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Uccelli Da Preda


Ursus Atlanticus

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Adesso il più grosso di tutti, il Blohm und Voss BV 222 Viking

 

Progettato come idrovolante da trasporto per la linea atlantica venne realizzato in pochissimi esemplari (meno di 20). Si tratto comunque del più grande idrovolante della WWII. Durante la guerra venne utilizzato come trasporto truppe e rifornimento delle forze tedesche in Tunisia, dopodichè vennero dotati di radar per la ricognizione e timpiegati sia mel mediterraneo che nel nord atlantico come ricognitori e lunghissimo raggio.

 

 

 

:s15: carino bw222.JPG

 

 

BV222.jpg

 

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I protagonisti di Pearl Harbour:

 

Dopo la carrellata sugli aerei americani, mi sembra giusto mettere l'accento sui velivoli giapponesi:

 

L'Aichi D3A Val:

 

Si trattava di un bombardiere in picchiata, progettato nel 1935-36 ed entrato in servizio a partire dal 1939 fino al il 1945. Velivolo da considerarsi già superato alla fine del 1941, ottenne grandissimi successi a Pearl Harbour e nella battaglie aeronavali della prima metà del 1942, sia in virtù dell'eccellente addestramento dei piloti nipponici, che della mancanza di una opposizione aerea valida, (solo gli USA avevano qualche aereo da caccia in grado di opporsi validamente agli Zero giapponesi, i P40 Kittyhawk terrestri e i Grumman Wildcat imbarcati, mentre britannici e olandesi avevano aerei completamente sorpassati). Poi dopo Midway e con l'arrivo di aerei e piloti USA ben addestrati le insufficienze del velivolo cominciarono a venire a galla.

 

Caratteristiche:

 

Description: Single-engined carrier-borne and land-based dive-bomber (D3A1 and D3A2) or bomber trainer (D3A2-K). All-metal construction with fabric-covered control surfaces.

 

Accommodation: Crew of two in tandem enclosed cockpits.

 

Powerplant:

One Nakajima Hikari 1 nine-cylinder air-cooled radial, rated at 710 hp for take-off and 800 hp at 3,500 m, driving a three-blade metal propeller (first prototype).

One Mitsubishi Kinsei 3 fourteen-cylinder air-cooled radial, rated at 840 hp for take-off and 730 hp at 1,600 m, driving a three-blade metal propeller (second prototype).

One Mitsubishi Kinsei 43 fourteen-cylinder air-cooled radial, rated at 1,000 hp for take-off and 990 hp at 2,800 m, driving a three-blade metal propeller (early production D3A1 Model 11).

One Mitsubishi Kinsei 44 fourteen-cylinder air-cooled radial, rated at 1,070 hp for take-off and 1,080 hp at 2,000 m, driving a three-blade metal propeller (late production D3A1 Model 11).

One Mitsubishi Kinsei 54 fourteen-cylinder air-cooled radial, rated at 1,300 hp for take-off and 1,200 hp at 3,000 m and 1,100 hp at 6,200 m, driving a three-blade metal propeller (D3A2 Model 12, D3A2 Model 22 and D3A2-K Model 12).

 

 

 

Armament:

Two forward-firing 7.7 mm Type 97 machine-guns in the engine cowling and one flexible rear-firing 7.7 mm Type 92 machine-gun.

Bomb-load: one 250 kg bomb under the fuselage, and two 60 kg bombs under the wings.

 

D3A1 D3A2

Dimensions:

Span 14.37 m 14.37 m

Length 10.20 m 10.20 m

Height 3.85 m 3.85 m

Wing area 34.9 m2 34.9 m2

Weights:

Empty 2,408 kg 2,570 kg

Loaded 3,650 kg 3,800 kg

Wing loading 104.6 kg/m2 108.9 kg/m2

Power loading 3.7 kg/hp 2.9 kg/hp

Performance:

Maximum speed 209 kt at 3,000 m 232 kt at 6,200 m

Cruising speed 160 kt at 3,000 m 160 kt at 3,000 m

Climb to 3,000 m 3,000 m

in 6 min 27 sec 5 min 48 sec

Service ceiling 9,300 m 10,500 m

Range 795 naut miles 730 naut miles

 

Immagini:

 

d3alat1.gif

 

 

d3alat2.gif

 

 

d3apic.gif

 

 

 

Adesso l'aerosilurante:

Nakajima B5, l'aerosilurante imbarcato per eccellenza:

 

TECHNICAL DATA

 

Description: Single-engined three-seat carrier-borne torpedo-bomber. All-metal construction with fabric-covered control surfaces.

 

Accommodation: Crew of three comprising pilot, observer/navigator/bomb-aimer and radio operator/gunner, in enclosed cockpit.

