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Domande aperte un poco a tutti


Nastrandir

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Buongiorno, 

 

come ho scritto alcuni giorni fa nella mia presentazione, ripeto qui.
Sono Carlo Cavazzuti, autore letterario modenese con diverse pubblicazioni narrative all'attivo.
Al momento sono impegnato nelle ricerce storiche per il mio nuovo romanzo e se foste disponibili vorrei sottoporvi alcune domande a cui, spero abbiate risposta.
Ho inserito la discussione qui perché ho ritenuto il luogo migliore essendo il futuro romanzo interamente ambientato all'interno di una dei nostri sommergibili, ma se vi è parte migliore del forum, o addirittura dedicata a questo, chiedo venia.

 

Procedo con le domande.

 

Esistono foto degli interni di un classe Balilla? Se sì dove posso recuperarle?

Escluso "Uomini sul fondo" e alcuni altri filmati Luce esiste altro materiale filmato sui nonstri Atlantici?

Potrebbe essere accettabile l'attraversamento del Canale della Manica da parte di un sommergibile nel pieno del conflitto nel 1941? In tal caso, oltre ai normali pattugliatori e agli inconvenienti di un fondale minimo cosa si sarebbe potuto trovare?

In caso contrario, oltre a dover circumnavigare le isole britanniche vi era la possibilità di attracco nelle basi tedesche o in Norvegia?
Si hanno altre notizie dell'utilizzo di un classe CA trasportato da un sommergibile oltre la tentata missione su New York con il Da Vinci?

Erano imbarcati anche cappellani, medici o infermieri? 

Vi era la possibilità di imbarcare sommozzatori per riparazioni esterne rapide come piccole saldature o simili?
Quanto poteva durare, prima di esaurire le ultime riserve d'aria, un'immersione?
Il sistema di carteggio nautico riprendeva solamente i dati di latitudine elongitudine o come per gli alleati tedeschi vi era un sistema di quadranti?

La camera degli idrofoni e la stazione marconististica coincidevano?
La turnazione a 4 ore coinvolgeva su ogni mansione ogni marinaio o vi erano ruoli strettamente fissati?

 

Inatanto inizio con queste essendo le più impellenti, nel caso, se disponibili, ne porrò altre.

Grazie mille per la dispobibilità.

 

Carlo Cavazzuti.

 


 

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ecco qualche risposta, tanto per iniziare

 

 

4 hours ago, Nastrandir said:

Esistono foto degli interni di un classe Balilla? Se sì dove posso recuperarle?

all'ufficio Storico della Marina, per iniziare, ma anche nel catalogo edito dall'associazione Tempora mi sembrava ci fosse qualcosa. 

 

4 hours ago, Nastrandir said:

Escluso "Uomini sul fondo" e alcuni altri filmati Luce esiste altro materiale filmato sui nonstri Atlantici?

I film alfa tau e La Grande Speranza

 

4 hours ago, Nastrandir said:

Potrebbe essere accettabile l'attraversamento del Canale della Manica da parte di un sommergibile nel pieno del conflitto nel 1941? In tal caso, oltre ai normali pattugliatori e agli inconvenienti di un fondale minimo cosa si sarebbe potuto trovare?

Non lo credo proprio plausibile, pur considerando la sorpresa, come feceso il Pinz Eugen e lo Scharnohors (se ben ricordo, manca la velocità elevata per il transito

 

4 hours ago, Nastrandir said:

In caso contrario, oltre a dover circumnavigare le isole britanniche vi era la possibilità di attracco nelle basi tedesche o in Norvegia?

 

In norvegia, ma per non ricordo sia mai stato fatto. Poi ovviamente nelle basi della Francia occupata

 

4 hours ago, Nastrandir said:


Si hanno altre notizie dell'utilizzo di un classe CA trasportato da un sommergibile oltre la tentata missione su New York con il Da Vinci?

No, purtroppo

 

4 hours ago, Nastrandir said:

Erano imbarcati anche cappellani, medici o infermieri? 

Normalmenet infermieri, raramente medici e cappellani, Padre Messori Roncaglia era faoso per uscire coi battelli atlantici, ad esempio

 

4 hours ago, Nastrandir said:

Vi era la possibilità di imbarcare sommozzatori per riparazioni esterne rapide come piccole saldature o simili?

Lo faceva il personale di bordo usando le maschere Davies o belloni

 

4 hours ago, Nastrandir said:

Quanto poteva durare, prima di esaurire le ultime riserve d'aria, un'immersione?

Intendi quella respirabile, suppongo, dipende da diversi fattori compreso quanto materiale assobente della CO2 era ancora disponibile. Penso puo considerare almeno 3 giorni

 

 

4 hours ago, Nastrandir said:


Il sistema di carteggio nautico riprendeva solamente i dati di latitudine e longitudine o come per gli alleati tedeschi vi era un sistema di quadranti?

