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Il Sauro va a farsi bello - 21,22 giugno 2022


Bob Napp

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In Marina Militare, ogni battello viene considerato possessore di un’anima. E come sapete, quella del Sauro io la percepisco distintamente.

È un gigante buono, lui, dotato di una pazienza infinita. Si è lasciato condurre al rimorchio nel 2009 dalla sua ultima dimora operativa alla Spezia verso la sua nuova casa genovese, al Galata Museo del Mare. Dopo i lavori di ripristino. Ma lo ha fatto rivendicando il suo carattere, pretendendo il mare libero davanti a sé (ricordate il filmato Nazario Sauro: Ultima missione? Al link che vi ripropongo, al minuto 09:50 circa https://www.youtube.com/watch?v=kqu1olZ28Eo)

 

Per 13 anni ha accolto benevolmente vere e proprie folle di visitatori (il Museo ne ha recentemente dichiarato un milione!!!), mostrandosi con fierezza a tutti; indistintamente, tanto ai più attenti e appassionati, quanto ai più distratti e insensibili. Ha lasciato che bambini e ragazzi esplorassero ogni suo ambito e accarezzassero ogni sua lamiera e apparato interno. Ha sopportato in silenzio anche i più irreverenti, pochi per fortuna, a caccia di piccoli souvenir da prendere al suo interno per un chissà quale ricordo rubato. Ha sentito mille volte raccontare la sua storia appassionante e le sue caratteristiche per voce dei tanti innamorati conoscitori, spesso ex membri dei suoi equipaggi, che in mille occasioni accompagnavano a bordo amici e parenti.

 

Oggi (21.06.2022), dopo quei 13 anni di riposo nelle acque pigre della Vecchia Darsena di Genova, prende di nuovo il mare. Va a farsi bello. Domani ritornerà per qualche settimana alla Spezia dove mani sapienti di carpentieri e tecnici navali sapranno rinvigorirne l’aspetto.

Per il primo tratto entro la diga foranea del porto di Genova io l’ho accompagnato da bordo di una pilotina dei Piloti del Porto, che non smetterò mai di ringraziare per l’attenzione rivoltami (e grazie Totiano, che ha colpito nel segno pur da chilometri e chilometri di distanza). Non potevo perdermi questo momento. Per nessun motivo al mondo.

 

Ho così potuto godere della sua imponente figura che, placida e sicura come l’acciaio di cui è fatta, ha silenziosamente tagliato le acque libere con la sua idrodinamica silhouette.

E, di nuovo, mi sono commosso. Come tredici anni fa.

 

Oggi l’ho visto proprio soddisfatto, sorridente e felice come non mai! L’ho visto, credetemi, scodinzolare (ultima foto)! Eccitato come un cagnolino.

Solcare ancora una volta le acque deve essere stato proprio bello per lui!…

 

… in uno sprazzo di fredda lucidità mi chiedo se, sotto sotto, non sia stato tale solo per me. Ma non ha importanza; non voglio saperlo. A me sta bene così. E sono fiero di essere stato tra coloro che, contro ogni logica del denaro, tanto hanno voluto e fatto affinché il Sauro fosse musealizzato e visitabile in acqua. In tal modo, se non altro, ogni tanto deve per forza farsi un giretto in mare. Il suo mare!

 

Aspetto il tuo ritorno Nazario Sauro! So che ti trovi in buone mani.

Fai il bravo e divertiti; mi raccomando!

 

Tuo,

Roberto

 

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Modificato da Bob Napp
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Hai ragione, è proprio bello rivederlo solcare le acque che lo hanno accolto per tanti anni!

E per noi che siamo stati partecipi della musealizzazione, nonchè per Betasom che è piu volte andata a bordo è stato ed è un privilegio particolare.

 

Facendo un riferimento al discorso del ventennale e alle amicizie che il forum crea e cementa, magari facendo pensare che da lassu qualcuno ci stia benevolmente favorendo (sempre mago Bakù, per me), anche questa volta il nostro reportage è nato quasi per caso, ma sono davvero felice che sia successo!

 

Grazie di cuore Roberto (e a Giuseppe, prossimamente sul forum anche piu volte è stato nominato.... vedrete)

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Nel frattempo...  il Sauro è arrivato alla Spezia.

Partito ieri pomeriggio, 22 giugno, al traino del rimorchiatore Sea Dream di Oromare, è stato provvisoriamente ormeggiato in Arsenale Militare questa mattina (23 giugno) alle ore 10 circa. Per poi essere trasferito in bacino di carenaggio domani.

