Vai al contenuto

L' "incidente" al gasdotto Nord Stream


danilo43

Messaggi raccomandati

Un' interessante valutazione del comandante Göran Swistek, alto ufficiale della Marina tedesca, addetto alla sicurezza marittima - Nato nei paesi baltici, sulla  questione in oggetto a cura di

Lorenzo Vita, InsideOver, 30 settembre 2022  https://it.insideover.com/difesa/possibile-sabotaggio-con-un-drone-lesperto-tedesco-sul-nord-stream.html

 

Le falle del gasdotto Nord Stream incendiano le già bollenti acque del Mar Baltico, con il rimpallo di accuse tra Occidente e Mosca. Le indagini proseguono, ma quello che ormai sembra certo è che non si possa parlare di incidenti: l’ipotesi più accreditata è quella del sabotaggio. Un attacco che, come ci spiega Göran Swistek, già comandante della Marina tedesca ed esperto di sicurezza marittima del German Institute for International and Security Affairs, può essere stato non solo complesso ma anche altamente tecnologico.

L’indagine sulle perdite nel Nord Stream si basa sull’ipotesi di sabotaggio

“L’ipotesi di un atto di sabotaggio appare plausibile da diverse prospettive. Innanzitutto, nel luogo in cui sono accaduti gli incidenti, il gasdotto è a una profondità di circa 70 metri. La conduttura è stata progettata per resistere a diversi tipi di sottosuolo (rocce, pietre, sabbia, fango, ecc.) così come agli impatti causati da fenomeni naturali (come il maltempo) e in una certa misura anche per altri tipi di interferenze (essere colpiti da un’ancora di una nave, ecc.). I tubi sono realizzati con acciaio spesso, un rivestimento di cemento con diversi altri strati, entrambi i tubi, sia del Nord Stream 1 che del 2, sono sostanzialmente nuovi, al punto che si possono sicuramente escludere guasti dovuti all’età del materiale… Soprattutto dopo che si verificano tre incidenti in un brevissimo periodo di tempo”

Com’è possibile effettuare questo tipo di sabotaggi?

“Per danneggiare il tubo, chiunque ha avuto bisogno di una buona quantità di forza. Poiché i sismografi vicini hanno rilevato delle vibrazioni, è molto probabile che sia avvenuta un’esplosione. Dando ora uno sguardo alle dimensioni dei danni e alla quantità di gas che sale in superficie, possiamo anche supporre che la distruzione sia di ampia portata. Questo porta alla conclusione che potrebbe essere stata utilizzata una discreta quantità di esplosivi per questo sabotaggio in tutte e tre le falle. Va da sé che questa quantità di esplosivi non è disponibile sul libero mercato…”

Secondo lei, dottor Swistek, Quali mezzi potrebbero essere stati impiegati?

“Per utilizzare questa quantità di cariche esplosive contro le condutture, qualcuno deve posizionare la carica a più di 70 metri di profondità. Per un normale subacqueo è quasi impossibile, soprattutto tenendo conto di trasportare le cariche esplosive e montarle sul tubo. È possibile che a farlo sia un sottomarino con capacità di dispiegare cariche esplosive o di condurre lavori in profondità. Però non molti Paesi hanno questo tipo di capacità e un sottomarino non passerebbe di certo inosservato”

Per esempio?

“I Paesi della regione non hanno molti sottomarini. Li possiedono Germania e Svezia. Per quanto ne so, l’unico sottomarino rimasto in Polonia non è operativo. Infine, la Russia non ha ufficialmente sottomarini nel Baltico, a parte uno formalmente utilizzato per scopi di ricerca. Inoltre, Mosca schiera spesso sottomarini dall’esterno della regione (cioè dalle basi della Flotta settentrionale) e li impiega nel Baltico. Questi movimenti sono generalmente ben noti”

Swistek ci spiega poi alcune caratteristiche di questo mare

“L’unica area in cui i sottomarini possono operare nel Mar Baltico inizia intorno all’area in cui si sono verificati gli incidenti dei gasdotti e si estende a nord fino all’Estonia. Qui abbiamo profondità d’acqua fino a 200 o 300 metri. Il restante Baltico ha spesso una profondità di circa 20-40 metri. I sottomarini non possono nascondersi lì. Ciò significa anche che i sottomarini sono rintracciabili prima e dopo l’ingresso nell’area da Bornholm fino all’Estonia. Quindi avremmo delle indicazioni su recenti movimenti di unità in quest’area. Per questo motivo, considero abbastanza ridotta la possibilità che sia stato utilizzato un sottomarino tradizionale.

