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62 anniversario attacco a Taranto 2^ Parte


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Ecco la seconda parte della cronistoria dell'infausta notte di taranto.

 

A TARANTO.....

 

A Taranto il CinC di Maridipart A.D. Antonio Pasetti era pensieroso. L'11 novembre erano infatti alla fonda tutte e sei le corazzate (Duilio, Doria, Cesare, Cavour, Vittorio Veneto, Littorio), sette incrociatori pesanti (Pola, Trento, Trieste, Zara, Bolzano, Fiume, Gorizia), due incrociatori leggeri (Duca Degli Abruzzi e Garibaldi) piu' numerosi CC.TT. e TP. Tale accentramento di navi era dovuta al fatto che Supermarina, visto l'elevato traffico inglese nel canale di Sicilia e nell Egeo, aveva accentrato il grosso della Flotta a Taranto (visto che c'era le poteva pure fare uscire no?). Il CinC della Forza Navale era l'A.S. Inigo Campioni ma, si sa, quando le navi sono in rada o in banchina, la responsabilita' della loro protezione spetta al MARIDIPART. Questa responsabilita' rendefa quindi pensoso l'ammiraglio Pasetti, memore dell'azione, alcuni mesi prima (a luglio), che gli inglesi avevano fatto nella rada di Mers el Kebir utilizzando gli aerosiluranti, mandando a fondo, in un raid notturno, la corazzata francese Dunkerque, i caccia italiani Nembo, Ostro, Pancaldo, Zeffiro ed alcuni mercantili. Di certo La base di Taranto era meglio protetta. Vediamo in dettaglio queste protezioni:

le batterie antiaeree erano 21 con i seguenti armamenti:

- 101 cannoni

- 193 canne di mitragliatrice (fra pesanti e leggere)

- 13 stazioni aerofoniche di ascolto dei rumori di aereo

- 22 proiettori luminosi abbaglianti

Va considerato, inoltre, nel conto della potenza di fuoco disponibile, tutte le artiglierie a.a. delle navi.

 

Oltre a questo vi erano 87 palloni frenati (ma 60 vennero spazzati via il giorno prima dell'attacco dal forte vento). Le navi maggiori, inoltre, avevano una protezione contro i siluri mediante apposite reti parasiluri. Proprio su questo tipo di protezione vi fu un accenno di contrasto fra l'ammiraglio Pasetti e l'Ammiraglio Campioni in quanto quest' ultimo volendo le navi pronte a partire in qualsiasi istante non voleva perdere tempo per la rimozione delle reti parasiluri. In questo senso, poi, venne convinto dall' Ammiraglio Pasetti per la posa di queste reti che comportava, fra l'altro, l'ormeggio ulteriore a poppa delle navi da battaglia mediante un corpo morto e non piu' con la sola ancora (eliminando cosi' il giro libero delle Unita' e avvicinando quindi le reti stesse).

Era desiderio del Pasetti, inoltre, inscatolare completamente tutte le navi con le reti parasiluri su tutti i quattro lati ma questa operazione avrebbe richiesto 8.600 metri di rete quando, a novembre, ne esistevano solo 2.900 metri.

 

Vi erano inoltre gli sbarramenti artificiali in pietra costituiti dalla diga della Tarantola e da altri due sbarramenti in pietra. Tali sbarramenti, pero, piu che altro erano anti sommergibile.

 

Ma in tutti questi pensieri dell'Ammiraglio Pasetti, non vi erano quelli dell'inefficacia delle reti parasiluro in quanto ignorava (era una ignoranza collettiva in seno a tutta la RegiaMarina) l'esistenza, da parte degli inglesi, delle spolette per siluri a innesco magnetico (praticamente, a differenza delle spolette a percussione che innescano l'ordigno solo dopo aver colpito gli scafi delle navi, le spolette magnetiche innescano gli ordigni pure "in prossimita'" di grosse masse ferromagnetiche; i siluri possono quindi venire tarati per una profondita' leggermente superiore all'altezza delle reti parasiluri che, ovviamente, sono alte quanto i pescaggi della navi da proteggere). A tale scopo si incrociano una ridda di voci riguardo a spionaggi ultrasegreti riguardo l'altezza di queste reti in quanto, dopo l'attacco, sono stati ritrovati siluri inesplosi con taratura a profondita' di 10,60 metri contro i 10 metri di altezza delle reti.

 

A tale proposito, desidero esprimere una mia personale opinione su questo fatto: a prescindere dal fatto dello spionaggio da parte dei nostri ammiragli (io non credo a questa ipotesi, perlomeno su questo tipo di dati) penso invece piu' semplicemente che una qualunque spia inglese abbia potuto stimare l'altezza delle reti parasiluri semplicemente passeggiando lungo il ponte girevole quando i pontoni uscivano dall'arsenale a posare le reti alle navi in rada nel Mar Grande. Il ve4ro colpaccio gli inglesi, secondo me, l'hanno fatto con la nuova spoletta (di cui ripeto in Italia non se ne sapeva nulla e quindi a quale scopo produrre reti parasiluri piu' alte? per sprecare materiale? per rendere ancora piu' difficoltose le operazioni di posa/rimozione delle reti?

A proposito di spionaggio e di ignoranza.......ritengo molto piu' grave il fatto che i nostri alleati tedeschi erano a conoscenza da oltre un'anno di tale tipo di spoletta.....ma evidentemente questa informazione era "sfuggita" ai nostri alleati.

 

Ritorniamo alla base di Taranto. Sicuramente, per i motivi sopra citati la base di Taranto non poteva considerarsi protetta in modo adeguato per ospitare i 3/4 della nostra flotta da battaglia (ripeto, ma perche' era tutta in porto? non ditemi per la mancanza della nafta........perlomento in quel periodo). A peggiorare la situazione, poi, vi fu il forte vento che soffio' durante il 10 novembre che, oltre a spezzare i cavi di 60 palloni frenanti antiaerei, rese la visibilita' in condizioni perfette per il piano degli Inglesi.

 

Gia'....gli inglesi. E loro intanto cosa stavano facendo? la loro operazione di attacco a taranto era iniziata gia' il 6 novembre. Tale operazione prendeva il nome di "Judgement".

 

 

 

nella prossima parte trattero' la fase di attacco vera e propria.......sperando di non annoiarvi troppo. :s11: :s11: :s11: :s11: :s11: :s11:

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