 

Powerplant:

One Nakajima Hikari 2 nine-cylinder air-cooled radial rated at 700 hp for take-off, and 800 hp at 3,500 m, driving a three-blade variable-pitch propeller (first prototype).

One Nakajima Hikari 3 nine-cylinder air-cooled radial rated at 770 hp for take-off, and 840 hp at 3,000 m, driving a three-blade constant-speed metal propeller (B5N1).

One Nakajima NK1B Sakae 11 fourteen-cylinder air-cooled radial rated at 1,000 hp for take-off, and 970 hp at 3,000 m, driving a three-blade constant-speed metal propeller (B5N2).

 

 

 

Armament:

One flexible rear-firing 7.7 mm Type 92 machine-gun.

Bomb-load: 800 kg of bombs or one 800 kg torpedo.

 

B5N1 B5N2

Dimensions:

Span 15.52 m 15.52 m

Length 10.30 m 10.30 m

Height 3.70 m 3.70 m

Wing area 37.7 m2 37.7 m2

Weights:

Empty 2,106 kg 2,279 kg

Loaded 3,700 kg 3,800 kg

Wing loading 98.1 kg/m2 100.8 kg/m2

Power loading 4.8 kg/hp 3.8 kg/hp

Performance:

Maximum speed 199 kt at 2,000 m 204 kt at 3,600 m

Cruising speed 138 kt at 2,000 m 140 kt at 3,000 m

Climb to 3,000 m 3,000 m

in 7 min 50 sec 7 min 40 sec

Service ceiling 7,400 m 8,260 m

Normal range 590 naut miles 528 naut miles

Maximum range 1,220 naut miles 1,075 naut miles

 

Immagini:

 

b5nlat2.gif

 

b5npic.gif

 

 

b5n_unfold.jpg

 

wofB5Ndecollage.jpg

 

Ciao a tutti

 

Ursus Atlanticus

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:s15: ho trovato i dettagli di un altro veicolo, per avio-lanci tedesco,

 

il Junkers Ju 52/3m g7e :s15:

 

ju52.jpg

 

 

Il monomotore Junkers Ju 52, che volò per la prima volta nel 1930, fu la prima versione di quello che sarebbe diventato uno dei più famosi aerei da trasporto della storia, soltanto dopo l'aumento del numero dei motori venne aggiunto alla sua sigla il suffisso relativo alla modifica che individuava il trimotore Ju 52/3m.

Nel 1934 apparve la prima versione militare con la sigla Ju 52/3m 93e che, sebbene fosse stata concepita come bombardiere, venne immessa in servizio come trasporto truppe da parte dei nazionalisti nella guerra civile spagnola. Cinque anni dopo vide la luce la prima versione per l'aeronautica tedesca (Luftwaffe), entrata in servizio in numero tale di esemplari che la quasi totalità dei trasporti di truppe impegnati nelle prime operazioni contro la Polonia appartenevano a questo tipo.

Probabilmente la versione più importante fu lo Ju 52/3m g7e, con portelloni più grandi, ma quando a questo fece seguito, nella linea di produzione, lo Ju 52/3m g8e fu facile rilevare che le differenze erano minime: alternativa di motori BMW 132Z da 850 hp. armamento comprendente un'arma da 13 mm in postazione dorsale, ruote non carenate. In genere le carenature delle ruote venivano tolte dalle prime versioni in servizio perché tendevano a riempirsi di fango comportando di conseguenza notevoli problemi di manutenzione. Lo Ju 52/3m g9e entrò in produzione nel 1942 e per la prima volta il progetto di base fu dotato di un gancio di traino per alianti già in fase di costruzione, anche se in precedenza un gran numero di aerei era già stato modificato in tal senso al momento dell'impiego.

Con la fusoliera costruita attorno a quattro longheroni e con ordinate trasversali a sezione scanalata sotto il rivestimento onginano ondulato, lo Ju 52 era particolarmente robusto. Di conseguenza, era molto indicato per il rischioso compito di far scendere uomini a gruppi concentrati su di un'ampia varietà di campi di battaglia ed anche di lanciare gruppi di 12 paracadutisti.

 

 

Aveva molti nomi il grande e un pò goffo monoplano trimotore con rivestimento in lamiera ondulata: "Tante Ju" (zia Junkers), "Iron Annie" (Annetta di ferro) o anche "Pava" (tacchino), ma comunque fosse chiamato, è certamente vero che la sua storia è inseparabile da quella della Seconda guerra mondiale.

