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I ponti del Castello aragonese di Taranto


Rostro

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In uno dei miei consueti giri alla scoperta della storia militare di Taranto, mentre mi recavo al Castello aragonese sono passato davanti ad una targa apposta dal Comune per indirizzare i visitatori verso l’entrata del maniero. Sarò passato decine di volte davanti a quella targa senza dedicarle particolare attenzione. Di recente, però, mi sono soffermato a leggerla più attentamente scoprendo, con una certa sorpresa, un errore inaspettato.

La parete su cui la targa è sistemata è ciò che rimane del muro che collegava la torre sant’Angelo al resto del Castello prima che venissero entrambi abbattuti per far posto al ponte girevole. C'è stato un periodo, quindi, in cui Il Castello contava cinque torri che, collegate tra loro, davano alla fortezza la caratteristica forma di un aquilone.

In un locale ricavato all’interno della parete amputata si trova oggi la galleria comunale ed un ufficio che offre informazioni turistiche.

Sull’attendibilità di tali informazioni, però, ho cominciato a nutrire qualche dubbio dopo la poco incoraggiante rilettura della targa.

Ma veniamo a noi. La targa di cui sto parlando è questa:

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Si legge: “INGRESSO AL CASTELLO ARAGONESE – PONTE DEL SOCCORSO –“ Sotto la scritta compare una freccia rivolta a destra ad indicare la direzione da percorrere per raggiungere la fortezza (che, è bene ricordarlo, può essere visitata gratuitamente con la competente ed appassionata guida di personale della Marina Militare).

Ma analizziamo dov'è l'errore. Le informazioni offerte dalla targa indicano che per accedere al Castello si dovrà attraversare il “ponte del soccorso”.

Proseguiamo lungo il percorso indicato dalla freccia. Dopo una cinquantina di metri, lasciata a sinistra torre dell’Annunziata, si raggiunge l’ingresso del Castello.

Questa è la vista che si apre al visitatore:

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Ci troviamo sul lato di ponente del maniero. Per giungere all’interno occorre percorrere il ponte di pietra che vedete qui sopra e che, continuando a prestare incondizionata fiducia alla targa vista prima, dovrebbe chiamarsi ponte del soccorso.

Il ponte che si attraversa per entrare nel Castello, tuttavia, non si chiama ponte del soccorso ma ponte dell’avanzata.

Il ponte del soccorso ormai non esiste più da tempo. Si trovava sul lato di levante del maniero e cadde in disuso quando il Castello cessò la sua funzione di struttura difensivo-militare.

Forse non tutti sanno che in origine le cinque torri del Castello erano circondate da un ampio fossato che comunicava liberamente con il mare.

La fortezza, così isolata, era collegata alla terraferma da due ponti, ciascuno terminante con un ponte levatoio. Quello a ponente, dalla parte della città (oggi la c.d. città vecchia) e tutt'oggi esistente, si chiama ponte dell’avanzata. L’altro, a levante, che metteva in comunicazione con la campagna (sul lato dove oggi c'è il canale navigabile e la città nuova), si chiamava ponte del soccorso.

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Immagine tratta da "Storia militare di Taranto negli ultimi cinque secoli" di G.C. Speziale - Laterza editore - Bari 1930

 

Il nome dato ai due ponti non era casuale; aveva un significato ben preciso.

L’ingresso a ponente, come detto, era servito dal ponte dell’avanzata, termine che ne sottolinea la funzione di accesso principale al castello.

Ma perché l’altro sul lato opposto era chiamato ponte del soccorso?

Torniamo indietro nel tempo e diamo uno sguardo alla facciata del Castello.

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Questa foto recente mostra al centro della facciata due aperture ed una scalinata. In origine non era così. Di aperture ve ne era una sola, quella più alta .

Quella più bassa, insieme all'odierna scalinata vennero realizzate durante i lavori di costruzione del canale navigabile per consentire il collegamento tra il piazzale interno del castello e la neonata banchina sottostante.