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Bravissimo Roberto. La tua narrazione della partenza del Sauro da Genova è emozionante, degna di una grande penna quale tu sei. Grazie per averci fatto vivere in diretta il suo "scodinzolare" verso il mare aperto. E grazie per le belle foto che corredano il tuo post.

Un doveroso ringraziamento anche al nostro Dir. per le foto del nostro gioiello ormeggiato a La Spezia.

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Grazie Max per le tue belle parole! (anzi... sentiamoci presto, così mi dici come hai vissuto il libro sul santuario della Madonnetta di Genova 😉)

 

Chiederò autorizzazione a pubblicare le foto del Sauro in bacino che mi sono arrivate da altri. è sempre meglio essere corretti. Spero non mi sia negato.

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Permesso di pubblicazione foto ottenuto! Grazie direttore del Galata P. Campodonico!

Ecco il nostro durante lo svuotamente del bacino di carenaggio.

 

Una mia considerazione. Confrontando il suo stato attuale con la situazione di quando lo abbiamo preso in consegna la prima volta, direi che 13 anni in acqua se li porta davvero bene addosso. Ora auguriamoci non si trovino danni nascosti e che tutto vada per il meglio.

 

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Grazie Roberto.

Chissà se qualcuno si ricorda il primo raduno di betasom in una base navale. Era il 30 Novembre 2003 ed aveva luogo il III Raduno Nazionale (si, prorio il terzo)  - Salvatore Todaro.

Conobbi per la prima volta dal vivo i comandanti della Base e li portai a bordo del Bersagliere e poi proprio in questo bacino, dove il Marconi si stava preparando per il disarmo...

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21 hours ago, U112 said:

Grazie Roberto, stupende anche le foto in bacino.

Una curiosita`, come fanno a centrare perfettamente lo scafo sui supporti che lo sosterranno quando il bacino verra`svuotato?

Luca

i supporti si chiamano "taccate".

Poco prima che il battello si appoggi su di esse (svuotamento del bacino durante), i sommozzatori vanno a controllare che l'allineamento sia perfetto;

se necessario, è possibile modificarlo "tirando" il Sommergibile, con dei cavi  in modo e direzione opportuni.

Quando i sommozzatori danno l'OK, si prosegue con lo svuotamento dell'acqua e il battello si appoggia correttamente.

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4 hours ago, LT Melekhin said:

i supporti si chiamano "taccate".

Poco prima che il battello si appoggi su di esse (svuotamento del bacino durante), i sommozzatori vanno a controllare che l'allineamento sia perfetto;

se necessario, è possibile modificarlo "tirando" il Sommergibile, con dei cavi  in modo e direzione opportuni.

Quando i sommozzatori danno l'OK, si prosegue con lo svuotamento dell'acqua e il battello si appoggia correttamente.

Nel passato remoto, ho lavorato con una Cooperativa che eseguiva lavori per la Marina, nella base di La Maddalena. Mi sono trovato diverse volte con i colleghi a collaborare con il personale arsenalizio per mettere in secco unità inferiori alle 1000 tn.. in poche righe hai descritto tutto… mi hai risvegliato i ricordi..

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7 hours ago, LT Melekhin said:

i supporti si chiamano "taccate".

Poco prima che il battello si appoggi su di esse (svuotamento del bacino durante), i sommozzatori vanno a controllare che l'allineamento sia perfetto;

se necessario, è possibile modificarlo "tirando" il Sommergibile, con dei cavi  in modo e direzione opportuni.

Quando i sommozzatori danno l'OK, si prosegue con lo svuotamento dell'acqua e il battello si appoggia correttamente.

Grazie per la spiegazione, in effetti immaginavo che l'unico modo fosse quello di usare i sommozzatori, pero`suppongo che rischiano parecchio ad aggirarsi vicino ad una scafo di simili dimensioni ancora galleggiante in un bacino.

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9 hours ago, U112 said:

Grazie per la spiegazione, in effetti immaginavo che l'unico modo fosse quello di usare i sommozzatori, pero`suppongo che rischiano parecchio ad aggirarsi vicino ad una scafo di simili dimensioni ancora galleggiante in un bacino.

Le navi però vengono vincolate nei loro movimenti con cavi, argani, etc etc.. e quindi rimangono abbastanza ferme

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... e da ieri, 13 luglio 2022, il Sauro è ritornato nella Darsena di Genova per farsi di nuovo ammirare da tutti gli appassionati.