 

ju5202.jpg

 

Una gran parte dei 1600 aerei che presero parte all'invasione della Polonia nell'operazione "Weiss" (bianco), quando le prime forze naziste attraversarono la frontiera senza la formalità di una dichiarazione di guerra il 1 settembre 1939, erano Junkers 52. Tali macchine, impiegate tutte per il trasporto truppe, dovettero apparire ai polacchi bersagli vulnerabili ed appetibili, ma il mero peso del loro numero assicurò il successo tedesco contro una forza aerea che poteva mettere assieme un totale di soli 400 aerei.

Si dovette perciò attendere sino alla operazione "Weserübung" (passaggio del Weser), l'invasione della Danimarca e della Norvegia all'inizio dell'aprile dell'anno seguente, per vedere impiegato per la prima volta lo Junkers 52 (termine generico, poco accurato, indicante lo Ju 52/3m) quale velivolo di trasporto paracadutisti. In precedenza, questo settore delle forze armate tedesche era stato oggetto di una considerevole propaganda ed erano state distribuite un gran numero di fotografie che mostravano paracadutisti in addestramento. Fatto strano, alcuni Paesi in cui erano circolate queste foto avevano preferito credere che rappresentassero equipaggi di volo che si esercitavano nell'abbandono dell'aereo.

L'impiego da parte tedesca dei paracadutisti in Scandinavia fu pianificato con la massima cura, sulla carta, un'operazione di questo genere poteva sembrare quanto vi fosse di meglio: innanzi tutto, gli Ju 52 delle unità 5. e 6. KGrzbV1 (5ª e 6ª Staffel del 1° Geschwader da trasporto) dovevano lanciare gli uomini del 1/FJR 1 sull'aeroporto Fornebu ad Oslo per conquistarlo, essi, una volta raggiunto l'obiettivo, dovevano ricevere rinforzi trasportati dagli Junker del KGrzbV 103 che, una volta atterrati, avrebbero scaricato i soldati del II/IR 324. Alla fine, però, il tempo atmosferico condizionò il primo assalto dei paracadutisti: le condizioni meteorologiche peggiorarono a tal punto che non fu possibile effettuare alcun aviolancio, e fu lasciato agli uomini della seconda ondata il compito di occupare l'aeroporto, sul quale i 573 Junkers assegnati all'operazione furono obbligati ad atterrare mentre esso era ancora in mani norvegesi.

Così la prima operazione della Seconda guerra mondiale che vide il successo dei paracadutisti lanciati dagli Ju 52 fu l'assalto all'aeroporto di StavangerSola.

 

 

ju5203.jpg

 

 

Poco tempo dopo gli Ju 52 si prepararono per una nuova operazione: il mese successivo ricevettero, infatti, l'ordine di effettuare l'operazione "Gelb" (giallo), l'invasione dei Paesi Bassi e della Francia. Erano le ore 4,34 del mattino di venerdì 10 maggio 1940, quando 41 aerei cominciarono i loro decolli, ognuno con un aliante DFS 230 al traino il primo impìego nella storia di truppe trasportate con alianti. Il successo dell'operazione è dimostrato dal fatto che, quando gli uomini dei nove alianti superstiti sugli 11 partiti presero finalmente terra a Eben Emael, ìncontrarono ben poca resistenza, nella loro azione di distruzione delle fortificazioni esterne della fortezza belga, da parte dei difensori rimasti sconcertati. Gli Ju 52 utilizzati per il traino degli alianti in sortite di questo tipo volavano senza carico interno, nella tradizionale formazione a V, ad una velocità di circa 175 km/h. Gli alianti stavano all'altro capo di un cavo di traino lungo tra i 60 ed i 120 m. Sganciato ad una quota generalmente di 3000 m un DFS 230 poteva coprire, in condizioni ottimali, una distanza di 55 km, prima di toccar terra a una velocità di circa 65 km/h che gli consentiva una corsa d'atterraggio di pressappoco 20 m. Per ottenere quest'ultima prestazione, la striscia d'atterraggio veniva spesso delimitata con del filo spinato che costituiva un freno un pò grossolano.

Il carico militare trainato da uno Ju 52 in quste occasioni raggiungeva un massimo di 1065 kg ed era composto generalmente da un mortaio con i serventi e le munizioni, un pilota-fuciliere più un altro ed un carrettino a mano oppure da nove soldati con un munizionamento di circa 3000 colpi ed una radio campale; oppure ancora da una mitragliatrice con i serventi e le munizioni, più quattro fanti con le loro armi e granate controcarri.

Giustamente, lo Ju 52 divenne sinonimo di operazione d'assalto di truppe tedesche aviotrasportate, perché fu impiegato quasi esclusivamente a tale scopo, la dimostrazione più chiara fu data in occasione dell'invasione di Creta, una massiccia operazione aerea che coinvolse una vera armata composta da quasi 500 Junkers 52/3m insieme ad oltre 80 alianti DFS 230.

