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Uno dei pochi guasti del giovane Smg. BAGNOLINI


luciano46

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Pensando alle cose successe quando ero sul Bagnolini, mi

e' venuto in mente un fatto successo, mi sembra quando siamo andati a Trieste dentro ai cantieri, per montare la famosa tartaruga (prima ne eravamo sprovvisti) a prora.

Non garantisco l'esatto dettaglio nell'esposizione dei fatti in quanto la mia memoria dopo tanti anni si e' un po' arrugginita, garantisco solo la veridicita'

Eravamo ormeggiati dentro il cantiere, che mi sembra si chiamasse S,Marco, davanti all'officina grandi motori.

Quel giorno ero di guardia insieme al sottordine radarista (che fungeva da sentinella). Il mio amico Edo e l'altro motorista erano scesi a bordo dalla torretta(la tartaruga non era ancora stata montata), per spurgare le bombole dell'aria AP. operazione di routine che veniva fatta regolarmente.

Io ero rimasto seduto in plancia ad aspettare Edo, quando all'improvviso ho sentito una botta fragorosissima provenire da dentro. Ti lascio immaginare lo spavento, ho chiamato Edo da su' ma non rispondeva, allora ho chiamato a bordo la sentinella, gli ho detto di salire in plancia, e sono sceso.

Dentro faceva un gran freddo, mi sembra di ricordare che il quadro dell'aria fosse completamete ricoperto di brina, e ricordo un fischio lacerante, Edo e il suo aiutante erano li' storditi, ma in piedi, cosi' li ho aiutati a risalire e siamo usciti. Non avevano niente tranne Edo che lamentava un po' di dolore alle orecchie.

Da quello che mi ha detto Edo sembra che mentre stavano spurgando, all'improvviso sia saltata una valvola di una sottobatteria AP, non quella che stavano spurgando, l'altra, cosi' all'improvviso senza motivo apparente.

Dato che la cosa rientrava nelle possibilita', non mai piu' chiesto quale sia stata la causa, probabilmente una valvola difettosa.

Comunque te lo assicuro un grosso spavento.

Ciao

Luciano

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attendo utleriori delucidazioni tecniche! Grazie Luciano per la preziosa condivisione di questa esperienza.

 

:s01: :s01: :s15:

 

Keltos

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Rispondo subito ad Eros ... le bombole noi le spurghiamo ogni giorno ... da molti anni (La tragedia del THRESHER ha purtoppo fatto scuola. Affondo nell'aprile del 63 a 200 NM da Boston; la lunga indagine e le registrazioni fecero capire che la causa principale dell'affondamento fu la mancata risalita del battello in seguito alla formazione di ghiaccio nelle tubolature di invio aria alle casse zavorra. Il ghiaccio si formo per via dell'elevata umidita presente nelle bombole dell'aria alta pressione associata al freddo che si genera in seguito alla violenta espansione dell'aria compressa ... tipica delle emersioni di emergenza. Prima di allora non c'era molta attenzione all'umidita  nelle bombole ... in tutte le Marine).

 

Maneggiare circuiti con aria compressa ad oltre 200 bar è una cosa molto pericolosa. Ogni componente del circuito è dimensionato per il grande carico che deve reggere. Quando qualcosa cede .... una valvola ... un raccordo ... questi componenti (pesanti) partono a velocita  impressionanti travolgendo ogni cosa.

 

Agli amici di Luciano è andata proprio di lusso .... in quanto la valvolina di spurgo che credo sia saltata (anche se pesava solo un paio di etti) poteva tranquillamente attraversarli da parte a parte .... e farli fuori.

 

Su un sommergibile l'aria A.P. è uno strumento prezioso ed indispensabile .... ma è sempre un potenziale pericolo; per questo richiede manutenzioni continue ed accurate (specie durante le soste lavori .... unico momento in cui si scarica iil circuito e si puo' controllare tutto).