Questo ci porta a ragionare su altri mezzi, come i mezzi subacquei senza pilota (UUV) o i droni. Potrebbero essere utilizzati anche per trasportare e montare cariche esplosive. Sono molto più piccoli dei sottomarini, ma richiederebbero una nave che li porti nell’area e li recuperi in seguito. Nemmeno molti Paesi hanno quel tipo di tecnologia, soprattutto per usarla in un’operazione con esplosivi. Senza puntare il dito, abbiamo osservato che la Russia ha lavorato molto negli ultimi anni per sfruttare il dominio sottomarino, che comprendeva anche lo sviluppo di diversi droni e UUV in grado di svolgere lavori sott’acqua e trasportare ordigni esplosivi”

L’indagine dovrà chiarire le responsabilità di tutto questo. Sorge però spontanea una domanda, comandante: come è stato possibile bucare le reti di intelligence del Baltico, con un’infrastruttura così importante in un’area ormai divisa tra Nato e Russia con tutti gli assetti navali dei Paesi vicini?

“La maggior parte delle infrastrutture marittime critiche è di proprietà di società private. Di solito hanno sensori per indicare guasti o danni, che poi lo segnalano al proprietario. Il proprietario può in seguito schierare una squadra di riparazione o avviare ulteriori indagini. Nessuna delle infrastrutture nel Baltico, ma anche nel Mare del Nord, nel Nord Atlantico e nel cosiddetto High North è costantemente sorvegliata dai militari. Questa è un’enorme vulnerabilità, soprattutto per quanto riguarda altre infrastrutture marittime critiche come piattaforme off-shore, cavi sottomarini e parchi eolici.

Dal punto di vista militare, i movimenti di navi da guerra e sottomarini da parte dei paesi della Nato o della Russia sono generalmente facili da osservare, rilevare e tracciare dai servizi di intelligence e dalla Difesa. Devono sempre superare aree strette o poco profonde, possono essere tracciati tramite satelliti e stazioni radar. Per questo motivo, chiunque abbia eseguito quel tipo di sabotaggio è stato in grado di aggirare i mezzi esistenti di sorveglianza e ricognizione. Ciò si aggiunge alla mia valutazione, che molto probabilmente non è stata utilizzata una capacità militare tradizionale per condurre questo atto ma molto probabilmente una sorta di capacità ibrida o un mezzo “dual use” come UUV o droni, in combinazione con una nave-madre non militare”.

Il Baltico sta diventando sempre più importante: l’occhio della Nato si sposta a nord-est. Come possono cambiare le strategie atlantiche e russe dopo questo episodio su Nord Stream?

“Non lo considero un momento di cambiamento della strategia. Rivela ciò che analisti e pianificatori militari avevano già ipotizzato, la vulnerabilità dell’Occidente quando si tratta delle sue infrastrutture marittime critiche. Per questo motivo, il tema ha trovato spazio anche nel nuovo Concetto Strategico della Nato e per diverse aree geografiche in cui l’Alleanza vuole rafforzare le proprie capacità di deterrenza e difesa. C’è un collegamento tra il Mar Baltico, l’High North e la regione artica. Tutte aree in cui l’alleanza ha ridotto la sua impronta e le sue capacità nell’ultimo decennio, mentre la Russia (e in una certa misura anche la Cina) le sta aumentando.

Tutte le aree di cui sopra sono importanti per il commercio internazionale (l’Artico potrebbe diventare presto con la rotta del Mare del Nord), hanno risorse naturali, sono importanti per le economie nazionali (con gli aspetti della sicurezza energetica e delle energie rinnovabili) e sono significative per il loro ruolo militare. Questo vale sia per la Russia che per la Nato. Per questo motivo Mosca ha già iniziato alcuni anni fa a spostare la sua attenzione su queste regioni, soprattutto per scopi economici e militari. La Nato, almeno con l’ultima strategia politica, ha riconosciuto il ruolo vitale di queste aree per l’architettura di sicurezza occidentale e allinea di conseguenza la sua posizione e le sue strategie militari. Ma non accadrà dall’oggi al domani, poiché alcune funzionalità devono essere prima sviluppate e acquisite, il che di solito richiede del tempo”

Come si proteggono le infrastrutture da questi attacchi? Nel Mediterraneo la questione appare cruciale come nel Nord Europa… C’è bisogno che l’Europa sviluppi un livello di attenzione maggiore nella protezione dei cavi sottomarini?

“Sì, come accennato in precedenza, queste infrastrutture di proprietà privata non hanno fatto parte di alcun tipo di protezione governativa (militare o di polizia). Ora ci rendiamo conto di quanto siamo vulnerabili. Ma la quantità di infrastrutture marittime critiche già esistenti da proteggere sarà un’enorme sfida con mezzi e risorse nazionali limitati. Pertanto, il modo migliore per tutelare almeno le infrastrutture ad alta priorità deve essere una combinazione tra le nazioni europee con i loro mezzi sotto l’ombrello dell’Ue o attraverso un altro tipo di coordinamento”

Un’ultima domanda: la Germania sembra essere il Paese più direttamente colpito da questo incidente. Sicuramente colpito a livello energetico, ma a livello strategico come può cambiare la percezione del Baltico da parte di Berlino?