 

In Atlantico usavano lo stesso sistema tedesco essendo coordinati da loro per non sovrapporsi nelle operazioni. In Mediterraneo era simile

 

4 hours ago, Nastrandir said:

La camera degli idrofoni e la stazione marconististica coincidevano?

Era la stessa persona ma i locali erano separati negli ultimi battelli, bisogna vedere caso per caso.

 

4 hours ago, Nastrandir said:

La turnazione a 4 ore coinvolgeva su ogni mansione ogni marinaio o vi erano ruoli strettamente fissati?

I cuochi e il comandante non erano oggetti di turnazione. In alcuni battelli grandi anche il Direttore di Macchina. Ma di questo non ho certezza, purtroppo.

 

 

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Qualche notizia sugli U-Boote nella Manica si trova qui. Ricordo che ancora a fine 1944 un U-Boot affondò nella Manica il trasporto truppe Léopoldville, causando la morte di quasi ottocento soldati statunitensi, ma era lontano dalla parte "stretta" del Canale.

 

La Grande Speranza non credo contenga materiale girato sui sommergibili atlantici, essendo film postbellico che utilizzò come set lo scafo mai del mai completato (e, credo, vuoto all'interno) sommergibile da trasporto R 12.

 

Questa era la camera di lancio siluri prodiera del Balilla, da "Storia Militare"

 

Balilla+camera+di+lancio+siluri+prodiera 

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On 7/4/2023 at 11:00, Nastrandir said:

Esistono foto degli interni di un classe Balilla? Se sì dove posso recuperarle?

 

Posso chiedere perché un battello classe "Balilla" e non un più moderno "Marconi" o "Marcello" ?

 

Sia operativamente che storicamente erano unità più "consone" al periodo interessato...

 

Un saluto 

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On 8/4/2023 at 19:22, magico_8°/88 said:

 

Posso chiedere perché un battello classe "Balilla" e non un più moderno "Marconi" o "Marcello" ?

 

Sia operativamente che storicamente erano unità più "consone" al periodo interessato...

 

Un saluto 

La questione è semplice, mi serviva, per l'appunto, un "vecchio scassone". Qualcosa di superato che potesse per certo ancora navigare, ma essere allo stesso tempo superato.

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On 8/4/2023 at 19:22, magico_8°/88 said:

 

Posso chiedere perché un battello classe "Balilla" e non un più moderno "Marconi" o "Marcello" ?

 

Sia operativamente che storicamente erano unità più "consone" al periodo interessato...

 

Un saluto 

La questione è semplice, mi serviva, per l'appunto, un "vecchio scassone". Qualcosa di superato che potesse per certo ancora navigare, ma essere allo stesso tempo superato.

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Intanto grazie mille per le risposte arrivate sino ad ora.
Comprendo alcune siano, ai vostri occhi, banali, ma io ho servito in aviazione e per quanto abbia discrete esperienze in mare, sia stato sul fondo del Mediterraneo, certe cose mi sono ancora oscure.
Perdonate certe banalità, ma mi sono necessarie per non scrivere castronerie. Per quanto l'intenzione sia quella di scrivere un romanzo, sono abituato ad attenermi quanto più mi è possibile alla realtà oggettiva o quanto meno la più plausibile. 

Se permettete procedo con altre domande.

So di una macchina decrittatrice italiana simile a enigma, ma ho pochissime informazioni in merito. Su quale principio di funzionamento operavano? Ne esistono di ancora funzionanti? Se sì c'è modo di contattare un proprietario per poter visionale la macchina e assistere a un suo fnzionamento? (Ho visto operare un enigma e anche solo per conoscenza personale e spirito nazionalistico non mi dispiacerebbe vedere in funzione la sorellina italiana).
Ho letto su queste pagine l'armamento del CA d'assalto: 8 cariche da 100 kg. + 20 cariche "cimice". Potreste dirmi meglio in merito? Sono un qualche tipo di mina?

Sempre in merito al CA, ho visto alcune foto del Da Vinci e l'alloggiamento ricavato al posto dell'artiglieria prodiera. Si hanno notizie sul metodo di sgancio? Era possibile sganciare e riprendere in immersione?
Il sistema di scandaglio utrasonore che cita Maronari nel suo libro quanto era affidabile e in che tipo di battelli era montato?
Riallacciandomi a una delle mie domande precedenti, quali sarebbero le basi in Norvegia in cui sarebbe stato ipoteticamente fattibile attraccare per un battello italiano?