Trainato dai Rimorchiatori del Porto di Genova, ha fatto il suo ingresso intorno alle ore 11.

Accolto dal Sindaco di Genova Marco Bucci, dall’Assessore regionale Ilaria Cavo, dal Direttore dell’Istituto Idrografico della Marina Militare il Contrammiraglio Massimiliano Nannini, del Direttore Marittimo della Liguria e Comandante del Porto di Genova il Contrammiraglio Sergio Liardo, dalla Presidente e dal Direttore del Mu.MA e dai dirigenti dell’Associazione Promotori Musei de Mare.

Presenti, inoltre, la Fanfara del Comando Marittimo Nord della Marina Militare e una rappresentanza del gruppo ANMI. Con loro, ultimi ma non ultimi, in divisa perfetta, alcuni cari amici in trasferta dalla Caserma Sommergibili Scirè della Marina Militare, La Spezia.

 

Ben tornato, S 518 Nazario Sauro!

 

I LAVORI IN NUMERI

500 kg di lamiera trattata dello spessore di 5 mm per sostituire le parti corrose

2500 kg di pitture

35 persone impiegate (non contemporaneamente) alle lavorazioni

2.300 ore di lavoro in totale di cui 500 ore per la progettazione, 300 per la logistica e 1.500 di lavori effettivi (carpenteria, pitturazione, bonifica ambientale, etc.).

La superficie ridipinta è pari a 1000 mq per la parte emersa e 500 per quella immersa, oltre a 400 mq per le parti interne.

 

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Modificato da Bob Napp
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  • 4 weeks later...
On 22/6/2022 at 16:57, Bob Napp said:

In Marina Militare, ogni battello viene considerato possessore di un’anima. E come sapete, quella del Sauro io la percepisco distintamente.

È un gigante buono, lui, dotato di una pazienza infinita. Si è lasciato condurre al rimorchio nel 2009 dalla sua ultima dimora operativa alla Spezia verso la sua nuova casa genovese, al Galata Museo del Mare. Dopo i lavori di ripristino. Ma lo ha fatto rivendicando il suo carattere, pretendendo il mare libero davanti a sé (ricordate il filmato Nazario Sauro: Ultima missione? Al link che vi ripropongo, al minuto 09:50 circa https://www.youtube.com/watch?v=kqu1olZ28Eo)

 

(...)

 

 

Ho scoperto solo ora questa fantastica discussione. 👏

Due cose al volo, ma ci tornerò ... ora è tardi e non riesco a vedere (ed assaporare) i filmati e nemmeno a rileggere con calma il tutto ... dicevo, due cose al volo, ora.

 

Partendo dall'inizio:

emozionante questa descrizione (che cito solo in parte per non occupare spazio) ... tutta, dall'inizio alla fine.

Concordo sul fatto che le navi (e battelli) hanno un'anima!

Come ti capisco quando dici che tu "capisci" il Sauro. Pensavo di esserci solo io, letteralmente innamorata di una nave, e colpita dalla Vespuccite ... la Vespuccite la definisco una sana malattia, ma è una copertura per non dire apertamente che sono "pazza" ... d'altronde come si fa a definire sana una malattia?

Mi consola quindi vedere (e leggere) che c'è qualcuno che mi potrebbe fare compagnia. 😉

 

Bellissimo vedere l'arsenale di La Spezia e quegli immensi bacini a gradoni. Sempre ottimi artigiani i "nostri" arsenalotti.

Vedendo le foto finali ... il Sauro è tornato uno splendore. Sembra un battello appena varato! Ottimo lavoro.

 

Appena riesco torno in questa discussione per godermi lo spettacolo (filmati e foto e rileggere attentamente l'emozionante racconto iniziale).

 

Grazie a tutti e grazie agli arsenalotti e a coloro che hanno contribuito a far risplendere il Sauro.

 

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7 hours ago, ammiraglia88 said:

Come ti capisco quando dici che tu "capisci" il Sauro. Pensavo di esserci solo io, letteralmente innamorata di una nave, e colpita dalla Vespuccite ... la Vespuccite la definisco una sana malattia, ma è una copertura per non dire apertamente che sono "pazza" ... d'altronde come si fa a definire sana una malattia?

Mi consola quindi vedere (e leggere) che c'è qualcuno che mi potrebbe fare compagnia. 😉

 

 

Conosci la malattia del ferro Roberta? non parlo di emocromatosi (mi sembra sia questo il nome medico) ma di quella nostalgia che assale, senza ritegno, quasi tutti i marinai, specie quelli che hanno navigato a lungo... 