“Dobbiamo differenziare l’effetto diretto sull’approvvigionamento energetico dall’effetto più cognitivo o psicologico di questo sabotaggio. Di recente non è stato fornito gas alla Germania attraverso questi gasdotti. Per questo motivo non ha alcun impatto sulle consegne di gas. Sul mercato mondiale, quell’incidente ha provocato uno choc psicologico sulla disponibilità del gas e causato un aumento dei prezzi… Ha anche un effetto psicologico sulla consapevolezza della vulnerabilità delle infrastrutture critiche, dei suoi effetti destabilizzanti e dei mezzi limitati disponibili per contrastare tali minacce ibride.

Il Baltico è un’area con diverse linee in conflitto, soprattutto dall’inizio dell’aggressione russa in Ucraina. Ulteriori attività ibride o destabilizzanti sono quindi molto probabili nel prossimo futuro. Non si può nemmeno escludere che nel Baltico possa verificarsi una qualche ricaduta della stessa guerra in Ucraina. Questo deve essere compreso dai Paesi rivieraschi, in particolare a Berlino. La Germania è il Paese più grande della regione e ha la responsabilità di mantenere la sicurezza insieme ai suoi partner e alleati nella regione. Ora, domani e in futuro…”

 

Modificato da danilo43
Link al commento
Condividi su altri siti

E' una disamina molto interessante e se non ci voleva molto a capire che si è trattato di un attentato, molto piu difficile è capire che ne abbia tratto i maggiori vantaggi, oltre ad averne le possibilità.

 

Seguendo la linea dl cte Swistek la modalità piu probabile è che un veicolo autonomo o a controllo remoto abbia posato esplosivo sulle condotte.

Russia, USA, Gran Bretagna, Cina, Francia e Norvegia hanno queste capacità, alcune operanti da navi altre anche da battelli convenzionali e nucleari.

IL danno precludera per molto tempo la possibilità di rifornire l'Europa di gas russo e ha provocato un disastro ecologico di rilevanti proporzioni. Da tenere presente che il primo  gasdotto è stato progettato da SNAM e costruito da SAIPEM 

 

Russia. Il gasdotto è  una fonte di reddito e puo chiudere le valvole quando vuole.Però potrebbe averlo fatto per far cadere la colpa su altri, guardando piu alla politica che all'economia, anche futura. Oppure trarre vantaggio da un rialzo dei prezzi.

USA. Hanno aumentato vistosamente le esportazioni di gas verso Europa  e con questo taglio precludono ogni ripensamento dell'Europa. Non dimentichiamo che, specie il nord stream 2, non è mai piaciuto agli USA che hanno piu colte minacciato la Germania a riguardo 

Gran Bretagna a parte il forte allineameno con gli USA non credo avrebbe alcun guadagno

Francia. nonostante la produzione di energia sia maggiormente diversificata, un parte del gas Nord Stream arriva anche qui, non vedo alcun guadagno in un simile atto

Cina. Pur correndo un forte rischio nel realizzare un simile sabotaggio,, l'atto  farebbe virare gli interessi russi verso est anemizzando ancora di piu la debole Europa

Norvegia. Forte produttore di gas, ne trarrebbe cospicui vantaggi economici sia per l'eliminazione di un concorrente sia per l'aumento die prezzi. Qui pero, oltre ad essere partner europeo  della NATO (che non gradirebbe) esiste anche un forte partito ecologista, che non perdonerebbe tale atto

 

Esistono altri paesi in possesso di sufficiente tecnologia, come l'India, ma non credo avrebbero la forza politica e morale di intervenire. 

 

Aggiungo che Betasom, in tempi non sospetti (parliamo di maggio) collaborando con ATENA, sta finalizzando un convegno sulla protezione delle infrastrutture sottomarine a Ravenna per i primi di novembre, a dimostrazione che l'attenzione per il problema è elevatissima.

