arrivarono in Italia, i ferrovieri (imbeccati dal PCI) sabotarono e bloccarono i loro convogli in utte le maniere (o forse era "un sacrosanto sciopero contro l'Alta Velocità e contro l'arroganza padronale dell'azienda"?)

 

A Monfalcone, centinaia di ferrovieri, operai dei cantieri e portuali, "accolsero" i profughi con pestaggi, grida di "traditori", saccheggio di bagagli & masserizie e sputi su donne e bambini (ma forse era una "sacrosanta manifestazione di dissenso"...)

 

Non mi sembra che, di tutto ciò, sia rimasto qualche ricordo...

Modificato da Pesce persico
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È una pagina vergognosa della storia, come vi sono altre pagine vergognose della storia attribuibili a chi aveva camicie di colore diverso... due immense vergogne che è vero non vanno dimenticate e vanno addidate, insegnate per non cascare più così in basso...

 

un soggetto delicato qui sul Forum che potrebbe poco alla volta allontanarci dal soggetto di base e portarci a discutere cercando di accusare o di difendere i nostri ideali politici personali, che di qualsiasi colore siano, spero (e ne sono certo) siano ben lontani da quelle atrocità opera di menti insane, sadiche e via dicendo.

 

Soffermiamoci e cerchiamo di metterci nella pelle di chi ha subito...

da destra e da sinistra...

e inchiniamoci davanti alla loro sofferenza, al terrore di subire quello che hanno ingiustamente subito... ma se ci sono dei colpevoli e sono individuabili, quelli dovrebbero agare in giustizia.

 

Il problema è questo: chi può oggi onestamente e senza prender parte alcuna, raccontare la storia come è? Chi imparzialmente ha il coraggio di informare i giovani dela Storia, della Storia vera?

 

Speriamo che esca fuori qualche storico del genere.. e che abbia la libertà di esprimersi

 

fly37

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Concordo con quello che hai scritto . Hai ragione

Molti singoli episodi vanno nel dimenticatoio e ne andranno sempre di più se questi episodi non vengono tramandati .Il mezzo più potente per farlo è la comunicazione televisiva con immagini dibattiti testimonianze.

Qualcosa le emittenti televisive lo stanno facendo ma dovrebbero dare maggior peso a questi avvenimenti ,portando la massa a conoscienza di ciò in fasce orarie stategiche (non a tarda serata o a notte fonda per tappare i buchi).

Poi insisto col dire che ci vuole maggiore conoscenza scolastica.

Mio figlio ha fatto il liceo ed il programma di storia del quinto anno lo hanno fatto all'acqua di rose.Sul testo si parla abbastanza delle deportazioni e delle Foibe ma gli insegnanti questo argomento neanche lo hanno menzionato.Mentre so che in altri licei hanno portato gli studenti a visitare i campi di concentramento nazisti invece delle solite gite a Capri, Londra, Parigi (per carità bellissime ).

Allora sì lo studente vedendo quei luoghi si domanderà il perchè di tutto ciò.

Portiamo i giovani a vedere dove sono state ammazzate tante persone nelle Foibe invece di andare a vedere il Campanile di Giotto(per carità stupendo)

Allora sì lo studente capirà cosa ha visto e lo RACCONTERA' ad altri suoi simili per non DIMENTICARE.

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Ora mi domando chi ha fatto quella legge, per cui, l'INPS visto che come dice, è un assicurazione, debba essere costretta a pagare, pensioni a chi non ha contribuito.

Un Assicurazione DEVE, solo rispondere ed erogare ai suoi contribuenti.

Penso che sia ora di finirla, Visto che paghiamo Noi, di comportarsi, come se l'INPS fosse di proprietà dei politici.

Basta con le pensioni erogate ai Partigiani, tra cui molti Assassini.

Basta con le pensioni da 150.000 Euro al mese ai politici dopo aver scaldato lo scranno a Montecitorio per 7 anni. etc.etc.

Mi domando dove siano i Giornalisti, sempre pronti a protestare, se cade una foglia in Nuova Guinea.

Non temere Marco, per tutti esiste una cosa che si chiama coscenza, non credo che quei "signori" ormai ottantenni, possano aspettare la fine della vita con serenità, sono convinto che per Loro il momento del trapasso, ormai vicino, sarà, con quello che hanno sulla coscenza un vero tormento, cosi' terribile che provo pietà per loro.

