Ho appena terminato di leggere il libro "Nell' oceano immenso" e vi e' riportato un curioso e singolare episodio nonche' eroico riguardo il Torelli, raccontato dall'ufficiale in seconda in uno scritto.   PREMESSA:   Il smg Torelli, fu consegnato alla Regia Marina il 15-V-1940 e dopo un intenso addestramento venne trasferito alla Base di Bordeaux partendo da La Spezia il 31-VIII-1940 al comando del C.F. Aldo Cocchia. Durante il trasferimento esegui' una breve missione operativa a caccia del nemico della durata di 19 giorni e poi diresse su Betasom dove arrivo' il 5-X-40.   Il comando successivamente passo' al C.F. Primo Longobardo e dopo una missione interrotta per motivi tecnici riprese il mare il 9-I-41 in cui affondo' ben 4 mercantili (Nemea - greco, Brask - norvegese, Nicolaos - greco, Urla - britannico) per un totale di 17.489 tonnellate.   Rientrato alla base, il comando passo' al T.V. De Giacomo e, nell' aprile del 41 effettuo' una missione infruttuosa in Atlantico.   La missione successiva, invece, affondo' la petroliera norvegese Ida Knudsen di 8913 tonn. e rientro' alla base.   Durante la nuova missione, nell' agosto del 41, durante una manovra di attacco ad un convoglio subi' danni notevoli ma non vitali da parte di un ct di scorta e rientro' alla base per i lavori.   Al termine dei lavori, nella missione successiva affondo' 2 mercantili (Scottish star - britannico, petroliera Esso Copenaghen - panama) per un totale di 16.469 tonn.   Successivamente il comando passo' al T.V. Migliorini e parti' il 2-VI-1942 per il punto di agguato a circa 330 miglia a NE di San Salvador (Bahama).   Durante la notte del 4-VI-42 mentre era all'altezza del Golfo di Biscaglia viene attaccato da un aereo...... e da qui inizia il curioso episodio del Torelli........   LA VICENDA   Il pomeriggio del 2 giugno, con un giorno di ritardo a causa del maltempo, i due sommergibili (Torelli e Morosini) partono da La Pallice in sovraccarico (di combustibile) e cominciano la navigazione di trasferimento verso la zona di agguato al largo delle isole bahama e di Portorico. Dopo poche miglia i due sommergibili si separano, si perdono di vista e proseguono ciascuno per proprio conto. Il Torelli procede regolarmente alternando navigazione in superficie ed in immersione. Nella notte fra il 3 ed il 4 giugno si trova in superficie in posizione 44 33 N 006 46 W, 70 miglia a nord della costa spagnola all'altezza di Gijon, con rotta 267 e velocita' 9 nodi. La notte e' buia, illune; in mare vi e' una forte fosforescenza che si riverbera sulla larga scia. Improvvisamente alle ore 0217 a un migliaio di metri di prora, come comparso dal nulla, si accende un potente proiettore centrato quasi sul sommergibile; dopo pochi secondi un grosso aereo ci sorvola , spegne il proiettore e scompare nel nulla. Il "Leigh Light" ha compiuto il suo primo "storico" avvistamento da bordo di un aereo Wellington del 172 gruppo. Sulla plancia del Torelli si analizza la situazione. Il sorvolo a bassa quota senza attacco fa venire il dubbio che l'aereo possa essere tedesco; asd ogni buon conto il comandante fa armare le mitragliere, sgombra la plancia dal personale di guardia e si predispone per la RI.   I sommergibili italianiignoravano l'esistenza di radiolocalizzatori in generale e in particolare di radar aereoportati.   Sul Torelli prevale l'idea che l'avvistamento da parte dell'aereo sia stato casuale e dovuto alla fosforescenza della scia; in conseguenza il comandante si limita a ridurre al minimo la velocita' per annullare la visibilita' della scia; egli ritiene impossibile che l'aereo possa essere talmente fortunato da ripetere un avvistamento notturno cosi' fortuito; dopo alcuni minuti, per maggiore sicurezza ordina l'immersione. Mentre i pochi uomini della plancia scandono in torretta, l'aereo torna di nuovo all'attacco, questa volta in modo perfetto; a un miglio di distanza, quota 250 piedi, accende il proiettore che centra il sommergibile, poi apre il fuoco con le mitragliere e sgancia le sue quattro bombe di profondita' che scoppiano ai lati del battello sotto lo scafo. Il sommergibile viene squassato in modo incredibile. Il comandante che, penultimo, stava scendendo in torretta, fa in tempo a fermare l'ordine di immersione; i violenti scossoni tranciano il gancio d'arresto del portello di plancia che si chiude da se; il nostromo, ultimo a dover scendere, rimane bloccato in plancia; in pochi secondi i motori termici, rimasti ancora in moto, succhiano tutta l'aria dei locali creando una fortissima depressione che impedisce il propagarsi dei suoni; poi i motori si fermano da soli per mancanza d'aria; un silenzio irreale e il buoi assoluto dominano la scena all'interno del sommergibile che galleggia fermo e appruato; nessun rumore, nessuna luce, nessuna voce. Quando si riesce a dar aria ai locali annullando la depressione, si scatenano i provvedimenti per rimediare ai gravi danni subiti. Per migliorare il galleggiamento il comandante da' aria ai doppi fondi pieni di nafta scaricando in mare il sovraccarico di combustibile. Un incendio nel locale batteria anteriore, con emissione di intenso fumo e gas di cloro obliga ad isolare, chiudendo le porte stagne, tutti i locali prodieri, compresa la stazione RT. Molti impianti sono in avaria, manca l'energia elettrica, timone e bussole non funzionano. Il deposito munizioni, troppo vicino all'incendio, viene allagato dopo aver prelevato alcuni colpi per cannone. Il nostromo rimasto in plancia racconta che l'aereo ha effettuato altri due sorvoli mitragliando disordinatamente.   Fine prima parte