 

Provero ad aprire una discussione, potrebbe essere un argomento interessante

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  • 3 weeks later...

Dal "Secolo XIX":

 

"Genova, torna dalla riparazione in cantiere e imbarca acqua: il restyling del Nazario Sauro è tutto da rifare"

"Allagate due casse zavorra, il sommergibile si è immerso per mezzo metro dopo l’arrivo in Darsena. Autorizzata la spesa per ulteriori riparazioni. La direzione del Mu.Ma: nessun pericolo per i visitatori".

 

Non ho accesso all'articolo purtroppo, da verificare quel "tutto da rifare".

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4 hours ago, Von Faust said:

Dal "Secolo XIX":

 

"Genova, torna dalla riparazione in cantiere e imbarca acqua: il restyling del Nazario Sauro è tutto da rifare"

"Allagate due casse zavorra, il sommergibile si è immerso per mezzo metro dopo l’arrivo in Darsena. Autorizzata la spesa per ulteriori riparazioni. La direzione del Mu.Ma: nessun pericolo per i visitatori".

 

Non ho accesso all'articolo purtroppo, da verificare quel "tutto da rifare".

Ma non ci credo, chissa cosa hanno combinato

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Dir,

ma allora mi stai significando che forse qualcuno ha sbagliato e non ha bloccato in maniera permanente le prese a mare delle CC.ZZ.? (che ritengo debbano rimanere chiuse e bloccate per un battello museo realizzato in acqua, giusto?)

 

Insomma, è stato fatto un errore simile a quello che aveva fatto affondare il Toti?

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26 minutes ago, Ocean's One said:

Dir,

ma allora mi stai significando che forse qualcuno ha sbagliato e non ha bloccato in maniera permanente le prese a mare delle CC.ZZ.? (che ritengo debbano rimanere chiuse e bloccate per un battello museo realizzato in acqua, giusto?)

 

Insomma, è stato fatto un errore simile a quello che aveva fatto affondare il Toti?

No

il Toti non è mai affondato, ha imbarcato acqua attraverso una cassa interna che dal mare ha trafilato a causa di un portello difettoso (manutenzioni durante)

Sul Sauro parlano di Casse Zavorra, ma non so come le abbiano modificate per la musealizzazione 

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Ero convinto che avessero saldato gli allagamenti delle casse zavorra, per questo mi è uscito un "chissa cosa hanno combinato". Magari la sabbiatura ha creato qualche foro o forse qualche passaggio degli idrofoni si è ingottito. Mah! 

 

Per l'affondamento del Toti ti copio dal mio sito al link Storie di vita a bordo (delfinidacciaio.it) cosa scrissi e che ho verificato su un documento che lo stesso LtMelekhin sono convinto si ricordi...

 

Quote

 

L'affondamento del TotiToti
È da tempo che se ne parla e sono state espresse anche opinioni contrastanti e accese, specialmente sul forum di www.sommergibili.com. Quindi ecco lo scoop, non tratto da documenti ufficiali ma solo da testimonianze di persone che hanno assistito al fatto: l’affondamento del Toti!