 

CIAO

 

Giampiero

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Confermo tutto quello che ha scritto Gianpiero, che penso insieme a Totiano, siano le persone, piu' esperte

in questo campo.

E' tanto importante lo spurgo che veniva comunque fatto

di propria iniziativa dagli addetti, anche se ,come era successo quel giorno l'orario di lavoro era gia' finito, difatti ,ho precedentemente scritto che ero gia' montato di guardia, e la guardia monta a fine orario di lavoro.

Non viene fatto perche' ti viene ordinato, ma perche' chi lo deve fare sa' cosa rischia insieme a tutti gli altri.

In ogni caso su quei piccoli sommergibili avevamo tutti l'abitudine di non smettere se non si aveva finito tutto il lavoro, senza guardare l'ora e senza che nessuno ti dicesse niente.

Sui sommergibili e' cosi', perche' al battello che stai riparando e' affidata la tua vita e quella dei tuoi compagni, e in emergenza si lavora tutti insieme, fianco a fianco, se non sei del settore e ne capisci poco, non importa, puoi sempre passare gli attrezzi, e alleviare il lavoro dei tuoi compagni oppure fare il caffe' e portarglielo.

Personalmente ricordo di un altro guasto che abbiamo avuto a Taranto, al tubo dell'olio ad alta pressione per il sollevamento dello snorkel.

Il ricambio era a Monfalcone e dovevamo uscire in mare il giorno dopo.

Sulla classe Toti l'attacco inferiore era accessibile togliendo i pannelli laterali sulla vela (quelli rettangolari con feritoie), pero' l'attacco superiore era poco accessibile, per poter staccare il tubo praticamente bisognava infilarsi dentro al pertugio e poi allungarsi verso l'alto. Per fare quello ci voleva uno molto magro, e indovinate chi era allora il piu' magro a bordo?

Luciano ,cosi' il mio amico Edo mi spedito dentro, visto che lui non riusciva, pero', infilato dentro cosi' tutto storto non riuscivo a fare forza, a quel punto Edo, ha costruito ,visto che non l'avevamo,una chiave fissa con attacco girato e una prolunga per trasmettere il moto dall'esterno con il cricchetto. A questo punto il mio compito era solo quello di imboccare la chiave e tenerla in posizione, al resto provvedeva Lui.

Abbiamo iniziato a lavorare che erano le otto del mattino

e ricordo che abbiamo finito che era l'una e mezza di notte.

Lo abbiamo tirato giu' e rimontato otto volte e portato a vulcanizzare, pero' si rompeva sempre appena messo sotto pressione, era chiaro che non poteva tenere,cosi' alla fine il Dir ci ha fatto misurare la lunghezza del tubo riscontrando un eccedenza in lunghezza di una ventina di centimetri, a questo punto visto che la rottura era entro i 10 cm dall'attacco lo ha portato in officina e lo ha fatto tagliare, e rimboccolare.

E' andato tutto bene ha tenuto e abbiamo continuato ad usare quel tubo accorciato per tutto il tempo che sono rimasto a bordo fino al mio congedo senza avere piu' guasti.

A questo punto non vorrei dire ma mi sa' che quello che quello che c'e' sul Bagnolini in disarmo se lo andate a misurare e' piu' corto di 10 cm.

Ricordo che ero tanto stanco che mi sono addormentato in coperta all'aperto con la testa che spenzolava da una parte e i piedi dall'altra. Chi ha visto il Toti sa' che la coperta e' tonda.

Avevo appena chiuso gli occhi che ho sentito il comandante il seconda che mi chiamava per il posto di manovra.

Sergente. Sergente. e poi stufo Luciano!!! ma dove cavolo sei sono le tre' dobbiamo salpare il comandante ha gia' chiamato posto di manovra.

Cosi' ho risposto, mi sono arrampicato in plancia, ho messo la cuffia in testa e siamo salpati. Quando eravamo oltre la diga foranea Prima di immergerci il Secondo mi ha poi detto in un orecchio, ma porca miseria Luciano cosa sei scemo, dormire cosi' in coperta, non lo sai che e' pieno di topi.