L’apertura superiore era quella che ospitava la seconda porta del Castello, che si raggiungeva percorrendo il ponte del soccorso. L'entrata era più bassa di circa un metro rispetto al piano della campagna e di circa 2,5 metri rispetto al piano di calpestio del piazzale interno. Perché questi dislivelli? Erano studiati per ragioni di sicurezza. Chi entrava, infatti, non aveva accesso immediato al piazzale ma raggiungeva un vano rettangolare, una sorta di camera di compensazione che avrebbe messo gli eventuali intrusi in una situazione di inferiorità. Per poter accedere al piazzale occorreva salire ancora una rampa di scale (alta 2,5 come abbiamo visto) che avrebbe consentito ai difensori di colpire il nemico da una posizione di vantaggio. Quel vano rettangolare rappresentava quindi una vera e propria trappola per l'attaccante che fosse riuscito a superare il ponte levatoio e a varcare la soglia di ingresso.

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Guardando questa foto immaginate il pavimento all'altezza dell'ingresso superiore (quello inferiore in origine non esisteva) e una rampa di scale che metteva in collegamento il vano "trappola" con il piazzale interno.

 

Ma completiamo ora la spiegazione ed il significato del c.d. “ponte del soccorso”. Secondo i criteri di costruzione della fine del XV secolo, periodo al quale risale il Castello aragonese, ogni fortezza doveva avere la possibilità di ricevere un soccorso sicuro, e consentire inoltre, all’occorrenza, una via di fuga. In applicazione dei principi dettati dal famoso architetto militare vissuto in quell’epoca, Francesco Di Giorgio Martini, nel castello di Taranto questa prescrizione era assicurata da due ingressi e da due ponti. Il particolare, poi, che fossero situati uno a ponente e l’altro a levante aveva la funzione di non esporli alla provenienza delle minacce più probabili e pericolose da parte del nemico, il cui attacco più prevedibile sarebbe giunto dal mar grande, sul lato del Castello esposto a sud.

Riassumendo, mentre il primo ingresso e relativo ponte (dell’avanzata) era quello di regolare accesso al castello, il secondo ingresso ed il secondo ponte (del soccorso) avevano la funzione di assicurare l’aiuto portato da rinforzi in caso di attacco o, eventualmente, una via di fuga sicura se la difesa non era più possibile.

E’ da questa particolare caratteristica che deriva il nome di “ponte del soccorso”.

Ho provato a far notare l’errore al personale della Marina incaricato delle visite al Castello. Ma al di là di una iniziale, comprensibile sorpresa non so se il Comune ne sia stato informato o, se informato, se ne sia semplicemente disinteressato.

Purtroppo, ad oggi, la targa "incriminata" non è stata corretta e rimane intatta al suo posto.

Taranto, la città dei fantasmi, mi è venuto di pensare. Di quello del forte Laclos, avevo parlato qui https://www.betasom.it/forum/index.php?/topic/48419-il-fantasma-del-forte-laclos/ .Ora si è aggiunto quello del ponte del soccorso. Chissà se più avanti mi capiterà di incontrarne altri…

 

Modificato da Rostro
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On 15/4/2022 at 15:39, Rostro said:

Ho provato a far notare l’errore al personale della Marina incaricato delle visite al Castello. Ma al di là di una iniziale, comprensibile sorpresa non so se il Comune ne sia stato informato o, se informato, se ne sia semplicemente disinteressato.

Purtroppo, ad oggi, la targa "incriminata" non è stata corretta e rimane intatta al suo posto.

Taranto, la città dei fantasmi, mi è venuto di pensare. Di quello del forte Laclos, avevo parlato qui https://www.betasom.it/forum/index.php?/topic/48419-il-fantasma-del-forte-laclos/ .Ora si è aggiunto quello del ponte del soccorso. Chissà se più avanti mi capiterà di incontrarne altri…

 

 

La tua iniziativa, @Rostro , è stata molto apprezzata dal comandante che gestisce il castello aragonese. Mi conferma che la zona incriminata è effettivamente del Comune e che si adopererà per approfondire la cosa. Ti ho inviato un pm

Modificato da Totiano
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