Il mattino del primo Luglio 1969 il sommergibile Enrico Toti, eponimo di una classe di 4 battelli che sono il primo frutto della cantieristica subacquea italiana dopo 1943 ed appena consegnata alla Marina Militare Italiana, entra in sosta manutenzioni dopo un impegnativo periodo di attività operativa che ne doveva testare le eccezionali qualità belliche. L’equipaggio è ancora ridotto all’osso (i primi aumenti alla tabella di armamento arriveranno tra qualche anno) e i turni di guardia sono stressanti quanto pochi sono i tipi di guardia effettuati: il battello non è presidiato a Bordo ma c’è solo una sentinella in banchina.
I lavori di questa sosta hanno lo scopo, oltre a “leccare le ferite” della prolungata attività, di verificare le strutture non normalmente controllabili ma che sono soggette a corrosione e tra queste vi è la "cassa espulsione". Questa cassa, resistente alla stessa quota massima del sommergibile ha diversi scopi:
- assieme alle casse zavorra è parte della riserva di spinta del sommergibile in superficie
- in caso di avaria alla pompa assetto funziona da polmone per effettuare l’assetto con l’aria compressa
- in caso di emergenza, per tramite delle valvole del sistema “margherita” consentiva l’espulsione fuori bordo del gasolio conservato in altre 5 casse contribuendo ad una ulteriore riserva di spinta per l’emersione.
Tale cassa è quindi un cilindro collegato col mare nella parte inferiore e rispettivamente con uno sfogo aria, con l’aria alta pressione, con le casse gasolio e con la tastiera assetto nella parte superiore: ovviamente tutte queste vie sono intercettate da valvole e mentre le superiori sono manuali quella a contatto col mare è manovrata oleodinamicamente (per maggiori informazioni pagina Classe Toti/Caratteristiche/immersione).
Ma torniamo al nostro battello che si è da poco ormeggiato alla banchina accumulatori della darsena interna dell’Arsenale della Spezia. L’efficiente equipaggio inizia subito i controlli previsti per la giornata e smonta il portello del passo d’uomo della cassa emersione, ma prima si assicura che la manovra oleodinamica sia in posizione di "bloccato chiuso" ed in tale posizione viene posto un lucchetto per impedire manovre non volute.
Il personale entra nella cassa ed inizia i controlli, ad iniziare dalla perfetta tenuta della valvola di allagamento (quella a contatto col mare). La valvola tiene bene e quindi possono iniziare i controlli sulla pittura, gli eventuali inizi di corrosione, la pulizia dei sensori del liquidometro. A mezzogiorno le manutenzioni all’interno della cassa non sono ancora finite ma è ora di pranzo e visto che la valvola è ancora in tenuta perfetta il passo d’uomo rimane aperto per guadagnare tempo sui lavori pomeridiani.
Ma a cavallo delle 13.00 il diavolo ci mette lo zampino: la manovra oleodinamica bloccata chiusa inizia a trafilare olio e la valvola di allagamento inizia ad aprirsi. Il mare invade la cassa espulsione, sempre più velocemente a causa dell’aumento del battente idrostatico sulla valvola. A bordo non c’è nessuno e la guardia in garitta è attenta a non consentire l’accesso, non certo a guardare il battello; nessuno si è ancora accorto del lento affondare del sommergibile. La fortuna, se così vogliamo dire, è che il battello ha un assetto leggermente appoppato e che 2 mastre delimitano il lago che si stà formando in manovra per cui l’acqua, tracimando dal passo d’uomo della cassa espulsione, scorre verso poppa. Il primo locale ad allagarsi è l’ausiliari addietro ed il battello si appoppa sempre di più, adesso l’acqua riesce anche a scavalcare la mastra del portello di accesso al locale macchina incidendo sempre più fortemente sull’appoppamento: ormai sono rimasti fuori solo la vela e la parte prodiera del battello con il portello di accesso all’interno del sommergibile, se l’acqua lo raggiunge il Toti si appoggerà definitivamente sul fondo! Ma non solo, le batterie che sono stivate a prora inizierebbero a produrre velenosissimo cloro che potrebbe anche esplodere.
Nel frattempo la sentinella si è accorta che i cavi di ormeggio sono anormalmente tesi e visto il battello che si stà appoppando sempre di più dà l’allarme: sono le 13.40 e all’interno del battello sono entrate diverse decine di tonnellate d’acqua. I più intrepidi, sprezzanti del pericolo, salgono a bordo dal portello di prora e riescono a chiudere il portello del passo d’uomo della cassa espulsione.
Due ore dopo il Toti è di nuovo a galla grazie all’opera congiunta del personale di bordo, dell’equipaggio di una unità vicina e del personale dell’Arsenale. I danni sono ingenti ma non irreparabili e consisteranno sostanzialmente nel "lavare" tutti i macchinari che sono stati sommersi dall’acqua di mare con particolare attenzione ai motori elettrici.
Da annotare che dopo numerose prove, anche e soprattutto su altri battelli, solo il manipolatore oleodinamico del Toti non forniva durevole garanzie di tenuta.

 


 

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Immagino vi aspettiate qualche spiegazione da parte mia... ma, ahimè, non ne ho.

Come Totiano sa bene, io sono stato tenuto in disparte in questa operazione di "maquillage" (ho seguito la partenza a bordo della Pilotina solo grazie all'interessamento di un AMICO di Ravenna 😉 e uno partenopeo). E giustamente, capisco solo ora; perchè non avrei mai approvato un certo numero di cose fatte in malomodo come le inaccettabili nuove coperture dei varchi di accesso al battello e la soppressione dell'impianto di illuminazione subacquea e a pelo d'acqua.