Ricordo tanti anni fà di un intervista fatta da Panorama a Reader, nel carcere fortezza di Gaeta, visto che si era fatto frate terziario.

Il giornalista gli ha chiesto se era vera la strage di cui era stato accusato, lui ha ammesso, e ha anche raccontato di aver personalmente ucciso il mitragliere che si era rifiutato di sparare, con un colpo di pistola.

Ricordo che il giornalista gli aveva chiesto come mai si era fatto frate, e Lui gli aveva risposto, che lo aveva fatto, per cercare conforto, gli ha detto che Lui non poteva avere idea di come lo tormentava la coscenza per quello che aveva fatto, al punto che se fosse stato libero probabilmente si sarebbe suicidato.

E quanto gli e' stato detto che dopo tanti anni avrebbe potuto chiedere la Grazia, Ha risposto che non l'avrebbe chiesta, perchè, nel suo caso non la riteneva giusta.

Si augurava solo che Dio potesse perdonarlo.

Anche Quei "Signori" si sono macchiati di delitti efferati, e a quel che sembra, al contrario di Reader non si sono pentiti di quello che hanno fatto, ora posso solo dire che non vorrei essere al loro posto, anche se tu puoi pensare che il trapasso in fondo è solo un istante, voglio ricordarti, che nella vita di un Uomo esistono Istanti cosi' lunghi da sembrare un eternità.

Ciao

Luciano

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Non credo che quella legge sia stata fatta dagli attuali politici, di destra o di sinistra che siano, ma probabilmente, dai loro predecessori, molti anni fà.

Questo non toglie che gerte leggi inique, con vengano mai modificate e vagliate.

Non ci può dare la pensione ad uno che si è macchiato di stragi e delitti, di qualunque parte sia.

Comunque come legge è probabilmente anticostituzionale, in quanto l'INPS ancora oggi non rappresenta l'intera popolazione lavorativa.

Quindi certe pensioni vengono pagate prelevando i soldi dai contributi di solo una parte della popolazione.

Quello che ho scritto anche nel post precedente, rappresenta solo la mia personale opinione.

Ciao

Luciano

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  • 1 year later...

Buondì,

Bè, per le pensioni non mi stupisco; è un po come lo "status" di combattente, negato ai Repubblichini, concesso a chi si è detto partigiano il 27 aprile (non è un errore).

Per l'insabbiamento avvenuto negli anni sulle Foibe, e su altri fatti non meno sanguinosi (a nessuno dice nulla il termine "Triangolo della morte"), non mi stupisco dato che in italia il PC sovietico ha avuto una notevole influenza, si per la parte legislativa, che per quella informativa.

Un esempio è la capacità di ribaltare la realtà delle cose a proprio favore (ho letto persino che gli infoibati sono una risposta naturale al terrorismo attuato dal regime fascista...) come accade anche oggi quando si parla di marzabotto o delle fosse ardeatine; per citare solo i più noti.

Saluti

doctor

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  • 4 weeks later...

Mi permetto solo di dire una cosa

 

La storia la scrivono i vincitori !!!!

 

Pero' a quanto pare le cose stanno cambiando... ma non ne sono troppo sicuro.

 

Adesso si comincia a scoprire cosa avvenne in alcune parti del mondo alla fine della seconda guerra mondiale....

 

Vorrei segnalarvi un libro, scritto da un canadese e non da un nazista....

 

GLI ALTRI LAGER di James Bacque

 

Troverete notizie come i cosidetti "paladini" della giustizia contro il nazismo, quali americani-inglesi e francesi hanno trattato migliaia di persone, perche', non erano solo soldati ma civili quali, donne e bambini, nei loro campi....

 

E comunque, per quanto riguarda i fatti puramente storici, non ce' il libero pensiero, infatti , hanno condannato quello storico, scusate non ricordo il nome, che ha messo in dubbio lo sterminio ebreo.

Si e' addirittura arrivati a punire chi non la pensa come la maggior parte di persone.

 

Non voglio dire che il massacro,perche' di questo sto' parlando, non sia avvenuto, ma del principio che una persona non possa dire la sua opninione confutata o no dai fatti !!!

 

Scusate del mio intervento....

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  • 3 months later...

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