Aveva ragione pero' ,che volete ,quando si ha sonno dicono che si possa dormire ovunque anche sui chiodi.

Spero di non aver fatto troppi strafalcioni.

ciao a tutti Luciano

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  • 4 years later...
Visitatore Salgàri

Grazie per averci raccontato le vostre avventure;purtroppo la vita e la morte sono divise da un sottilissimo filo.

Persone sono morte carbonizzate usando guanti o stracci unti d'olio o grasso per chiudere od aprire le valvole delle bombole d'ossigeno.

Nicolò

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hai ragione Nicolo, troppo spesso la normativa è nata sulle disgrazie degli operatori..

 

fortunatamente non c'erano bombole di ossigeno su Toti e Sauro mentre sui 212 c'è una serie di precauzioni e procedure che appaiono a prova di bomba.

a dire la verita forse c'erano bombole di ossigeno sui Toti, agli inizi... magari Ivano ricorda qualcosa!

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Non avevo visto questo topic. Interessante e viritiero, specie sui rischi che si incorrono parrticolarmente a bordo di sommergibili.

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Visitatore bollazero

questo racconto mi era sfuggito............molto interessante e veritiero :s20: :s20: .Ricordo che l'aria AP indispensabile per un batello,era da manovrare con tutte le appropriate cautele,infatti sono state una delle prime cose che ho imparato a bordo,sotto la guida dei motoristi anziani .

 

bombole di ossigeno a bordo che io ricordi non ci sono mai state.

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  • 2 months later...

Salve,in effetti i punti deboli di una una bombola ad alta pressione sone le valvole e le relative connessioni che possono essere realizzate mediante saldatura o filettatura.

Nel caso specifico i compressori aspirano aria e vapori d'acqua (umidita') dall'ambiente, quest'ultima in parte viene eliminata durante le fasi di compressione e raffreddamento (di solito due stadi)dai scaricatori di condensa.Una piccola percentuale di umidita pero' riesce a passare nelle bombole vuoi per la temperatura aria ingresso ancora alta che impedisce la totale condensazione.

Intanto nella bombola carica la temperatura continua a scendere e man mano condensano anche ultime parti acqua che devono essere eliminate periodicamente dal drenaggio sul fondo,proprio questa valvola di drenaggio è la piu' pericolosa essendo sempre immersa in una miscela di acqua ,olio e ruggine con conseguente deterioramento del raccordo di unione con la bombola.

Nel caso di rottura o voluta rapida depressurizzazione l'aria per portarsi da 100 bar a zero sottrae calore ambiente (in misura ridotta è quello che avviene negli impianti frigo condizionamento) ,non influisce al fenomeno la presenza o no di acqua sul fondo e nemmeno è possibile l'intasamento della linea principale di uscita che si trova nel punto piu' alto della bombola,non è possibile perche' il volume riservato all'aria in pressione diminuisce all'aumentare del livello condensa depositata fino limite di bombola totalmente piena di acqua ed in pressione idrostatica.

Comunque è gravissima negligenza il mancato spurgo di qualsiasi tipo bombola abibita ai servizi di bordo.

 

 

Buonanotte.

Modificato da iachille
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bombole di ossigeno a bordo che io ricordi non ci sono mai state.

 

grazie Ivano, probabilmente una delle tante modifiche post cantiere.

infatti nei disegni del battello,

http://www.delfinidacciaio.it/immagini/piani/superiore.jpg

le bombole contraddistinte dal nr. 196 (pianta superiore, sotto la branda fissa di dritta) erano denominate bombole di ossigeno

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... sembra che mentre stavano spurgando, all'improvviso sia saltata una valvola di una sottobatteria AP, non quella che stavano spurgando, l'altra, cosi' all'improvviso senza motivo apparente. Dato che la cosa rientrava nelle possibilita', non mai piu' chiesto quale sia stata la causa, probabilmente una valvola difettosa.

