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matapan


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Si

 

Per informazioni generali si veda M. Bragadin: "Il dramma della marina italiana 1940-1945" Mondadori, Verona 1969, pp 105 sgg.

Oppure A. Iachino: "Tramonto di una grande marina" 1961.

Mondadori, Verona

In particolare, dello stesso autore: "la sorpresa di Matapan"

 

E non solo. Consideriamo pure che Iachino e Bragadin non sono proprio la fonte della verità. L'uno è stato direttamente coinvolto, e (anche) dal suo bizzarro ordine nacque il disastro; il Bragadin è sempre e comunque assolutorio rispetto a certe "sviste" di Supermarina. Mah. Beato chi ha le idee chiare! Certo che per capire sino in fondo cosa significò Matapan per i marinai italiani andrebbe consigliato pure qualche libro di memorie (Com.ti Ginocchio, Sansonetti etc.)

 

GM Andrea

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Se consentite... posto una rievocazione che ho tenuto per l'ANMI di Napoli qualche anno fà...

 

Ammiraglio di Divisione Carlo Cattaneo - Medaglia d’Oro al Valor Militare

nato nel 1883 a Sant’Anastasia (Napoli)

 

Dal Collegio Militare di Napoli passò alla Accademia Navale di Livorno e nel 1906 venne nominato guardiamarina. Nel 1911 prese parte allo sbarco e alla occupazione di Tripoli meritando una prima medaglia di bronzo al V.M..

Durante la Prima Guerra Mondiale si segnala, nel grado di Tenente di Vascello al comando di una torpediniera nel Basso Adriatico meritando una medaglia d’argento e una seconda medaglia di bronzo al V.M..

 

Negli anni del primo dopoguerra ricopre gli incarichi di Addetto Navale a Costantinopoli, a Bucarest e a Belgrado; successivamente diviene coadiutore all’Istituto di Guerra Marittima.

Contrammiraglio dal 1° gennaio 1937 e Ammiraglio di Divisione dal maggio 1938; all’inizio della Seconda Guerra Mondiale comandava la 3a Divisione Navale che condusse brillantemente nello scontro di Punta Stilo, meritandosi la sua seconda medaglia d’argento al V.M..

 

Nell’agosto 1940 assumeva il comando della 4a Divisione Navale, e dal dicembre dello stesso anno, quello della neocostituita 1a Divisione Incrociatori imbarcando sull’incrociatore “Zara”; è questa Divisione che guida nella tremenda notte di Matapan.

 

Motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare

 

“Comandante di una divisione navale, che egli aveva istruita, allenata e forgiata con alto intelletto, con paziente amore e con appassionata costanza, alla battaglia di Punta Stilo, essendo in testa alla formazione, con pronta iniziativa e con audace spirito aggressivo affrontava gli incrociatori nemici e con brillante manovra rendeva vani i numerosi attacchi degli aerosiluranti. La notte sul 28 marzo, nel tentativo di sottrarre all’offesa nemica un incrociatore colpito da siluro, assalito improvvisamente da forze soverchianti le affrontava con impavida serenità e con consapevole audacia. Nel breve, durissimo combattimento egli profondeva le sue doti di mente e di cuore e, quando la nave ammiraglia, squarciata e incendiata, non aveva più possibilità di offesa né speranza di salvezza, riuniva a poppa i superstiti per lanciare sul mare e oltre il mare l’ultimo grido di fede: “Viva l’Italia, Viva il Re”. Compiuto tutto il suo dovere oltre ogni umana possibilità egli scompariva in mare con la sua nave e con la sua insegna al vento, sicuro che il suo gesto sarebbe stato d’esempio di quelle alte virtù di dedizione e di passione che splendono luminose nel tempo e nella tradizione. - Mediterraneo Centrale e Orientale , 9 luglio 1940 - 28 marzo 1941”

 

Con lui, uniti nell’eroismo e nell’amore per la Patria, scomparvero in mare le M.O.V.M.