Ho letto del "Sistema Calzoni", so essere un sistema idraulico di azionamento, ma non ho trovato molto di più. Potreste dirmi altro?
In "Uomini sul fondo" fanno abbattere i timoni di profondità. Ciò poteva avvenire per tutti i tipi di battelli? Si parla di pura finzione cinematografica?
Avete parlato di sistema di assorbimento dell'anidride carbonica, potreste descrivermi meglio il suo funzionamento?
Vi è un qualche tipo di regolamento completo di mansionario per i sommergibilisti atlantici? Se sì dov'è recuperabile?
Mi avete accennato a 
le maschere Davies, ho provato a fare aulche ricerca, ma non riesco a trovare nulla di attinente. Il sistema Belloni mi è ben noto avendolo studiato in precedenza per altri scopi, ma le prime mi sono del tutte oscuore. Potreste darmi qualche idea precisa?

 

Di nuovo grazie mille per ogni risposta e per ogni "indizio" nelle mie ricerche. 


 

Modificato da Nastrandir
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42 minutes ago, Nastrandir said:

Mi avete accennato a le maschere Davies, ho provato a fare aulche ricerca, ma non riesco a trovare nulla di attinente. Il sistema Belloni mi è ben noto avendolo studiato in precedenza per altri scopi, ma le prime mi sono del tutte oscuore. Potreste darmi qualche idea precisa?

 

Di nuovo grazie mille per ogni risposta e per ogni "indizio" nelle mie ricerche. 

 

Si tratta di un autorespiratore ad ossigeno, non "Davies" ma "Davis" dal nome del suo inventore:

 

https://en.wikipedia.org/wiki/Davis_Submerged_Escape_Apparatus

http://www.ocean4future.org/savetheocean/archives/13569

http://www.divinghelmetitaly.com/la-storia-history/l-a-r-o-2-parte/

https://www.fias.it/corsi/libreria-didattica/product/a-r-o-autorespiratore-ad-ossigeno.html

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5 hours ago, Nastrandir said:

So di una macchina decrittatrice italiana simile a enigma, ma ho pochissime informazioni in merito. Su quale principio di funzionamento operavano? Ne esistono di ancora funzionanti? Se sì c'è modo di contattare un proprietario per poter visionale la macchina e assistere a un suo fnzionamento? (Ho visto operare un enigma e anche solo per conoscenza personale e spirito nazionalistico non mi dispiacerebbe vedere in funzione la sorellina italiana).

 

Confermo che esisteva ma lascio a chi ne sa piu di me sull'argomento.

 

Quote

Ho letto su queste pagine l'armamento del CA d'assalto: 8 cariche da 100 kg. + 20 cariche "cimice". Potreste dirmi meglio in merito? Sono un qualche tipo di mina?

 

una carica che si puo fissare in vari modi allo scafo della nave, ad esempio magneticamente

 

Quote

Sempre in merito al CA, ho visto alcune foto del Da Vinci e l'alloggiamento ricavato al posto dell'artiglieria prodiera. Si hanno notizie sul metodo di sgancio? Era possibile sganciare e riprendere in immersione?

Non riesco a trovare la fonte, per cui non sono certo di quanto sto affermando, ma mi sembra di ricordare che sia azionabile anche a quota periscopica, senza bisogno di emergere

 

Quote

Il sistema di scandaglio utrasonore che cita Maronari nel suo libro quanto era affidabile e in che tipo di battelli era montato?

Su tutti i battelli ma sulla affidabilità è piu difficile affermare qualcosa. L'unica varia certa che conosco è quell'Ambra di Arillo durante l'attacco ad Algeri

 

Quote


Riallacciandomi a una delle mie domande precedenti, quali sarebbero le basi in Norvegia in cui sarebbe stato ipoteticamente fattibile attraccare per un battello italiano?

Questa è difficile, in teoria basterebbe un qualsiasi porto con fondale superiore a 5/6 metri, ma bisogna vedere quali necessità avra questo battello, ovvero se rientra per avaria o deve solo imbarcare  o sbarcare qualcosa o qualcuno

 

 

Quote

Ho letto del "Sistema Calzoni", so essere un sistema idraulico di azionamento, ma non ho trovato molto di più. Potreste dirmi altro?

Un circuito che tramite olio in pressione manovrava timoni, periscopi, argani, verricelli, prese a mare, sfoghi aria e sicuramente dimentico qualcosa. Quindi il principio è una pompa, un polmone e un utilizzatore, mediamente un pistone.

 

Quote


In "Uomini sul fondo" fanno abbattere i timoni di profondità. Ciò poteva avvenire per tutti i tipi di battelli? Si parla di pura finzione cinematografica?

Era esattamente cosi per tutti i battelli tranne poche eccezioni che li avevano fissi aperti, ma dovrei spulciare gli archivi per trovarli.