Sono incuriosito: la rottura di tale valvola rientra veramente nelle possibilità ? E' comunque prevista una valvola di sicurezza o un dispositivo di sfogo equivalente in caso di disfunzione dell'impianto ?

 

rispolvero questo bellissimo (e vecchissimo) topic.

bello per gli aneddoti e interessante come spunto. mi sembra che delle bombole a bordo se ne è parlato ben poco... o sbaglio?

Veramente bello, a questo punto però vorremmo qualche dettaglio (operativo) in più... :s01:

 

...E' tanto importante lo spurgo che veniva comunque fatto di propria iniziativa dagli addetti, anche se ,come era successo quel giorno l'orario di lavoro era gia' finito...

Ma era / è comunque prevista una periodicità ufficiale (da tabella) per effettuare questa operazione ?

 

...Sui sommergibili e' cosi', perche' al battello che stai riparando e' affidata la tua vita e quella dei tuoi compagni, e in emergenza si lavora tutti insieme, fianco a fianco, se non sei del settore e ne capisci poco, non importa, puoi sempre passare gli attrezzi, e alleviare il lavoro dei tuoi compagni oppure fare il caffe' e portarglielo...

Questo è la vera essenza del "team working" estremizzato dalle condizioni "ambientali" e chiaramente dal particolare contesto; veramente entusiasmante, devo dire che avverto un certo grado di "invidia" :s02: per aver avuto unicamente esperienze su unità di superficie dove tale concetto risulta sicuramente ridimensionato...

 

Salve,in effetti i punti deboli di una una bombola ad alta pressione sone le valvole e le relative connessioni che possono essere realizzate mediante saldatura o filettatura.

In impianti come questi dove le pressioni possono raggiungere valori anche di 200 bar, sono accettate giunzioni con filettature ?

 

Sniper

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In impianti come questi dove le pressioni possono raggiungere valori anche di 200 bar, sono accettate giunzioni con filettature ?

Salve,certo sono accettate le filettature vengono eseguite anche su componenti da 1000 bar e oltre.In questi casi è tutto il pezzo a essere punzonato o con riferimento a norme uni-iso-din etc.o direttamente con le sigle DN(diametro nominale) e PN (pressione nominale).

 

 

 

 

Sono incuriosito: la rottura di tale valvola rientra veramente nelle possibilità ? E' comunque prevista una valvola di sicurezza o un dispositivo di sfogo equivalente in caso di disfunzione dell'impianto ?

 

 

 

 

La rottura di raccordi specialmente quelli dal fondo è dovuta a corrosioni chimiche(ossidazioni) l'unica prevenzione e l'ispezione del componente e in tutti i casi la sostituzione periodica esempio durante sosta lavori.

Le valvole di sicurezza sul impianto invece intervengono solo in caso di sovrapressione dovuta a malfunzionamento compressori o apporto di energia dall'esterno( esempio un incendio).

 

 

 

 

Ciao.

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...Salve,in effetti i punti deboli di una una bombola ad alta pressione sone le valvole e le relative connessioni che possono essere realizzate mediante saldatura o filettatura...
...In impianti come questi dove le pressioni possono raggiungere valori anche di 200 bar, sono accettate giunzioni con filettature ?...
Salve,certo sono accettate le filettature vengono eseguite anche su componenti da 1000 bar e oltre.In questi casi è tutto il pezzo a essere punzonato o con riferimento a norme uni-iso-din etc.o direttamente con le sigle DN(diametro nominale) e PN (pressione nominale).

Grazie Iachille, non conosco bene le specifiche tecniche di accettazione della Marina, ed ero per questo dubbioso infatti, per esempio nei sommergibili NON militari ed in riferimento agli impianti di questo tipo, gli elementi di giunzione devono essere, possibilmente, senza filettatura. Considera inoltre che anche gli accessori saldati o brasati su parti ad alta pressione, sono accettabili purchè debitamente esaminati tutti con controlli non distruttivi.

 

Sniper

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