 

Dimenticavo, ho volutamente escluso l'Italia dai giochi perche non ne avrebbe vantaggi...credo

Link al commento
Condividi su altri siti

Riporto un altro articolo su quanto avvenuto nel Baltico, con un'interessante postilla:

https://www.money.it/biden-nord-stream-guerra

 

Alcuni stralci:

E che si tratti di un attacco, in effetti, non esiste dubbio. Le prove attualmente in nostro possesso sembrano giustificare l’accaduto come il risultato di un sabotaggio. Comunque sia, di un atto violento più che di un incidente tecnico, queste le parole riferite a Bloomberg da una fonte della sicurezza interna tedesca, ovviamente sotto anonimato. E ancora, stando a quanto riferito al quotidiano tedesco Tagesspiegel da fonte governativa, le pipelines di Nord Stream potrebbero essere state danneggiate da attacchi mirati alle strutture e le perdite in atto sarebbero il risultato di questi atti.. Comunque sia, tutto quanto sta accadendo sta remando contro l’ipotesi di una mera coincidenza. Non possiamo infatti immaginare uno scenario simile che non sia frutto di un’azione volontaria.

 

Infine, il quotidiano svedese Aftonbaldet ha contattato il capo operativo delle Forze armate del Paese, Michael Claesson, a detta del quale non si può escludere una correlazione fra le perdite di gas in atto e la mobilitazione della Russia della scorsa settimana... L’incidente occorso è chiaramente classificabile come di matrice militare. Questa la formula utilizzata, a military matter. A poche ore dalla proclamazione dei risultati del referendum di annessione a Mosca delle quattro province ucraine a maggioranza russofona. E con Kiev che immediatamente ha parlato di un atto terroristico della Russia.

Ci sono due problemi, la cui natura è talmente palese e innegabile da fare paura. Primo, alla luce di prezzi del gas tornati a salire, il mercato da giorni prezzava un possibile tentativo di appeasement russo verso l’Ue, riaprendo a volumi superiori al pressoché nulla attuale un tratto di Nord Stream 1. Se così fosse stato, perché colpire quell’infrastruttura? Ma, soprattutto, più in generale Mosca non avrebbe assolutamente nulla da guadagnare da un atto simile, se non precludersi del tutto la possibilità di una futura normalizzazione dei rapporti anche commerciali con l’Europa, danneggiando pesantemente un’infrastruttura strategica. E costosa.

 

il 7 febbraio scorso nel corso della conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz in visita alla Casa Bianca, Joe Biden disse chiaramente che in caso la Russia avesse invaso l’Ucraina, gli Usa avrebbero colpito Nord Stream in modo tale da renderlo inesistente. All’obiezione del giornalista rispetto alla giurisdizione tedesca dell’infrastruttura, il presidente chiosò secco: Glielo prometto, saremo in grado di farlo.

 

 

Ora, probabilmente a parlare era l’amico immaginario dell’inquilino della Casa Bianca, quello a cui Biden stringe la mano nelle grandi occasioni, Resta il fatto che, a parti invertite, se una minaccia simile l’avesse avanzata Vladimir Putin, oggi i missili della Nato sarebbero già puntati su Mosca e Kaliningrad vedrebbe truppe alleate prendere il controllo delle strade. Nessuno, se dotato di buonafede, può negarlo.

Certo, i rischi che sottendono un’eventuale mossa simile sono paradossalmente talmente enormi da tramutare il sfacciatamente dire la verità nel miglior modo per dissimulare e scagionarsi, quasi a crearsi un alibi. Della serie, se avessi voluto farlo davvero, mica lo avrei detto in conferenza stampa. O forse sì.

Link al commento
Condividi su altri siti

Uno stringato articoletto tratto da un sito che monitora più l'Aereonautica che la Marina. Sarei stato più cauto nell'etichettare "l'attacco russo", anche se probabile, precisando inoltre quali siano le fonti di stampa.

https://www.itamilradar.com/2022/09/30/the-italian-navy-in-defence-of-pipelines/
La Marina Militare Italiana a difesa degli oleodotti

itamilradar di itamilradar

 

 Dopo gli attacchi russi contro i gasdotti NordStream, si alza il livello di attenzione anche in Italia per proteggere i vari impianti che portano il gas in Italia.

Tre gasdotti sono presidiati dalla Marina Militare Italiana: Trasmed collega l'Algeria via Tunisia. Greenstream che garantisce il collegamento con la Libia e Tap che mette in sicurezza i flussi di gas provenienti dall'Est Europa e scorre sotto il mare Adriatico, in prossimità del Canale d'Otranto, tra le coste della Puglia e dell'Albania.

 
 
image-1-1.png?resize=1024%2C576&ssl=1

Secondo fonti di stampa, la Marina Militare Italiana si sta muovendo in più direzioni per proteggere questa infrastruttura:

  • i dragamine del 54° Squadrone Dragamine Costieri della Spezia saranno utilizzati per presidiare i fondali dove passano le condutture
  • per una sorveglianza più 'estesa' verranno utilizzate alcune fregate e P-72A con base a Sigonella.image-11.png?resize=1024%2C768&ssl=1

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,7k
×
×
  • Crea Nuovo...