 

 

Quote


Avete parlato di sistema di assorbimento dell'anidride carbonica, potreste descrivermi meglio il suo funzionamento?
Vi è un qualche tipo di regolamento completo di mansionario per i sommergibilisti atlantici? Se sì dov'è recuperabile?

In genere è basato su litio, sodio o potassio, tutti materiali che riescono a bel legarsi con l'anidride carbonica. La mancanza di ossigeno è compensata da apposite bombole che vengono aperte manualmente sulla base dei valori rilevati. Oltre a essere usato nelle maschere credo venisse steso sulle brande. Purtroppo non sono mai riuscito a trovare un manuale e i sistemi degli anni 70/80 erano gia differenti (pur usando il potassio)

 

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8 hours ago, Nastrandir said:

Riallacciandomi a una delle mie domande precedenti, quali sarebbero le basi in Norvegia in cui sarebbe stato ipoteticamente fattibile attraccare per un battello italiano?

Come informazione generale, la 11th, 13th e 14th flottiglia U-boat hanno operato dal 1940 soprattutto da Bergen, Trondheim (soprattutto questi due), poi Narvik, Hammerfest e Kirkenes. A Bergen e Trondheim la Todt fece costruire ricoveri protetti: Bruno, Dora I e Dora II (non completato). Nessuno di questi fu terminato prima del settembre 43. Se un battello italiano avesse dovuto transitare per la Norvegia quelle erano le basi operative.

 

Riguardo al sistema di sgancio:

Qui un certo Totiano (!) ha postato parecchie foto. C'erano dei maniglioni che trattenevano il CA al battello avvicinatore. Secondo Giulio Raiola e Carlo de Risio, Obiettivo America, in Storia Illustrata, n. 136, marzo 1969, lo sgancio poteva avvenire in immersione a 12 metri di profondità.

Modificato da inhocsignovinces
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23 hours ago, inhocsignovinces said:

Riguardo al sistema di sgancio:

Qui un certo Totiano (!) ha postato parecchie foto. C'erano dei maniglioni che trattenevano il CA al battello avvicinatore. Secondo Giulio Raiola e Carlo de Risio, Obiettivo America, in Storia Illustrata, n. 136, marzo 1969, lo sgancio poteva avvenire in immersione a 12 metri di profondità.

 

Riprendo quanto riportato sopra per citare dal testo Uomini dell'Atlantico di Giulio Raiola (1973), la parte relativa alle manovre di "sgancio" del CA dal da Vinci:

 

"Il giorno 9 settembre il capitano GN Battisti annota nel suo diario:

...Le prove misero a contatto due uomini piuttosto simili per temperamento: Gazzana e Massano. Erano due ufficiali entrambi di poche parole e la loro preferenza era per l’azione. Per questo quelle iniziali manovre, prima in bacino e poi in mare, si svolsero nella più perfetta armonia. Erano manovre difficili e potevano lasciare grossi dubbi sulle possibilità dell’impresa. Il capi­tano di vascello Polacchini, che comandava la base, era molto scettico sulle possibilità di riuscita di un attacco a New York, ma intanto il Da Vinci e il CA2 eseguivano manovre a una profondità di dodici metri durante le quali si provavano e si riprova­vano i modi di « decollo » del sommergibile piccolo da quello più grande: era questo il momento critico di tutta l’operazione « a due ».

Poi, lasciato a se stesso, il CA2 avrebbe avuto altre grosse difficoltà da superare.
« Giornate dense di prove in questo periodo », scrive Battisti, « prove che oltre a darci lo speciale addestramento per l’impiego del
CA servono ad affiatare e a migliorare tutto l’equi­paggio. Le prove col CA vanno bene benché si siano dimostrate un po’ più complicate di quanto poteva supporsi in sede di studio. 
Infatti dire: ’Il sommergibile in immersione sgancia il
CA che si allontana con i propri mezzi e poi sempre in immersione ricu­pera il CA quando questo ha ultimato la sua missione’ è molto semplice, ma effettuato a quota periscopica con una corrente in prora di 4,5 miglia e a volte con mare mosso, lo è molto di meno. Una volta il CA è venuto a sbattere contro la torretta, un’altra volta un sommozzatore è stato quasi portato via dalla corrente. L’acqua è sempre molto torbida e ciò non migliora le cose. Comunque stiamo diventando sempre più pratici."

 

9.jpg

In questa foto il Capitano del GN Giuseppe Battisti, direttore di macchina del da Vinci con il suo comandante Gianfranco Gazzana Priaroggia

 

altre immagini dei lavori sul da Vinci al post...

 

Modificato da magico_8°/88
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