Sebbene sia spesso considerata un'impresa da manuale, l'operazione "Merkur" (Mercurio) fu in effetti meno che ideale, in quanto gli Junkers da trasporto che ritornavano dopo il lancio della prima ondata (durante la quale erano andati distrutti sette aerei) vennero ostacolati nella fase di atterraggio da una densa polvere che riduceva la visibilità. Poco dopo, il secondo attacco, programmato per le ore 13,00 e che avrebbe dovuto lanciare paracadutisti su Rétimo e su Héráklion, dovette essere ritardato, protrattosi fino nel tardo pomeriggio, comportò il ferimento o la perdita di circa un quarto degli uomini lanciati.

 

ju5204.jpg

 

Gli assalti venivano condotti da aerei che trasportavano 12 uomini ciascuno, così che una compagnia di 144 paracadutistì richiedeva una Staffel di una dozzina di aerei. La tecnica di lancio era la seguente: gli Junkers si avvicinavano in formazioni a V di tre aerei a 240 km/h, nella fase finale stringevano la formazione ad una distanza tra loro di circa 55 m prima di scendere ad una quota di 120 m, a questo punto la velocità veniva ridotta a circa 160 km/h prima di dare agli uomini il segnale di lancio che veniva effettuato attraverso il portellone sul lato sinistro; le calotte venivano aperte per mezzo di una cinghia fissata all'aereo che asportava gli involucri dei paracadute.

L'equipaggiamento principale degli uomini, che quasi sempre appartenevano ad unità della Luftwaffe (le truppe dell'esercito venivano impiegate nelle operazioni di aviosbarco), consisteva in una pistola Luger calibro 9 mm (con due caricatori di riserva da otto colpi), mentre gli uomini che formavano le avanguardie portavano spesso bombe a mano e pistole mitragliatrici. Contemporaneamente al lancio degli uomini, gli Junkers sganciavano quattro contenitori dai colori brillanti, ciascuno del peso di 136 kg, che contenevano fucili, mortai, mitragliatrici e munizioni. Nel frattempo, da altri Ju 52 venivano lanciati cannoni leggeri contraerei, cannoni controcarri e cannoni da accompagnamento da 7,5 mm riuniti in colli ciascuno dei quali era agganciato a tre o quattro paracadute.

Un importante sviluppo del progetto Junkers fu lo Ju 52/3m g7e, munito di autopilota, di tre armi da 7,92 mm e di portelloni più ampi, in grado di trasportare 18 uomini completamente equipaggiati. I piani per sostituire la "Tante Ju" con lo Ju 352 Herkules approdarono a poco; il vecchio trimotore era ancora in servizio alla fine della guerra, nel 1945. Furono trovati molti Ju 52 muniti di galleggiati al posto del carrello ed il loro numero fu ritenuto sufficiente perchè la fabbrica Fokker olandese appena occupata devolvesse la propia produzione alla fabbricazione di pontoni adatti agli Junkers da trasporto impiegati nel rischioso compito di operazioni di aviosbarco su specchi d'acqua idonei, operazioni che in alcune occasioni produssero perdite (distruzioni o danneggiamenti) fino al 79 per cento.

 

CARATTERISTICHE JUNKERS Ju 52/3m g7e TIPO : Traino Alianti

Lancio Paracadutisti

Trasporto Generico

SISTEMA PROPULSORE : 3 motori stellari BMW 132 T-2

a 9 cilindri raffreddati ad aria, da 830 hp

PRESTAZIONI : Velocità massima 270 Km/h a 2750 m

Tangenza operativa 5500 m

Raggio d'azione 1280 Km

PESI : A vuoto 6510 Kg

Massimo al decollo 10.500 Kg

DIMENSIONI : Apertura alare 29,25 m

Lunghezza 18,9 m

Altezza 4,5 m

Superficie alare 110,5 m²

ARMAMENTO : Generalmente 3 mitragliatrici MG 15 da 7,92 mm, una in posizione dorsale ed una su ciascun lato, collimate attraverso i finestrini

 

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Ju52_Brussels.jpg

 

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:s15:

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  • 5 years later...

Salve a tutti,scusatemi,ma visto che se ne parla volevo sapere se qualcuno mi poteva dare dei disegni riguardante il Cant Z501,perchè mi piacerebbe realizzarlo,non troppo grande,in legno,(in giro si trova poco e niente)perchè nel porto di Trapani,al tempo della seconda guerra mondiale era presente una divisione composta da questi velivoli.

Comunque grazie sempre a tutti e scusate se sono andato fuori tema.

Saluti

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