Insomma il mio progetto è stato per la seconda volta stravolto. La prima proprio all'inizio; quando, ad appalto assegnato e lavori iniziati, ho dovuto fare una variante in corso d'opera eliminando il sistema di copertura dei varchi in tensostruttura, sistema che non toccava in alcun modo il battello e ne garantiva il rispetto delle forme. Sistema che, provvisoriamente (pensavo), fu sostituito da semplici ma discreti tendalini richiudibili (mai richiusi, per altro). Si trattò di un'urgenza e di causa di forza maggiore, e me ne feci una ragione; viceversa il Sauro non avrebbe aperto al pubblico nei tempi previsti. La seconda ora; quando da tempo io suggerii (anzi progettai gratuitamente) un nuovo sistema di copertura perfettamente efficiente (i tendalini trafilavano pioggia all'interno) ed esteticamente accettabile ancorché innovativo, riproducente la figura dei contenitori dei SLC. E invece me lo vedo con degli sproporzionati cassoni trapezoidali biancastri appoggiati sopra. Privo, tra l'altro, dell'illuminazione d'accento. Come è stato trainato, poi... mi ha fatto accaponare la pelle; ma è andata bene, in fondo: le bitte non sono state strappate e gli MPD di prora non si sono nemmeno piegati. Sgualciti, sì, e da riverniciare. Ma non altro.

Detto questo, cosa che faccio qui e solo qui per ragionevole discrezione, ma doverosamente nei vostri confronti che mi conoscete e mi stimate, passo al fattaccio riportato sui quotidiani.

Il Sauro ha sempre imbarcato acqua nelle CC.ZZ. Fin dall'inizio della musealizzazione. I tecnici della Società che fece i lavori, espertissimi, non reputarono la cosa pericolosa in quanto di poco conto e facilmente controllabile anche grazie alle pompe installate a bordo. Un difetto noto, dovuto alla vetustà e alle modifiche subite nei lunghi anni operativi del battello. Io ero personalmente d'accordo con uno di essi, che ha sempre lavorato sui sommergibili e che i Sauro li conosce bene, che nel momento dei lavori del decennale in bacino (quelli appena fatti) ci saremmo sentiti per concordare e valutare una risoluzione definitiva al problema. Lui sapeva già dove mettere le mani.

...ma come vi ho detto, io ho saputo della partenza del Sauro solo tre giorni prima e da persone assai lontane da me. E dunque non ho avuto modo di interessarmene.

Non so come, ora, possa essere saltata fuori l'informazione; nè se la trafilatura di acqua sia aumentata o sia sempre quella di prima. A mio parere non credo proprio che il Sauro potrà essere portato dinuovo in bacino; più probabilmente occorrerà mettere in funzione le pompe più spesso.

Mi sono dilungato un tantino... perdonatemi. Ma dovevo proprio togliermi qualche sassolino da una scarpa! 🤣

 

Modificato da Bob Napp
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Mi sa che in questa notizia del trafilamento qualcuno ci voglia fare il suo teatrino per porsi in luce. Come spesso succede nelle notizie giornalistiche, prima ci si esprime in modi drammatici e sicuramente fuori misura, poi a tornare sui propri passi siamo sempre a tempo.. e di solito non lo fanno mai.

Come ha spiegato Bob Napp , e di questo lo ringrazio per la considerazione di confidenza che ha dimostrato nei confronti di noi utenti del Forum, il trafilamento è sempre esistito, tenuto sotto controllo ed esaurito a mezzo sistemi di pompaggio.

Mi spiace però di questi "baracconi" che hanno sostituito i già poco esaltanti tendalini per la protezione agli accessi al battello, forzando ancora una volta il bel progetto iniziale dell'arch. Bajano. A breve sarò a Genova e andrò a verificare di persona.

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  • 3 weeks later...

Una curiosita`, quali casse hanno imbarcato acqua?

Guardando i disegni progettuali mi sembra di aver capito che le casse 2 e 3 sono sempre aperte all'acqua attraverso delle griglie poste sulla chiglia e quindi il loro allagamento dovrebbe dipendere dall'apertura delle relative valvole dell'aria mentre le casse 1 e 4 hanno, a livello della chiglia, dei portelli richiudibili, quindi il loro allagamento dovrebbe dipendere dall'apertura dei portelli e delle valvole dell'aria.

Grazie

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@ U 112

mi risulta che il danno sia presso le casse di prora.

lascio al DIR eventuali spiegazioni circa le modalità di allagamento delle casse.

oppure... leggi qui: I SOMMERGIBILI RACCONTATI AI RAGAZZI, Marina Militare, Roma 2020

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