 

Capitano di Vascello Corsi Luigi - Comandante dell’Incrociatore - ammiraglio - “Zara”

Capitano di Vascello Giorgis Giorgio - Comandante dell’Incrociatore “Fiume”

Capitano di Vascello Toscano Salvatore - Comandante la squadriglia cacciatorpediniere di scorta

Capitano di Fregata Giannattasio Vittorio - Comandante in 2a dell’Incrociatore “Zara”

Tenente Colonnello G.N. Bastianini Domenico - Capo Servizio G.N. di divisione

Capitano G.N. Modugno Giorgio - Capo Servizio G.N. della squadriglia cacciatorpediniere di scorta

Sottotenente C.R.E.M. Grosso Umberto - Ufficiale addetto al deposito munizioni del “Zara”

 

e ancora innumerevoli ufficiali, sottufficiali e marinai che in una notte di tragedia sul mare seppero tenere alte le tradizioni militari e navali d’Italia.

 

- Rievocazione della Battaglia di Capo Matapan -

 

Alle 21.30 del 26 marzo 1941 la corazzata Vittorio Veneto con 1a, 3a e 8a Divisione Navale a seguito dell’ordine di operazione 51106 di Supermarina uscivano in mare,dal porto di Napoli, al comando dell’Ammiraglio di Squadra Iachino per un attacco al traffico nemico nella zona sud di Guado e la zona occidentale del Mare Egeo.

 

In complesso una nave da battaglia, undici incrociatori, tredici cacciatorpediniere.

 

Formazione su due gruppi - Gruppo Vittorio Veneto con la 3a Divisione Navale e Gruppo Zara con 1a e 8a Divisione Navale.

 

In mare li attendeva la Mediterranean Fleet Inglese al comando dell’ammiraglio Cunningahm.

 

La squadra italiana viene attaccata già alle 15.20 del giorno seguente da aereosiluranti che danneggiano gravemente la corazzata ammiraglia.

 

Venerdì 28 marzo 1941, giorno di San Sisto, si naviga in formazione di protezione della ammiraglia danneggiata e alle 19.30 una nuova formazione di aerei nemici attacca la nostra squadra che per 15 drammatici minuti manovra in formazione ravvicinata dando prova di notevole abilità marinara, mentre la contraerea esegue un fuoco di sbarramento intenso e preciso fino all’allontanamento della formazione avversaria che ha per unica vittima l’incrociatore Pola, colpito da un siluro, immobilizzato e privo di energia elettrica.

 

Alla 20.20 la 1a Divisione, al comando dell’ammiraglio di divisione Carlo Cattaneo riceve l’autorizzazione ad invertire la rotta per soccorrere l’unità immobilizzata; è composta dagli incrociatori Zara e Fiume, dai cacciatorpediniere Alfieri, Gioberti, Carducci e Oriani.

 

Intanto il Pola era già stato individuato dall’incrociatore inglese Orion, munito di radar, ma ritenuto gravemente danneggiato si disinteressano di esso.

 

Alle 22.20 la Flotta Inglese individua sul radar la Divisione di Cattaneo che si dirige in soccorso del Pola, a la inquadra nel tiro dei micidiali cannoni da 381 delle corazzate Warspite, Valiant e Barham, sparando dalla distanza ravvicinatissima di 3500 metri.

 

In pochi minuti la Divisione Italiana, senza poter quasi rispondere al fuoco, viene coperta da una valanga di colpi che ne provoca la quasi immediata distruzione, le navi immobilizzate e in preda alle fiamme vengono finite dai siluri dei cacciatorpediniere.

 

Onori ai caduti...

 

Lord Acton

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Onore ai caduti!!!

In Battaglia come nella vita ci vuole anche Fortuna, la storia ce lo insegna.

Guardate Napoleone Buonaparte, a Waterloo, avrebbe potuto vincere, se avesse aggirato il casale fortificato, e si fosse coperto il fianco.

Quel giorno per la prima volta, non ha avuto la fortuna dalla sua parte.

Ciao

Luciano

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